San Valentino non c’entra niente. No.
Non ci credo che l’amore arriva quando meno te l’aspetti.
La morte, le disgrazie, gli abbandoni capitano quando meno te l’aspetti.
Non l’amore. L’amore arriva quando il cuore è pronto ad accoglierlo,
quasi niente accade per caso, così se l’amore si presenta alla tua vita vuol dire
che era atteso, cercato, chiamato.
L’amore, quando arriva, è sempre ben accetto. Anche l’amore malato, l’amore frainteso, l’amore soffocato, persino quello respinto è ben accetto. Perché uno sguardo d’amore fa sempre piacere.
Non esiste una persona che ne ha già tanto, troppo, da poterne fare a meno, una persona che può dire: no, basta grazie, non ce ne sta più.
Però gli amori respinti se ne vanno da soli a guardare il mondo far festa, perché ad un’anima che vaga nelle stanze abitate della propria solitudine gli altri sembrano tutti contenti.
L’amore malato continua ad amare, come solo lui sa fare, ignaro di tutto.
L’amore frainteso palpita e guarda da lontano gli scambi di sguardi ricambiati.
L’amore soffocato è muto.
L’amore scambiato è forte e solido, e può affrontare tutto, persino l’odio.
L’amore corrisposto è aria e vento e terra e fuoco e acqua.
Ma il ragazzo, poggiato al muro, sulle sue All Stars, l’amore lo amava. E sapeva che un giorno sarebbe arrivato, senza far niente, solo per il suo sorriso sempre aperto, per le sue mani gonfie di carezze per i gatti abbandonati, le sue mani callose dal lavoro in cantiere.
Certo che gli dava a palle tutto quel business dietro a una festa per i fortunati, lui poi aderiva alla campagna contro la Nestlè, capirai che ci faceva coi baciperugina!
L’amore, per lui, non aveva quelle frasi sdolcinate e non aveva un cielo di stelle.
Era selvaggio e selvatico, era di elicriso ai bordi del mare, di eriche fiorite e salsedine, era di vento. Vento, soprattutto.
Così, come quei cani che se ne vanno tranquilli ad annusare qua e là, senza una precisa meta, il ragazzo con le All Stars camminava sorridendo di sé e delle rose rosse e dei biglietti, delle lettere d’amore scritte senza mani.
Camminava e guardava dritto davanti a se, fiancheggiando il muro dove stava scritto
“Solo chi non ha mai scritto lettere d’amore fa veramente ridere”