Bae in bon’ora, dicono i vecchi qui da noi quando ci salutano.
Che sia buona l’ora in cui vai via.
E’ un modo di lasciarti andare benedicendoti e, sebbene ormai avrei dovuto farci l’abitudine, mi capita ancora di rimanerne colpita.
E’ sempre una buona ora
quella che ci chiama ad alzare la testa, e ci intima di agire, di imprimere una nuova determinazione nelle piccole cose, che per quello sono le più grandi.
E’ una buona ora quella che ci fa intravvedere orizzonti possibili e ci regala il lusso dell’immaginazione. E’ l’ora giusta quella che ci fa conoscere una tregua nel dolore.
E anche quel momento preciso in cui lasciamo le zavorre, è una buona ora, quello in cui facciamo passare i brividi buoni e dissotterriamo gli abbracci nascosti.
Dalla lontananza, dalla distrazione, dalla paura…
E’ sempre una buona ora quella che ci vede prenderci cura di noi stessi.