[Renato Fancellu, Controvento, s.d.]
30 settembre 2015
lampi tuoni fulmini e saette
[Renato Fancellu, Controvento, s.d.]
E’ solo una bella trovata poetica di Mogol,
perché non è vero
che quando cade la tristezza in fondo al cuore non fa rumore.
Ne fa eccome! A volte fa un fracasso tale che tutto il corpo
è come se fosse investito da una scossa.
A volte addirittura i vetri si appannano, e quindi non fa
rumore ma si palesa. Dentro e fuori.
Fa rumore ed è un rumore molesto. Come se tutte le finestre
della casa perdessero improvvisamente i vetri.
Nell’ultimo film della Disney-Pixar, Inside out, vengono
rappresentate le emozioni.
Gioia ha un vestito allegro e leggero. Sicuramente estivo.
Tristezza ha un maglioncino di lana. A collo alto.
Perché la tristezza fa venire un freddo bestiale, questo lo
so per certo.
Le due emozioni, nel film più che nella vita, vanno di pari
passo.
Quasi simbiotiche, sicuramente rivestono la stessa
importanza.
Sebbene io creda che il mio personaggio/emozione sia Paura,
ho amato moltissimo Tristezza.
L’ho riconosciuta. Come quando incontri, dopo tanto tempo,
una persona che ti è stata molto cara in un tempo andato… e in lei ugualmente
ti riconosci.
Ho pensato, alla fine del film, che quando tutte le emozioni
si ammalano è davvero un macello, un fracasso un rumore assordante- un tuono
continuo.
Il tuono è triste e cupo. Il lampo solitamente è di gioia.
Neanche la metereologia si sottrae.
23 settembre 2015
versi in cui inciampare
Non avevo ancora esplorato la poesia finlandese…
L’ho fatto e ho trovato un nuovo amore : la poetessa Eine
Joutsijoki.
Molti dei suoi versi hanno iniziato a parlarmi da subito, ad
una prima curiosa e, nuovamente avida, lettura.
Non ho potuto non tendere l’orecchio
[...] Eppure, non c'è niente da fare,
qualcosa senza nome preme
appena sotto il cuore,
il suo ticchettio nelle orecchie
orologio invisibile.
... ancora...
L'inverno è arrivato,
la vita
è facile e semplice,
non c'è bisogno d'altro
se non di rimanere in vita.
14 settembre 2015
Il dirimpettaio
Il dirimpettaio di mia madre abita da sempre i miei ricordi.
Ha l’età di uno dei miei fratelli, e fraterno è il
sentimento che ci unisce.
Da sempre coltiva una passione mal celata per la figura di
mia madre, va a trovarla, parla a lungo con lei e lei con lui, la osserva
incantato, pende dalle sue labbra, la fotografa.
Io lo so perché la ama, senza esserlo, da figlio. Lo so
perché diversamente non si può.
Qualche tempo fa, su un social network, ha pubblicato questa
riflessione, corredata di foto, che mi ha commossa e – se possibile – resa ancora
più fiera di lei. Questa mamma così.
“La mia amica novantenne,
madre di otto figli, questa sera,
quando sono passato a trovarla, nella solitudine della sua cucina non stava guardando la TV ma leggeva un libro: Pane nero di Miriam Mafai: "mi piace perché ci vedo me stessa". Parole sue.
La commozione per la sua semplice intelligente bellezza mi ha pervaso...
Grazie Gavina...”
quando sono passato a trovarla, nella solitudine della sua cucina non stava guardando la TV ma leggeva un libro: Pane nero di Miriam Mafai: "mi piace perché ci vedo me stessa". Parole sue.
La commozione per la sua semplice intelligente bellezza mi ha pervaso...
Grazie Gavina...”
13 settembre 2015
4 settembre 2015
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