24 giugno 2016
in giardino
Giugno ventoso…
Le foglie degli ulivi chiacchierano con le vicine degli
aranci
Si contendono l’aria e il sole.
Pure le fioriture e le visite dei fringuelli
Accettano il caldo di buon grado perché c’è il vento
che presta soccorso.
Io inseguo il sole. Come un’impaziente lucertola.
Ho sempre freddo. Guardo sempre il cielo.
Osservo e conservo.
Mi sono assentata. Sì.
Eppure le fioriture tutte mi mostrano
clemenza e mi restituiscono i colori di cui ho sete.
Scherzano col verde, i fiori amorevoli, con tutti i
verdi stagliati liberi e – a me pare –
leggeri.
-
Vedi…Le minacce non abitano qui.
15 giugno 2016
2 giugno 2016
Alessia
Circa sette anni fa scrissi un post per raccontare la storia di Alessia e della sua grande determinazione. Oggi la ripropongo, per ringraziare e per attingere ancora un po’ di coraggio e di fiducia
12 gennaio 2009
Ho letto su alcuni quotidiani la storia di Alessia, una bambina che voleva fare l’archeologa…Crescendo, Alessia contrae una malattia neuromuscolare rarissima, in Europa colpisce una persona su 50 mila. Come tutte le malattie ha un nome quasi altisonante, Atassia di Friederich, e con tutta evidenza le impedirà di realizzare il suo desiderio professionale. Così, quando i medici le confessano che non potrà mai diventare un’archeologa perché questa malattia altera i movimenti, la deambulazione, la coordinazione…insomma, Alessia si affida alla penna. E con la penna erige un mondo fantastico, l’universo di Avelion, in cui la protagonista è “la figlia d’acqua” ed è solo liquidità. Alessia, che oggi ha 24 anni, si affida all’acqua, perché nell’acqua quel corpo difettoso perde gravità, scarica il peso delle gambe e si sente libera. In una intervista al quotidiano l’Unità dichiara semplicemente
Ho letto su alcuni quotidiani la storia di Alessia, una bambina che voleva fare l’archeologa…Crescendo, Alessia contrae una malattia neuromuscolare rarissima, in Europa colpisce una persona su 50 mila. Come tutte le malattie ha un nome quasi altisonante, Atassia di Friederich, e con tutta evidenza le impedirà di realizzare il suo desiderio professionale. Così, quando i medici le confessano che non potrà mai diventare un’archeologa perché questa malattia altera i movimenti, la deambulazione, la coordinazione…insomma, Alessia si affida alla penna. E con la penna erige un mondo fantastico, l’universo di Avelion, in cui la protagonista è “la figlia d’acqua” ed è solo liquidità. Alessia, che oggi ha 24 anni, si affida all’acqua, perché nell’acqua quel corpo difettoso perde gravità, scarica il peso delle gambe e si sente libera. In una intervista al quotidiano l’Unità dichiara semplicemente
“…il segreto è
accettare quello che si ha, quello che si è, e scoprire tutto quello che si puo'
fare…Se capisci quando e come stai bene, poi usi la volontà. Mi sono accorta
che la volontà non ha limiti, certo non guarisco, ma vivo”
La volontà…
E’ tutto quello che
può esserci dove non c’è costrizione o impedimento.
E’ quella soluzione
a cui non si ricorre preferendo spesso comodi alibi.
La volontà è
cambiare anche nell’immutabilità, sfidare divieti, alzare la testa e non
abbassarla di rinuncia.
Avere forza di
volontà
Volere è potere
Eppure quanta
propensione a ricacciarla indietro questa volontà che cambia l’aria e porta
nuovi aneliti e nuovi palpiti... Quando si rimane inchiodati al legno
dell’immobilismo, quando tutte le voci che si affannano dentro di noi non
trovano un accordo, non arrivano ad una risposta che muova i nostri passi,
quando alla cura non corrisponde il rimedio… Arrendersi è semplice,
arrovellarsi inutile se i tentativi rimangono in apnea. La volontà è questa
ragazza che impossibilitata ad un equilibrio sulla terra, trova e sperimenta
un’altra dimensione, liquida e leggera.
Ma la volontà…è
tutto quello che ci resta?, come dice Alessia, è scoprire tutto quello che si
può fare
Ho
conosciuto un tempo in cui la mia volontà aveva la fermezza delle mie mani. Poi
tutto quello che sai di volere e di potere cambia intorno a te, regolato dal
Sole attorno a cui gira la Terra. Poi
accade che le cose diventano meno sicure, i
contorni un po’ confusi...
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