mercoledì 20 settembre 2017

Picchi i falegnami del bosco

Quattro anni fà ho scoperto un mondo bellissimo e inaspettato che avevo sotto gli occhi da molti anni ma che non riuscivo a vedere, il mondo dei Picchi.
In questo libro ho voluto raccontare quella che è stata la mia esperienza e come ho scoperto questi bellissimi e interessanti uccelli.
I primi incontri occasionali, mi hanno incuriosito molto e incentivato alla ricerca sul campo di questa specie.
Nel tempo ho imparato a capire meglio il loro comportamento, le loro abitudini e la loro funzione nella biologia del bosco.
Sono bellissimi, laboriosi, elusivi, sorprendenti e un po misteriosi.




domenica 7 maggio 2017

I Picchi

Bellissimo Picchio verde femmina

Tutti sanno cosa sono i Picchi, sono quegli uccelli che bucano gli alberi per farci il nido. Ma forse non tutti sanno dove si possono osservare. Io come molte altre persone pensavo che abitassero solamente aree boschive di montagna o foreste molto estese. Fino a qualche anno fa mi era capitato di osservarne qualcuno nella foresta di Sabaudia o in montagna. In seguito però mi sono interessato alla specie e ho cercato di capire meglio la loro distribuzione. Tutto è nato da alcuni incontri occasionali con un Picchio rosso maggiore avvenuti a pochi km da casa. Mi sono accorto che in realtà è una specie piuttosto elusiva, ma diffusa. Sono presenti anche nei piccoli boschi, più di quanto possiamo pensare. Da tre anni a questa parte mi sono dedicato a loro ed ho scoperto una popolazione stanziale e nidificante proprio vicino casa nel comune di Aprilia in provincia di Latina e nel bosco di foglino a Nettuno (RM), 

Picchio rosso minore maschio sulle cime degli alberi del bosco in Febbraio
Le specie che ho osservato sono: Picchio rosso maggiore, Picchio rosso minore, Picchio verde e Picchio muratore. Ho imparato a conoscere i versi e trovare i segni della loro presenza sugli alberi del bosco. Adesso li osservo regolarmente tutto l'anno ed in particolare in primavera. 

Picchio rosso maggiore maschio 

Ho voluto condensare questa mia esperienza in un libro che sto per pubblicare su Amazon, al di la della descrizione della specie ho voluto raccontare la scoperta di questa dimensione in cui vivono questi uccelli, ci sono ma non si vedono facilmente, ma se impariamo ad osservare i dettagli non è poi cosi difficile incontrarli.

Quando il libro sarà disponibile farò un nuovo post, per adesso voglio pubblicare alcune foto scattate in questi anni di osservazioni.
Buona visione, sono graditi commenti.


sabato 22 aprile 2017

Verzellini temerari

Verzellino in cova nel cespuglio davanti casa e al garage


Verzellini nel nido richiamano il genitore


I Verzellini sono dei piccoli uccelli colorati molto comuni, amano nidificare molto precocemente in primavera. In marzo i piccoli già prendono il volo dal nido. Questa loro precocità però è molto rischiosa, perché il maltempo di marzo può far fallire la covata. Loro però sono dei temerari ed ogni anno nidificano nel mio giardino, di solito sui cipressi e molto in alto nella vegetazione fitta.
Quest'anno hanno fatto il nido in una posizione piuttosto insolita, a soli due metri da terra su un cespuglio vicinissimo a casa (4-5 metri), inoltre proprio a ridosso della rampa del garage. In buona sostanza c'è sempre qualcuno che passa li davanti o addirittura sotto il loro ramo, anche con la macchina accesa. Tutto ciò però non ha creato nessun problema, la femmina in cova non si è mai involata, neanche per il rumore del motore della macchina. 
In questo post ho messo alcuni video e foto che ho scattato direttamente dal balcone di casa, questa soluzione l'anno scorso era stata adottata anche dai Codibugnoli ed anche a loro la covata era andata a buon fine. E' come se avessero capito che stare vicino casa li può proteggere dalle micidiali Gazze che ogni anno distruggono tutti i nidi che trovano nel circondario.
Molti raccomandano di non fare foto ai nidi perchè possono disturbare, ma in questo caso sono talmente a ridosso di casa che è bastato affacciarsi dal balcone per fare scatti e riprese senza disturbare.
Il giorno che ho registrato il filmato i vicini stavano facendo giardinaggio con il decespugliatore molto rumoroso, ma i piccoli non sembrano essere disturbati, anzi addirittura sonnecchiano.

venerdì 21 aprile 2017

Serpenti in caccia


In un capitolo del mio libro "Liberi", ho raccontato di alcuni incontri fatti con i serpenti di casa nostra "serpenti in caccia".
In particolare ho pubblicato alcuni scatti di due predazioni di nidiacei di Pettirosso e di Gruccione.
Non è facile immortalare questi momenti di caccia cruenta, ma sono stato fortunato a trovarmi nel posto giusto al momento giusto.
Il libro parla di questi incontri "speciali" in posti normali e di molte altre specie di uccelli che ho incontrato in questi anni.
Il libro è disponibile su Amazon sia in versione Ebook che cartacea, per chi fosse interessato QUESTO E' IL LINK.

giovedì 13 aprile 2017

Picchio rosso maggiore mangia una noce

Il Picchio rosso maggiore è considerato un picchio molto comune, nonostante questo credo si tratti di un uccello bellissimo e interessante. 
Sono tre anni che cerco di avvicinarlo, finalmente oggi dopo tanta attesa sono riuscito a filmarlo mentre apre una noce che avevo messo in un tronco secco.
Ha un'abilità eccezionale nel mangiare la noce, ne stacca un pezzo e si sposta in un punto più comodo per mangiarla meglio.
Inoltre se fate attenzione al secondo 31 del filmato, il Picchio mangia anche una formica, è talmente rapido che quasi non si vede.
E' molto interessante vedere come usa il petto e l'ala per bloccare la noce per non farla cadere.
Si tratta di un bellissimo maschio, buona visione.


venerdì 17 marzo 2017

LIBERI: la natura li vuole cosi



Conoscere la natura è un'esperienza meravigliosa e gratificante. In questo libro si parla di passione per gli animali e di come possiamo osservarli, fotografarli rispettandoli ed aiutandoli quando occorre.
La libertà è sicuramente la prerogativa principale degli animali selvatici. Senza di essa nulla ha più senso, neanche la vita stessa. E' quasi impossibile mettere in gabbia un uccello selvatico, sicuramente si lascerebbe morire. C’è uno spirito nuovo che anima i naturalisti che rovescia il punto di vista della questione.
Anziché cercare metodi e modi per mettere gli uccelli in gabbia, si immagina l’ambiente intorno a noi come una grandissima voliera, dentro la quale stiamo noi con tutta la nostra esistenza, “La Voliera senza sbarre”.
Questo punto di vista ci consente di uscire dagli schemi della possessività egoistica. Non serve catturare un animale per osservarlo, basta mantenere intatto l’ambiente in cui vive per continuare ad avere la possibilità di osservarlo in libertà e di ritrovarlo stagione dopo stagione.


Di seguito alcune anticipazioni:





Il Parrocchetto dal collare, il pappagallo di Roma

Un'Upupa con l'imbeccata nei pressi della cassetta nido a lei dedicata.


Le Anatre sono bellissime e colorate come questo splendido maschio di Marzaiola.
Sono soggetti molto ricercati da chi pratica il Birdwatching

Cicogne incontrate inaspettatamente lungo una strada ad alto traffico.


Anche il Riccio può abitare un giardino tranquillo e ben curato.


Una rana mimetica, quasi invisibile tra le foglie del bosco, la Rana Dalmatina

Pivieresse in riva al mare d'inverno.



Cinque piccoli di Occhiocotto in fila su un ramo nel boschetto dietro casa.


Serpenti in caccia.
In natura si possono fare incontri inaspettati, come ad esempio con i Serpenti che vanno a caccia di giovani uccelli, come il Biacco della foto che ha catturato un piccolo di Pettirosso.




Anche l'indice del libro può contenere immagini suggestive di sfondo.

Queste sono solo alcune immagini estratte dal libro "Liberi", che è composto da 318 pagine e 290 fotografie a colori.

sabato 4 marzo 2017

La prima Upupa di Marzo

Il tempo è decisamente invernale, piove e fa freddo, alcuni alberi sono già fioriti, ma la primavera deve ancora arrivare. Però c'è un calendario che a noi sfugge, ma che viene rispettato ogni anno dagli uccelli migratori e anche dall'Upupa. Infatti poco fa affacciandomi dalla finestra ne ho potuta osservare una posata sull'albero in giardino davanti casa. La sorpresa è stata grande non mi aspettavo in una giornata cosi di vedere un migratore africano in giardino. Pensare che qualche giorno fa questo splendido animale stava probabilmente in sud-Africa mi affascina come ogni anno.
Ho fatto qualche scatto con la Nikon per documentare l'avvistamento, curioso anche l'accostamento Codirosso spazzacamino, Upupa, uno arriva con l'inverno e l'altra a primavera, in teoria non dovrebbero incontrarsi, ma per un breve periodo stazionano nello stesso territorio.
Di seguito gli scatti.

Codirosso spazzacamino con l'Upupa sullo sfondo


domenica 5 giugno 2016

La giovane Upupa involata da un paio di giorni ancora si aggira attorno al nido


E' stata la leader della nidiata, ha occupato spesso l'ingresso del nido per ricevere le imbeccate, è volata per prima, ma adesso sembra essere un po in difficoltà. Forse è uscita troppo presto, vola discretamente, ma sembra aspettare ancora il cibo dai genitori. Sono almeno due giorni che si aggira attorno alla cassetta che l'ha ospitata nel mese precedente. I genitori non sembrano interessarsi a lei, sono presi dalle altre Upupe ancora presenti nel nido. Forse dovrà rassegnarsi a cercare il cibo da sola. Ieri avevo documentato come avesse risolto la questione rientrando nella cassetta ottenendo alcune imbeccate. Probabilmente a breve si disperderà nel territorio circostante acquistando la necessaria autonomia alimentare.

sabato 4 giugno 2016

Nuovi filmati dell'Upupa in nidificazione

Altri due filmati di imbeccate dell'Upupa con l'adulto in primo piano.




Due piccole Upupe si affacciano dalla cassetta nido




Giovane Upupa involata rientra nel nido




In questi giorni ho registrato con la telecamera diverse ore di attività intorno alla cassetta nido dove sta nidificando l'Upupa. Il metodo è sempre lo stesso, posiziono la telecamera sull'albero di fronte e dopo alcune ore la vado a riprendere. Quello che ho registrato ieri è davvero molto interessante, oserei dire quasi eccezionale. Si tratta di un comportamento da parte di un piccolo appena involato che non so se sia istintivo o dimostri l'intelligenza e rapida capacita di apprendimento o adattamento. Per meglio capire cosa è successo di seguito descriverò le varie fasi registrate.
  • Il genitore arriva alla cassetta si posa sul ramo di fronte, consegna l'imbeccata e si riposa nuovamente davanti la telecamera.
  • A questo punto arriva un'altra Upupa che gli si posa maldestramente a fianco, si tratta di un giovane appena involato (si riconosce per il bianco alla base del becco), reclama il cibo ma senza successo.
  • Sconsolato si sposta su un'altro ramo e poi sopra la cassetta.
  • Dopo un po torna un genitore con l'imbeccata, ma questa viene destinata all'upupa dentro la cassetta, nonostante egli abbia tentato di sporgersi da sopra il nido.
  • A questo punto il giovane involato credo capisca che il genitore imbecca solo i piccoli dentro la cassetta e non più lui che sta all'esterno, quindi torna all'ingresso del nido e vi rientra affacciandosi subito fuori, creando anche un equivoco con gli altri fratelli che pensano sia un genitore e gli si presentano davanti con il becco spalancato.
  • Dopo un po arriva il genitore che lo imbecca subito e quindi la strategia a funzionato.
Trovo queste immagini sorprendenti, la giovane Upupa sentendosi trascurata è tornata nel nido per ottenere di nuovo l'attenzione dei genitori con le imbeccate.
Meraviglia della natura!

mercoledì 1 giugno 2016

Upupa in nidificazione


Cinque anni fa la prima Upupa ha nidificato in una delle mie cassette e per tre anni consecutivi ha rioccupato puntualmente il nido artificiale. Il terzo anno addirittura con due covate di cui una a terra fra dei mattoni. L'anno scorso purtroppo a causa di una massiccia occupazione da parte dei Calabroni non ci sono state nidificazioni. Quest'anno speravo in una rioccupazione, ma gli Storni hanno anticipato i tempi occupando tre delle sei cassette disponibili. 
Ormai mi ero rassegnato, ma con la natura non si può mai dare nulla per scontato, infatti in Maggio mi sono accorto che un Upupa era posata sulla cassetta grande per la Civetta, quindi ho fatto una verifica e sorpresa delle sorprese nella cassetta ci sono almeno cinque piccole Upupe. 
Per documentare la nidificazione ho fatto delle riprese con la telecamera. La cassetta per la Civetta l'ho installata circa cinque anni fa e non è mai stata occupata dal rapace notturno per nidificare, ma solo come dormitorio occasionale.
Si trova a tre metri di altezza su un Eucalipto nel boschetto dietro casa, per fare le riprese ho installato la telecamera alla stessa altezza sull'albero di fronte usando la scala.
La telecamera è piccolissima e fa tutto da sola, la posiziono per alcune ore, poi la vado a riprendere e seleziono i filmati registrati.
Le Upupe neanche se ne accorgono. In questo modo ho registrato parecchie ore di riprese da cui ho estratto alcuni momenti interessanti, buona visione.

Cinque giovani Upupe sono all'interno della grande cassetta per la Civetta

Le giovani Upupe aspettano sporgendosi dall'ingresso della cassetta le imbeccate dei genitori



La competizione per conquistare la prima posizione è molto forte, dopo un po le sorelle rimaste indietro reclamano anch'esse la pole-position e beccano e strattonano la sorella affacciata finché questa non rientra e cede il passo a chi sta dietro. Pero questa conquista dura solo pochi minuti, infatti la scena poi si ripete e un'altra piccola Upupa conquista la prima posizione e cosi via, ho registrato molti di questi avvicendamenti.




Sotto una imbeccata dove si vede il genitore portare un grosso insetto al piccolo, forse si tratta di una Mantite religiosa.


Ho visto molte volte questo bellissimo uccello, sia in nidificazione che di passo, ma non avevo mai avuto la fortuna di poter vedere da vicino il comportamento di questa specie durante la riproduzione. Sono molto contento di questo risultato e mi piace pensare che queste giovani Upupe nate in Italia torneranno per svernare nei territori sub sahariani dell'Africa.







domenica 22 maggio 2016

Un'altro filmato del Picchio rosso maggiore in nidificazione

Dopo una settimana dalla prima osservazione ho fatto un'altra registrazione del nido del Picchio rosso maggiore. Si susseguono varie imbeccate ad opera della femmina, i piccoli però sono cresciuti in questi giorni e adesso si affacciano dal foro del nido. L'adulto non entra più all'interno per imbeccarli, ma gli basta affacciarsi.




martedì 10 maggio 2016

Picchio rosso maggiore in nidificazione

Quest'anno sembra essere un anno fortunato per le osservazioni dei picchi. Dopo aver constatato l'involo dei piccoli di Picchio rosso minore, sono stato attirato da un altro pigolio proveniente da un tronco di quercia poco distante. Ho fatto alcune osservazioni da lontano di un ora e più, ma non ho visto nessun uccello arrivare nella zona. Nei giorni successivi sono tornato è non ho osservato ancora nulla di nuovo. Quindi ho deciso di lasciare la piccola telecamera nel bosco puntandola su quello che ritenevo potesse essere il nido e mi sono allontanato. Dopo una mezzora mi sono riavvicinato ed ho portato via la telecamerina per vedere se aveva registrato qualcosa. Con mia grande sorpresa ho constatato che effettivamente aveva registrato alcuni arrivi con l'imbeccata di una femmina di Picchio rosso maggiore. Si tratta di un Picchio comune, ma io ritengo sia molto bello colorato e affascinante. Questo metodo di documentazione è molto efficace, la telecamera ha uno zoom potentissimo è piccolissima e può essere posizionata lontano senza arrecare disturbo, ma con una grande capacità di registrazione. Se non avessi utilizzato la telecamera non avrei mai capito di chi era quel nido.
Buona visione.


lunedì 9 maggio 2016

Giovane Picchio rosso minore si affaccia dal nido

Siamo ai primi di Maggio e dal nido che avevo scoperto nei giorni precedenti si affaccia un giovane di Picchio rosso minore che attende l'imbeccata.
In questo filmato si vede come il giovane attenda l'arrivo del genitore rimanendo affacciato e guardandosi intorno, come per vedere cosa l'aspetta la fuori.
Queste riprese sono state fatte con la Nikon D7100 e il Tamron zoom 150-600 come obiettivo, da una distanza di circa 25 metri stando celato nel bosco.












giovedì 21 aprile 2016

Picchio rosso minore in nidificazione




In questi filmati ho avuto la fortuna di registrare una coppia di Picchio rosso minore che sembra essere in attività riproduttiva. Il maschio si distingue dalla femmina per la presenza sul vertice del capo della tipica colorazione rosso vivo. Queste riprese sono state fatte da una distanza di circa 30 mt stando ben celato nella vegetazione in piena sicurezza e senza arrecare disturbo. Sia il maschio che la femmina hanno fatto molti arrivi e partenze, senza accorgersi della mia presenza. Questo picchio è il più piccolo d'Europa è ha una distribuzione frammentaria. Sono molto contento che sia presente nei boschi vicino casa. 

martedì 19 aprile 2016

Garzetta nel bosco di foglino a Nettuno



La Garzetta è un airone molto bello e molto comune, non è difficile osservarla, in primavera. In questo periodo assume un aspetto ancora più elegante con le piume e penne tipiche del periodo riproduttivo.
Stavo nel bosco in cerca di Picchi ed ho sorpreso questo bellissimo esemplare tranquillo che si puliva le penne. E' molto bello osservare questo Airone ed ascoltare come sottofondo i versi dello stagno e i canti degli altri piccoli uccelli.

mercoledì 9 marzo 2016

Una Moretta tabaccata che fa il bagno a Ninfa

Domenica mattina abbiamo fatto un salto insieme a mio figlio a Ninfa.
Il parco è chiuso, non si possono fare le visite guidate che riprenderanno come ogni anno in primavera. Però il lago è sempre osservabile dalla strada che costeggia l'oasi. Nel lago ci sono sempre Folaghe, Gallinelle, Tuffetti e qualche anatra. Di solito sono abbastanza lontani, però con lo zoom Tamron 150 600 sono comunque fotografabili. Domenica erano presenti tra gli altri acquatici anche tre Morette tabaccate. Una ha deciso di fare un bagno pomeridiano e con questi scatti in controluce ho cercato di immortalare questo momento interessante.

Moretta tabaccata fa il bagno

Gli schizzi d'acqua in sospensione catturano la luce e producono un effetto particolare

La Moretta tabaccata rimane celata come da un velo di luce



Senza gli spruzzi finalmente appare l'autrice dei giochi d'acqua

giovedì 25 febbraio 2016

Tamron SP 150 600 mm f/5-6,3 Di VC USD

Tamron SP 150 600 mm f 5-6.3 Di VC USD

Il Tamron SP 150 600 mm f/5-6,3 Di VC USD è il nuovo super zoom stabilizzato di casa TAMRON.

Fino ad oggi ho sempre preferito acquistare obiettivi originali Nikon, come lo zoom 70-300 AF-S VR o il 300 AFS f4 acquistati in precedenza.

Ma dopo aver letto tanti articoli con giudizi positivi su questa lente, mi sono deciso è l'ho ordinato. 

Sono poche settimane che è in mio possesso ho fatto un po di scatti per testarne la qualità.

Il motivo per cui l'ho comprato è quello di avere una lente di 600 mm, quindi è proprio questa la focale che ho utilizzato maggiormente.

La prima impressione è quella di un obiettivo solido, robusto. Ha una ghiera per l'attacco al cavalletto grande e sicura. Pesa poco meno di due kg è abbastanza grande, ma piccolissimo se paragonato ai bestioni 600 mm f4 da 5 e più kg.

Sopra il Tamron 150 600 a confronto con il Nikkor 300 AF-S f4 e lo zoom Nikkor 70-300 VR

Gli stessi obiettivi a confronto con il paraluce montato

La ghiera con il comando autofocus Full copre tutto il range da 2,70 mt all'infinito,  oppure da 15 mt in poi per rendere più veloce la messa a fuoco automatica.
AF e MF autofocus on/off
VC stabilizzatore on/off

Come prima cosa ho acquistato anche una filtro UV Marumi da 95 mm di diametro per la protezione della lente frontale e la correzione dei raggi UV.
Si può utilizzare a mano libera visto il sistema VC che consente la compensazione delle vibrazioni nel momento dello scatto.
Però non bisogna scordarsi che si tratta di un 600 mm, ed è facile scivolare nel mosso, quindi preferisco usarlo con il monopiede o il cavalletto.
La messa a fuoco è rapida e precisa grazie al motore USD ultrasonico.


Sopra il Tamron 150 600 totalmente esteso a 600 mm
Di seguito alcuni scatti:

600 mm f 11 ISO 400 1/8000 sec Nikon D7100 Appoggiato

600 mm f 8 ISO 400 1/1600 sec Nikon D7100 Cavalletto

600 mm f 7,1 ISO 400 1/1250 sec Nikon D7100 Cavalletto

300 mm f 5.6 ISO 400 1/6400 sec Nikon D7100 mano libera

600 mm f 6.3 ISO 2000 1/640 sec Nikon D7100 Monopiede

600 mm f 6.3 ISO 400 1/3200 sec Nikon D7100 Monopiede

600 mm f 6.3 ISO 400 1/1000 sec +0,3 EV - Nikon D7100 Cavalletto

600 mm f 6.3 ISO 100 1/320 sec Nikon D7100 Cavalletto
Le foto sono state ritagliate un po ed ho aggiunto nitidezza e contrasto con ViewNX2 (programma di modifica delle foto della Nikon).
Si tratta di piccole modifiche standard poco impattanti.
Al momento sono molto soddisfatto, anche se ho fatto parecchie foto mosse, ma alzando gli ISO e utilizzando il cavalletto o il monopiede credo di aver ottenuto buoni scatti.
Dal mio punto di vista lo considero un buon acquisto, credo che il rapporto qualità prezzo sia veramente eccezionale.

QUI puoi trovare tutti i dettagli tecnici descritti dalla casa costruttrice.

lunedì 22 febbraio 2016

Due Tassi travolti e uccisi sulla Pontina


Sappiamo bene quanto siano pericolose le nostre strade, ogni giorno purtroppo accadono incidenti stradali anche molto gravi per noi umani. Questo avviene pure per gli animali domestici e quelli selvatici. Questa mattina mi è capitato di vedere i corpi di due Tassi investiti e uccisi sulla SS Pontina in provincia di Latina. Mi era già capitato di vedere qualcosa di simile, ma il fatto che fossero due mi ha colpito e ho voluto documentare l'accaduto.
Chiaramente ci sono cose più importanti di due animali selvatici finiti sull'asfalto, ma il fatto che animali che vivono nelle tane sottoterra, per noi un po misteriosi e che non vediamo mai vengano a trovarsi nel traffico è abbastanza singolare.
Purtroppo alla fine dell'inverno i tassi come le Volpi sono in piena attività riproduttiva e per questo motivo vagabondano di notte per formare le coppie e diventano distratti andando ad attraversare anche strade asfaltate dove trovano la fine della loro esistenza.



lunedì 15 febbraio 2016

Fotografare i nidi oppure no? cosa è meglio fare?

Upupa che imbecca un giovane
 Foto da capanno posizionato a 10 metri dal nido, costruito in inverno, molto prima che arrivino le Upupe dall'Africa.
La cassetta è stata utilizzata con successo per tre anni consecutivi, il quarto anno purtroppo i Calabroni se ne sono impossessati e l'Upupa è andata a nidificare altrove.

Negli ultimi anni ci si è interrogati molto sull'opportunità o meno di fotografare le nidificazioni degli uccelli. La conclusione più diffusa è quella di scoraggiare in ogni modo questa pratica, in quanto è molto pericolosa e rischia di compromettere la buona riuscita della riproduzione.
In effetti gli uccelli abbandonano con molta facilità la nidiata, soprattutto se sono in cova.
Però io penso che si stia passando da un eccesso all'altro. Il proibizionismo assoluto e la politica dei puristi sta esasperando l'approccio a questa questione.
Secondo me sarebbe meglio educare i fotografi naturalisti ad un comportamento corretto, piuttosto che semplicemente proibire e lasciando di fatto l'interpretazione del problema ai singoli.
Potremmo ad esempio condividere delle linee guida comportamentali.
Sarebbe bello avere un decalogo di riferimento e tanto buon senso.
Io ho una mia idea ben precisa che si potrebbe riepilogare in questi punti:

  1. E' meglio non fare le foto ai nidi o ai piccoli non ancora autonomi.
  2. Se proprio dobbiamo fare delle foto ai nidi facciamole da lontano, molto lontano.
  3. Non usare flash o posizionare macchine fotografiche con telecomando molto vicine al nido.
  4. Non toccare i nidi o i piccoli con le mani, se occasionalmente ne trovate uno, allontanatevi in fretta e non modificate nulla dell'ambiente o vegetazione intorno al nido.
  5. Non fotografate rapaci o uccelli rari.
  6. Se fate un appostamento fatelo da lontano, decine e decine di metri mimetizzandovi al massimo.
  7. Se gli adulti sono in cova allontanatevi e non fate le foto.
Ma allora quando fare le foto ai nidi?

Anche se non vogliamo, prima o poi ci troveremo inevitabilmente ad incontrare degli uccelli in nidificazione. Quindi fermo restando quanto sopra credo che con il buon senso in alcuni casi si possano fare fotografie .

Di seguito i casi in cui penso si possano fare le foto ai nidi:

  1. Alle rondini che nidificano sui nostri cornicioni. Non vedo cosa ci sia di male se facciamo qualche scatto alla Rondine o Balestruccio che come ogni anno conferma la sua presenza costruendo il nido sulle mura della nostra casa. Chiaramente non ci dobbiamo avvicinare, ma possiamo fare degli scatti dalla stessa distanza da dove di solito loro sono abituate a vederci.
  2. Ai nidi artificiali posti nel nostro giardino. Io ho delle cassette nido visibili dalle finestre della casa. Posso fare delle foto senza neanche uscire da casa. Oppure dalla macchina parcheggiata.
  3. Se ne abbiamo la possibilità costruiamo dei capanni in prossimità di zone strategiche, ad esempio non lontano da alberi secchi dove potrebbero nidificare Picchi o altri uccelli. Se dovessero nidificare potremmo utilizzarlo, non si accorgerebbero della nostra presenza visto che sono già abituati a vedere il capanno da molto tempo.
  4. Alcuni uccelli come il Merlo o lo Scricciolo a volte nidificano addosso a casa sfruttando le siepi o i rampicanti. Uno scricciolo ha nidificato sul muro della rampa di casa mia sfruttando un rampicante aggrappato alla parete. Mi bastava stare in macchina dentro il garage per fare degli scatti. Mentre il Merlo un anno ha usato la parete esterna del magazzino per gli attrezzi, rimanendo in cova immobile al nostro passaggio (due tre metri di distanza).
Potrei citarne altri, ma credo che il concetto sia ben chiaro. Se gli uccelli hanno deciso di abitare la nostra casa o il nostro giardino per nidificare, vuol dire che la nostra presenza non li disturba. Probabilmente hanno accettato questo compromesso. Se sono abituati a noi non vedo cosa ci sia di male se anziché solo guardarli li fotografiamo.

Per gli uccelli che invece abitano ambienti selvatici, le precauzioni sono sempre le stesse. Mettersi molto lontano e molto mimetici. Comprate un teleobiettivo potente 500-600 mm . Ne esistono anche di economici (zoom 150-600 mm Sigma o Tamron). Mi è capitato di fotografare il Picchio rosso maggiore al nido da 20-30 metri mimetizzato con un capanno nella vegetazione. Non hanno smesso di arrivare e andare dal nido. Sostavano a lungo senza cambiare atteggiamento. Il tronco era distante ma ben visibile da lontano.
Bisogna a mio avviso conoscere bene la specie che si sta osservando. Questo è necessario per capire se stanno assumendo un comportamento anomalo e quindi di rischio.

La storia ci ha insegnato che il proibizionismo in genere non risolve i problemi. E' meglio utilizzare l'educazione e la conoscenza per far crescere la consapevolezza etica delle persone.

La mia raccomandazione finale è quella di considerare le osservazioni precedenti e se abbiamo il ben che minimo dubbio di arrecare disturbo, dobbiamo sicuramente rinunciare.

Di seguito alcune foto fatte ai nidi in questi anni:

Giovane Cinciarella che si affaccia dal nido
 Questa foto non è stata accettata in un gruppo fotografico naturalistico di Facebook perchè contro il regolamento
Io rispetto i regolamenti e quindi l'ho tolta, ma credo al tempo stesso che vedere questa foto non istighi a disturbare gli uccelli, ma credo che possa far venire la voglia a qualcuno di posizionare una cassetta in giardino per ammirare questo spettacolo.
Sono anni che dal mio giardino di involano decine e decine di Cinciallegre e Cinciarelle.


Giovane Upupa che si affaccia dalla cassetta in attesa dell'imbeccata

Giovani Balestrucci nel nido sopra la finestra di casa.
Sono anni che nidificano con più nidi intorno a casa.



Scricciolo nei pressi del nido.
Ha nidificato sul tronco della palma davanti casa (tre metri).
Ogni hanno nidificano nelle siepi intorno casa, oppure in mezzo ai rampicanti sui muri o sui tronchi delle palme nane.



Rondini al nido. Questo nido viene occupato da moltissimi anni.
E' posizionato davanti una porta d'ingresso molto frequentata a circa due metri e mezzo da terra.
Eppure ogni anno imperterrite fanno regolarmente le due covate stagionali andate sempre a buon fine
.