Il cielo è ancora nero, a quest’ora, ma nonostante la pioggia
abbia appena smesso di cadere lasciando il profumo di terra bagnata, è
tappezzato di stelle luminose, stamattina.
Io vi racconterò proprio di un oggetto che ha gli stessi
colori: il blu scuro del cielo di notte e il giallo luminoso delle stelle,
della luna o del sole che fra poco sorgerà.
Di questi tempi si usa spesso la parola “custodia” perché sono
molti gli oggetti tecnologici, delicati e costosi, che ogni giorno usiamo
rischiando di romperli facendoli sbattere di qua e di là, ma questa che ho
fatto è una custodia piuttosto insolita.
Da qualche giorno aspettavo di trovare un po’ di tempo per
fare qualcosa di nuovo o terminare qualche progetto in elaborazione, ma non c’è
nulla che mi convinca a mettermi al lavoro come la richiesta di mia figlia.
Le è stato chiesto a scuola un flauto, quelli che si usano per
sentire le prime note, ed ha deciso di portare quello dei suoi fratelli, che
però aveva la custodia rotta proprio nel punto in cui si chiudeva.
“Me ne puoi fare una, mamma?”
Mi sono messa subito al lavoro, ho preso due pezzi di panno
lenci, ago e filo ed ho cominciato con le cuciture. I miei famigliari erano un
po’ scettici ed anch’io mi sono detta : “se non viene bene la compro nuova”.
Una volta cucito con piccoli punti a mano, ho pensato di fare un bordino all’uncinetto
per dare un po’ di consistenza ed ho messo un bottoncino.
Siccome doveva esserci anche il nome ho messo le iniziali
fatte di semplici punti alti e cucite con sottopunti leggeri. Sono comunque
sicura che non servissero, perché di certo non si confonderà con nessun altra
custodia del genere…
Se ci sarà qualche altra custodia fatta a mano, sarà
sicuramente diversa….
Alla
prossima.
Lara.