un giardino sul mare

Un giardino a picco sul mare, è quello del castello di Duino ed io ci sono stata volentieri anche se non avevo l'ombrello e pioveva, pioveva, pioveva.

Un giardino fatto di scale che si dividono e si incontrano, continuamente, fino ad arrivare al mare che si sente e si respira, che lambisce ed a volte aggredisce le falesie che lo circondano, molto più sotto.

Un giardino di rose senza spine, di enormi agavi e tante piante fiorite che non aspettano nemmeno l'estate per fiorire generosamente.

Un giardino storico, bello e nobile, alla fine ho rinunciato a fotografarlo e me lo sono goduto senza l'affanno di dover cercare lo scatto migliore, le immagini più belle sono rimaste nel cuore.

luce rosa

Un tramonto in riva al mare, 

luce rosa, densa e silenziosa.

andar per castelli

Una domenica al castello, per sognare

tra una nuvola di clematis in fiore,

e lo sguardo che si perde tra fughe di coppi e merlature antiche,

come antico è il messale della chiesetta all'interno delle mura,

e fuori, tra i campi, una strana collinetta solitaria, che fa pensare ad un mistero o ad un tesoro nascosto.

germogli

Tra le foglie secche, si srotolano le lingue di cervo.

Le spore di muschio sono pronte a prendere il volo.

In tenero verde l'ippocastano fiorisce.

La cymbalaria delicatamente ricama le fessure dei vecchi muri.

Tra i sassi di antichi selciati come piccoli soli il tarassaco fiorisce.

La vita si rinnova, trova il coraggio di spingersi tra pietre all'apparenza inospitali, ma bastano un raggio di sole ed un grano ti terra per credere e riuscire a fare grandi cose.

in giardino

Se bussa un'amica e siamo in giardino che fare?

Basterà un avviso e lei ci raggiungerà nel prato o nel roseto.

Un pinkeep che ho ricamato per Mariagrazia, per il nostro scambio sul filo della comune passione che è il giardino.

Se poi in giardino è bello starci anche con un ricamo in mano ecco che spunta anche una piccola forbice fiorita, ed un vasetto porta-niente porta-tutto fa da porta aghi supplementare.

Je suis au jardin, tempo permettendo.

incontri

 

Domenica, dopo il pranzo di Pasqua, approfittando di una breve sosta tra un acquazzone e l'altro, facendo una passeggiata tra i boschi del Montello mi sono imbattuta in questa elegante piantina dalle foglie maculate, è la prima volta che la vedo e penso che sia il "Dente di cane" o Erythronium dens-canis .

Per me questo fiore ha rappresentato la mia personale sorpresa di pasqua, l'avevo sempre visto in foto ma  finalmente l'ho conosciuto ed è stato un vero piacere.

Il nome comune assegnato a questa pianta non è tra i più romantici e delicati ma proviene dalla peculiare forma del bulbo, allungata ed appuntita, proprio come un dente di cane, ho letto che le giovani foglie di questa liliacea di possono consumare in insalata, sia crude che cotte come pure i suoi bulbi ma io non lo so per esperienza diretta, quello di domenica è stato il primo incontro.