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martedì, giugno 29, 2004 Oggi poco tempo. Scusate. Intanto la nuova mail cui potrete scrivere è enzreale@gmail.com (gentile omaggio di un'amica).
Iraq. La speranza abita qui. Sembra che gli iracheni siano coscienti dell'importanza del passaggio storico che stanno vivendo e che non abbiano dubbi sull'identità dei loro nemici.
Most Iraqis are withholding judgment on the new government, which officially and unexpectedly took the reigns of power yesterday -- two days before the scheduled transfer; they want to see results, first and foremost in the field of security. But so far, many like what they see. Allawi has spewed tough talk, dismissing a televised assassination threat by the Al Qaeda-linked terrorist Abu Musab al-Zarqawi as a ''cowardly" attempt to intimidate all Iraqis. Around noon yesterday, Al-Arabiya satellite television reported that Iraqi police had arrested Zarqawi in the southern city of Hillah. Within seconds of the report, word spread onto the streets of the Thieves Market, passed by word of mouth and by cellphone text messages. The report, which proved false, generated far more excitement than the transfer of sovereignty. ''We will fire our guns in the air tonight to celebrate," said Ali Abbas, 19. ''Zarqawi is a dog." Minutes later, television reported Zarqawi's capture was a false rumor. ''When they do catch him, they should strangle him to death on live television," Abbas said, shrugging. Dedicato agli aedi della resistenza irachena. C'è solo un problema. Che questa è una guerra. Qui l'habeas corpus lo si adora. Ci mancherebbe altro. Resta il fatto che la decisione della Corte Suprema su Guantanamo lascia irrisolte alcune questioni fondamentali. Per un'analisi non propriamente entusiasta della pronuncia vi rimandiamo a due commenti di Eugene Volokh (uno e soprattutto due). Con la promessa di tornarci su.
Qui Rasul v. Bush (e qui Hamdi v. Rumsfeld e Rumsfeld v. Padilla). lunedì, giugno 28, 2004 Con calma, mi raccomando. Mentre l'ineffabile comunità internazionale sta pensando se muoversi e come muoversi, in Sudan la distruzione passa e si porta via tutto.
Beata innocenza. Roger Simon si lamenta dell'uso del termine «insurgents» per designare saddamiti e terroristi. Noi che andiamo avanti a botte di «resistenza» invece saremmo disposti a pagare per un «insurgent» ogni tanto.
Le armi che non c'erano. Stranamente questa volta la notizia non ha occupato le prime pagine dei giornali sempre così attenti ad informarci su ogni sviluppo:
Charles Deulfer, the head of the CIA weapons inspection team, also said in a television interview that weapons searchers so far have found as many as a dozen chemical-filled bombs. On the chemical munitions, Mr. Deulfer, who replaced David Kay as the head of the Iraq Survey Group earlier this year, said that the group has uncovered 10 to 12 bombs filled with blistering mustard gas or the nerve agent sarin. "We're not sure how many more are out there that haven't been found, but we've found 10 or 12 sarin and mustard rounds," he said. "I'm reluctant to judge what that means at this point, but there's other aspects of the program which we still have to flush out." Verso dove? L'Economist dedica un generoso articolo a quella che chiama «seconda transizione» spagnola. Il nostro giudizio sulla Spagna attuale - come è noto a chi ci legge - non è altrettanto benevolo nè speranzoso. Questo paese ha innestato la marcia indietro a tutta velocità e l'immagine di una nazione proiettata verso il futuro è ormai sfuocata. In ogni caso il pezzo merita una lettura perchè - oltre ad evidenziare opportunamente i passi da gigante compiuti negli ultimi trent'anni - fornisce diversi spunti per riflettere su una realtà molto più complicata di quanto dall'esterno si sia spesso portati a pensare.
Il dialogo. Ovvero: un altro esempio di quanto serva scendere a patti con i tiranni.
Du’ palle. Oltre ad essere un concentrato di menzogne propagandistiche pare che l’ultima fatica di Moore sia anche piuttosto noiosa:
I left before the end. A bar in Ptown on a Sunday night was more interesting. A Cannes l’avevano vista tutta. Estratti di superiorità antropologica. Ti allontani dal blog tre giorni e quando torni scopri che:
- Al Sadr mica si è arreso, macchè: è popolarissimo ed ha in mano le sorti dell'Iraq - Bush ha un piano per catalogare ed isolare dalla società i malati di mente. Hitler al confronto era un dilettante - L'America sta perdendo la guerra contro il terrorismo. Parola di espertone CIA che stavolta fa comodo citare - Quando Chavez passa tra la folla la gente piange di gioia. Succedeva anche con Kim Il Sung - La sovranità dell'Iraq è una farsa. L'America deciderà pure sui vigili urbani - Bush in realtà ha sempre detto che Saddam era coinvolto nell'11 settembre. Fessi voi che non ve lo ricordavate - Gino Strada aveva ragione. Gino Strada ha sempre ragione - La ricostruzione dell'Iraq è un furto. Insomma come volevasi dimostrare si stava meglio quando si stava peggio - Non solo Al Zarqawi ma pure Al Qaeda tutta intera è cosa nostra Applausi. Ve li meritate. Una bella giornata.
P.S. Non per tutti ovviamente. mercoledì, giugno 23, 2004 Qui Al Andalus/2. Volevi non fare una bella commissione parlamentare sugli attentati dell’11 marzo? E infatti eccola qui. Peccato che «per adesso» non saranno sentiti – tra gli altri - nè Aznar, nè Zapatero, nè quelli della ineffabile Cadena Ser. Nessuno dei due principali partiti ne ha richiesto le testimonianze. Fantastica la dichiarazione di Rubalcaba, portavoce dei socialisti: «In questo momento riteniamo che Aznar non apporterebbe nessun elemento significativo». Capite? L’uomo indicato in quei giorni da sinistre, sinistri, cadeneser, gazzettini regionali, giornalini a fumetti come responsabile politico di tutto quanto stava succedendo oggi non serve più. Anzi fa pure un po’ paura che possa parlare davanti a una commissione. Avranno forse qualcosa da nascondere questi signori che – ora al governo – stanno tentando di fare e disfare la storia di questo paese a loro piacimento?
Se il PP avesse le unghie, sarebbe il momento di graffiare. Ma le ha? O si limiterà a dichiarare pubblicamente di non aver nulla da perdere nè da occultare (il che è vero) per poi dimostrare ancora una volta la propria arrendevolezza? Tutto fa pensare che questo ostentato esercizio di investigazione politica servirà più a gettare fumo negli occhi che a far chiarezza. Il problema di Al Andalus è che si muove sempre più spesso tra la tragedia e la farsa. Brutto affare. Qui Al Andalus. Il premio Principe d’Asturia per le Scienze Sociali è stato assegnato a... Paul Krugman. E ti pareva. Per carità, non si vuole insinuare che l’aver scritto ogni settimana da due anni lo stesso articolo anti-Bush abbia potuto influire sulla decisione della prestigiosa giuria. Diciamo solo che – con tutta la buona volontà - non riusciamo ad immaginare al suo posto un economista pro-Bush.
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Avanti, brava gente che tappezzate i vostri balconi di belle bandiere arcobaleno, spiegateci con sufficienza che la colpa è di Berlusconi, Blair e Bush. Non è evidente? Senza intervento occidentale in Iraq, nessun rogo a Falluja. Saddam sarebbe ancora sul suo trono.
Senza occidentali in Iraq, gli stranieri potrebbero vendere in pace camion e cannoni mentre le pile di cadaveri crescerebbero di nuovo alla media calcolata su 20 anni di 300/ 400 morti al giorno.
Spoglie irachene, naturalmente: le trovate più sopportabili perché autoctone, o sublimi antirazzisti? Ieri la barbarie calava dalle alte sfere locali e insanguinava 25 milioni di iracheni.
Oggi, risorge tra gli ambienti sunniti inquadrati e diretti dalla passata nomenklatura.
Dall’inizio alla fine, questa efferatezza resta abominevole, porta il segno di un Saddam o di un Bin Laden, l’uno privo di scrupoli quanto l’altro.
Avete mai sentito parlare di guerre di religione? Non portano la responsabilità di Blair. E Guernica? Berlusconi non c’entra nulla. E le fosse Ardeatine, credete di potervi scorgere la mano nascosta della Cia o dei neocon? Vi prego: osate, per un istante, guardare in faccia l’odio e il fanatismo per come l’eternità li riproduce, uguali a se stessi.
Dimenticate per un momento le vostre sacrosante baruffe da campanile, perché non hanno voce in capitolo: Prodi o Berlusconi sono zuppa o pan bagnato per i linciatori del Medio Oriente. Mentre voi brandite i vostri deliziosi striscioni intitolati « pace » , quelli concludono la loro festa a colpi di vanga e di pietre sui corpi incendiati.
(André Glucksmann) ![]() ![]() Adam Smith Blog
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