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16/08/2010

Usb 3.0: che cosa cambia e quanto conviene

Scritto da: Paolo Ottolina alle 12:06

Buon, vecchio Usb. Che cosa facevate nel 1996? C'è stata davvero un'epoca in cui i nostri pc erano senza porte Usb? (Sì, c'è stata, c'erano i floppy disk, le seriali, le parallele e persino gli Zip di Iomega...). L'interfaccia Usb ha compiuto 14 anni e come tutti gli adolescenti entra in una fase di cambiamento. Il transfer rate dell'Usb 2.0 inizia a mostrare la corda (d'altronde anche Usb 2.0 ha 10 - dieci! - anni). Chiunque sposta o lavora file di grosse dimensioni, penso a video HD, se ne sarà accorto. E allora ecco affacciarsi finalmente sul mercato le prime periferiche Usb 3.0, altrimenti detto Superspeed Usb: la velocità teorica di trasferimento passa dai 480 Mbit (60 MByte, ma i dati reali sono intorno ai 35-40 Mb massimi) al secondo a 4800 Mbit (600 MByte). Certo, ci sono altre interfacce che già da tempo consentono velocità maggiori di Usb 2.0, come Firewire 800 o eSata, ma l'amplissima diffusione delle periferiche Usb fa del "Superspeed" un'evoluzione sicuramente più interessante per il pubblico più ampio.

Abbiamo voluto fare alcuni test con tre dischi esterni portatili (autoalimentati) Usb 3.0, prodotti da tre delle molte aziende che hanno già annunciato periferiche di questo tipo. Parliamo di Iomega SuperSpeed USB 3.0 eGo Portable (500 GB), LaCie Rugged USB 3.0 (500 GB) e StoreJet 25M3 (640 GB). Gli ultimi due sono anche dischi rugged, "corazzati", rivestiti di una gomma antiurto e costruiti con specifiche per resistere a cadute fino a 1,5-2 metri. Per testare il Superspeed Usb ci siamo fatti prestare un notebook Asus N61JQ, uno dei pochi modelli in commercio che già dispongono di una porta Usb 3.0. Abbiamo anche testato una scheda LaCie USB 3.0 ExpressCard/34 per verificare la possibilità di utilizzo dei dischi Superspeed Usb anche su notebook dotati solo di normali porte Usb 2.0.

In entrambi i casi le velocità reali rilevate (con benchmark per hard disk o con la copia di file di grosse dimensioni), più o meno allineate per i tre prodotti, si sono rivelate circa 3 volte superiori a quelle del 2.0. Parliamo di transfer rate di 75/90 MB al secondo contro i 25/30 dell'uso dei medesimi dischi su porte 2.0. Valori quindi ben inferiori al "10x" promesso dalle specifiche del Superspeed Usb, anche se c'è da dire che - al contrario del passato - è il disco interno del pc a costituire ora un "collo di bottiglia": con hard disk più performanti, magari a stato solido, avremmo ottenuto senz'altro valori più alti. 
Insomma il guadagno c'è ed è sensibile: ad esempio copiare un file da 9 GB prende 2 minuti circa con il 3.0, mentre ne servono 5 per il 3.0. In compenso, oltre al non banale problema di procurarsi un pc con porte Superspeed Usb (il decollo commerciale dovrebbe avvenire non prima del 2011), c'è da metter in conto un costo d'acquisto di queste periferiche ben superiore all'equivalente modello 2.0. Per Lacie, ad esempio, parliamo di 169 euro contro 129 (+31%), per Iomega la differenza è 104,9 contro 63,50 euro (+65%), per Transcend (su un taglio da 500 GB) siamo a 150 euro contro 80 (+87,5%). Differenze notevoli che scenderanno quando i volumi commerciali dell'Usb 3.0 saranno più rilevanti. Le altre considerazioni e alcune "dimostrazioni pratiche" le trovate nel video qua sopra.
Pubblicato il 16.08.10 12:06 | | Commenti(2) | Invia il post
13/08/2010

iPhone 3G, attenti all'aggiornamento a iOS 4

Scritto da: Paolo Ottolina alle 17:59
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Mentre Android corre sempre di più, mentre stiamo provando con grande soddisfazione iPhone 4 (l'Antennagate NON E' una montatura mediatica, vedi anche il bel video di Federico, ma il problema - pur reale - è di modesta entità e per il resto le soluzioni di Apple stavolta sono assolutamente superbe; presto un video anche da queste parti con qualche approfondimento), il lettore Enrico Morena richiama la nostra attenzione sulla scarsa compatibilità tra iPhone 3G e iOS 4:

Mi farebbe piacere leggere un vostro commento-opinione riguardo ai problemi che stanno avendo i possessori di iphone 3G cha hanno avuto la "sfortunata idea" di installare il sistema operativo OS4 sui loro cellulari. Sebbene ufficialmente suppostata dagli Iphone 3G, la nuova versione del sistema operativo Apple sembra infatti provocare molti inconvenienti agli utilizzatori -tra cui il sottoscritto- come potete facilmente verificare accedendo ai formum di discussione sul sito stesso della apple, ed altrove (una rapida ricerca su Google con Iphone 3G ios4 ). Particolarmente spiacevole risulta il fatto che non esista, a quanto mi pare di capire, una procedura "ufficiale" che permetta di ritornare alla versione precedente (OS3) del sistema operativo. Potrebbe eser interessante vedere se il problema e' diffuso anche tra i lettori del corriere... e magari alla Apple (italia) qualcuno si degnerebbe finalmente di fornire risposte a riguardo

Non possedendo un iPhone 3G non sono in grado di confermare o smentire di persona i problemi, ma a leggere in rete i guai sembrererebbero non pochi e assai diffusi. Questo video per altro mi sembra emblematico del fatto che se si può vivere senza iOs 4 è meglio farlo:


Pubblicato il 13.08.10 17:59 | | Commenti(28) | Invia il post
06/08/2010

Nexus One o Samsung Galaxy S?

Scritto da: Paolo Ottolina alle 09:10

Abbiamo riunito in un unico video due delle novità più rilevanti del mondo Android, al momento la più credibile alternativa ad iPhone-iOS nel settore degli smartphone con touchscreen. Una è l'arrivo di Android 2.2 (FroYo), declinata sul Nexus One di Google, portato in Italia da Vodafone ad alcuni mesi di distanza dal debutto americano. L'altra è il debutto del Samsung Galaxy S, smartphone ammiraglia dei coreani, con specifiche tecniche davvero notevolissime.



Partiamo dal primo. Sul Nexus One in sé ci soffermiamo poco: con l'eccezioni di alcuni dettagli, ha ben poche differenze con l'Htc Desire (non a caso il Nexus One è prodotto da Htc) di cui abbiamo parlato alcune puntate fa in questa rubrica. Però il fatto che si tratti di un Android "nudo", senza personalizzazioni del produttore(manca la bella interfaccia Sense del Desire) e che sia 100% "Google Experience" ha trasformato questo cellulare nell'oggetto prediletto degli esperimenti degli "smanettoni". Esistono in circolazione tonnellate di ROM "moddate", su forum ben noti agli appassionati come Modaco o Cyanogen, che estendono o modificano le possibilità di base del Nexus One. Il contrappasso è la perdita della garanzia, visto che installare una ROM non originale presuppone il cosiddetto sblocco del Bootloader
FroYo, cioè Android 2.2, porta con sé diverse novità interessanti, che fanno fare un ennesimo passo avanti al sistema operativo open spinto da Big G. La velocità con cui si è migliorato è emblematica delle possibilità di questa piattaforma, ma d'altronde sul fatto che "ottimo software" e Google andassero d'accordo non potevano esserci molti dubbi. FroYo è ottimizzato assai meglio di Android Eclair 2.1 (il benchmark di prestazioni Linpack, che va di molto di moda tra gli smanettoni, è - benché questo tipo di test siano piuttosto fini a se stessi - emblematico in questo senso). Inoltre permette l'installazione di Adobe Flash 10.1, abilitando la visione (quasi) completa dei siti in Flash sul telefono: su un terminale come il Nexus One, dotato di una cpu potente come lo Snapdragon di Qualcomm da 1 Ghz di clock, la velocità di caricamento e fruizione è confortante, rete mobile permettendo. Altra funzione assai apprezzata è la possibilità di creare un hospot mobile wi-fi: ottimo per navigare con il netbook-notebook (o l'iPad, perché no?), dimenticando i modem-chiavetta usb. Ovviamente si consiglia un contratto dati con un buon numero di Giga mensili compresi, ma parliamo di qualcosa di pressoché necessario con uno smartphone Android, concepito per essere "always on". E ancora, ecco la possibilità di spostare le applicazioni sulla schedina microSd.
Il resto lo mette Google: i comandi vocali e la funzione di navigazione guidata vocale sulle mappe. Entrambi funzionano in maniera eccellente, esaltati dal doppio microfono del Nexus One che permette il riconoscimento delle parole pronunciate anche in ambienti con rumore di fondo elevato (tipo l'automobile).
Nel complesso il Nexus One è un telefono davvero eccellente, con gli stessi (non decisivi, ma presenti) difetti imputabili al Desire: un certo alone rosa su foto e video, un volume delle suonerie scarsino (tenetelo in tasca nella custodia - omaggio - e capiterà spesso di non sentirlo), un touchscreen molto buono ma non impeccabile al 100%, visibilità modesta in pieno sole, assenza dei tasti fisici frontali di cui dispone il Desire.

Il Samsung Galaxy S arriva invece con a bordo Android 2.1 (l'aggiornamento alla 2.2 inizia a circolare in maniera non ufficiale, arriverà probabilmente a settembre). Le ambizioni di questo terminale sono molto elevate: le specifiche tecniche, in effetti, notevoli. Lo schermo da 4 pollici (touchscreen capacitivo, sempre precisa e veloce la risposta ai tocchi, fino a 5 in contemporanea) con tecnologia Super Amoled (già vista sul Wave, vedi la recensione) è un vero spettacolo per contrasto, dimensioni e luminosità. Nonostante il display, il cellulare (inappuntabile nelle funzioni prettamente telefoniche) resta sottile (9,9 millimetri) e leggero (davvero pochi 119 grammi per un 4 pollici). I materiali plastici usati per la scocca non danno un gran sensazione di qualità ma sono funzionali ad alleggerire il dispositivo, e l'assemblaggio è senza pecche né scricchiolii. Il Galaxy S si impugna bene (lo sconsigliamo però alle signorine con mani piccole) e non scivola.
L'obiettivo di presentarsi come concreta alternativa all'iPhone è evidente fin dal design (il frontale è veramente molto simile al 3GS) e dall'impostazione stessa dell'interfaccia TouchWiz 3.0 (anche questa già analizzata per il Wave), che cambia in maniera notevole l'impostazione di Android "nudo". D'altronde, i coreani hanno parlato chiaro: "E' quello che i nostri clienti ci hanno chiesto".
Android non è, come detto, FroYo ma molte funzioni della 2.2 sono già presenti grazie ai software integrati da Samsung: c'è il tethering wi-fi e il Flash Player Lite 3.1 (ma la compatibilità con i siti Flash ci è sembrata inferiore a quella di altri device con il Flash Lite, tipo gli Htc). C'è anche la tastiera Swype (eccellente la velocità di scrittura con un po' di pratica), al pubblico disponibile solo in "beta" al momento. In più tutta una serie di widget Android, in alcuni casi un po' pesanti.
Superbe le possibilità multimediali: gira filmati a 720p e riproduce senza problemi davvero (quasi) qualunque cosa, non solo DivX ma anche Matrovska (.mkv), anche a 720p. Bene anche la qualità audio. Sulla fotocamera va fatto un discorso a parte: 5 Megapixel e un sensore che lavora abbastanza bene anche in condizioni di luce non ottimale. Manca però il flash, e questo è uno dei pochissimi difetti hardware di un terminale altrimenti inappuntabile. Insieme all'assenza di un led di stato, che segnali messaggi e chiamate perse a schermo bloccato. Per la fotocamera manca anche un tasto dedicato su uno dei lati.

Va detto però che nell'uso quotidiano abbiamo rilevato il problema più grosso (e fastidioso) di questo Galaxy S. Installando un po' applicazioni dal Market il sistema diventa lento. A volte assai lento. Al limite del blocco quando si hanno tante applicazioni attive in background e si prova a installarne di nuove. Il problema sembrerebbe legato a una mancata ottimizzazione della Rom nei primi modelli distribuiti (abbiamo testato due sample differenti e la lentezza si è ripetuta in entrambi) e una gestione non felice dei 512MB di Ram (mentre è di ben 2 GB lo spazio di memoria riservato all'installazione di applicazioni, sugli 8 Giga complessivi aumentabili con microSd), Ram sfruttata non interamente. Nulla di irrisolvibile. Circolano già alcune soluzioni fai da te sui forum dedicati (che risolvono solo in parte il problema), mentre la pezza definitiva dovrebbe metterla Samsung aggiornando il firmware, probabilmente con l'update a FroYo. 

(mi scrive il lettore Giacomo Forresu: "Per quando riguarda la velocità del software dopo aver fatto il flash della I9000XWJG5 sono spariti gli impuntamenti. Come potrai vedere ce ne sono anche di più aggiornati ma almeno con questa il market è completo. Qua trovi tutti i firmware ufficiali ed ufficiosi usciti: http://samsung-firmware.webs.com/samsungi9000.htm Ciao! Giacomo") 

Si tratta comunque di una macchia su un telefono per il resto (quasi) inappuntabile, che con il Wave compone un tandem formidabile nella fascia alta di mercato (il Galaxy S è a listino a 549 euro, non pochissimi considerato il generale calo del prezzo medio degli smartphone top di gamma, iPhone 4 a parte. Il Nexus One è invece a listino Vodafone a 499 euro). Un tandem che darà sicuramente parecchie soddisfazioni a Samsung. E che fra poco dovrebbe guadagnare un "fratellone" nell'anti-iPad basato su Android, un maxi-Galaxy S da (pare) 7 pollici in arrivo entro pochi mesi.
Pubblicato il 06.08.10 09:10 | | Commenti(9) | Invia il post
16/07/2010

[VIDEO e PROVA] Sony Ericsson Vivaz

Scritto da: Paolo Ottolina alle 12:23

La possibilità di girare video in alta definizione (720p) è uno dei nuovi traguardi tecnologici raggiunto dagli smartphone di fascia alta più recenti, un discorso cominciato con il Samsung OmniaHD l'anno scorso e poi proseguito da altri modelli più recenti (come iPhone 4 ad esempio). Si tratta di modelli "high-end" assai costosi. A chi interessa però questa possibilità (abbinata alle altre capacità di uno smartphone) ma non vuole svenarsi, ora da alcuni mesi (il video è stato girato diverse settimane fa, come si evice dall'abbigliamento del sottoscritto, ndr) ha un'alternativa nella fascia medio-bassa di prezzo: parliamo del Sony Ericsson Vivaz, un telefono che prosegue sulla linea tracciata dal Satio (da noi provato qualche numero fa in questa rubrica), ovvero puntare su un reparto audio-video di assoluta eccellenza. 8 Megapixel per le foto e video in alta definizione a 720p e un evidente reimpiego del knowhow maturato da Sony con le sue macchine fotografiche e fotocamere.


Il design nonostante le scocche in plastica è ancora una volta piacevole e azzeccato: dimensioni contenute, soli 97 grammi di peso, e il dorso con una curvatura che aiuta l’impugnatura. Dai tasti si capisce la vocazione all’audiovideo del terminale: sulla parte superiore due pulsanti, uno per accedere alla fotocamera e scattare, l’altro con la stessa funzione per i video. Poi ci sono i tasti volume, i tasti chiamate e menu e la micro Usb per il collegamento al Pc e la ricarica. La parte più debole del Vivaz è l’interfaccia e l’usabilità del sistema. Lo schermo a 640x360 è luminoso quanto basta ma è a tecnologia resistiva: niente multitouch e a volte bisogna insistere un po’ per far recepire i comandi (a volte più di "un po'" a dire il vero). Il sistema operativo è, come sul Satio, Symbian s60 5th edition, che ormai mostra un po' la corda. In generale non è sempre facile capire quando serve un tocco e quando due;quando si può scorrere un menu strisciando il dito sullo schermo e quando si deve usare la barra laterale. Qualche problema anche con la tastiera virtuale: per la messaggistica c’è tutto (sms con conversaizone, client Facebook nativo...) ma non batterete record di velocità nella composizione dei testi. 

A livello di interfaccia, Sony Ericsson ha modificato ampiamente il tutto con un sistema a desktop multipli (sono 5), personalizzabili a piacere. Non è cellulare superveloce ma il sistema è comunque abbastanza fluido. Non c’è uno store di applicazioni pre-installato ma essendo Symbian potrete attingere all'ampio parco software disponibile per questo sistema operativo open source. La dotazione hardware è completa. Ad esempio abbiamo connettività Bluetooth, wifi, Hsdpa e Hsupa, Gps. Il software si giova della piena compatibilità con Vodafone 360 (Vodafone è esclusivista di questo modello in Italia), anche se funziona con sim di qualunque operatore. Per un uso più "serio" del terminale ci sono applicazioni per la posta aziendale Exchange (Roadsync), file Office e multimedia. Il browser (che ha il supporto ad Adobe Flash) non è veloce e non ha il multitouch per lo zoom ma svolge dignitosamente il suo lavoro grazie anche alla connettività super-completa. C’è un navigatore Gps, ma è compatibile solo con sim Vodafone, altrimenti il buon vecchio Google Maps. 

Il Vivaz è però soprattutto un "cameraphone". Grazie alla fotocamera da 8.1 megapixel, al led flash e all’autofocus, e a un buon sensore, abbiamo scatti eccellenti per un cellulare, con moderate aberrazioni cromatiche. Il software della fotocamera offre tantissime opzioni: abbiamo il rilevamento del volto, il focus automatico, quello infinito e il macro, possibilità di agire sul bilanciamento dei bianchi, varie modalità di scatto come il rilevamento del sorriso, e tante "scene" preimpostate tra cui scegliere. In definitiva, abbiamo foto nitide e ben impresse. Questa camera gira anche dei video convincenti in alta definizione, a 24 fps. A 720p il frame rate che non è elevato (12 fps) ma sufficiente per la maggior parte di soggetti. La presenza dell’autofocus continuo aiuta a girare filmati nitidi anche con soggetti in movimento. Anche qui molte regolazioni manuali sono possibili. Video e foto finiscono su una scheda Micro Sd da 8 Gb, in dotazione nella scatola. 
A completare il discorso multimediale, una parte musicale solida che presenta anche la radio Fm Rds (ma le cuffie Sony Ericsson HPM-60/J presenti nella confezione non sono di gran qualità). Nessun problema sulla parte prettaemente telefonica. 

Nel complesso, il Vivaz si disimpegna bene, con i limiti sul sistema operativo e display resistivo di cui dicevamo. È un’ottima opzione per chi vuole avere in tasca un telefono completo, compatto e leggero, da usare spesso per foto e video, e che cerca un prezzo abbordabile. Qui siamo a 299 euro, che possono scendere anche a zero abbinandolo a piani di abbonamento "flat" Vodafone. Nel frattempo è uscito anche il Vivaz Pro, che per 100 euro in più offre anche una buona tastiera fisica "slide".
Pubblicato il 16.07.10 12:23 | | Commenti(2) | Invia il post
14/07/2010

[ANTEPRIMA] Nintendo 3DS

Scritto da: Paolo Ottolina alle 15:33

Nintendo sta portando in "tour" la sua prossima star, quel 3DS di cui Federico ci ha già parlato nella sua trasferta a Los Angeles per l'E3. Il 3DS è arrivato anche a Milano e abbiamo avuto l'occasione di provarlo un po'. La console la mostriamo nel video a seguire (purtroppo il 3DS è rimasto spento per precisa volontà della casa giapponese, che al momento vuole evitare di mostrare il suo 3D in video bidimensionali in cui l'effetto stereoscopico si trasforma in un orrendo pasticcio di linee e colori...).

Le nostre impressioni dopo il breve "hands-on" di stamane sono decisamente positive. Il Nintendo 3DS, che arriverà «entro il marzo 2011» propone un 3D "vero" senza occhialini. Lo schermo tridimensionale è quello superiore, da 3,5 pollici in formato 16:9 (la risoluzione dovrebbe essere 800x240 pixel, 400x240 pixel per ciascun occhio). Quello inferiore, più piccolo, è da 3,02 pollici (320x240 pixel) e dei due è quello touch screen. Sul funzionamento dell'effetto 3D qui c'è una spiegazione tecnica che, in assenza di dettagli ufficiali dalla casa giapponese, sembra convincente. Se non altro perché l'angolo di visione è davvero molto importante: per vedere le immagini tridimensionali bisogna guardare il display frontalmente. Basta uno spostamento laterale di poche decine di gradi e le immagini si impastano. La distanza ottimale, da indicazione delle gentili hostess che avevano in custodia i preziosi protitipi del 3DS, è di 30 centimetri (ma anche 50 vanno bene). Per l'uso normale di una console portatile non ci sono particolari problemi.

L'effetto funziona davvero. E bene. Anche se in certi frangenti (ad esempio con le foto 3D che la console permette di scattare) la resa stereoscopica più che "Avatar" ricorda - non so se il paragone rende l'idea - "SuperGulp". Oggetti disposti su piani bidimensionali a collocati a profondità visive diverse.
Sulla destra del display c'è un selettore che permette di azzerare l'effetto 3D (chiudendo un occhio si ottiene lo stesso risultato). Per i giochi, ai 4 bottoni e al pad a croce tradizionale si aggiunge un pad analogico a movimento circolare, pensato per muovere i nostri alter ego nello spazio tridimensionale: il funzionamento - nel nostro breve test con i giochi in demo - è pratico e preciso. La line-up di titoli al debutto è di sicuro impatto e Nintendo ha affermato che sarà "la più ampia di sempre per una console Nintendo". Il 3DS avrà piena retrocompatibilità con i titoli della linea DS (ovviamente non funzioneranno in 3D).
Quanto al paventato "effetto mal di testa", non abbiamo riscontrato disturbi fastidiosi ma bisognerà valutare le conseguenze dopo un utilizzo un più prolungato del gadget.

Lo schermo 3D in formato cinematografico servirà anche a visualizzare film tridimensionali. Il risultato, giudicando dai trailer mostrati oggi, è convincente. Considerando che al momento non esiste nessun altro device portatile (a parte qualche notebook assai costoso) a supportare il 3D, allora questa possibilità potrebbe dare una spinta in più al 3DS, a patto che Nintendo chiuda accordi con le major di Hollywood. Al momento non è chiaro in che modo i film saranno distribuiti per la piccola console giapponese, se in download (via wi-fi, il 3DS non ha un modem interno Umts/Hsdpa) o su dei supporti fisici.

Della data d'uscita abbiamo già detto, sul prezzo Nintendo non si è sbottonata anche se è ovvio che il 3DS si posizionerà sopra la fascia di prezzo dell'attuale gamma DSi. Probabilmente - ipotizziamo - intorno ai 200-250 euro.
Pubblicato il 14.07.10 15:33 | | Commenti(3) | Invia il post
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