cinepillole
  • ...perché di cinema si “parla” troppo e le troppe chiacchiere finiscono spesso per toglierci la sorpresa e il gusto della visione...


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Nome: Martin
Da: Milano
Pensiero: Sono ancora convinto che il cinema non sia una cosa "seria"...
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IRMA LA DOLCE io sono abbastanza sicuro che non sia un difetto. wilder con questo tono può raccontare una storia assolutamente allucinante, tostissima e sconcia. per me capolavoro, e la coppia lemmon maclaine è una delle cose più belle che siano mai successe al cinema. Punto interessante.
Premesso che la maestria di Wilder è tale per cui non si può non apprezzare qualsiasi sua produzione, ammetto che sono altri i suoi film che preferisco.
Rimanendo in tema ho una predilezione particolare per l'Appartamento, uno di quelli a cui sono più affezionato.
Questo Irma La Douce invece, inteso che ciò che dici è sacrosanto, lo metto un filino sotto i miei preferiti, proprio perchè tendo a preferire tra le sue commedie quello meno "eccessive", vedi anche Uno Due Tre.
Ma è solo una mia questione personale, solo una sfumatura di giudizio in fondo. come ti dissi, anche per me l'appartamento è un punto di riferimento assoluto. e anche per me è un filo meglio di irma la dolce, che ha però un tono radicalmente differente. mi aveva solo un po' stupito quel "merita una visione" che solitamente accordi a film minori, ma evidentemente, come dici, la cosa va letta nella panoramica del cinema di wilder.
di uno due e tre ricordo una prima parte fenomenale, poi un po' si stanca.
sarà anche perché la prima volta ebbi la fortuna di vederlo al cinema, irma la dolce per me rimane uno dei migliori. In effetti la qualità è talmente alta che è difficile tarare esattamente i giudizi.
E per lo stesso motivo entrano in ballo fattori molto personali che finiscono per farci preferire uno o l'altro.
A parte i titoli più ovvi, un altro di quelli a cui sono affezionato è Sabrina. Sarà anche iper zuccheroso ma non mi stanco mai di rivederlo.
E questo per limitarci solo alle commedie! THE BOURNE ULTIMATUM FRONTIERS Un altro di quelle pellicole che mi ha confermato l'inutilità di questo genere di film. Al pari di "Martyrs" e "A l'interieur". Vorrebbero far trapelare una causa più sadica (cattiva) e pensata, ma sono solo un ammasso di dettagli raccapriccianti (specialmente "A l'interieur"). Non valgono il prezzo del biglietto. Non mi fraintendere Al, A l'interieur e Martyrs sono grandi film. Estremi e a tratti insopportabili ma supportati da un'estetica solida e consapevole.
Capisco bene che non sia cinema per tutti ma non c'è traccia di compiacimento o di gratuità in ciò che viene mostrato.
E oltre a questo sono tecnicamente validissimi, tanto da influenzare l'horror americano, che non a caso ha reclutato tutti i migliori registi francesi/belgi, autori di queste pellicole del "nuovo sangue" come mi piace chiamare questo filone.
Al contrario questo Frontiers mi ha francamente deluso.
Se i film citati non ti sono piaciuti ma apprezzi comunque l'horror più classico ti consiglio il francese Them, meno "estremo" ma carico di tensione. Secondo me questo è un buon horror.
Intendiamoci, tutto già visto, ma in questo caso il regista confeziona un film che va un pò oltre il genere, con una buona fotografia e addirittura qualche campo lungo, non restando bloccato dal classico mix tanto di moda nell'horror moderno composto da macchina da presa nervosa e musica metal sparata a volume eccessivo. Se parliamo dell'aspetto tecnico mi trovi d'accordo, Fabrizio.
Come gli altri horror francesi citati, regia, suono e fotografia sono di prim'ordine.
Sono piuttosto altri gli aspetti che non mi convincono, si cerca la denuncia politica ma non la si approfondisce, si "costruisce" una famiglia di creature deformi e malate ma non si riesce a dosare la carica grottesca finendo nel ridicolo. Con l'effetto, alla fine, di finire per provare totale disinteresse per il destino della protagonista.
Cosa potrebbe esserci di peggio in un horror? THE BOURNE IDENTITY Anche due volendo. A me piace molto questa saga. Damon ha trovato un ruolo adatto a lui tra l'altro...

Ale55andra Ammetto che la prima volta l'avevo un po' sottovalutato e che il secondo capitolo mi era piaciuto decisamente di più.
Adesso (ri)vedrò anche gli altri e vediamo che effetto mi faranno. HOTEL CHEVALIER Davvero bellissimo. Lei è sublime, lui secondo me è un attore "adorabile".

Ale55andra Hai proprio ragione Ale, anzi queste in fondo sono le caratteristiche di tutto il cinema di Anderson non trovi? della galleria di personaggi di anderson, io devo invece ammettere che ormai schwartzman è quello che mi convince meno. però il corto è molto bello, ed è parte indispensabile e integrante di darjeeling. Non saprei, a me sembra il giusto contrappeso agli altri due fratelli.
Anzi direi proprio che i tre personaggi insieme acquistano ancora più valore e significati che se presi singolarmente.
Poi chiaro, ognuno ha le sue preferenze. sì, anche io credo che in darjeeling ci sia ancora un buon equilibrio. mi riferivo al personaggio di schwartzman in sé, che nel suo telefilm e anche in mr. fox, ormai mostra un po' la corda. Purtroppo non frequento le serie tv e mr.fox ancora mi manca.
Ti saprò dire presto spero.
Comunque capisco che il rischio saturazione in questi casi è sempre presente. IL RAGGIO INVISIBILE PAGINE DAL LIBRO DI SATANA ANGEL-A Non so come mai questo film sia stato cosi' bersagliato dalla critica e da molti spettatori...non e' Nikita e neanche Leon ma e pur sempre un buon Besson.
un saluto Mi chiedo esattamente la stessa cosa. Penso che tutti si aspettasero un action-movie, una delle tante "bessonate" che imitavano il suo stile.
E invece lui ha sorpreso tutti con un film che ha sen'altro parecchio da dire.
ciao e grazie del commento CHE ORA E' LAGGIU'? il film più "film" di tsai. bellissimo, al tempo passò addirittura in qualche sala. e dire che allora ci si lamentava, adesso non arrivano neanche kitano e jarmusch.
suggerisco la visione del corto the skywalk is gone, raccordo fra questo e il gusto dell'anguria. Hai ragione su tutto.
Questo Tsai, in particolare, mi è rimasto dentro per giorni, e capita di rado.
Per il corto vedo di provvedere al più presto. CENERENTOLA A PARIGI BASTARDI SENZA GLORIA Eccome se ne invoglia. Visto una settimana fa e ancora le parole non escono dalla penna. verissimo, il primo legame col western è nella libertà di reinventare la realtà. che non crea una realtà alternativa, ma proprio un mondo a sè.
grande sorpresa, per me, questo tarantino. molto più di altre cose magari più attese. @Luciano:
confesso che anch'io fatico ancora a parlarne e scriverne.
E' come un poliedro di cui intuisco le molteplici facce ma di cui ancora non ne conosco il numero e di cui solo alcune sono riuscito davvero a percepire.

@iosif:
Tarantino è questo. Tipico dei grandi riuscire a sorprendere, spiazzare, far discutere.
Questo a prescindere dal fatto che non tutto in questo Bastardi mi ha convinto. Merita sicuramente una visione! Uno dei migliori film di Tarantino di certo. Ammetto Al che giorno dopo giorno aumentano le mie perplessità sulla parabola artistica tarantiniana. Passo dopo passo il suo sta diventando il cinema del nulla, formidabile guscio cinematografico ma sostanzialmente privo di contenuti. Mm sinceramente credo (e spero anche) di no. C'è forse una spinta sempre più forte nel superarsi. E magari a forse di tirare e tirare alla fine questa corda si spezza. Per il momento, parere personale, Tarantino è ancora nei limiti del suo modello e tipo di cinema. Il punto è proprio questo, rispetto a Death Proof di passi avanti ce ne sono stati pochi, stessi difetti, stesso amore per il cinema ma molta più pretenziosità. Martin, credo che proprio questo suo immenso amore per il cinema gli fa fare determinate cose. E quasi annebbiato dalla sua passione. Non credo che il cinema di Tarantino abbia mai fatto "passi avanti", anche perchè il miglior film di Tarantino rimane fra i suoi primi tutt'ora. Il suo è un cinema fermo, che sperimenta, ma che non si sviluppa rinnovandosi davvero. Ecco io invece su questo punto mi permetto di dissentire.
Non penso si possa negare, ad esempio, che Kill Bill abbia aperto un filone nuovo nel cinema di Tarantino, più legato all'immaginario anni '70 e meno a quella certa epica noir-pulp.
E piano piano il citazionismo ha preso il sopravvento sulla struttura stessa dei suoi film.
Poi chiaramente il suo cinema affascina a prescindere quasi dai film stessi ma questo è un discorso (lungo) a parte. D'accordo che "Kill Bill" sia una svolta. Quasi un cambio di rotta per Tarantino. Ma non per questo è un'evoluzione del cinema di Tarantino. E' altro quello che appare nel film, certo, è un diverso tipo di "minestrone citazione", ma è sempre quello che Tarantino ama farci vedere da sempre. Non è un altro "tipo" di film. E non è così diverso dai precedenti (tutti ottimi tra l'altro). Potrei essere d'accordo sul fatto che il citazionismo ha sovrastato la matrice Tarantiniana "all'antica" ("Le iene" in particolare), ma non credo che ciò sia un restauro del suo modo di fare i film. Cambia genere, questo è sicuro, ma non basta per farlo nuovo. Merita diecimila visioni, non una!! Ahah, se non si è capito io ho adorato questa pellicola.

Ale55andra @Al:
tutto chiaro ora!
Se prendiamo in considerazione la "matrice" tarantiniana che percorre tutti i suoi film il tuo discorso diventa certamente più condivisibile.
Da parte mia comunque continuo a rimpiangere ciò che invece non c'è più, ciò che si è perso per strada, quel po' di "polpa" in più che rendeva i suoi film molto più sostanziosi.
Vedremo cosa ci riserva il futuro, quale sarà il prossimo evento che QT ci regalerà.

@Ale:
si si lo avevo capito!!
E anche se non sono del tutto convinto di questo film capisco il tuo entusiasmo.
Averne di altri registi così... Bè, guarda Martin, io l'ho presa con filosofia. Non rimpiango ciò che è stato (ma mi piacerebbe vederlo di nuovo, non lo nego), e non condanno cio che è. Apprezzo entrambi i lati di Tarantino (chissà che non abbia altre parti nascoste in serbo per noi). Come hai detto tu, aspetteremo per vedere cosa ci riserva il caro Tarantino nel futuro.
Saluti! anche io ho faticato un sacco a scrivere la "recensione".. e infatti alla fine ci ho rinunciato. Bastardi senza Gloria è un film che va visto tutto d' un fiato, perchè mentre te lo guardi sprigiona un' energia fortissima che ti coinvolge inchiodandoti alla sedia fino alla fine. non se ne parla dopo, forse perchè cè poco da dire, ma soprattutto perchè le sensazoni forti si vivano solo sulla pelle. Una delle più belle riflessioni su questo film Smilla.
Finalmente qualcuno che evita di ripetere le solite considerazioni su cinema, citazioni e "rilettura della storia".
Il tuo approccio in definitiva è molto simile al mio, condensato nel lasciarsi trasportare da quest'onda di immagini in movimento, apprezzandone anche e soprattutto i suoi "vuoti". UN AMERICANO A PARIGI LA JETÉE Se questa è la Nouvelle Vague forse mi sono perso qualcosa... In realtà si tratta di un cineasta sperimentale, non ascrvibile ad alcuna corrente precisa.
Le sue sono opere particolari che uniscono i materiali più diversi diversi per costruire racconti quasi documentaristici.
Questo in particolare è un cortometraggio di fantascienza montato quasi interamente con immagini fisse.
Sicuramente merita di essere approfondito. Un film sui generis che potrebbe essere considerato una forma d'arte a se stante, che non ha avuto seguito. Innovativo. Un film senz'altro da vedere. Non so addirittura se potrebbe essere assimilabile alla videoarte. Oppure più semplicemente si trattava di fare il massimo col minimo dei mezzi, tanto che l'unica brevissima sequenza in movimento pare sia stata realizzata grazie a un gentile prestito di una mdp.
In ogni caso si tratta di un'opera assolutamente unica, esaltata da queste scelte tecniche, ed è giusto Luciano l'accostamento "artistico" che ne fai. uno dei miei film preferiti di sempre... marker cinesta al margine della nouvelle vague -ma che ne è parte integrante- che poi, insieme alla varda, anticipa (mi riferisco al discorso di luciano) la videoarte vera e propria! Grazie per le precisazioni Monia,
so che per il cinema francese posso contare su di te.
Ammetto che è ancora uno dei miei "punti deboli" ma già grazie a Luciano sto cominciando ad apprezzare il grande René Clair.
Nel frattempo però la lista di Autori da recuperare si fatta sempre più lunga! SVENGALI PARIGI CHE DORME Sapere che hai visto il film è per me un gran piacere^^ SOTTO I TETTI DI PARIGI Il mio più sentito ringraziamento a Luciano per avermelo consigliato. Non conoscevo. Sono curiosa. Mi fa piacere che questa perla ti sia piaciuta. fantastico film che da anni voglio rivedere... visto secoli addietro e perso nella memoria... @rosso cremisi:
ne vale davvero la pena, un'esperienza appassionante.

@Luciano:
è tutto il giorno che canticchio "sous les toits de Paris"...

@Claudio:
tu pensa che fino a qualche settimana fa ne ignoravo addirittura l'esistenza.
Come dicevamo qualche giorno fa mentre guardavo questo film del 1930 rimanevo estasiato e sorpreso dalla genialità registica e dallo straordinario uso del suono. Come rimanere poi indifferenti di fronte alla capacità di sviluppare personaggi tanto semplici quanto "universali" nella loro caratterizzazione e che quindi permettono anche oggi di appassionarci alle loro vicende.
Straordinario. C'è tutta una serie di film di una "serie" di registi francesi (naturalmente trattando del cinema francese) dagli anni venti fino agli anni sessanta (quindi agli albori della Nouvelle Vague) che andrebbero visti o ri-visti (dovrei rivederne diversi che non vedo da troppi anni). C'è tutto un percorso per me "sublime" che sarebbe interessante intraprendere. Purtroppo il tempo... Ogni segnalazione è ben accetta.
Intanto ho recuperato il film di fantascienza di Clair, Paris qui dort, oggetto di un tuo bellissimo post. Conto di vederlo in questi giorni. ROBERTA quando meno te l'aspetti, ecco la catena. passa sul mio blog per raccogliere l'ambito testimone.
ciao. E ora come faccio?
Questo si che è sadismo ;-) Qui siamo dentro la qualità. Inutile dire che questi film andrebbero visti. Eppure se ne parla davvero poco.
Questo poi è davvero difficile da trovare, grazie anche alla MGM che ne impedì la diffusione dopo che ne fece il remake (che non ho visto). APPUNTI DI VIAGGIO SU MODA E CITTA’ AL DI LA’ DELLE NUVOLE Questo le prime tre volte non mi è piaciuto. Poi ho cominciato a guardarlo come fosse un mio sogno inconcludente e... insomma un film che dovrei rivedere, perché sento che qualcosa mi sfugge. Ammiro la tua costanza e la tua tenacia ma personalmente penso di averne avuto abbastanza.
Forse in realta' non riesci a trovare un senso in questo film perche' un senso non ce l'ha proprio.
Ormai era parecchio che Tonino Guerra scriveva cose senza capo ne' coda, e' triste ma e' cosi'. Ti assicuro che anche i fan di Antonioni, come me, trovano brutto questo film. (Quelli di Wenders, non so).
Comunque gran parte della colpa, come giustamente sottolinei, è di Tonino Guerra. Rientro nella seconda categoria e confermo.
Sul discorso delle colpe il regista secondo me ha sempre comunque le colpe maggiori, non fosse altro per la scelta di dirigere questo cumulo d'aria fritta. ...a me è piaciuto... non l'ho trovato supponente, fose a tratti intellettualoide, ma essenzialmente bello. Vorrei davvero sapere cosa ci hai cavato fuori Mario... KILLING ZOE
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    (a colpo sicuro)
    domenica 12 dicembre 2010
    IRMA LA DOLCE
    IRMA LA DOLCE
    (Irma la Douce)
    Regia: Billy Wilder
    Produzione: USA
    Anno: 1963

    Genere: Follie amorose

    Il racconto di un’irresistibile passeggiatrice e del suo improbabile (e geloso) amante-protettore scorre via veloce e frizzante nonostante la discreta lunghezza, ma qualche istrionismo e buffoneria di troppo tolgono quel minimo di realismo necessario a rendere la narrazione compatta e più coerente, anche se a tratti si dubita un pochino che tutto ciò debba essere per forza considerato un difetto.

    Merita una visione (e se non avessimo le prove che si può fare di meglio, anche qualcosa in più...)

    Etichette: Jack Lemmon, Parigi, Shirley McLane

     
    posted by Martin at 00:11 | Permalink | 4 comments
    sabato 23 ottobre 2010
    THE BOURNE ULTIMATUM
    THE BOURNE ULTIMATUM
    (The Bourne Ultimatum)
    Regia: Paul Greengrass
    Produzione: USA/Germania
    Anno: 2007

    Genere: Caccia all'uomo

    Le idee cominciano a scarseggiare per quest'ultimo (?) capitolo della saga e stavolta si ricorre alla guerra interna, tirando fuori dal cilindro un altro mistero sugli esordi del nostro super agente, mentre per il resto è tutto come sempre inceccepibile, regia e tempi cinematografici sono perfetti, ritmo e azione non mancano, fino alla conclusione che dissolve tutti i dubbi e che permetterà forse al nostro eroe di smettere di scappare. O forse no.

    Si può anche vedere.

    Etichette: Albert Finney, Joan Allen, Londra, Madrid, Matt Damon, Parigi, Sequel, Tangeri

     
    posted by Martin at 22:44 | Permalink | 0 comments
    mercoledì 15 settembre 2010
    FRONTIERS
    FRONTIERS - AI CONFINI DELL'INFERNO
     [Frontière(s)]
    Regia: Xavier Gens
    Produzione: Francia/Svizzera
    Anno: 2007

    Genere: Lotta per la sopravvivenza

    Troppo semplicistico per avere sufficiente spessore politico, troppo improbabile per suscitare vero raccapriccio e in definitiva troppo rozzo per scatenare la necessaria tensione, questo racconto di ex-nazisti, storpi e altri torturatori, tenuti insieme da meschini piani di purificazione razziale, rimane comunque l’espressione di un cinema vivo e, inutile dirlo, sanguigno, notevole almeno per la grande abilità nel confezionare suoni ed immagini.

    Solo per i fan del genere.

    Etichette: Francia, Horror, Karina Testa, Parigi, Sang Nouveau

     
    posted by Martin at 23:00 | Permalink | 4 comments
    domenica 15 agosto 2010
    THE BOURNE IDENTITY
    THE BOURNE IDENTITY
    (The Bourne Identity)
    Regia: Doug Liman
    Produzione: USA/Germania/Repubblica Ceca
    Anno: 2002

    Genere: Uno contro tutti

    In fondo quest’avventura frenetica, e a tratti davvero mozzafiato, di un super agente alla ricerca di sé stesso finisce per mettere più in risalto l’aspetto umano del protagonista rispetto a quello che lo porta a compiere imprese impossibili per noi comuni mortali, e questo grazie a una scrittura che riesce a dosare bene azioni mirabolanti e debolezze, e a una capacità di mostrarci l’essenziale senza perdersi in inutili (e narcisistici) barocchismi da action movie hollywodiano.

    Merita una visione .

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    posted by Martin at 11:40 | Permalink | 2 comments
    martedì 6 aprile 2010
    HOTEL CHEVALIER
    HOTEL CHEVALIER
    (Hotel Chevalier)
    Regia: Wes Anderson
    Produzione: USA/Francia
    Anno: 2007

    Genere: Amore e odio

    Molto più di una semplice introduzione, questo prologo parigino alle avventure indiane nasconde un intero mondo di piccoli particolari che servono, e serviranno, a ricostruire la personalità del fratello più piccolo, ma in maniera obliqua di tutti e tre, perchè così come siamo gli oggetti che ci trasciniamo dietro così fanno parte di noi le nostre ossessioni, comprese le amanti respinte che non si rassegnano nemmeno di fronte all'evidenza del distacco.

    Da vedere (soprattutto prima e dopo l'avventura principale)    .

    Etichette: Cortometraggio, Jason Schwartzman, Natalie Portman, Parigi

     
    posted by Martin at 09:55 | Permalink | 6 comments
    giovedì 11 marzo 2010
    IL RAGGIO INVISIBILE
    IL RAGGIO INVISIBILE
    (The Invisible Ray)
    Regia: Lambert Hillyer
    Produzione: USA
    Anno: 1936

    Genere: Radiazioni mortali

    Ci sono un ungherese, un inglese e un francese come protagonisti di un racconto in cui da ridere c’è davvero poco, sviluppato intorno al terzo “scontro” cinematografico tra due mostri sacri che di volta in volta si alternano nel ruolo di "cattivo", cosa che stavolta tocca all’eclettico inglese (nei panni dell’ungherese), anche se in realtà per gran parte del tempo un vero antagonista non c'è ma solo due scienziati con idee contrapposte sul mistero da svelare e sulle proprie responsabilità sociali, almeno fino a quando le contaminazioni "stellari" costringono l’ungherese (nei panni del francese) a un bizzarro e folle piano di vendetta.

    Si può anche vedere (soprattutto se si subisce il fascino ipnotico di Boris e Bela)    .

    Etichette: Bela Lugosi, Boris Karloff, Horror, Parigi, Sci-Fi

     
    posted by Martin at 13:58 | Permalink | 0 comments
    mercoledì 27 gennaio 2010
    PAGINE DAL LIBRO DI SATANA
    PAGINE DAL LIBRO DI SATANA
    (Blade af Satans bog)
    Regia: Carl Theodor Dreyer
    Produzione: Danimarca
    Anno: 1921

    Genere: Uomini e demoni

    La figura di Satana è raccontata attraverso quattro squarci del suo passato che hanno luogo in tre momenti particolarmente drammatici della storia dell'umanità, gli ultimi giorni di Gesù, la Santa Inquisizione, la Rivoluzione Francese e in un quarto di "attualità", la guerra civile finlandese del '18, e quello che ne viene fuori è un ritratto, umanamente tragico, dell'incapacità dell'angelo decaduto di sfuggire alla propria maledizione, a causa della debolezza degli uomini e nonostante l'estremo sacrificio dell'eroina finlandese, l'unico personaggio che sfugge (propagandisticamente) alle lusinghe del diavolo.

    Merita una visione    .

    Etichette: Finlandia, Gerusalemme, Parigi, Siviglia

     
    posted by Martin at 23:13 | Permalink | 0 comments
    lunedì 4 gennaio 2010
    ANGEL-A
    ANGEL-A
    (Angel-A)
    Regia: Luc Besson
    Produzione: Francia
    Anno: 2005

    Genere: Favola moderna

    La capacità nel creare personaggi e situazioni interessanti e bei dialoghi c'è tutta, come ai bei tempi, tanto da rendere in qualche modo credibile le virate nel fantastico e da creare un'atmosfera tanto surreale quanto coinvolgente, e anche se nel finale ci si perde un po' in eccessivi patetismi e in certe consuete romanticherie, si rimane comunque avvinghiati nelle spire di questo angelo biondo, triste e senza passato, e dell' "umano" che, grazie a lei, ritrova finalmente sè stesso.

    Merita una visione    .

    Etichette: Francia, Jamel Debbouze, Parigi, Rie Rasmussen

     
    posted by Martin at 20:43 | Permalink | 2 comments
    lunedì 28 dicembre 2009
    CHE ORA E' LAGGIU'?
    CHE ORA E' LAGGIU'?
    (Ni na bian ji dian)
    Regia: Ming-liang Tsai
    Produzione: Taiwan/Francia
    Anno: 2001

    Genere: Esistenze incompiute

    Le vite della madre, di lui, suo figlio, e di lei, seguono ognuna una strada propria, incrociandosi solo di rado, ma la loro solitudine è solo una delle manifestazioni di una comunicazione diventata oggettivamente impossibile, a causa di ostacoli formidabili come la morte, la follia, la distanza fisica, il trovarsi in un paese straniero senza conoscerne la lingua, e con queste premesse anche l’amore deraglia, e diventa, di conseguenza, occasionale, mercenario, diventa un bacio rubato da lei a una sconosciuta oppure un atto da consumarsi in compagnia solamente dei propri ricordi, senza che tutto questo riesca infine a risolversi in un qualsiasi tipo di consolazione, dando anzi l’impressione che tutto rimanga eternamente sospeso.

    Da vedere    .

    Etichette: Parigi, Taiwan

     
    posted by Martin at 21:29 | Permalink | 2 comments
    giovedì 3 dicembre 2009
    CENERENTOLA A PARIGI
    CENERENTOLA A PARIGI
    (Funny Face)
    Regia: Stanley Donen
    Produzione: USA
    Anno: 1957

    Genere: Favola Moderna

    Romanticismo, leggerezza e un immaginario coloratissimo sono tutti segni caratteristici di quell'epoca spensierata e piena di vitalità, a maggior ragione se lo scontro amoroso si dipana a New York e Parigi tra un affermato fotografo di moda e un'intellettuale e bellissima libraia che rifugge da ogni futilità, causando incomprensioni e dolci scintille d'ogni genere, per concludersi infine in un'atmosfera sognante e forse un po' finta ma di sicuro toccante e coinvolgente.

    Merita una visione    .

    Etichette: Audrey Hepburn, Fred Astaire, Musical, New York, Parigi

     
    posted by Martin at 22:31 | Permalink | 0 comments
    venerdì 23 ottobre 2009
    BASTARDI SENZA GLORIA
    BASTARDI SENZA GLORIA
    (Inglourious Basterds)
    Regia: Quentin Tarantino
    Produzione: USA/Germania
    Anno: 2009

    Genere: Storico-satirico

    Al netto di citazioni e ammiccamenti, in una Francia Occupata fuori dalla storia quanto l'America di un qualsiasi western, quello che rimane è lo sberleffo, verso la violenza nelle sue forme più cruente, verso la consueta divisione morale dei ruoli, verso il cinema e il mondo che lo circonda, ma soprattutto verso noi spettatori intrappolati in un perverso gioco in cui le regole le fa lui, il burattinaio cinefilo di Knoxville.

    Merita una visione (e ne invoglia una seconda)    .

    Etichette: Brad Pitt, Christoph Waltz, Guerra, Parigi, Vendetta

     
    posted by Martin at 23:49 | Permalink | 15 comments
    venerdì 14 agosto 2009
    UN AMERICANO A PARIGI
    UN AMERICANO A PARIGI
    (An American in Paris)
    Regia: Vincente Minnelli
    Produzione: USA
    Anno: 1951

    Genere: Arte e sentimenti

    Il dispiego di talento è davvero formidabile, tanto che non si perde occasione di sfoggiarlo, ed anche se a volte può sembrare esagerato rimane la sensazione che sarebbe uno spreco non farlo con un ballerino e una ballerina, tanto bravi quanto opposti nei loro stili, che si completano a meraviglia, per non parlare di musicisti e musiche di così alto livello, e il tutto tenuto assieme da triangoli e intrecci amorosi in cui l’amore rivela anche il suo lato “adulto”, almeno per quanto tempo e luogo lo permettessero, ed è già un notevole risultato.

    Da vedere    .

    Etichette: Gene Kelly, Leslie Caron, Musical, Oscar Levant, Parigi

     
    posted by Martin at 21:35 | Permalink | 0 comments
    lunedì 23 marzo 2009
    LA JETÉE
    LA JETÉE
    (La Jetée)
    Regia: Chris Marker
    Produzione: Francia
    Anno: 1962

    Genere: Fantascienza apocalittica

    Le linee temporali si chiudono su se stesse quando vecchi ricordi finalmente trovano la loro spiegazione e, ancora di più, la brevità di questo “racconto per immagini” lo fa sembrare un vero e proprio cortocircuito in cui presente, passato e futuro collassano intorno a questo (s)fortunato viaggiatore, a un tempo vittima e vincitore.

    Da vedere    .

    Etichette: Parigi, Sci-Fi

     
    posted by Martin at 01:00 | Permalink | 6 comments
    sabato 6 settembre 2008
    SVENGALI
    SVENGALI
    (Svengali)
    Regia: Archie Mayo
    Produzione: USA
    Anno: 1931

    Genere: Esoterismo e morte

    Musica, ipnotismo e amori più o meno corrisposti, non c’è molto altro e in fondo può bastare perché pochi tratti bastano per una storia semplice in cui arte si mischia a solitudine e tragedia e la realtà si distorce per diventare lo specchio dei suoi abitanti.
    Si può anche vedere    .

    Etichette: John Barrymore, Parigi

     
    posted by Martin at 18:44 | Permalink | 0 comments
    sabato 17 maggio 2008
    PARIGI CHE DORME
    PARIGI CHE DORME
    (Paris qui dort)
    Regia: René Clair
    Produzione: Francia
    Anno: 1924

    Genere: Fantascienza "sognatrice"

    Se è l’intervento di un “pioniere” della scienza ad essere il primo motore del racconto, questo si materializza in immagini e prende vita grazie a un Autore pioniere egli stesso e come conseguenza la città, dormendo, è come se fosse morta, e anche se il tono è spesso leggero ed umoristico vi sono già contenuti certi principi d’angoscia, perché la solitudine dal mondo gioca quasi sempre brutti scherzi.

    Merita una visione    .

    Etichette: Muto, Parigi, Sci-Fi

     
    posted by Martin at 14:08 | Permalink | 1 comments
    giovedì 8 maggio 2008
    SOTTO I TETTI DI PARIGI
    SOTTO I TETTI DI PARIGI
    (Sous les toits de Paris)
    Regia: René Clair
    Produzione: Francia
    Anno: 1930

    Genere: Esistenze in bilico

    Musicisti di strada con le loro canzoni accompagnano la danza della vita di un’umanità indistintamente divisa tra luci ed ombre ma accomunata dalla stessa nobile disperazione che sconquassa gli animi e riunisce le anime, tra le stesse strade, sotto gli stessi tetti, in circolari geniali evoluzioni.

    Da vedere (per capire il motivo per cui è nato il Cinema)    .

    Etichette: Parigi

     
    posted by Martin at 00:01 | Permalink | 7 comments
    mercoledì 16 aprile 2008
    ROBERTA
    ROBERTA
    (Roberta)
    Regia: William A. Seiter
    Produzione: USA
    Anno: 1935

    Genere: Amori e incompensioni

    Numeri musicali d’eccezione e canzoni ormai scolpite nell’immaginario di più di una generazione, in questo turbinio di allegria e bisticci dove si “mescolano” americani a Parigi e varie nobilta’, vere o “pretese”, e, alla fine, a prevalere non può essere che una straordinaria e contagiosa gioia di vivere.

    Da vedere (soprattutto se si amano questi balli e queste musiche)    .

    Etichette: Fred Astaire, Ginger Rogers, Musical, Parigi

     
    posted by Martin at 14:10 | Permalink | 4 comments
    venerdì 11 aprile 2008
    APPUNTI DI VIAGGIO SU MODA E CITTA’
    APPUNTI DI VIAGGIO SU MODA E CITTA’
    (Aufzeichnungen zu Kleidern und Städten)
    Regia: Wim Wenders
    Produzione: Germania
    Anno: 1989

    Genere: Esplorazione artistica

    Riflessione che parte dalla moda per poi concentrarsi sull’idea più generale dell’immagine, tema wendersiano come pochi altri, tra stilisti e cineasti, abiti raffinati e lampi visionari, spunti interessanti e un pizzico di noia.

    Solo per i fan di Wenders    .

    Etichette: Documentario, Parigi, Tokyo, Yohji Yamamoto

     
    posted by Martin at 22:23 | Permalink | 0 comments
    sabato 5 aprile 2008
    AL DI LA’ DELLE NUVOLE
    AL DI LA’ DELLE NUVOLE
    (Al di là delle nuvole)
    Regia: Michelangelo Antonioni/Wim Wenders
    Produzione: Italia/Francia/Germania
    Anno: 1995

    Genere: Deliri esistenziali

    Si gira intorno a quattro storie di donne e uomini, variamente eccitati e turbati o semplicemente in difficoltà ad articolare una qualsiasi parvenza d’espressione, tra tradimenti, rapporti casuali e litigi impalpabili nelle loro motivazioni, il tutto condito da (scarsi) dialoghi di una supponenza e pretenziosità rari e da immagini patinate e finto-poetiche.

    Solo per i fan di Antonioni e di Wenders    .

    Etichette: Ferrara, Jean Reno, John Malkovich, Parigi

     
    posted by Martin at 20:18 | Permalink | 6 comments
    domenica 9 marzo 2008
    KILLING ZOE
    KILLING ZOE
    (Killing Zoe)
    Regia: Roger Avary
    Produzione: USA/Francia
    Anno: 1994

    Genere: Rapina a mano armata

    Paura e delirio a Parigi si intrecciano in un solido heist movie che miscela tarantinamente cinismo e sentimento ma, perlomeno, è tutto di prima mano se non proprio conforme all’originale.

    Da vedere    .

    Etichette: Parigi, Tarantino e Co.

     
    posted by Martin at 15:38 | Permalink | 0 comments


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