Datteri ripieni di Biscuit Rose
Anche da voi fervono i preparativi per San Silvestro e il cenone? Ancora non ci siamo stufati di mangiare e di spadellare eh? No di certo!
Quindi oggi un suggerimento proprio adatto a un post cena delle feste, non mi venite a dire che adesso state lì a vedere kcal più kcal meno? Ormai ne riparliamo dopo la Befana! Insomma che sia stata leggera o impegnativa la cena ad un dattero non si dice mai di no. Giusto? Di solito si farciscono con noci, mandorle e frutta secca, c'è anche chi usa ricoprirli di cioccolato (o anche chi opta per versioni salate). Ma mettete che nel cassetto magico della vostra cucina avete proprio la poudre de biscuit rose di Reims, oppurtunamente acquistata da queste parti e tenuta gelosamente da conto per utilizzarla sotto le feste. Mettete che poi in cantina avevate anche messo da parte quello champagne proveniente sempre da zone limitrofe, restando sempre a tema... chiaramente rosè, che casualmente con cui i bisciut rose va a nozze. E mica si gioca qui!! Alla fine non vedevo l'ora di provare il connubio dopo tanta attesa. Il risultato è piaciuto a tutti.
Prima di passare alla ricetta approfitto per farvi anche un sincero augurio di un ottimo Nuovo Anno pieno di gioia e in cui possiate realizzare quanto desiderate di più bello.
DATTERI RIPIENI DI BISCUIT ROSE
200 gr di datteri biologici denocciolati
125 gr di poudre de bisciut rose
100 gr di burro
100 gr di zucchero
1 cucchiaio di kirsch o rum
Aprire i datteri senza romperli
Con un cucchiaio amalgamare il burro con lo zucchero, via via aggiungere la polvere di biscotti e il kirsch. Mescolare tutto.
Aprire bene i datteri senza romperli e farcirli con il composto, il consiglio è di usare le sante manine per compattare il ripieno all'interno.
E adesso? In forno? No! Vi stavo fregando? No, sono pronti. Un spolverata di zucchero a velo e via.
A postcard from Rome...
ABETE BELGA DI PIAZZA SAN PIETRO
Auguro a tutti i lettori più o meno assidui, a chi si trova qui a passare per caso, a coloro che entrano nella mia cucina spiluccano qualcosa e vanno via, a coloro che si fermano a cena, a quelli che si accomodano sul divano, a chi è di passaggio e a chi ancora non è passato, un meraviglioso Natale e un buonissimo anno nuovo.
Grazie per il vostro calore e l'affetto che ogni giorno mi avete regalato.
Dunque dunque nella capitale sicuramente il trofeo del miglior panettone è conteso tra l'Antico forno Roscioli e la pasticceria delle meraviglie, ossia Cristalli di zucchero. Acquistati tutti e due in anni diversi bè è difficile eleggere il vincitore, ma forse Cristalli... :) Ehm non saprei.
----------------------------
INDIRIZZI:
Roscioli
Via dei Giubbonari, 21
00186 Roma
06 6875287
Cristalli di zucchero
Via di Val Tellina, 114
00151 Roma
06 58230323
Vineria la barrique
Via del Boschetto, 41
00184 Roma (Lazio)
340 6829233
Cecere
Via Salisburgo, 2
00144 Roma
06 52279850
Gentilini
Via Tiburtina, 1300
00131 Roma
06 4123571
Panpepato ai profumi della Cina
Il dolcetto Natalizio per eccellenza da me è il panpepato. Ho scoperto essere di origine Umbra ma io credo sia un pò diffuso in tutta Italia, quantomeno al centro.
Questo è un dolce che se mangiato solo in piccolissima quantità copre il fabbisogno calorico di una persona per un giorno intero, si è davvero un dolce ricco e spudoratamente goloso. Può essere utilizzato per fare dei regalini sotto Natale, è anche di facile realizzazione. Il mio suggerimento è proprio quello di farlo per regalarlo, altrimenti se lo avete in casa la tentazione di mangiarlo tutto sarà davvero forte!
Il panpepato direi che ha un aspetto davvero poco bloggabile, infatti a me ha sempre ricordato i famosi "brutti ma buoni", tuttavia a casa mia senza panpepato non sarebbe Natale!
PANPEPATO AI PROFUMI DELLA CINA (2 panetti grandi)
100 gr di nocciole sgusciate
100 gr di mandorle sgusciate
100 gr di noci sgusciate
70 gr di arancia candita
100 gr di zenzero candito
200 gr cioccolato fondente
200 gr di miele
Pepe di sechuan
anice stellato
5 spezie cinesi
Vin brulè
Dai ammettetelo, quando si è almeno in due, Natale è più bello... Ma che pensate? Oggi torna il fratellino dalla Francia! Famiglia al completo e tutti pronti per affrontare i festeggiamenti che di qui ad una settimana impazzeranno per 3 giorni di seguito a casa della sottoscritta!
Visto che vi è particolarmente piaciuto il post prefestivo a tema alcolico, questo sabato si ripete. In tutta la penisola imperversa freddo e neve, il consiglio è quindi quello di scaldarsi le mani intorno ad un bicchiere bollente di vin brulè - Glühwein, profumatissimo di spezie adatto ad una serata di coccole con il caminetto acceso e l'albero di Natale scintillante alle spalle. Mica si direbbe che sono un'inguaribile romantica? Scherzate!
Il segreto chiamamente è quello di usare un buon vino profumato di frutti rossi, come un Pinot nero ma anche del barolo, meglio se il vino sia corposo.
VIN BRULE' (1 bicchiere)
Pinot nero
2 chiodi di garofano
1 stecca di cannella
1 cucchiaio di zucchero di canna
1 anice stellato
Scaldare la quantità di vino necessaria in una casseruola, utilizzando un livello di fiamma moderato, aggiungere le spezie e lo zucchero terminare la cottura mescolando senza far prendere bollore, altrimenti tutti gli aromi del vino sfumano via.
Tortine allo yogurt e Mirtilli
Quest'anno proprio non mi sembra Natale, non lo so, passo per i vostri blog e mi sembra di respirare tanta allegria tanti colori delle feste e profumi di biscotti alla cannella, ma da parte mia ho l'impressione che ancora tutto così lontano.
So che molti di voi si sono dati a colazioni a base di panettone e pandoro, io ancora no, così ho preparato queste tortine che sono ideali, non solo per la colazione, ma un pò per tutta la giornata.
Non sono dei veri e propri muffin, restano piuttosto umidi e non lievitano come i primi, ma potete anche farli in versione muffin-esca senza sciropp. Ho notato che la ricetta che ho utilizzato è abbastanza simile a quella che propone Imma per i sui blueberry muffin, che a sua volta viene da Giallo Zafferrano.
Vi ricordate quanto fanno bene poi i mirtilli? Favoriscono la microcircolazione e proprio per questo sono perfetti per le donne, che dovrebbero assumere l'estratto quotidianamente, ho preso in farmacia il "concentrato" di questo frutto per assumerlo tutte le mattine. Alla fine è stato più forte di me inserire la "cucchiaiata" che avrei dovuto prendere in questi dolcetti. Queste tortine sono sicuramente più light della fetta di pandoro (ma non vi preoccupate! Non me lo farò mancare ancora per molto!)
TORTINE ALLO YOGURT E MIRTILLI
300 gr di farina 00
200 gr di zucchero
60 gr di olio di semi
150 ml di latte
150 gr di mirtilli freschi (o anche congelati)
2 uova codice "0"
1 yogurt bianco
1/2 bustina di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1 pizzico di sale
50 gr di estratto di mirtillo concentrato
50 gr di zucchero a velo
Risotto con zucca bianca, fonduta di taleggio e arancia
La conoscete la zucca bianca? Per me è stata una piacevole scoperta. Certo ammetto che la zucca arancione ha decisamente il suo fascino, volete mettere quanto è più coreografica con il suo colore deciso e la sua polpa carica di carotene che ci fa tanto bene per disintossicarci persino dall'inquinamento atmosferico? Si però, giusto per saperlo c'è anche lei, la sorellina meno nobile e più delicata la signorina zucca in bianco! Meno saporita della arancione, la sua polpa non è completamente bianca ma con una tendenza al giallo, per utilizzarla la cosa migliore forse è friggerla per renderla un pochino più saporita oppure farci una confettura.
RISOTTO CON ZUCCA BIANCA, FONDUTA DI TALEGGIO E ARANCIA
200 gr di riso carnaroli ( o per risotti)
200 gr di zucca bianca
150 gr di taleggio
50 gr parmigiano
brodo vegetale (sedano carota e cipolla)
la scorza grattuggiata di una arancia bio
olio evo
sale
A typical polish evening...
<
Mi è stato chiesto qualche sera fa: "ma tu bevi super alcolici?" la risposta è stata "dipende se sono buoni, si" quindi si parlava di vodka polacca e in particolare della Zubrowka, la famosa vodka con il filo d'erba. Pare che questa particolarissima erba raccolta esclusivamente nella foresta Bialowieza, situata lungo il confine tra la Bielorussia e la Polonia, conferisca a questa vodka un aroma inequivocabile. La parte bella viene adesso, in questa verdissima foresta patrimonio dell'Unesco tra l'altro, pascolano i bisonti, infatti in America la Zubrowka è chiamata "Bison Grass Vodka", l'erba che mangiano i bisonti viene inserita nella bottiglia, tuttavia in Polonia amano dire che è l'erba su cui i bisonti fanno tanta plim plim :) per questo la loro vodka è così buona! A voi scegliere la versione che più vi aggrada. Intanto qualche consiglio su come bere questa vodka, avevamo parlato di caviale e blinis, ma se proprio il vostro compagno di bevute non ama il pesce, bè è necessario ripiegare su altro. Quindi mi sono ricordata come avevo bevuto questa vodka a Cracovia:
TATANKA - ZUBROWKA & APPLEJUICE (1 bicchiere)
1/3 di Vodka
2/3 Succo di mela
1 stecca di cannella
ghiaccio
Zeppole di pastacrisciuta
Come vi avevo promesso, oggi una ricettina napoletana e questa possiamo davvero definirla sciuè sciuè. Non avevo mai provato le zeppole salate, per me l'unica versione esistente era quella dolce con la crema, ma il mondo è bello perchè è vario e con 4 giorni a Napoli ne ho imparate di cosine interessanti e qui potrei cadere in divagazioni sul tema del "viaggio" di quanto arricchisce lo spirito di quanto apre la mente, ma sarebbero discorsi che avrebbero ben poco a che fare con l'ambito culinario. Quindi ciancio alle bande e parliamo di questi fritti, il nome nasce dal fatto che sono palline di pasta lievitata per questo ricresciuta, la versione dolce è prevalentemente usata per la festa di San Giuseppe, invece la salata, come si definirebbe in gergo è uno street food da consumare bollente mentre si cammina tra le vie affollate del centro. La ricetta ve la riporto così come me l'ha spiegata Erminia, napoletana Doc, che invece di dire "zeppole" come direi io, diceva "seppole". Mi sono chiesta quante varianti ne esistono e se c'è un fil rouge che accomuna, per così dire, tutte le zeppole d'Italia, a quanto pare no. L'etimologia del termine porta a idee davvero discordanti, quindi ci rinuncio e mi gusto questa delizia senza troppe domande!!
ZEPPOLE DI PASTACRISCUITA (20 circa)
250 gr. farina
1/2 cubetto lievito di birra
acqua
Olio di semi
sale
Sciogliere in poca acqua tiepida il lievito.
In una terrina unire la farina, il sale e via via acqua, mescolando con una forchetta. Bisogna ottenere un impasto colloso, che si attacca alle pareti e che non è possibile mageneggiare. Coprire con un panno e lasciar riposare un ora e mezza al caldo. Prelevare parti di impato con un cucchiaio e farle cadere con l'aiuto di un altro nell'olio bollente.
Napule è...
Mi piacebbe descrivervi la "giornata tipo" che io trascorrerei di nuovo a Napoli se ci tornassi, in stile Lonely Planet, per intenderci.
Quindi augurandomi che abbiate passato anche voi un buon ponte dell'Immacolata ecco la giornata napoletana di un foodblogger...
Sveglia presto per dirigesi a Piazza Plebiscito, per dare un occhiata al centro storico e soprattutto fare una sosta per la colazione al bar Gambrinus, irrinunciabile caffè e sfogliatella.
Passeggiare per Galleria Umberto I e poi via Toledo.
Raggiungendo via Tribunali, per chi non l'avesse vista è consigliatissima la visita a Napoli sotterranea: cunicoli strettissimi e bui che si attraversano con l'ausilio di una candela, portano in ambienti sotterranei scavati nel periodo romano.
La sera è d'obbligo la pizza, o no? Da Michele o da Sorbillo? Bè questa volta ha vinto Sorbillo. Che ve lo dico a ffà? Per i romani fan delle Gatta e di Sforno come me, viene da chiedersi se riusciranno mai ad esportare quelle consistenze e quel risultato finale.
------------------------------
Caffè Gambrinus
Via Chiaia, 1
Tel. 081.417582
Timpani e Tempura
Vico delle Querce, 17
Tel. 081.5512280
Aperto dalle 10 alle 21
Scaturchio
Piazza San Domenico Maggiore,19
www.scaturchio.it
Sorbillo
Via Tribunali, 32
Tel. 081.446643
Polenta al sugo di coppa piccante
Che volevamo far venire l'inverno senza nemmeno prepararci una polenta buona e fumante? E no! Già l'anno scorso c'avevo provato e quest'anno? Detto fatto, ci mettiamo subito a lavoro.
Pronti con il paiolo di rame, la farina di granturco gialla e la pazienza. Arriva mia nonna in casa e mi fa: "Ovvia, oggi fai la polenda?", già, lei toscanissima, l'ha sempe chiamata così "polenda" pensavo sbagliasse invece se si va a vedere l'etimologia di questa parola mia nonna non si è inventata nulla. Polenta o polenda deriva da: poltiglia e focaccia il nome risale niente popodimenochè al tempo dei romani (quindi più o meno dai tempi di mia nonna! Ahahaha! Rido solo io vero? Bè pazienza, lo so la battuta era vecchia).
Spiedini di pollo e finocchi, caramellati con miele e limone
Limoni confit con alloro e rosa canina
Perchè non restare in tema di tajine e cucina marocchina? Un elemento sicuramente utile alla preparazione di una tajine è il limone confit. Ricetta forse conosciuta da molte di voi perchè ne parlò lei e poi a macchia d'olio la ricetta girò per molti blog, che hanno cominciato a proporre ricette davvero interessanti. Qualche esempio? Qui, qualche consiglio qui, un insolito purea qui e via discorrendo. Sono proprio tanti gli utilizzi che questi creativi foodblogger si sono inventati. Più di tutto, la ragione che mi ha convinto ad utilizzare i limoni biologici che pendevano dall'alberello in giardino e metterli sotto sale è stato il fatto di poterli utilizzare per le mie prossime tajine, magari come lei, come darle torto sull'abbinamento limone e pesce?
Tajine di pollo piccante
TAJINE DI POLLO PICCANTE (x2)
200 gr di ceci di Cicerale
200 gr di petto di pollo
3 pomodori pelati
1 spicchio d'aglio
1 bicchiere di acqua o brodo vegetale
alloro
ras el hanout
paprika
rosmarino
I ceci vanno tenuti in ammollo un intera notte e cotti il giorno seguente in acqua salata a fuoco basso per un ora abbondante, eventualmente in cottura aggiungete altra acqua se necessario.
Canton noodle e tofu rosso in zuppa di miso
Il miso, che ho usato questa volta, è di riso non pastorizzato (tipo questo) e assolutamente non bisogna lasciarlo bollire altrimente perde tutti i suoi principi benefici. C'è bisogno che sto qui a ribadirveli? Ve li ribadisce lei, e ci dice anche che la zuppa di miso non sarebbe tale se non includesse almeno l'alga wakame, ed è vero, al Natura Si ho anche visto dei cubi di zuppa di miso con alga wakamè inclusa! :) Proprio in stile dado, già, quelli zeppi di glutammato della nota marca con confezione verde, ma almeno qui stiamo parlando di fagioli di soia e alghe e non di scarti animal... EMH! Grassi idrogenati, scusate poi mi lascio prendere la mano.
La ricetta mi è stata ispirata da un libricino: cucina giapponese - sushi e sashimi ( Sprea editore 6,90 €) che trovate adesso in edicola.
Questa zuppa si prepara davvero in 10 minuti ed è obbligatorio divertirsi a mangiare i noodle con le bacchette! :) I giapponesi, si sa, hanno delle regole diverse delle nostre a tavola, prima tra tutte quella di mangiare rumorosamente, infatti sono consentiti risucchi, aspiramenti e persino digerire in maniera plateale non è considerato scortese, anzi! Perciò vi state ancora facendo problemi a lanciarvi nel tentativo con dei chopsticks?
CANTON NOODLE E TOFU ROSSO IN ZUPPA DI MISO (x 2)
400 ml di acqua
1 cucchiaio raso di miso
100 gr di canton noodle
100 gr di tofu rosso (mezzo panetto)
un pizzico sale iodato
3 cm di alga wakame
brodo dashi (sostituito con un cuc.no di colatura di alici di Cetara)
erba cipollina
Scaldare l'acqua con l'alga wakamè e portarla ad ebollizione in una pentola con doppio fondo di quelle adatte alla conttura per induzione. Una volta che l'acqua ha raggiunto il bollore aggiungere il miso e spegnere. Aggiungere i noodle mescolare e lasciare cuocere. Aggiungere un cucchiaino di colatura di alici. Aggiungere il sale se lo ritenete necessario perchè potrebbe risultare già abbastanza saporita così. I noodle richiedono si è no 3 minuti di cottura se non li volete troppo cotti. Intanto tagliate il tofu a cubetti piccoli e aggiungerlo alla zuppa. Il gioco è fatto aggiungere l'erba cipollina per finire o anche dei semi di sesamo.
Mars bar and peanut butter small cakes
Zuppa autunnale con quark e melagrana
Dove trovarlo? Al solito Natura Si, anche se qualcuno lo trova anche alla lidl.
La tentazione di infilarlo in un dolce mi è venuta subito ma poi ho optato per il salato assaggiandolo in versione più "nature" per iniziare, forse ne avrei apprezzato meglio il gusto ed ecco già l'idea di scaldarmi un pochino le mani intorno ad una zuppa very comfort: passato di verdure mamma style arricchito da questo formaggio e da chicchi freschi di melegrana. Creando il contrasto caldo-freddo, dolce-salato-acidulo, parte liquida e parte croccante data dalla melagrana. Buone coccole!
ZUPPA AUTUNNALE CON QUARK E MELAGRANA (x4)
100 gr di bieta
1/2 finocchio
1 costa di sedano
1 carota
1 patata
foglie di basilico
1/2 litro di brodo vegetale
100 gr di quark magro
melagrana
erba cipollina
foglie di finocchio
olio evo
fleur de sal
Cavolfiore piccante con pepe di Szechuan
Si sa che cuocendo le verdure molto spesso si perdono parte delle loro vitamine e principi nutritivi che tanto fanno bene! Per quanto possibile è consigliabile mangiare verdure crude e fresche se son biologiche per appofittare quando più dei benefici che queste ci possono dare. E' preferibile consumare il cavolo crudo, perchè la cottura elimina la vitamina U, protettrice delle mucose in più, il cavolfiore stimola i meccanismi antiossidanti e disintossicanti e migliora il funzionamento degli ormoni estrogeni che sono ottimi antiossidanti e antitumorali e che bloccano la reazione dei composti cancerogeni e che stimolano gli enzimi disintossicanti. Ok! Dopo la lezioncina su quanto fa bene il cavolo e quanto è necessario mangiarne... Magari la ricetta di oggi vi sembrerà banale, io ho iniziato a mangiare il cavolo crudo soltanto di recente perchè prima non sapevo quanto fosse buono, così croccantino quasi come una carota, il sapore delicato si sposa benissimo con tutti i dip da pinzimonio ma anche semplicemente reso saporito con pepe e peperoncino (come in questo caso).
CAVOLFIORE PICCANTE CON PEPE DI SZECHUAN
200 gr di cimette di cavolo bianco biologico
sale
pepe di Sechuan
olio evo
peperoncino fresco
Lavare il cavolo, tagliare le cimette, staccando come se fossero dei piccoli fiorellini, dai gambi più grossolani. Condire con olio buono, sale e pepe, mescolare bene, tagliare un paio di peperoncini freschi sopra, se non volete esagerare conla piccantezza potete eliminare la punta e i semi dai peperoncini e poi tagliarli.
Insalata con tofu alle olive grigliato, melone bianco e pepe rosa
No scherzo! :) Soprattutto mio padre quando ha visto le prime confezioni di seitan in frigo mi ha detto, con una faccia preoccupata: " Ma che roba è questo? " "fegato?".
1 panetto tofu alle olive
2 fette di melone
pepe rosa in grani
olio evo
fleur de sal
Tagliare a fettine il panetto di tofu scaldare una griglia e scaldare le fettine di tofu.
Pulire l'insalata e adagiarla su di un piatto, pulire il melone e disporlo al centro, intorno le fettine di tofu grigliato. Per finire un buon olio e sale
Ieri, ho fatto un salto... Qui! Bellissimo incontrare Sigrid e alcuni dei foodblogger romani che è sempre un piacere rivedere. Sigrid in bocca al lupo per il nuovo libro! E' da ieri che lo sfoglio e mi piace sempre di più!
Albondigas al sesamo nero
Ci stavo cadendo anche io nel tormentone del momento, tanto parlare di influenza e vaccini che quasi quasi anche io oggi volevo parlare di tutte queste persone un pochino "influenzate", per non essere da meno, ma parlare di questo mi sembra non addirsi tanto ad un blog di cucina, bè se fosse solo per questo me ne fregherei altamente, il vero motivo per cui voglio evitare l'argomento è che non se ne può più! Anche io spero di lasciarmela alle spalle al più presto, quindi non voglio pensare a "lei" ma alle albondigas!
Le albondigas sono le polpettine spagnole, spesso e volentieri sono servite come aperitivo insieme alle tapas sempre con il principio del pincho.
Le albondigas si caratterizzano dal fatto che sono più piccoline delle nostre polpette e la maggior parte delle volte sono servite in ambiente umido, cioè, di solito sono al sugo, oppure vengono servite nella zuppa.
Ho ripoposto le mitiche polpettine ma in chiave asciutta, l'involucro di sesamo le rende croccantissime e l'insolito colore anche un tantino chic, a mio parere.
Tuttavia se cercate un dip adatto a queste albondigas secondo me è perfetto qualcosa che ricordi lo tzatziki, vi ricordate quello quasi greco?
ALBONDIGAS AL SESAMO NERO
250 gr di macinato sceltissimo
1 uovo
70 gr di pamigiano
40 gr di pane raffermo
latte
sale
pepe
prezzemolo
cipolla
sesamo nero
olio per friggere
Ammollare il pane nel latte e renderlo morbido. Sbattere l'uovo con il parmigiano. Unire tutti gli ingredienti alla carne. Mescolare bene insieme al trito di cipolla e prezzemolo.
Con le mani bagnate formare delle piccole palline che rotolate poi nel sesamo.
Friggere le piccole polpettine in abbondante olio bollente, girandole da ogni lato, scolarle su carta assorbente. Servire accompagnate dalla salsina allo yogurt.
Sono buone anche tiepide.
Risotto all'ortica e Gewurztraminer
Panna cotta alle mandorle amare con glassa alla zucca
Qui a Roma si dice così: "ho sbroccato", si, è stato un momento, e mi scuso e ringrazio tutte le persone che sono passate di qui sabato che mi hanno scritto email e che mi sono state vicine, come non avrei mai pensato.
Grazie.
Posterò di meno, passerò meno da voi, ma non mi va di lasciare tutto... Ed ora basta parlare di me, avevo scritto molto ma poi ho cancellato. Fuori i problemi da questo blog! Parliamo di cucina....
E zucca sia! Halloween è passato è io vi ho tirato un bello scherzo... Finito lo scherzo resta la zucca da smaltire e allora ho pensato al fatto che più volte ho assaggiato o anche visto in giro: zucca e amaretti, in versione vellutata, in versione tortelli, in versione crostata... Ma io la volevo in versione panna cotta!!! Allora come aromatizzare la panna cotta in modo che profumasse di amaretto? Semplice, con l'essenza di mandorle amare! Che acquistai qui , la signora mi disse di usarla con molta parsimonia xchè forte e mi disse anche che la bottiglietta che avevo preso mi sarebbe durata moltissimo... Aveva ragione su entrambe le cose!
Pinchos caprino aromatizzato e uva
Los Pinchos sono un bel ricordo del mio periodo Alicantino...
Quante serate inziavano in un bar de copas cenando o "picando" qualcosa. Gli spagnoli sono stati gli inventori dei fingerfood che adesso qui in Italia vanno tanto di moda, ma a dir la verità per loro è un abitudine diffusa da molti anni. Uno dei bar a cui ero particolarmente affezionata, diffusi un pò in tutta la Spagna peraltro, era il Lizzaran, assolutamente imperdibile... E dove ho anche preso molte idee e il mio modo di cucinare ne è stato fortemente contaminato.
PINCHOS CAPRINO AROMATIZZATO E UVA (per 6 pinchos)
100 gr di formaggio fresco caprino
cumino
Pollo ras el hanout su crema di cavolfiore allo zafferano
"Il meglio de droghiere" è questa la traduzione letterale di ras el hanout, un mix di spezie usato prevalentemente nel nord africa e Tunisia e Marocco in primis. Qualche furbo commerciante in realtà inventò questa spezia dando semplicememente fondo agli avanzi di spezie che gli erano rimasti nei cassetti e una volta messo in bella mostra in vetrina venne "spacciata" per migliore quando in realtà non lo era affatto. Ne esistono numerossime versioni, un ricetta la trovate qui. Un tempo usata per scopi terapeutici (pare ci aggiungessero coleotteri tritorati che lo rendevano una soecie di viagra naturale) oggi è usata prevalentemente per cous cous. E' adatta, tuttavia anche per tajine e spezzatini dato che si sposa bene anche con le carni.
Il pollo cotto in questo modo in padella resta croccante e saporito, ma questo già ve lo avevo accennato, trovo che stia bene con la consitenza morbida del cavolfiore in cui si ritrova il profumo speziato dello zafferano. Mi dispiace non riuscire a darvi delle vere dosi per questi ricetta a dirla tutta ho assemblato gli ingredienti senza pesarli.
1 petto di pollo
cavolfiore lessato
1 cucchiaio di ras el hanout
qualche pistillo si zafferano
farina
olio evo
sale
cipollotto
Ripassare in padella con olio e un fondo di cipollotto, finemente tritato, il cavolfiore lessato, salare e aggiungere i pistilli di zafferano.
Traferite tutto in un boccale adatto al frullatore ad immersione e ottenere una crema.
Prendere il petto di pollo tagliarli a strisce o a cubotti e infarinarli. Saltarli in padella con l'olio, chiudere il coperchio, spadellare un pochino e solo alla fine aggiungere il cucchiaio di ras el hanout. E' importante prima di aggiungere questa spezia, dopo averlo farla leggermente tostare in un padellino, per fargli spigionare al massimo l'aroma.
Comporre il piatto mettendo la crema sul fondo e il pollo sopra, mangiare raccogliendo la crema con ogni bocconcino di pollo.
Cupcake triplo ciccolato e cardamomo
E' bello sentirsi un pò Nigella quando non si fa parsimonia di burro, di cioccolato e tutto il resto...
E' ora di colazioni che scaldino il cuore che coccolino l'anima, quando ormai uscire dal piumone comincia a diventare davvero difficile ci vuole qualcosa di buono che ci faccia venire voglia di incominciare la giornata! No non è la pubblicità del Mulino bianco... Ne tantomeno quando a casa mia ci alziamo dal letto per fare colazione arriviamo tutti insieme felici e sorridenti al tavolo! Anzi avendo tutti orari diversi è molto difficile anche incontrarsi. Però la buona abitudine di fare bene colazione l'abbiamo tutti. E' una ricetta che ho usato diverse volte ma non ricordo adesso la sua provenienza... Da questo libricino probabilmente ho tratto ispirazione. Ci sono tanti consigli di Marc Grossman, colui che ha fatto apprezzare i muffin americani anche hai parigini. Il libro è simpatico e ne propone molti alla frutta, qualcuno salato e tanti al cioccolato.
Tra i consigli assolutamente da seguire per i muffin:
- forno assolutamente bollente tra i 180°e i 200° per 20 minuti
- non far riposare troppo l'impato altrimenti... Addio agenti lievitanti!!
- non impastare troppo, se resta qualche grumo non statevi a formalizzare... Sempre perchè altrimenti addio agenti lievitanti!
OK? Adesso vi starete chiedendo ma perchè parla di muffin quando qui ci sono dei cupcake? Io li definisco cupcake per la presenza della glassa che ho usato per ricoprirli, ma ciò che vorrei chiedervi è questo: nell'impasto alla fine dei conti quali differenze ci sono? Quindi continuerò ad usare ricette di muffin per fare cupcake e ricette di cupcake per fare muffin...
Magari i puristi dei muffin penseranno che chissà quale bestialità ho scritto! :)
Per quanto riguarda gli ingredienti, sull'abbinamento cioccolato e cardamomo non devo nemmeno starvelo a dire vero? Per l'utilizzo del cioccolato dopo il cacao in polvere, le gocce di cioccolato e la finitura di glassa credo che avrete abbastanza....? No? Allora dopo il primo potrete saziarvi anche con un secondo dolcetto! :) Tanto uno tira l'altro!
CUPCAKE TRIPLO CIOCCOLATO E CARDAMOMO (12 pezzi piccoli)
350 gr di farina 00
250 ml di latte intero
180 gr di burro
200 gr di zucchero
2 uova codice 0
100 gr di gocce di cioccolato fondente al 70%
1/2 bustina di lievito per dolci in polvere
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1 pizzico di sale
6 bacche di cardamomo verde
2 cucchiai colmi di cacao amaro
per la glassa:
70 gr di gocce di cioccolato al 70%
20 gr di burro
zucchero a velo
Lasciar ammorbidire il burro a temperatura ambiente e montarlo con lo zucchero per ottenere una crema. Sbattere le uova con il latte e unire al burro poco alla volta. Con un impastatrice è più agevole devo dire ottenere una consistenza omogenea. Pesate la farina e unirla a tutti gli altri ingrediente secchi: lievito, bicarbonato, sale, cacao amaro e le bacche di cardamomo ben tritate. Conservate parte dei semini della spezia per guarnire i cupcake alla fine. Ora setacciate il tutto nel composto liquido. Dopo aver ottenuto un impasto omogeneo, unire anche le gocce di cioccolato, ultima impastata e via nei pirottini! Se si usano stampi devono essere precedentemente imburrati se usate pirottini di carta chiaramente no. Riempire gli stampi per 3/4 e mettere in forno preriscaldato alla temperatura di 180° per 20 minuti. Fate la prova stuzziacandenti, se esce ben usciutto, sfonate.
Preparate una glassa facendo sciogliere poco burro e aggiungendo le gocce di cioccolato quando tutto sarà fuso aggiungere zucchero a velo, per fare rapprendere il tutto e versate la glassa sui dolcetti. Guarnire con le bacche di cardamomo lasciare la glassa solidificare un pochino.
...In the cinema for love
Dopo la conclusione del festival del cinema di Roma, questo è il mio consiglio:
A Serious Man - Joel Coen e Ethan Coen - USA, Gran Bretagna, Francia 2009 - Medusa
Conservare i pachino in inverno e mangiarli spadellati
"Lo sapevate...?
Il pomodoro pachino può resistere in cantina fino a Natale!
Per quale misteriosa ragione ci riesce? Pachino misteriosi...
SAPEVATELO... SU RIEDUCATIONAL CHANNEL!"
Mi trovo oggi a raccontarvi una cosa di una banalità quasi disarmante, ma che per me è stata quasi la scoperta dell'acqua calda o la scoperta dei metodi della nonna... Se vogliamo dirla tutta.
Mia nonna i pomodori pachino quelli a grappolo, li conservava così, al naturale, appesi in cantina ad uno spago e le duravano per mesi. Quest'anno, ad agosto, inizio settembre la pianta di pachino cha avevamo in giardino ne aveva prodotti talmente tanti che non sapevamo più che farci, allora abbiamo tentato anche noi il metodo. Vi posso dire che dopo oltre un mese, ad eccezione di qualche pomodorino che è andato a male, gli altri sono rimasti perfetti e poi potete vederlo con i vosti occhi nella foto qui accanto, la foto è scattata in cantina. Ricordo che da piccola nella casa in campagna dei miei nonni vedevo appesi questi pomodorini rossi là a prendere polvere non mi sono mai domandata il perchè fossero là e da quanto tempo... Ero più attratta dalle pannocchie, messe lì anche quelle a seccare, in merito a quelle, invece si, mi chiedevo perchè qualche chicco diventasse nero e qualche altro no. Ma più di tutto mi chiedevo se ci potevamo fare i pop corn! :) Tornando al discorso principale... Ci sono arrivata molto in ritardo a riscoprire questa vecchia abitudine per i pachino, sono felice che non sia andata persa. Dopo questa dritta abbastanza vintage vi lascio alla ricetta.
PACHINO SPADELLATI DI ANTONELLA
pachino
olio evo
sale
aglio
basilico
Pane casareccio
Antonella consiglia di metterli in padella con l'olio e cuocerli a fiamma alta fino a che non si sente lo schioppettio di qualche pomodorino che comincia a rompersi. Io ho messo l'aglio direttamente nell'olio e poi a fine cottura l'ho rimosso. Dato che il basilico in inverno comincia a scarseggiare ne ho messo poco quando li ho torlti dalla padella e salati alla fine, ma era davvero poco. Per il resto ho fatto quello che suggerisce lei Li ho serviti con una fetta di pane che ho tostato nella stessa padella che ho usato per cuocere i pomodorini...
Alchechengi glassati al cioccolato
Come è possibile non subire il fascino di questi piccoli frutti arancioni ancora non me lo spiego. Pensare che quando sono andata dal mio solito pusher di frutta e verdura e li ho visti lì sul bancone alla mia richiesta di acquistarli lui mi chiede "ma ti piacciono davvero gli alchechengi?" ed io (dato che li sto comprando, magari anche si) "si con il cioccolato si!" ;)
Al che lui dice "Secondo me sanno di pomodorini acerbi!" AHAHAH! Rido io, e mi viene da dire che la cosa non mi soprende affatto dato che stiamo parlando della stessa famiglia di piante, le Solanaceae, quindi non si stava dicendo nessuna bestialità. Poi, come ogni cosa "degustibus..." chiaramente!
Gli Alchechengi (Physalis alkekengi) , contengono moltissima vitamina C, tannino , acido citrico e zucchero, pare che sia un toccasana per il vie urinarie dato che favorisce la diuresi. Si raccolgono nel mese di settembre quando sono maturi quindi sono frutti autunnali.
Quenelles di simil hummus
Potremo semplificare al massimo dicendo che è un sorta di purea di ceci aromatico si usa per accopagnare pane arabo o come salsina anche per il pinzimonio. A me personalmente piace particolarmente con i gambi di sedano. Questa versione rivisitata che ho preparato resta più compatta grazie all'utilizzo della ricotta per amalgamare gli ingredienti perciò più adatta da spalmare soprattutto se avete una buona pizza bianca. Come mi è successo anche preparando questo mio malgrado, io con l'aglio proprio ci faccio a botte, quindi anche se alla fine si travisa totalmete la ricetta non l'ho usato.
QUENELLES DI SIMIL HUMMUS
150 gr di ceci
1 cucchiaio di Tahina (crema di sesamo)
100 gr di ricotta fresca
prezzemolo tritato
olio extra vergine d'oliva
sale
1/4 limone
paprika (se piace)
Mettere i ceci nell'acqua la sera prima, la mattina scolateli e trasferiteli in una pentola con dell'acqua in ebollizione. Lasciate cuocere a fuoco lento per 45 minuti e scolateli.
Unire tutti gli igredienti in un boccale adatto al frullatore ad immersione: ceci, ricotta, sale prezzemolo un goccio d'olio, il succo di limone e frullare il tutto.
Accompagnare con pita (o anche la nostrana pizza bianca) oppure sedano e verdure da pinzimonio.
Bicchieri con caki, amaretti e cioccolato
Liquore a (tre tipi di...) menta
Il liquore alla menta che ho sperimentato quest'anno per la prima volta ha esattamente tutte queste caratteristiche. Sposa perfettamente il mio gusto.
Si può bere puro a fine pasto adattissimo per rinfrescare la bocca o anche aggiunto in piccole quantità ad acqua ghiacciata come bibita dissetante mantenendo la proporzione 1:4 è perfetto.
Chiariamo subito un punto fondamentale, conosco bene quello che mi scriverete nei miei commenti ormai! ;) Non mi venite a dire che non avete 3 tipi di menta diversa per fare questo liquore perchè possono essere tranquillamente sostituite con lo stesso quantitivo di un unico tipo di menta o due o a piacere.
Chiarito ciò, se come me avete il problema della menta che vi sta infestando tutto il giardino usate quella che avete! :)
Se lo sciroppo non è stato sufficiente ad eliminarne abbastanza proseguite con questo.
Dosi per 1 litro e mezzo di liquore:
LIQUORE ALLE TRE MENTE
30 gr di foglie di menta piperita
30 gr di foglie di menta glaciale
30 gr di foglie di menta romana
(in alternativa 90 gr di uno dei tre)
400 ml di alcool puro al 90%
200 gr di zucchero
300 ml di acqua
Raccogliete la menta e liberare le foglioline dai rami. Lavare le foglie e asciugare delicatamente. Mettere le foglie in infusione nell'acool in un barattolo di vetro chiuso e al buio per due settimane. Ogni tanto agitate.
Trascorso questo periodo, con acqua e zucchero fate uno sciroppo, quando comincia a sobbollire un pò aspettate ancora 5 minuti e spegnete. Lasciate raffreddare totalmente.
Ora filtrate in maniera accurata l'alcool dove avete lasciato in infusione la menta. Io ho usato prima un colino a maglie strette e poi il secondo filtraggio l'ho fatto con un panno di lino, necessita un pò di tempo ma si ottiene un liquore più limpido. Unire scriroppo di zucchero e alcool, imbottigliare e conservare in frigo. Si può consumare subito.
In merito ai tempi di conservazione mi hanno detto che sono lunghi, diciamo fino all'anno successivo, ma dopo 3 mesi (come nel mio caso) in fondo alla bottiglia cominceranno a formarsi i primi sedimenti della menta, perciò agitare prima dell'uso.
Tortine con crema al limone e frutti di bosco
Vi capita che girovagando per altri blog incappate in una ricetta e vi viene una terribile voglia di mangiare quella "tal cosa" che non mangiate da moolto tempo? Improvvissamente ricordate che nei meandri della mente... Ma come mai a me piace così tanto eppure non me la preparo mai?
Ed ecco Onde mi ha fatto venire in mente che avevo proprio voglia di rimangiare la crema pasticcera. Ora dalla sua ricetta alla mia c'è sicuramente un bel cambiamento ma io proprio adoro il limone e i gusti aspri dei dolci (infatti se non è limone è lo zenzero!).
Alla fine la crema me lo sono preparata... L'ho accompagnata con la frolla senza burro. Io mi trovo molto bene con questa. Infine ho guarnito con i frutti di bosco e un pò del loro sciroppo.
Spolverata di zucchero a velo e via...
Adesso come la vedete se qualcuno vi svegliasse la mattina a colazione portandovela al letto con un caffè e latte o una spremuta? Ma! :) Io direi proprio che se trovate un uomo così... Potete anche decidere di sposarlo credo! :)
TORTINE CON CREMA AL LIMONE E FRUTTI DI BOSCO (4 tortine o una grande)
Per la crema:
1 uovo
3 cucchiai di zucchero
1 tazza di latte
1/2 limone bio (la scorza)
Per la frolla:
125 gr farina 00
40 gr di zucchero di canna
40 gr di olio d'oliva
25 gr di acqua calda
1/2 bustina di lievito per dolci
1/2 limone bio (la scorza)
Per la preparazione delle frolline, vi rimando alla mia spiegazione: qui
Per fare la crema invece si parte riscaldando il latte aggiungendo la scorza di limone, avendo cura di grattuggiare solo la parte bianca. Mentre il latte si fredda, montare il tuorlo con lo zucchero, facendo diventare spumoso il composto. Quando il latte è quasi freddo aggiungerlo poco a poco all'uovo, continuando a lavorarlo con la frusta. Trasferire la crema nella pentola e cuocere fino ad ebollizione a fuoco lento, mescolando continuamente. Lasciar addensare appena un poco e togliere dal fuoco.
Prosciutto fresco con uva fragola e rosmarino
Ma leggi che ti rileggi e sfoglia che ti risfoglia questa bella rivista che esce mensilmente con il Corriere della sera mi sono lasciata tentare dalle tante ricettine con l'uva. Certo che ne esistono davvero tantissime qualità? Di uve intendo. Soprattutto esistono davvero moltissime ricette nella nostra tradizione gastronomica che ne prevedono l'utilizzo. Solo per farne un piccolo elenco:
Sugol (budino di mosto d'uva diffuso diffuso in Emilia, Mantovano e Veneto)
Salsicce con l'uva (specialità umbra, le salsicce vengono rosaolate in padella con uva bianca)
Schiacciata con l'uva (tipicamente toscana)
Per non parlare poi di tutte le preparazioni con l'uva passa...
Insomma l'uva si mangia sempre anche da sola o in abbinamento a formaggi. Quest'estate in Inghilterra notavo che andava per la maggiore e io nonostante tutto non li avevo mai mangiati insieme! Incredibile ma vero! Si dice del formaggio con le pere, ma formaggio e uva avete provato? Magari ero solo io a non saperlo! :) Ad ogni modo meglio scoprirlo tardi che mai!
PROSCIUTTO DI MAIALE CON UVA FRAGOLA E ROSMARINO
Questa piccola postilla al termine dei miei post, è di nuova creazione. E' bello condividere con voi la mia passione per la cucina e mi piacerebbe farlo anche per quel che riguarda il cinema.