domenica 31 gennaio 2010

Ernesto Maria Sfriso


La neve ha coperto l'orizzonte
Ha nascosto i ricordi
dove lenti si ninnano
nuovi germogli.
L'occhio severo eburneo
dei colchici segue il corso delle stagioni:
venti centimetri di neve in più quest'anno!
Una gran festa per sci, bob e slitte!
L'orma dei passeri affamati lascia
sulla coltre bianca nuovi messaggi:
graffiti antichi come la speranza


venerdì 29 gennaio 2010

la vita... un dono




La notizia mi ha commosso, il pensiero della paura che quella ragazzina ha avuto, sepolta dalle macerie, per tutti questi giorni... e la forza che ha dimostrato nel voler vivere, mi ha fatto pensare che a volte la speranza è una risorsa che può cambiare il corso dell'esistenza.


UN DONO

di Mahatma Gandhi
Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell'animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l'amore,
e fallo conoscere al mondo.

martedì 26 gennaio 2010

memoria

Venezia - il ghetto (foto google)

Non sono originale, lo so,
ma ogni tanto leggere questa poesia ,
conosciutissima,
riflettendo su quello che è stato
e che purtroppo in tanti posti ancora è,
ci dà la misura dei livelli di infamia che l'uomo può raggiugere
e quanta sofferenza può causare.


Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi, alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi

domenica 24 gennaio 2010

la disfida di ........ Brunetta



VENEZIA
abbiamo votato alle primarie per scegliere il candidato sindaco....
i risultati sono stati...prevedibili

lo sfidante ufficiale
Giorgio Orsoni




l'avversario
Renato Brunetta


AMICI....VI RENDETE CONTO... CHE INCUBO SE LE COSE NON VANNO COME DOVREBBERO!!!!!!!

venerdì 22 gennaio 2010

La sirena

sebbene raffreddata, naso chiuso e tosse... ieri sera sono andata lo stesso a teatro.

In programma c'era Luca Zingaretti che leggeva "La Sirena" tratto dal racconto Lighea di Tomasi di Lampedusa.
Un monologo di 60 minuti circa, senza interruzione.
Mi sono mangiata un'intero pacchetto di caramelle per non tossire e non disturbare la magia di questo spettacolo.
Luca Zingaretti si è presentato in palco con abito nero, elegantissimo, accompagnato da un fisarmonicista ( Maestro Germano Mazzocchetti) che con la sua musica seguiva le parole dell'attore.
Il racconto di Tomasi di Lampedusa “La Sirena”, è stato recitato modulando con la voce i vari personaggi. E' la storia di un incontro di due siciliani in un caffè di Torino nel 1938, uno è un giovane giornalista, Corbera, l’altro, il senatore La Ciura, è un ex professore universitario di letteratura greca. Dalle pagine del racconto ambientato nella fredda Torino emerge con vigore la calda Sicilia: l'odore della salsedine, il sapore dei ricci di mare.. le raffiche di profumo degli agrumeti.... e poi la storia d'amore del vecchio per una creatura con voce che pare un canto, un sorriso che esprime una "bestiale gioia di esistere" e da un "odore magico di mare"...

Applausi, applausi e ancora applausi...

Zingaretti commosso ci ha lasciato declamando una poesia di Montale che qui riporto... dedicata a tutte le donne in sala.


Ho sceso, dandoti il braccio, almeno milioni di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze,
le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille,
sebbene tanto offuscate, erano le tue.

serata da ricordare!!!!

lunedì 18 gennaio 2010

ligabue, François Pinault Foundation e...Berlusconi




Freddo cane in questa palude
i miei amici fanno scherzi idioti sai:
loro spengono la sera e si nascondono nei fossi
per vedere come me la caverei
Freddo cane e carne cruda
i coccodrilli a quest'ora cenano
io non ho con me il fucile
ma mi sento come Zagor
neanche questa volta mi fregano

Troppo silenzio
e' possibile che tutti dormano?
Qualche cosa urlero'


freddo cane oggi..... mi sono fatta un giro per Venezia, e NON ho incontrato Berlusconi, che ha deciso di NON comprare casa nel mio Comune e quindi (per fortuna, scampato pericolo, mi vien da dire!) NON diventa mio concittadino.

sabato 16 gennaio 2010

il gufo

immagine da google


Il saggio, vecchio gufo stava su una quercia;
più esso sapeva, meno parlava, meno parlava, più ascoltava.
(Avon)

giovedì 14 gennaio 2010

'N SORISO

(biennale d'arte 2007)

Che me costava 'n soriso ieri, sulla porta
quanno tu, delicata e ingenua,
m'hai comprato le MS senza filtro'nvece de le Marlboro?
Che me costava 'n soriso all'incrocio
quanno 'na vecchietta bacucca
m'ha attraversato cor rosso
e m'è toccato inchioda' de brutto?
Che me costava 'n soriso alla cassiera der supermercato
quanno stavo a pagà,
dopo che pe' dimme du'euri
m'ha sputato sui facioli e sulli pommodori?
'N soriso, dimoselo,nun se fa fatica a fa 'nsoriso
e stasera, quanno magnerò le pasta scotta
penzando che l'hai fatta colle mani tue dorci e delicate,
che me costerebbe fatte 'n soriso?
E ar collega mio che la matina arriva tardi
e nun fa un cazzo tutto er giorno,
che me costerebbe a faje 'n soriso?
E anche a sto stronzo puzzolente
che me stà a pistà er calletto de continuo
mentre sto su 'a metro
de ritorno stanco morto de lavoro,
nun me costerebbe gniente faje 'n soriso.
Come pure ar capoufficio
che rompe li cojoni de continuo,
che me costerebbe faje 'n soriso?
Certo nun me costerebbe proprio niente.....
.....Ma...perchè...
...se li mannassi AFFANCULO
me costerebbe quarche cosa?????-----


le mail, a volte, sono fonte di ispirazione...questa l'ho ricevuta stamattina

lunedì 11 gennaio 2010

preghiera in gennaio

Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
quando a te la sua anima

e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare
quando verrà al tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle

Quando attraverserà
l'ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte
venite in Paradiso
là dove vado anch'io
perché non c'è l'inferno
nel mondo del buon Dio.

Fate che giunga a Voi
con le sue ossa stanche
seguito da migliaia
di quelle facce bianche
fate che a voi ritorni
fra i morti per oltraggio
che al cielo ed alla terra
mostrarono il coraggio.

Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all'odio e all'ignoranza
preferirono la morte.

Dio di misericordia
il tuo bel Paradiso
lo hai fatto soprattutto
per chi non ha sorriso
per quelli che han vissuto
con la coscienza pura
l'inferno esiste solo
per chi ne ha paura.

Meglio di lui nessuno
mai ti potrà indicare
gli errori di noi tutti
che puoi e vuoi salvare.

Ascolta la sua voce
che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.
(fabrizio de andré ha dedicato questa canzone all'amico Luigi Tenco, morto suicida. Io la dedico a chi con coraggio affronta mille disagi e pericoli per venire in Italia.......)

(foto da google immagini)

domenica 10 gennaio 2010

Tramonti


Un'alba estenuata

sparge per i campi

la malinconia dei soli morenti.

La malinconia

culla con dolci canti

il mio cuore in oblìo

nei soli morenti.

E strani sogni,

simili a soli

che muoiono sui greti,

fantasmi vermigli,

sfilano senza tregua,

sfilano, simili a grandi soli

che muoiono sui greti.

(verlaine)

tramonto fotografato nel viaggio di ritorno da Granada verso Siviglia, novembre 2009.
Le montagne formano il profilo del volto di un uomo, mi hanno detto che nel senso inverso il profilo che appare è di una donna.

sabato 9 gennaio 2010

il riccio



Sono stata una fans di Richard Gere e di George Clooney, ho evitato Scamarcio perchè troppo giovane, ma ora mi esalto per Togo Igawa.

giovedì 7 gennaio 2010

chiedo perdono.....


(foto internet)

in questi giorni sono stata molto indaffarata e non sono stata molto presente a commentare i vostri post.
Sapete bene quanti bimbi ci sono e noi "care Befane" (no, vecchie no) dobbiamo correre a destra e a manca come pazze...
Ma ora è tutto finito mettiamo la scopa nel ripostiglio, togliamo i vestiti rattoppati, le scarpe alla romana, il naso finto - eh, si la rinoplastica ce la siamo fatta qualche anno fa - ora il nostro naso è all'insù, alla francese, ma per non dispiacere agli sponsor e a chi cura l'immagine dei prodotti di mercato, ci dobbiamo adattare mascherandoci da brutte e vecchie.
Ormai il clichè è consolidato, e noi per non perdere il posto, continuiamo a mortificare la nostra vanità.
Bene, da oggi si cammina tra la gente con tacchi a spillo, push up e tailleur Armani (.... fino al prossimo anno, sigh!).

martedì 5 gennaio 2010

peso





Siviglia, novembre 2009


Quel contadino
si affida alla medaglia
di Sant'Antonio
e va leggero

Ma ben sola e ben nuda
senza miraggio
porto la mia anima

Ungaretti

(invidio chi ha fede!)

domenica 3 gennaio 2010

Elleboro



'Helleborus " con la brina, fotografato stamattina

Questo fiore invernale è chiamato comunemente Rosa di Natale. Appartiene alla famiglia delle Ranuncolacee.

Gli inglesi lo chiamano in generale hellebore, ma Christmas flower la specie Helleborus niger. In Francia lo chiamano Rose de Nöel. Nella lingua tedesca abbiamo due termini per chiamarla: Christrose o Schneerose.
Questo fiore si presenta con cinque petali bianchi-rosacei. Appartiene alle specie delle erbacee perenni. Le foglie, annunciatrici della sua fioritura, sono grandi, palmate, coriacee, di un colore verde scuro.
Secondo l'etimologia, questo termine deriva dal greco, Helleborus: è formata da due parole greche che significano"far morire " e "nutrimento" che uccide, in riferimento alla sostanza venefica che contiene. Infatti tutta la pianta è altamente velenosa. Le parti più velenose sono il rizoma e le radici. La precauzione di lavarsi le mani dopo aver toccato le rose di Natale è una buona norma.
Attorno a questa pianta sono sorte innumerevoli leggende.
Questo fiore era conosciutissimo fino dall'antichità e tenuto in sommo pregio per vantate proprietà medicinali. La storia dell'introduzione di questo vegetale nella farmacologia popolare si perde nell'oscurità dei tempi. In una favola si racconta che un pastore di nome Melampo, che era nello stesso tempo medico ed indovino, avendo osservato che il proprio gregge si purgava allorché si cibava di Elleboro, pensò di utilizzarlo come medicamento anche nelle malattie degli uomini. Potè guarire, con questa medicina"miracolosa", la pazzia che aveva colpito le figlie di Preto, re di Argo, che si credevano di essere state tramutate in vacche. Fu chiamato "Purgatore", titolo onorifico: ottenne la fede nuziale di una di esse, una parte del regno di Argo ed una candidatura a divinità.
Il poeta latino Orazio consigliava di recarsi per la cura della pazzia sull'isola di Anticipa, in cui cresceva copiosamente.
F.D.Guerrazzi nel cap. XXVI dell'assedio di Firenze" esclamava: " Ah, storico, invece di spendere in inchiostro comprati Elleboro, tu sei pazzo."
Le virtù mediche di questa pianta furono esagerate.
Carneade la usò prima di scrivere a Zenone.
Gabriele D'Annunzio ne "La figlia di Iorio" lo ribadisce in chiave poetica: "Vammi in cerca dell'elleboro nero che il senno renda a questa creatura."
Oggi in India si brucia questa pianta accanto al letto delle partorienti, per affrettare il parto e perché lo spirito degli dei entri nella mente del neonato.
In tempi abbastanza recenti è stato bandito dalle farmacie, considerata pianta altamente tossica.(Notizie da Internet)

venerdì 1 gennaio 2010

AUGURI A TUTTI!!!!!!



(immagini google)

oroscopo per il 2010

ariete - cercate e troverete la forza ... e l'amore
toro - cercate e troverete il piacere ... e l'amore
gemelli - cercate e troverete l'equilibrio.... e l'amore
cancro - cercate e troverete la serenità ....e l'amore
leone - cercate e troverete la gioia .... e l'amore
vergine - cercate e troverete l'amicizia .... e l'amore
bilancia - cercate e troverete la sincerità ... e l'amore
scorpione - cercate e troverete il coraggio... e l'amore
sagittario - cercate e troverete l'avventura ... e l'amore
capricorno - cercate e troverete la fortuna ... e l'amore
acquario - cercate e troverete la fantasia ... e l'amore
pesci - cercate e troverete la contemplazione.... e l'amore

Questo oroscopo, fatto da me, non vale molto, non sono Fox e nemmeno Branko, ma
VI AUGURO DI CUORE UN ANNO PIENO D'AMORE!!!!!!!