Visualizzazione post con etichetta flagellazione. Mostra tutti i post

Perché mi ci costringete?

8 Commenti »


Non che me ne freghi granché, per la verità, se uno si flagella, si mette il cilicio o si diverte a mangiare gli escrementi che trova per terra: siamo tutti adulti, maggiorenni e vaccinati, e notoriamente ognuno fa quello che vuole, almeno finché non finisce per rompere l'anima a qualcun altro.

Se però viene fuori che gli stessi individui, ai quali pure -a volersi impicciare nei fatti loro, cosa che come ripeto vorrei evitare- potrebbe essere addebitato un comportamento perlomeno bizzarro, non sono soliti adoperare il medesimo criterio di giudizio nei confronti degli altri, allora il discorso cambia: voglio dire, lasciando da parte argomenti più controversi nei quali in qualche modo c'è di mezzo la figura di un "altro", come si fa a scrivere nero su bianco che farsi una pugnetta o andare a letto con una persona consenziente del tuo stesso sesso siano comportamenti "gravemente disordinati" e poi, appena posata la penna, andare nell'altra stanza e infliggersi una ventina di nerbate? Cioè, le frustate non sono disordinate? Non è disordinato martoriarsi le carni con una cinghia uncinata? Non è gravemente disordinato raccogliere il primo stronzo che ti capita a tiro e ingoiartelo sano sano?

A me non interessa, ripeto, il fatto che Giovanni Paolo II si fustigasse tutte le sere, o a giorni alterni, oppure soltanto quando sentiva il bisogno di farlo per avvicinarsi a Dio: anzi me ne compiaccio (sinceramente) per lui, perché in quel modo riusciva a portare a termine l'avvicinamento che si proponeva attraverso uno strumento del tutto inoffensivo per il prossimo; né ritengo, per quanto possa valere la mia opinione, che la circostanza debba in qualche modo influenzare il giudizio che la Chiesa, secondo le regole che si è data, sta portando avanti per stabilire se si sia trattato di un santo o no.

Però, per piacere, diciamoci le cose come stanno: o stabiliamo che nei fatti degli altri, finché rimangono tali, non si deve ficcare il naso (ed in tal caso diamo il via libera alle flagellate e al cilicio, ma pure alle pugnette), oppure decidiamo che quei fatti ci interessano, e che ci interessano a tal punto da indurci a formulare una valutazione sul loro maggiore o minore grado di "disordine".

E' di tutta evidenza che scegliere la seconda strada, per me che mi trovo inevitabilmente a disagio quando mi tocca ingerirmi negli affari altrui, equivarrebbe a una mezza sconfitta: tuttavia, se le cose stessero davvero così -e cioè se vi doveste ostinare a puntare il dito sui comportamenti privati degli altri e contestualmente a pretendere che nessuno faccia un fiato sui vostri- la conclusione sarebbe obbligata: da sconfitto, e quindi senza la minima soddisfazione, mi toccherebbe chiedere ai miei lettori se secondo loro sia più "disordinato" frustarsi fino a sanguinare o farsi una sega.

Dite la verità: vi converrebbe?

Poll

Powered by Blogger.

Popular Posts

Followers

Blog Archive

Subscribe

Labels

Sponsor

Random Post