Sperando che rimanga disponibile a lungo (se qualcuno sa fare il download me lo invii per favore) ecco il video della presentazione alla Fondazione Basso. Nessuno me ne voglia, ma consiglio Galli, Barba e Pivetti.
https://www.radioradicale.it/scheda/496988/presentazione-dei-volumi-di-sergio-cesaratto-sei-lezioni-di-economia-imprimatur-2016-e
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mercoledì 11 gennaio 2017
Video della presentazione alla Fondazione Basso
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sabato 7 gennaio 2017
Il suicidio delle sinistre
Pubblichiamo lunga e penetrante recensione del prof. Carlo Galli (unibo e deputato SI) alle Sei lezioni e al volume di Barba e Pivetti. In preparazione dell'incontro di martedì 10 alla Fondazione Basso.
Il suicidio delle sinistre
di Carlo Galli
Il suicidio delle sinistre
di Carlo Galli
La demolizione dei templi del neoliberismo, sconsacrati e delegittimati ma ancora torreggianti sulle nostre società e sulle nostre politiche, comincia dal pensiero critico, capace di risvegliare il mondo «dal sogno che esso sogna su se stesso». In questo caso, dall’economia eterodossa, declinata in chiave teorica e storica da Sergio Cesaratto – nelle sue Sei lezioni di economia. Conoscenza necessarie per capire la crisi più lunga (e come uscirne), Reggio Emilia, Imprimatur, 2016 –, esponente di una posizione non keynesiana né pikettiana né «benicomunista», ma sraffiana, e quindi in ultima analisi compatibile con il marxismo. Nella sua opera di decostruzione delle logiche mainstream vengono travolti i fondamenti del neo-marginalismo dominante: ovvero, che il concetto chiave dell’economia è la curva di domanda di un bene; che esistono un tasso d’interesse naturale, un tasso di disoccupazione naturale, un salario naturale, e che devono essere lasciati affermarsi; che c’è equilibrio e armonia fra capitale e lavoro; che c’è relazione inversa fra salari e occupazione (e quindi che la piena occupazione esige moderazione salariale); che il sistema economico raggiunge da solo l’equilibrio della piena occupazione se non ci sono ostacoli alla flessibilità del mercato del lavoro; che il risparmio viene prima degli investimenti; che la moneta determina i prezzi; che il nemico da battere è l’inflazione e che a tal fine si devono implementare politiche deflattive e di austerità, e intanto si deve togliere il controllo della moneta alla politica e conferirlo a una banca indipendente che stabilizza il tasso d’inflazione.
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sabato 29 ottobre 2016
La sinistra sdentata - Recensione al nuovo libro di Barba e Pivetti
Micromega ha pubblicato con bella evidenza (non era ovvio nei giorni del referendum) la nostra recensione al libro di Barba e Pivetti. Libro e recensione sono molto duri. Ma la sinistra deve fare i conti
duramente con se stessa Ha fatto bene D'Attorre a cominciare con l'euro
qualche giorno fa. Massimo sforzo di condivisione per dare risonanza al
libro di Barba e Pivetti.
Il tradimento della
sinistra
di Sergio Cesaratto
Il volume di Aldo
Barba e Massimo Pivetti è di gran lunga la più importante provocazione
intellettuale alla sinistra degli ultimi anni. Pivetti, il più senior della
coppia e ben noto economista eterodosso (con fondamentali contributi di analisi
economica), non è certo nuovo a queste provocazioni, tanto da meritarsi nel
lontano 1976 l’appellativo di “simbionese” (più o meno sinonimo di
“terrorista”) da parte di Giancarlo Pajetta. La sinistra avrà tre possibilità
di fronte a questo libro: ignorarlo del tutto; criticarlo sulla base degli
aspetti più “coloriti” del volume - quelli in cui gli autori s’indignano per
certe posizioni della sinistra antagonista; discuterlo a fondo. E’ facile pronosticare
che gran parte della sinistra italiana, troppo intellettualmente pigra o troppo
radical-chic per entrare seriamente nel merito, sceglierà le prime due strade (ah,
sono solo aridi economisti se non peggio). Ma il volume è ora lì come un
macigno a pesare su una sinistra che ha perso, in Italia ma non solo, ogni
reale contatto con le classi che rappresentavano un tempo la propria ragione
sociale. Una sinistra che non solo ha perduto questo contatto, ma che è ormai
da tempo considerata dai ceti popolari come propria nemica. Raccontano gli
autori che pare che François Hollande in privato si riferisca ai ceti popolari come
agli “sdentati”. Siamo anche convinti che, tuttavia, il volume rappresenterà
occasione di dibattito e un randello da usare in ogni occorrenza per quel che
resta di una sinistra intellettualmente solida e che delle ragioni di ampi
strati della popolazione fa la propria ragion d’essere.
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