mercoledì 20 luglio 2022

Recensione "Trappola di sangue" di James Patterson e David Ellis

 Buongiorno lettori,

oggi vi parlo dell'ultimo thriller di James Patterson e David Ellis, "Trappola di sangue", edito da Tre60 Libri.

Buona lettura!



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Hamptons. Tutti i residenti della zona conoscono la bellissima villa sul mare al numero 7 di Ocean Drive. Non solo per la singolarità della sua struttura, ma per la macabra storia che la contraddistingue. Dietro quelle mura, infatti, si sono consumati orribili fatti di sangue e da tempo la casa è disabitata. Ma quando un giorno nella villa viene trovata una coppia brutalmente assassinata, la sua triste fama torna ancora una volta sotto i riflettori. Per quale motivo un noto agente di star di Hollywood si trovava con la sua amante in quel luogo così temuto ed evitato da tutti? A occuparsi del caso sarà la detective Jenna Murphy, trasferitasi da poco negli Hamptons per lasciarsi alle spalle un passato travagliato e per dare una svolta alla sua carriera. Ma più le indagini si intensificano e più il mistero legato alla villa si infittisce, trascinando Jenna in una pericolosa corsa contro il tempo per scoprire la verità prima che sia troppo tardi...

La detective Jenna Murphy è chiamata a risolvere un caso complesso e sanguinoso che ha sconvolto gli Hamptons. Tutto sembra condurre ad un sospettato, la scena del crimine è tristemente conosciuta come "La casa della morte" e le conclusioni sono presto tratte. Tuttavia il sesto senso di Jenna la porta ad indagare ancora e a scoperchiare un vaso di Pandora di crimini e delitti perpetrati nel corso del tempo e che vengono sviscerati dagli autori con diversi salti temporali che, almeno inizialmente, destabilizzano e confondono un po' la lettura.


In fondo alla strada guarda a destra, dove mezzo miglio più in là vede la nebbia sopra l’Atlantico, nera e infinita. Sposta inevitabilmente lo sguardo sulla casa in riva all’oceano, arroccata sulla collina, la casa infestata che lo ammonisce anche a distanza. Nessuno esce vivo dal numero 7 di Ocean Drive. 

Nel corso degli anni, mi è capitato di leggere parecchi libri di Patterson ma questo, a mio avviso, è uno dei migliori: il ritmo narrativo è incalzante, l'indagine avvincente e ricca di colpi di scena che si susseguono, pagina dopo pagina. I sospetti ricadono un po' su tutti man mano che si tirano fuori gli scheletri dall'armadio. La sensazione di non potersi fidare di nessuno si estende anche al lettore che non sa più a chi e a cosa credere.

Il colpo da maestro arriva con un epilogo tutto da leggere e un finale che regala un briciolo di dolcezza e tenerezza dopo capitoli di una crudeltà e brutalità infinita. Davvero un'ottima performance, questo thriller mi è piaciuto tantissimo e credo sia un'ottima idea da portare con voi in vacanza. A chi non piace una bella e sanguinosa storia da leggere sotto l'ombrellone?









martedì 12 luglio 2022

Recensione "La ragazza dimenticata" di Karin Slaughter

 Buongiorno lettori,

esce oggi per HarperCollins Italia, il nuovo thriller di Karin Slaughter, "La ragazza dimenticata". Ho avuto la possibilità di leggerlo in anteprima e non vedo l'ora di raccontarvelo!

Buona lettura!



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UNA PICCOLA CITTÀ NASCONDE UN GRANDE SEGRETO. CHI HA UCCISO EMILY VAUGHN?

Una ragazza con un segreto…

Longbill Beach, 1982. Emily Vaughn si veste per il ballo scolastico. Non è una ragazza come le altre, Emily ha un segreto. E a causa di quel segreto alla fine della serata Emily morirà.

Un omicidio mai risolto…

Quasi 40 anni dopo, l’omicidio di Emily rimane un mistero. I suoi amici di sempre hanno serrato i ranghi. La sua famiglia si è rinchiusa nel silenzio. La piccola cittadina sembra essersi scordata di lei. Ma qualcosa sta per cambiare.

L’ultima occasione per trovare il killer…

Andrea Oliver, poliziotta da poco assegnata a Longbill Beach, ha un compito: proteggere un giudice minacciato.

Ma il vero scopo di Andrea è un altro, è Emily Vaughn. Scoprire chi l’ha uccisa. Perché il suo killer è ancora a piede libero.



Karin Slaughter è una delle poche autrici che non ha bisogno di tante presentazioni: la sua prolifica produzione letteraria parla per lei e, da anni, la consacra in vetta alle classifiche uscita dopo uscita. 

Poter leggere 'La ragazza dimenticata' in anteprima è stato un grande privilegio che mi permette, ora, di raccontare i pro e i contro del libro e darvi qualche motivo per acquistarlo.


Inizio col dire che non è una storia semplice, ci muoviamo tra due diversi archi temporali e cerchiamo di fare il punto attraverso gli occhi di tantissimi personaggi il che, all'inizio, può generare un po' di confusione.


Le voci principali sono al femminile e sono quelle di Emily e Andrea che hanno in comune un legame sanguinoso e poco nobile. E' impossibile non affezionarsi ad Emily e non provare pena per lei e per tutto quello che si ritrova a vivere: offese, minacce, dubbi e ricatti. In un certo senso la sua situazione, pur essendo contestualizzata nel 1982, ha fin troppo in comune con alcuni scenari odierni.


Emily esitò, cercando di riemergere dall'ondata di vergogna che l'aveva travolta, 

la stessa che provava da quando era iniziata a circolare la voce che non era più la brava ragazza cn un avvenire promettente davanti a sé, ma una poco di buono che avrebbe pagato a caro prezzo le sue colpe.


Andrea, dal canto suo, rivive più o meno delle situazioni simili. Anche verso di lei la credibilità è un optional, non importa quanto si sforzi per dimostrare il suo valore. In questa lunga narrazione che sviscera man mano ciò che è stato mescolandolo con ciò che è adesso, si scopre che le due possono perlomeno contare una sull'altra, anche se non lo sapranno mai, vista la distanza temporale che le separa.


Vorrei poter essere meno enigmatica e meno confusionaria ma, credetemi, non è possibile esserlo senza rovinare la lettura o svelare inavvertitamente dei passi cruciali dell'indagine. Si tratta di una storia piena di segreti e mezze verità in cui ciò che appare non sempre corrisponde alla verità. La penna della Slaughter è una delle mie preferite in fatto di thriller e anche questa volta ha lasciato il segno.









martedì 28 giugno 2022

Review Party "Il castello dei falchi neri" di Marcello Simoni

 Buongiorno lettori,

Oggi ho il piacere di ospitare il review party dedicato al  nuovo thriller storico firmato da Marcello Simoni.

Buona lettura!


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Marcello Simoni è un autore che non ha bisogno di presentazioni, una garanzia quando parliamo del genere thriller storico e possiamo essere orgogliosi del fatto di averlo nella nostra narrativa italiana. 

Ho sempre ritenuto che un autore di thriller debba avere molte qualità come la genialità, la capacità di elaborare trame complesse e un cura maniacale per i dettagli, se a questo aggiungiamo l'ambientazione storica il lavoro divent ancora più difficoltoso ma allo stesso tempo avvincente. 

Simoni ha dato vita ad una storia coinvolgente ambientata in quel di Napoli ai tempi del dominio di Federico II. La casata dei Grifoni, abili addestratori di falchi, non sta attraversando il suo momento migliore, affogata dai debiti e circondata da nemici alla ricerca di misterioso tesoro che sarebbe custodito nelle terre sconfinate della famiglia. Il ritorno del legittimo erede, dato per morto durante una crociata, dona speranza alla casata ma, allo stesso tempo, crea scompiglio nella città. 

Odorico Grifoni, dovrà muoversi come un autentico detective per scoprire cosa si nasconde dietro i segreti di famiglia e quali sono i piani dei loro nemici.  A rendere l'impresa ancor più complessa, c'è un misteriosa e famelica creatura alata (una sorta di Falco gigante finora conosciuto solo nelle leggende popolari) che uccide senza pietà.

Ho letto con piacere questo thriller storico e ne ho apprezzato l'originalità e la scorrevolezza, unita ad una prosa davvero elegante e piacevole da leggere. Se dovessi fare un appunto, lo farei solo sulla lunghezza: mi sarebbe piaciuto avere qualche pagina di chiarimenti e dettagli in più. Per il resto, sono certa che il libro potrà essere un'ottima lettura estiva per tutti gli amanti del genere. 


venerdì 17 giugno 2022

Recensione "La seconda moglie" di Liz Lawler

 Buongiorno, lettori.

Dopo molti mesi torno a farvi compagnia con le mie chiacchiere letterarie, spero di esservi mancata! Il libro di cui vi parlo oggi è l'ultimo thriller di Liz Lawler, "La seconda moglie", uscito da pochi giorni per Newton Compton Editori.

Buona lettura!



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Sei sicura di conoscere l’uomo che hai sposato?
Per Tess, Daniel è l’uomo dei sogni: è attraente, simpatico e, oltretutto, un chirurgo affermato.

Fin dal loro primo incontro, sono stati travolti da una passione inarrestabile che, in capo a pochi mesi, li ha condotti all’altare. Adesso hanno appena lasciato Londra per trasferirsi nella placida Bath. La vita che Tess ha sempre desiderato sembra finalmente a portata di mano.
Eppure, subito dopo il matrimonio alcune piccole crepe appaiono in questa facciata apparentemente perfetta. Prima, un’anziana vicina mette in guardia Tess dal marito, suggerendole di chiedergli che fine abbia fatto la sua prima moglie. Poi, Daniel comincia ad avere atteggiamenti sempre più oppressivi: le sequestra il telefono e la carta di credito. Pretende di decidere chi deve incontrare e perfino come deve vestirsi. Quando Daniel commette un terribile errore e lascia che la colpa ricada sulla moglie, Tess si rende conto di essere intrappolata in un incubo perverso e letale. Sposare quell’uomo potrebbe essere stato il più grande errore della sua vita.


 Ho un rapporto complicato con Liz Lawler, nel senso che l'ho apprezzata davvero solo con il primo libro, "Non svegliarti", per poi rimanere poco convinta con "La paziente sbagliata" e, infine, anche con quest'ultimo libro. Per dovere di cronaca, vi dico che l'ho divorato perché ha una trama molto interessante e che si sviluppa bene fino all'epilogo, solo che ho indovinato i vari ruoli e moventi già a metà libro e questo ha pregiudicato senza dubbio l'esperienza di lettura.

Ma cosa credeva?
Era davvero convinta che l'avrebbe lasciata andare così come se niente fosse, libera di vivere una vita senza di lui? Che non ci sarebbero state conseguenze? Nessun prezzo da pagare per aver distrutto la sua vita?
Presto si sarebbe resa conto che sbagliava, senza potersi più illudere di restare al sicuro, lontano dai problemi.
Nessun nascondiglio, nessuna via di fuga.

"La seconda moglie" è una storia che si ripete, una storia di colpe che ricadono sempre su gli stessi 'attori' anche se in epoche diverse. Daniel è l'uomo perfetto, dio solo sa quale passato oscuro cela dentro di sè, Tess è una donna che crede di aver trovato il suo posto nel mondo ma, lasciatemelo dire, non ha fatto le giuste valutazioni quando ha scelto, abbagliata dalle apparenze e lontanissima dalla verità.

Un matrimonio lampo che rivela ben presto questi errori di valutazione da parte di entrambi, un clima claustrofobico che va in crescendo fino a risultare opprimente anche per chi legge. Quasi insopportabile l'abnegazione di Tess che resta impantanata nel suo ruolo dall'inizio alla fine, priva del benché minimo istinto di sopravvivenza. Il personaggio che ho davvero apprezzato, è quello di Martha, spettatrice silenziosa ma cruciale dell'intera vicenda.

Per me, che sono una super appassionata del genere, non è stata una storia brillante ma piuttosto prevedibile. Per i non addetti ai lavori potrebbe rivelarsi una lettura interessante e con svariati colpi di scena perciò lascio a voi il giudizio.








giovedì 13 gennaio 2022

Recensione "Il digiunatore" di Enzo Fileno Carabba

 Buongiorno lettori e buon anno nuovo.

Oggi voglio parlarvi di un romanzo davvero particolare incentrato sulla vita e le imprese del celebre digiunatore Giovanni Succi, personaggio già protagonista di un famoso racconto di Kafka.

Buona lettura!





Prima di raccontare la mia esperienza di lettura con questo libro, devo ammettere che ero, probabilmente, una delle poche persone al mondo a non conoscere il personaggio di Giovanni Succi ma, a mia discolpa, ho cercato ampiamente di recuperare questa lacuna storica grazie all'ottimo lavoro di Fileno Carabba e l'aiuto di colui che tutto conosce, il web.

Sono rimasta, a dir poco, affascinata dalla figura del digiunatore. Una personalità estremamente complessa che difficilmente si riesce a descrivere in poche parole. Giovanni Succi fu un personaggio unico nel suo genere, in linea di massima sempre allegro e incline alla gentilezza, nonostante non abbia vissuto sempre momenti placidi e tranquilli. 

L'autore è riuscito a trasmettere le sue mille sfumature, i suoi momenti peggiori e quelli che lo hanno reso celebre sempre con estrema delicatezza e quel pizzico di ironia che ha reso leggere anche le pagine più cupe della storia del Succi. C'è molto materiale su cui riflettere, è senza dubbio un libro che non lascia indifferenti ma che, al contrario, crea curiosità e suscita una sincera simpatia verso il protagonista. 

Grazie ad una prosa curata ed elegante, "Il digiunatore" è un vero e proprio 'viaggio da poltrona' che conduce in luoghi sempre diversi, in un'epoca lontana dalla nostra ma solo anagraficamente in quanto sono molte le analogie con il nostro presente. Mi sono affezionata molto anche ai tantissimi personaggi che affollano le pagine, persone invisibili o emarginate che hanno lasciato un segno nella vita del nostro protagonista. 

Lascio questa lettura con un pizzico di nostalgia ma con un po' di conoscenza e saggezza in più, pronta a scoprire ciò di cui posso fare a meno per stare meglio, l'insegnamento numero uno di Giovanni Succi.