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sabato 21 dicembre 2024

Recensione "Pensavano fossi morta. La storia di Sandy Grace" di Peter James

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog,

oggi parliamo della storia che, probabilmente, tutti i lettori di Peter James stavano aspettando, il libro in cui viene raccontata la verità su Sandy Grace, moglie scomparsa del celebre detective che ha tenuto incollati alle pagine, e alla tv, centinaia di fan.

Non è necessario aver seguito la serie per leggere il libro in quanto il ruolo di protagonista è assegnato a Sandy e quindi la presenza di Roy è marginale e ampiamente contestualizzata.

Buona lettura!



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Traduzione Eleonora Motta

Editore Timecrime

Pagine 408

Il suo nome è Sandy. Forse la conoscete come l’amorevole moglie del detective sovrintendente Roy Grace. Ma in lei c’è molto di più di quanto sembri: una donna con un passato oscuro, un presente complicato e un futuro incerto. Fino al giorno della sua scomparsa. La sua sparizione ha messo in moto una ricerca a livello nazionale ma senza alcun risultato, così tutti si sono convinti che sia morta. Dove è finita Sandy? E perché è scappata? Cosa può spingere una donna a lasciarsi ogni cosa alle spalle e svanire nel nulla? Riuscirà Roy Grace a trovare le risposte alle domande che lo hanno tormentato al punto da mettere a repentaglio la propria carriera investigativa? Torna il famoso detective di Brighton, protagonista della serie tv Le indagini di Roy Grace, e questa volta dovrà risolvere un caso che lo ha tormentato per anni.

Pronti a partire per una specie di giro del mondo? Bene, perché è proprio l'esperienza di lettura che ha deciso di regalarci Peter James che finalmente ci racconta la verità sul mistero della scomparsa di Sandy Grace. Ma partiamo con calma e dall'inizio: Sandy Grace è la moglie del celebre detective Roy, personaggio al quale è stata dedicata una serie di libri, qualche anno fa, e che attualmente potete trovare anche sul grande schermo grazie alla serie tv tratta dai libri.

Nel corso della serie, in modo improvviso, inspiegabile e repentino, Sandy scompare lasciando Roy in balia di tanti interrogativi e indagini che non lo portano da nessuna parte. Quello che nessuno sospetta, marito in primis, è che la vita di quella che sembrava una donna dedita al lavoro e al focolare domestico in realtà fosse piena di frustrazione e insoddisfazione personale. Questi due sentimenti negativi, portano la tranquilla Sandy su una strada molto brutta dal quale non ci sarà ritorno.

Credit: Visit Monaco

Spinta dalla voglia di avere una vita migliore, senza la costante sensazione di essere con l'acqua alla gola, Sandy inizia a tentare la fortuna al gioco seguendo la spirale discendente che quasi tutti quelli che imboccano questa via seguono. Peter James descrive molto bene il tema della ludopatia tanto da esasperare le scelte della protagonista. Più volte mi sono chiesta, infatti, perché nonostante si stia cacciando in guai sempre più grossi la protagonista non riesca a smettere di scommettere nella vana speranza di rifarsi. La risposta è che, come la droga, il gioco crea assuefazione e non permette di pensare con lucidità.

Ma come se un debito con un personaggio losco non fosse abbastanza, la serie di eventi sfortunati per Sandy Grace non finisce qui. Si susseguono scelte sbagliate, tentativi maldestri di risalire la china ma che in realtà la conducono in posti ancora peggiori con compagnie losche. Nelle riflessioni costanti che fa in un infinito monologo interiore, ripensa spesso a Roy e a quanto le manchi la tranquillità di quella vita senza pretese.

Credit Forbes Italia

La parte centrale, insieme al primo cambio d'identità di Sandy, è quella più lenta e meno dinamica del libro. Ammetto di aver fatto un po' di difficoltà a destreggiarmi tra i tanti personaggi e il fatto di non riuscire ad entrare in empatia con Sandy e le sue scelte sempre più sconsiderate.

La parte finale, invece, ha risollevato e non poco il mio giudizio generale sul libro.
Non mi aspettavo minimamente la piega presa dagli eventi e nemmeno di legarmi, finalmente, a Sandy. Ci è voluto un po', quindi, ma alla fine sono riuscita a capire i pensieri di questa donna che si è ritrovata in una lotta di poteri molto più grandi di lei, sola e incapace di chiedere aiuto.
E' un libro in cui non ci sono vincitori in quanto la maggior parte dei personaggi si dimostra crudele e spietata. 
Capisco la scelta dell'autore di dedicare un libro esclusivamente a lei perché la storia di Sandy meritava assolutamente di essere raccontata!

⭐⭐⭐,5





mercoledì 18 dicembre 2024

Recensione "La serie di Fossosecco" di Corrado Peli

 Buongiorno e ben trovati sul blog.

Oggi vi parlo di una serie che ho amato tantissimo e che, purtroppo, è passata un po' in sordina.

Si tratta della dilogia firmata dalla penna di Corrado Peli, "La balotta dei tramonti" composta, per l'appunto, da due libri: "La maledizione di Fossosecco" e "Il ponte dell'impiccato". Entrambi sono stati pubblicati da Fanucci.

Buona lettura!



Acquistali qui > La maledizione di Fossosecco - Il ponte dell'impiccato

È una torrida giornata di inizio settembre quando la famiglia Adani si trasferisce da Genova a Fossosecco, piccolo centro sperduto nella Bassa tra Bologna, Ferrara e Ravenna. Giuseppe Adani ha deciso che quel tranquillo paese di pianura è il luogo ideale per Marco, il figlio tredicenne rimasto paralizzato dalla vita in giù dopo un incidente stradale in cui è morta la madre. Il ragazzo si integra fin da subito nella nuova realtà, sfrecciando lungo le strade del paese in sella alla sua Silver Bullet, un triciclo a motore potenziato. E mentre si salda l’amicizia con i coetanei Andrea e Stefano, Marco si rende conto che a Fossosecco accadono cose strane. A turbare le sue notti è la figura di un uomo che compare ogni volta alle undici a poca distanza dal casolare degli Adani, vaga per mezz’ora tra i campi e infine scende in un lago scomparendo sotto la superficie. Ma l’aspetto più inquietante è che soltanto Marco riesce a vederlo. Il nuovo gruppo di amici, al quale si uniscono le coetanee Lucia e Mirella, si troverà così a indagare su una serie di eventi che risalgono a decenni prima, finanche alla Seconda guerra mondiale.

Nel primo capitolo delle serie, Corrado Peli ci conduce in un piccolo paesino nel bolognese. L'ambientazione è uno dei punti forti della serie perché appare, da subito, un posto misterioso e ricco di storia. L'autore descrive nel dettaglio Fossosecco: le vie, i boschi e soprattutto le leggende che aleggiano sulla cittadina e che sono destinate a diventare un argomento di rilievo con l'arrivo di Marco Adani e la sua famiglia.

Credit: mappaspiagge.it


Marco è il protagonista della serie, è rimasto paralizzato a seguito di un incidente e si muove a bordo della  mitica Silver Bullet: un triciclo a motore che gli salverà la vita più volte nel corso della serie. E' un personaggio complesso e pieno di sfumature, un ragazzino costretto a crescere più in fretta dei coetanei e che dovrà confrontarsi con un "dono" più grande di lui. Dopo pochi giorni dal suo arrivo a Fossosecco, infatti, comincia a vedere la figura di un soldato che cammina vicino alla riva del lago per poi scomparire sotto la sua superficie. Come se la cosa non fosse già inquietante di suo, la situazione diventa ancora più misteriosa perché è l'unico a vedere questa scena ogni sera.

Il gruppo di amici che si è creato attorno a Marco, composto da Stefano, Andrea e Lucia, pur credendo all'amico non può essergli di aiuto. Ma grazie alle loro conoscenze sulle leggende del luogo, inizia a farsi strada una teoria sul fenomeno e sul ruolo che riveste Marco nei panni di unico testimone.
Il gruppo di ragazzi si trasforma ben presto in una squadra improvvisata di investigatori che ha come obiettivo quello di far luce su un caso di scomparsa iniziato molti anni prima.

Credit: leggo.it

Ne "La maledizione di Fossosecco", conosciamo nel dettaglio i personaggi e li vediamo evolvere e affrontare situazioni difficili che fanno mettere in dubbio tutto ciò in cui hanno sempre creduto. Come lettrice, sono stata fiera di loro e di come tutti siano riusciti a superare i propri limiti con coraggio e determinazione. Le pagine scorrono via velocemente, complice una scrittura evocativa e molto coinvolgente, tanto che arrivati al finale non si può fare a meno di bramare IMMEDIATAMENTE il secondo libro perché "non può finire così"!


Sono iniziate le vacanze di Natale e nel casolare della famiglia di Marco regna il caos: Anna, sua sorella, continua a frequentare Attila Brusa mentre il padre Giuseppe subisce le insistenze di Luzio Brusa che vuole a tutti i costi i suoi terreni. Dopo qualche esitazione, Marco decide di indagare sulla morte di don Silvio – l’origine di tutta la faccenda – partendo da un crocifisso nero con un Cristo filiforme dagli occhi dipinti di rosso. Raduna così gli amici per far luce sulle vicende che affliggono Fossosecco da decenni, tra cui il suicidio di Pillari. Rosa, la vedova di Giorgio Pillari, rivela che il padre di Luzio Brusa, Oreste, credeva alle visioni del marito e fissò un incontro con lui: pochi giorni dopo Pillari venne trovato impiccato e Oreste fu ricoverato in una clinica privata dove in seguito fu dichiarato morto. Tra un’incursione notturna nel cimitero comunale, un’operazione di spionaggio nei magazzini del mattonificio e incontri sempre più inquietanti con i fantasmi, Marco e tutta la banda dovranno svelare una serie di segreti per risolvere il caso, aiutando così gli spiriti a trovare la pace.

Credit: Allestimenti di Natale

"Il ponte dell'impiccato" inizia, quindi, esattamente dove finisce il primo libro sia a livello temporale che narrativo. Siamo a Natale e la Balotta dei tramonti ha appena compiuto un'impresa storica risolvendo quello che si era rivelato un cold case fatto e finito. Ovviamente, però, il loro compito non è finito qui. Con nuovi personaggi e altrettanti approfondimenti sulle nostre vecchie conoscenze, Corrado Peli ci incanta con un nuovo mistero da risolvere costellato, ancora una volta, di innumerevoli pericoli lungo la strada dato che 'il nemico' è parte integrante di Fossosecco.

Credit: Castagniccia Mari e Monti

Il dono di Marco è un fardello enorme da portare perciò il gruppo cerca un modo per spezzare questa "maledizione" liberando tutti i fantasmi di Fossosecco in maniera definitiva e facendo giustizia a tutti loro. L'azione si concentra sulla famiglia dei Brusa che, alla stregua di un polpo, ha avvolto l'intera città nei suoi tentacoli ed è responsabile di numerose ingiustizie. 

In questo secondo capitolo della serie ci sono tantissimi colpi di scena e si trovano le risposte agli interrogativi iniziati già nel primo libro. Largo spazio viene lasciato anche all'elemento paranormale per la gioia di tutti i lettori che amano queste vibes. 
Corrado Peli è riuscito nell'impresa di farmi appassionare ad una storia adolescenziale, sulla carta, ma piena di emozioni e misteri che mi hanno tenuta incollata alle pagine per giorni.

Non vi nascondo che l'epilogo ha portato con sé tantissima tristezza perché avrei voluto non dover mai abbandonare Fossosecco e Marco che, in particolare, si è conquistato un posto speciale nel mio cuore. Quello che voglio dirvi, quindi, è che non dovete lasciarvi fuorviare dall'apparenza perché si tratta di una serie di tutto rispetto e scritta divinamente.

E' assolutamente necessario leggerli in ordine per avere un senso di completezza ma anche per godervi questo viaggio straordinario. Sono super fiera che questa bellissima serie sia made in Italy ed è entrata a pieno titolo tra le mie preferite!













lunedì 2 dicembre 2024

Recensione "Mistero nella casa dell'usignolo" di Riku Onda

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog.

Oggi vi porto in Giappone alla scoperta di un giallo firmato da Riku Honda e pubblicato da Newton Compton Editori. Il libro si intitola "Mistero nella casa dell'usignolo".

Buona lettura!

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Pagine 224

Traduzione Francesco Vitucci

Ogni anno da quattro anni, le tre scrittrici Eriko, Naomi e Tsukasa, l'editor Eiko e la manager Shizuko si riuniscono alla casa dell'usignolo per ricordare la loro mentore e amica Tokiko Shigematsu, autrice di bestseller dalla penna geniale che si è tolta la vita con del veleno. Anche quest'anno le cinque donne sono pronte a celebrare Tokiko per un paio di giorni. I preparativi procedono regolarmente, quando un corriere bussa alla porta e recapita un mazzo di fiori con un inquietante messaggio: «Affinché non dimentichiate il vostro delitto, invio questi fiori per ricordare la defunta». Ben presto queste parole così sibilline innescano una serie di accuse e confessioni, portando le donne, e i lettori, a chiedersi se davvero si sia trattato di un suicidio o piuttosto di un omicidio; e soprattutto, se tra loro si nasconda un'assassina. Una scrittrice morta quattro anni prima, cinque donne a lei legate, e un misterioso mazzo di fiori. Apparentemente nessuna è colpevole, ma in realtà tutte hanno qualcosa da nascondere.


Siamo in Giappone alla Casa dell'Usignolo, dimora di una famosa scrittrice- Tokiko Shigematsu- che ha scelto di suicidarsi quattro anni prima degli eventi che vengono trattati nel romanzo di Riku Onda, autrice giapponese e detentrice di svariati premi letterari nel Sol Levante.

Quattro donne si riuniscono, ogni anno, in un macabro ritrovo che ha lo scopo di ricordare l'amica e aggiornarsi sui vari lavori che ruotano tutti intorno al mondo dell'editoria. L'arrivo di un mazzo di fiori con un bigliettino dalla frase enigmatica, mette un po' di pepe al raduno annuale in quanto, forse, quello di Tokiko non è stato un suicidio.

La narrazione di "Mistero nella casa dell'usignolo" si concentra quasi totalmente sulla sequenza degli eventi di quella sera: chi c'era e dove, in quale momento e con quali modalità è stato ritrovato il corpo e, soprattutto, il rapporto più o meno conflittuale che la scrittrice aveva con tutte le protagoniste. Sulla carta, ognuna di loro aveva una motivazione valida per volerla morta.

Alla lunga questo rivivere dai vari punti di vista la sera del delitto fa perdere l'attenzione e anche la motivazione a proseguire. Nonostante l'interrogativo di base interessante, lo schema a camera chiusa che spesso rende intrigante un giallo, qui non c'è niente che faccia alzare l'asticella.

Manca quasi totalmente una qualche descrizione dell'ambientazione: la casa dell'usignolo che fa bella mostra sulla copertina, nel libro è soltanto un nome e un luogo di cui non sappiamo praticamente nulla. Allo stesso modo, nemmeno i personaggi vengono descritti nel dettaglio tanto che inizialmente farete molta difficoltà ad indentificare queste donne e a non confonderle una con l'altra.

La trama piatta e senza nemmeno un accenno di colpo di scena dà il colpo di grazia ad una storia che non decolla e che lascia un senso di insoddisfazione generale. Mi aspettavo una svolta o un elemento che desse una scossa a questa narrazione placida in cui predominano le invidie e le scaramucce tra donne, ma non è andata così. 

Un vero peccato perché le premesse pensate da Riku Onda erano ottime per regalare qualche ora immersi in giallo dai sapori orientali.




lunedì 11 novembre 2024

Recensione "La vita segreta di Agatha Christie" di Lucy Worsley

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog,

oggi parliamo di un saggio molto interessante, firmato dalla penna di Lucy Worsley, dedicato alla vita e alle opere della regina del giallo, Agatha Christie.

Ringrazio la casa editrice Salani per avermi dato l'opportunità di leggere il libro.

Buona lettura!



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Pagine 528

Editore Salani

La mattina del 4 dicembre 1926, un ex militare britannico decorato nella Grande Guerra riceve una chiamata dalla polizia. L'auto di sua moglie, danneggiata in un apparente incidente stradale, è stata trovata vicino all'ingresso di una cava. Nel bagagliaio, i documenti, una pelliccia e la valigia della donna. Di lei, però, nessuna traccia: svanita nel nulla. Sembrerebbe la prima scena di un poliziesco, se non fosse che la donna scomparsa esiste davvero ed è la più grande giallista di sempre: Agatha Christie. Centinaia di poliziotti e di giornalisti la cercheranno ovunque, chi temendo il suicidio o una vendetta contro il marito, chi sospettando una trovata pubblicitaria. La rintracceranno diversi giorni dopo in un centro termale, vittima di una brutta amnesia alla quale, secondo i più, è un po' difficile credere. Ma davanti a una geniale tessitrice di storie criminali, chi può stabilire dove finisce la realtà e comincia la finzione? Non soltanto su questo celebre episodio cerca di gettare nuova luce l'appassionato ritratto che Lucy Worsley fa della regina del mistero, restituendoci tutte le sfaccettature di una donna che ha avuto un'esistenza straordinaria – scrittrice di successo, giramondo, crocerossina in guerra, surfista alle Hawaii, archeologa – ma che in pubblico ha sempre recitato la parte della tranquilla signora inglese. Del resto, come scrisse in uno dei suoi romanzi, ‘pochissimi di noi sono ciò che sembrano'.


La vita e le opere di Agatha Christie sono due argomenti molto trattati in ambito letterario. Molti di voi, soprattutto gli appassionati, conoscono un po' tutto della vita della scrittrice: l'infanzia felice, un matrimonio di alti e bassi, la fuga misteriosa del 1926 e un'esistenza totalmente diversa dopo il divorzio.

Lucy Worsley, però, ha trovato una chiave diversa per raccontare la biografia dell'autrice analizzando e mettendo in connessione le opere con gli eventi della vita privata. Il risultato è un saggio che si legge quasi tutto d'un fiato che regala delle piccole chicche che stupiscono anche i fan più ferrati sull'argomento.

"La vita segreta di Agatha Christie" viene diviso in macro sezioni che corrispondono ai punti focali della vita della celebre scrittrice. Si parte dall'inizio, dall'infanzia felice ed agiata, il momento in cui la giovane mente di Agatha inizia a porre le basi per tutte le sue opere future. Ed è ancora in questo periodo che si sviluppa un'altra passione che porterà con sé tutta la vita: le case. Forse è un elemento che si nota poco ma Agatha Christie amava le case e ne "collezionò" moltissime durante il corso della sua vita.

Un capitolo ancora più interessante è quello dedicato all'anno peggiore della vita dell'autrice, il 1926, un anno in cui perse praticamente tutte le sue certezze e che la portò ad un punto di rottura. La fortuna, nella sfortuna, sta nel fatto che proprio da questo momento terribile inizierà la vera e propria ascesa di Agatha Christie, consacrata regina del giallo e un simbolo di emancipazione femminile.

In merito a questo argomento, Lucy Worsley porta all'attenzione del lettore un altro elemento poco noto e, soprattutto, inaspettato dell'autrice: in realtà Agatha Christie si sentiva poco affine con i movimenti femministi esprimendo più volte il suo punto di vista che pendeva decisamente a favore di una visione maschilista del mondo.

Non mancano i momenti felici e quelli più avventurosi, entrambi vedono protagonista Max il suo secondo marito, e il rapporto conflittuale con la figlia che attraversò molte fasi di alti e bassi. 

Ne "La vita segreta di Agatha Christie", si affrontano tutti gli aspetti legati alla sua vita, compresi quelli sulla sua salute mentale raccontando come spesso la scrittrice si sia sentita sull'orlo del baratro, attraversando quella che oggi chiamiamo depressione.

Non solo le luci della ribalta, quindi, ma anche le ombre che inevitabilmente fanno parte dell'esistenza umana, anche di una straordinaria come quella di Agatha Christie.

Il confronto con le opere che scaturivano da ogni evento, positivo e non, della vita dell'autrice è l'elemento che più ho apprezzato del libro, uno studio minuzioso e accurato che permette di comprendere questo personaggio leggendario dandone una visione a tutto tondo.

Lettura consigliatissima!




martedì 29 ottobre 2024

Recensione "Presunta scomparsa" di Harlan Coben

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog e, se siete nuovi, benvenuti! 💗

Ho letto in anteprima, per voi, il nuovo libro di Harlan Coben, "Presunta scomparsa", in uscita oggi per Tre60 e non vedo l'ora di raccontarvelo!

Buona lettura!



Acquistalo QUI

Traduzione Riccardo Bettini

Editore Tre60

Pagine 336

Il primo grande trionfo di Myron Bolitar, ex campione di basket e con un passato nell'FBI, è diventare l'agente sportivo di Christian Steele, una delle più grandi promesse del football americano. Tutto sembra andare per il meglio, sino a quando Christian riceve una misteriosa telefonata da parte di Kathy Culver, la sua ex fidanzata, che tutti, polizia compresa, credevano morta. Ma quello non sarà che il primo di altri inquietanti episodi con cui Myron dovrà confrontarsi: l'assassinio del padre di Kathy e una foto compromettente della ragazza su una rivista porno recapitata al campus universitario. Myron vuole vederci chiaro; non solo perché in quella sordida vicenda è coinvolto il suo cliente, ma anche perché Adam Culver, oltre a essere il padre di Kathy, lo è anche di Jessica, la sua ex fidanzata, di cui lui è ancora innamorato. Affiancato da collaboratori “d'eccezione”, come Win, l'amico di sempre, colto e raffinato, ed Esperanza, la scaltra e determinata segretaria, Myron deve seguire le piste più disparate per far venire a galla la verità. Ma solo per scoprire che tutte conducono a un'intricata rete di sesso, violenze e bugie. Per Myron, il rischio di rimanervi intrappolato è altissimo, ma ormai è troppo tardi per tirarsi indietro...


E' la seconda volta che leggo un libro di Harlan Coben, il mio primo approccio è stato con Un inganno di troppo- una spy story eccezionale, quindi non vedevo l'ora di riprovare l'esperienza per saggiare ancora le capacità di un autore così prolifico. A metà tra un thriller e un giallo, il libro di Coben è stata un'esperienza di lettura totalmente immersiva che ho concluso nel giro di pochi giorni.

Inizio subito col dirvi che sono molti i punti di forza del libro: inizierei con quello che mi ha convinta di più, il protagonista Myron Bolitar. Ex agente dell'FBI, ora agente sportivo alle prese con il suo primo incarico degno di nota: il suo nuovo "assistito" infatti potrebbe definitivamente far decollare la sua carriera. Quando la vita del ragazzo viene stravolta dalla notizia che la sua ex fidanzata potrebbe essere ancora viva, tutto cambia.

La ragazza in questione è scomparsa molti anni prima, una ragazza strettamente collegata anche a Myron e ora c'è la possibilità di scoprire cosa ne è stato davvero di lei ed è nell'interesse di alcuni, invece, non saperla mai questa verità.

Ha così inizio una storia che si snoda tra passato e presente, con moltissimi personaggi che hanno avuto, ognuno a modo loro, un ruolo nella scomparsa di Kathy Culver. Tanti i colpi di scena e i collegamenti, vi consiglio di prestare molta attenzione durante la lettura per non perdere alcun dettaglio. La "bellezza" della vicenda si gioca proprio su piccoli dettagli e indizi che guidano Myron, e il lettore, sulle tracce di Kathy alla scoperta di cosa accadde davvero prima che sparisse nel nulla. Si tratta di un "fantasma" o c'è davvero la possibilità che lei sia tornata in cerca di vendetta/riscatto? 

Altro punto a favore di "Presunta scomparsa" è la prosa eccezionale di Coben: non solo la scrittura e la narrazione ma soprattutto i dialoghi irriverenti che mi hanno fatta sorridere in più di una occasione. Si è rivelato un elemento fondamentale per sciogliere la tensione di alcuni passaggi carichi di suspense. Durante la lettura sono tanti i momenti in cui la situazione sembra sfuggire al controllo della penna di Harlan Coben, salvo poi rimediare prontamente ai vari attacchi di cuore che ho rischiato di avere di volta in volta.

Il finale mi ha regalato un momento emotivamente intenso, finalmente la verità è svelata e tutte le supposizioni e le congetture fatte durante la lettura lasciano il posto al finale deciso dall'autore. Anche in quest'ultimo passaggio della sua opera, Harlan Coben ha dimostrato tutta la sua bravura chiudendo il cerchio della storia. Nel complesso è stata una lettura brillante e molto coinvolgente che mi è piaciuta moltissimo!

La consiglio!



martedì 22 ottobre 2024

Recensione "Nel nulla" di Sarah Pearse

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog,

in questo post parliamo del nuovo libro di Sarah Pearse, "Nel nulla", disponibile da oggi per Newton Compton Editori. 

Buona lettura!



Acquistalo QUI

Traduzione Laura Miccoli

Editore Newton Compton 

Pagine 416

Kier Templer vive la sua vita on the road. Soprannominata “la figlia del mostro” dopo l'efferato crimine della madre, si è lasciata alle spalle la sua città natale e il suo gemello. Una cosa, però, la lega ancora al fratello: le mappe dei luoghi in cui è stata, che crea e gli invia a ogni nuovo viaggio. Un giorno di lei si perdono le tracce nel parco nazionale del Portogallo. La detective Elin Warner giunge nello stesso parco insieme a suo fratello Isaac, in un viaggio per ritrovare il loro rapporto, ma quando scoprono l'ultima e inquietante mappa di Kier, capiscono che la donna non è scomparsa volontariamente. I pochi sconosciuti che si trovano nell'isolato campeggio cominciano a serrare le fila di fronte alle loro domande, e la bellezza selvaggia del parco inizia a diventare sinistra. Elin e Isaac devono districare gli indizi per scoprire cosa è realmente successo a Kier. Quando si segue una pista, però, bisogna stare attenti a guardarsi le spalle... Se ti perdi in questi boschi oscuri, una mappa non basterà per tornare indietro...


Siamo giunti al terzo capitolo della storia della detective Elin Warner, già incontrata ne "Il sanatorio" e ne "Il santuario", che in questo nuovo libro ritroviamo in una fase di convalescenza sia a livello personale che lavorativo. 

Insieme al fratello Isaac, si reca in uno splendido parco naturale in Portogallo con il duplice obiettivo di ritrovare sé stessa e il rapporto con tutto ciò che le resta della sua famiglia. 

Dopo pochi giorni, anche Isaac le rivela il secondo fine di quel viaggio: indagare sulla scomparsa di Kier, la sorella di un amico di cui non si hanno notizie certe da un po'. La vicenda richiama molto un caso true crime molto note che si svolse con delle modalità analoghe, non vi cito il nome per non rovinare la lettura ma se ne avete sentito parlare sicuramente non farete fatica a fare due più due.

Il fulcro della storia resta comunque quello di puntare l'attenzione sulla violenza sulle donne e l'importanza di troncare i rapporti tossici. Con una narrazione sfalsata nel tempo e in cui si alternano i pensieri di Elin e Kier, si arriva all'epilogo carico di emozioni e significato. 

Stavolta Sarah Pearse abbandona parzialmente lo schema a camera chiusa anche se l'ambientazione è comunque molto remota e isolata. L'autrice gioca tanto con i personaggi lasciando intendere cose per poi ritrattare, in questo modo è difficile capire chi sono i buoni e chi i cattivi. 

Nonostante la scrittura scorrevole e la tematica importante, questo libro non è riuscito a far breccia. Quella che è mancata è stata la suspense e la tensione psicologica. Forse proprio per il forte richiamo al caso vi accennavo sopra, e di cui volutamente non vi ho dato dettagli, mi sono auto rivelata come sarebbe andata perdendo così anche quel minimo interesse che stavo provando.

Mi è mancato il clima claustrofobico de Il santuario, così come i personaggi incisivi de "Il sanatorio". Unico elemento che mi ha convinta è stata l'ambientazione suggestiva e misteriosa.

Sicuramente poteva andar meglio! 

📚📚📚


Trovi la recensione del libro precedente ➡️ QUI

lunedì 21 ottobre 2024

Recensione in *ANTEPRIMA* "Il dio dei boschi" di Liz Moore

 Buongiorno lettori e ben ritrovati sul blog.

Oggi vi parlo di un'anteprima meravigliosa che ho avuto l'opportunità di leggere grazie a NN Editore. Si tratta del nuovo libro di Liz Moore, in uscita il 5 novembre, che si intitola "Il dio dei boschi".

Spoiler: mi è piaciuto tantissimo!!!

Buona lettura!



Puoi ordinarlo QUI

Pagine 512

Editore NN 

Nell'estate del 1975 Barbara Van Laar scompare da Camp Emerson, un campo estivo in cui ragazzi e ragazze imparano a sopravvivere nei boschi. Le ricerche iniziano subito: Barbara non è una tredicenne qualsiasi, bensì la figlia della ricca famiglia che possiede il campo. Dall'autrice di Il peso e I cieli di Philadelphia, un romanzo incalzante, dalle tinte noir: la storia di una ragazzina scomparsa e della sua ricca famiglia, già segnata in passato da una simile tragedia. Un libro corale, su segreti e ambizioni, conflitti sociali e potere, rimpianti e seconde possibilità.


"Il dio dei boschi" è un noir ipnotico che cattura l'attenzione di chi legge dall'inizio alla fine.  Per la prima volta mi sono confrontata, traendone grande soddisfazione devo dire, con Liz Moore. Non so perché si parli così poco di questa autrice. 

La narrazione, inizialmente,  può apparire confusionaria perché ci si sposta su diversi piani temporali attraverso il racconto corale di svariati personaggi. Appena si trova il giusto orientamento, però, il tutto diventa chiaro e godibile. La mole di pagine non si percepisce minimamente perché è tanta la voglia di scoprire i segreti della famiglia Van Laar.

La trama si snoda tutta intorno a questa famiglia e alle sue manie: l'apparenza per loro vale più di tutto e sono disposti a pagare qualsiasi cifra per far in modo che la loro reputazione resti immacolata. 

Il fatto che entrambi i figli siano scomparsi, a distanza di anni l'uno dall'altra, è un vero terremoto che scuote dall'interno le fondamenta dei Van Laar.

È una storia appassionante in cui le teorie, e i sospettati, si susseguono capitolo dopo capitolo fino ad arrivare ad un epilogo spiazzante e sconvolgente. 

Nel finale c'è pace, finalmente. 

C'è giustizia per chi ha subito pesanti giudizi ingiustamente. 

C'è speranza che il cerchio si sia spezzato lasciando tutti liberi di vivere come meglio credono.

La prosa di Liz Moore è una coccola per gli occhi. L'ambientazione è altamente evocativa e ci regala dei panorami meravigliosi. I personaggi sono ben tratteggiati e tutti trasmettono qualcosa. 

"Il dio dei boschi" è stata una sorpresa da ogni punto di vista. Mi è piaciuto perdermi tra le montagne e indagare insieme a Judyta, che è diventata a pieno titolo una delle mie detective del cuore. 

Un libro di segreti e bugie ma anche una storia sull'importanza di non arrendersi a ciò che gli altri decidono e si aspettano da noi.

Promosso!!




mercoledì 9 ottobre 2024

Recensione "Dodici indizi per morire" di Andreina Cordani

 Buongiorno lettori e ben ritrovati sul blog. 

Oggi parliamo ancora di gialli a tema natalizio con il libro di Andreina Cordani, "Dodici indizi per morire", uscito proprio ieri per Newton Compton Editori. 

Buona lettura!




Acquistalo QUI

Traduzione Marialuisa Amodio

Editore Newton Compton 

Pagine 320

Negli anni dell'università, otto amici avevano creato un club molto particolare: la Murder Masquerade Society. Insieme risolvevano efferati crimini rigorosamente inventati. Fin quando, all'ultima sfida di Natale, un membro del gruppo era scomparso letteralmente nel nulla. Dodici anni dopo gli ormai ex studenti ricevono un misterioso invito: li aspetta una festa con delitto a tema natalizio in una bellissima e remota casa di campagna in Scozia. Avranno dodici giorni per risolvere il mistero. Poco dopo l'arrivo, il gioco inizia e a tutti sembra di essere tornati ai vecchi tempi: determinazione, complicità, divertimento. Almeno fino al giorno dopo, quando qualcuno viene trovato impiccato a un pero. Stavolta il gioco è fin troppo reale e rischia di portare a galla segreti a lungo nascosti. Per sopravvivere fino al mattino di Natale, gli amici dovranno affrontare la verità su ciò che accadde quella fatidica notte di dodici anni prima.


"Dodici indizi per morire" incarna alla perfezione i principi base che un buon giallo deve avere: un contesto isolato e difficile da raggiungere/abbandonare, un gruppo ben definito di personaggi, uno o più delitti a scuotere gli animi. 

Per completare il quadro, Andreina Cordani inserisce una filastrocca tipica del luogo che anticipa gli eventi che andremo via, via a leggere. 

La narrazione si muove su due piani temporali: il Natale attuale e quello di dodici anni prima,i personaggi sono più o meno gli stessi e insieme formano la Murder Masquerade Society: una sorta di associazione di rampolli benestanti che passa il tempo ad organizzare e risolvere cene con delitto.

Il motivo che li vede di nuovo riuniti è scoprire cosa ne è stato di uno di loro, misteriosamente scomparso da una stanza chiusa a chiave dall'interno durante il loro ultimo raduno, dodici anni prima.

In realtà la storia cela ben altro sotto la superficie, Andreina Cordani si diverte a scoprire le carte poco a poco, mostrando le luci ma soprattutto le ombre dei suoi personaggi. Un quadro complesso e interessante tutto da scoprire.

Il movente principale che sta dietro al domino dei delitti è piuttosto importante ma si perde nei gossip, nei ricatti e nei pettegolezzi più frivoli che ritroviamo praticamente ovunque nel libro.

"Dodici indizi per morire" è, quindi, un libro giallo costruito con ottime basi che si perdono un po' strada facendo; nonostante lo stile fluido e frizzante dell'autrice, i suoi colpi di scena ben orchestrati e un finale rocambolesco ma ben riuscito, il libro non è tra i più originali e non riesce a stuzzicare più di tanto un lettore amante del genere proprio perché simile a molti altri.

Può essere una valida proposta soltanto per chi non è esperto in materia altrimenti rischia di essere catalogato nella categoria "visti e rivisti". Peccato!

⭐️⭐️⭐️

venerdì 4 ottobre 2024

Recensione "L'orfanotrofio sul lago" di Daniel G. Miller

 Buongiorno lettori e ben ritrovati, 

questa settimana è stata ricchissima di uscite e anche oggi sono qui per parlarvi di una delle mie ultime letture, "L'orfanotrofio sul lago", uscito da pochissimo per Newton Compton Editori e firmato dalla penna di Daniel G. Miller. 

Buona lettura!




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Traduzione Mariafelicia Maione

Editore Newton Compton 

Pagine 288

Hazel sente il bisogno di una svolta nella sua esistenza. Ha trent'anni, è single e la sua agenzia investigativa stenta a decollare. La fortuna sembra finalmente girare quando Madeline Hemsley, una donna ricca quanto misteriosa, si presenta a Hazel con un'offerta troppo allettante per poterla rifiutare: una ragazza è scomparsa dall'orfanotrofio in cui viveva e Madeline vuole che lei la trovi. Inizialmente sembra un normale caso di fuga, ma mentre Hazel procede con le indagini, incappa in indizi che fanno sospettare una verità ben più oscura: macchie di sangue inspiegabili, simboli criptici, figure sinistre che cominciano a seguire ogni sua mossa. Più scava, più si rende conto che quell'orfanotrofio cela segreti terrificanti. E anche Madeline sembra nascondere qualcosa... Una ragazza scomparsa, un luogo sospeso nel tempo dove si annidaun inquietante mistero.

Gli elementi che più mi hanno convinta in questo libro sono sostanzialmente due: la protagonista e l'ambientazione. 

Hazel, una ragazza coreana che cerca di sopravvivere a New York, è una investigatrice privata che vanta nella sua clientela personaggi poco raccomandabili e pericolosi, il più delle volte. Ciò che la rende carina come un cupcake alla vaniglia è il fatto di immaginare questa ragazza minuta con gli occhi a mandorla destreggiarsi in indagini, depistaggi e minacce anche abbastanza pesanti dimostrando tutte le sue fragilità. Spesso, infatti, ci si imbatte in protagoniste in stile Rambo mentre lei è proprio quello che ci si aspetta dal tipo di personaggio. 

L'ambientazione in questo orfanotrofio sul lago è molto affascinante così come il mistero che aleggia dietro la sparizione di una ragazza. Come ben presto scopre Hazel, non si tratta di un caso isolato quindi è palese che ci sia in corso qualcosa e che, soprattutto, qualcuno deve essere a conoscenza della situazione. 

Molto bene anche tutta la parte investigativa perché l'autore si mantiene ancora una volta nell'ambito della normalità senza scadere in eventi inverosimili. È incredibile come quasi tutto, in questo libro, sia molto attinente alla realtà e non ci siano troppi elementi di finzione, è una cosa che apprezzo sempre molto in un libro.

È incredibile come l'autore ci faccia dubitare praticamente di tutti i personaggi presenti ma la verità arriva comunque come un fulmine a ciel sereno. Personalmente mi ero soltanto avvicinata al vero colpevole ma i sospettati erano davvero tantissimi. Sono certa che vi divertirete a fare ipotesi e teorie.

La trama non è tra le più brillanti in assoluto, ma bisogna fare un plauso all'autore perché riesce comunque a catturare bene l'attenzione del lettore facendolo interrogare sul mistero di queste continue sparizioni.

Pur non essendo un libro che lascia il segno, sono rimasta davvero colpita e conquistata dalla protagonista e spero proprio di vederla in nuove avventure!

È la storia perfetta per i lettori che amano i misteri e le storie ambientate in collegi e istituti. 

⭐️⭐️⭐️,5 

giovedì 3 ottobre 2024

Recensione "Quattro delitti prima di mezzanotte" di Alexandra Benedict

 



Buongiorno e ben ritrovati sul blog,

come ogni anno ad ottobre esce un nuovo libro di Alexandra Benedict e io non posso fare a meno di leggerlo e raccontarvelo.

Vi lascio di seguito i link per recuperare le recensioni dei libri precedenti:

- A cena con l'assassino ---> Recensione

- In treno con l'assassino ---> Recensione



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Traduzione Beatrice Messineo - Stefania Cherchi

Editore Newton Compton

Pagine 288

Il 19 dicembre, la rinomata risolutrice di giochi enigmistici Edie O’Sullivan, solitaria e refrattaria al Natale, trova un regalo sulla soglia di casa. Scartandolo, scopre una scatola al cui interno ci sono sei tessere di un puzzle. Unendoli, i pezzi mostrano una parte di una scena del crimine: piastrelle bianche e nere macchiate di sangue e parte di una sagoma delineata con il gesso. Nel pacco è incluso un messaggio: «Quattro persone, forse più, saranno morte entro mezzanotte della Vigilia di Natale, a meno che tu riesca a mettere insieme tutti i pezzi e fermarmi». Edie contatta suo nipote, l’ispettore Sean Brand-O’Sullivan, e insieme lavorano per interpretare gli indizi. Ma quando viene rinvenuto un uomo in fin di vita con un tassello del puzzle in mano, Sean teme che Edie possa essere in pericolo e la esclude dall’indagine. Tuttavia, man mano che il numero di vittime aumenta, Edie capisce di essere l’unica ad avere le competenze per completare e risolvere il puzzle omicida. Solo assemblando tutti i pezzi Edie potrà fermare l’assassino e finalmente lasciarsi il passato alle spalle.


Alexandra Benedict, un nome e una garanzia quando si cerca un libro natalizio e stimolante. Pare infatti che le tematiche preferite dell'autrice siano proprio il Natale e gli enigmi.

Come abbiamo visto in "A cena con l'assassino" e poi con "In treno con l'assassino", anche stavolta l'autrice ci delizia con un caso interessante che tingerà di rosso sangue il Natale di Edie O' Sullivan, una famosa creatrice e risolutrice di giochi enigmistici.

Un misterioso assassino vuole sfidarla a suon di puzzle ma la donna ha poco tempo perché ogni giorno che passa senza venire a capo del mistero comporta un nuovo omicidio sulla coscienza. 

A differenza dei libri precedenti, stavolta la Benedict esce dal meccanismo del delitto a camera chiusa, scegliendo più location in cui far svolgere l'azione e lasciando i personaggi liberi di muoversi sulla scena: ciò rende l'intera vicenda molto dinamica e anche un filino adrenalinica.

Anche il genere scelto non è un giallo al 100% ma si mescola molto con il cozy crime ponendo il ruolo di investigatore nelle mani di Edie.

Come in ogni suo libro sono presenti degli elementi interattivi, in particolare anagrammi e una misteriosa canzone da decifrare grazie alle lettere che si trovano in cima ad ogni capitolo.

Con "Quattro delitti prima di mezzanotte", la Benedict torna quasi ai livelli altissimi che aveva toccato con il suo primo libro.

E' facile perdersi tra le pagine del libro ma si fa più fatica ad affezionarsi ai personaggi, in particolare alla protagonista.

Nel complesso, il romanzo è perfetto da inserire nelle vostre wishlist natalizie e per i lettori meno amanti di questa festività niente paura, il Natale è solo una tematica di sottofondo che non disturberà minimamente il vostro animo da Grinch!

⭐️⭐️⭐️,5 

mercoledì 2 ottobre 2024

Recensione "L'eredità di Daisy Darker" di Alice Feeney

 Buongiorno lettori,

sulla scia del post di ieri, vi parlo di un altro titolo perfetto da leggere in questo periodo. Si tratta de "L'eredità di Daisy Darker", scritto da Alice Feeney e pubblicato da Timecrime.

Buona lettura!


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Traduzione Andrea Russo

Editore Timecrime

Pagine 320

Dopo anni passati a evitarsi, i membri della famiglia di Daisy Darker, lei compresa, si ritrovano per la prima volta a casa della nonna per festeggiare il suo ottantesimo compleanno. A uno a uno, i parenti di Daisy arrivano per i festeggiamenti, carichi di rancori e segreti. È Halloween, e Seaglass, la fatiscente dimora arroccata su una piccola isola privata, è un tutt’uno con le rocce di granito su cui poggia. In poco tempo, con l’alzarsi della marea, tutti i partecipanti rimangono tagliati fuori dal resto del mondo per otto lunghe ore. Allo scoccare della mezzanotte, nel pieno della tempesta, scoprono il corpo esanime della nonna, seguito da quello di un altro membro della famiglia al rintocco dell’ora successiva. Intrappolati sull’isola con un assassino, i Darker dovranno fare i conti con i segreti nascosti nel passato di ognuno per risolvere il mistero e sopravvivere alla notte. "L’eredità di Daisy Darker" è un thriller psicologico che si svolge nel corso di un’unica notte, avvolta dalle mistiche atmosfere del mare della Cornovaglia.

Questo libro ha un unico difetto: il sottotitolo in copertina che rischia di dare una visione sbagliata del contenuto pregiudicando poi l'intero giudizio sul libro. Una volta arrivati all'epilogo, infatti, si capisce la vera natura della storia e lì le cose possono andare in due modi sostanzialmente: restare esterrefatti in positivo o in negativo.

Con l'arrivo dell'alta marea, saremo tagliati fuori dal resto del mondo per otto ore. E quando il mare si ritirerà di nuovo, dubito che ci ritroveremo mai più insieme.

Per quanto mi riguarda, lo stupore è stato in senso positivo perché amo questo argomento e perché avevo subodorato una conclusione di questo tipo anche se non mi ero avvicinata neanche lontanamente alla verità.

Amo lo stile di Alice Feeney che riesce sempre a catturare la mia attenzione, nonostante la vicenda si svolga in un arco di tempo limitato ad una singola notte, l'azione non manca così come il mistero. Un'inquietante filastrocca preannuncia a tutti i componenti della famiglia Darker che ogni ora è prevista la dipartita di uno di loro e, se all'inizio nessuno prende sul serio queste rime nefaste, al primo omicidio la musica cambia gettando tutti nell'isteria più totale.

L'ambientazione mi è piaciuta moltissimo, questa casa vecchia  pericolante tagliata fuori dal mondo dall'alta marea è inquietante come non mai. Ci sono stati attimi in cui ho avuto il cuore in gola dall'ansia e avrei voluto donare una scialuppa di salvataggio ai poveri personaggi in balia dell'assassino che si aggira furtivo per Seaglass. 

La narrazione, divisa tra passato e presente, lascia intuire che questa tragedia in atto affonda le sue radici in un evento accaduto molti anni prima quindi gli interrogativi sono molti e le risposte poco soddisfacenti. Bisogna infatti aspettare l'epilogo per venire a capo di tutto e per restare shockati, se in positivo o in negativo sarete voi poi a dirlo.

Come vi ho anticipato ad inizio recensione, io ho adorato la svolta presa dalla storia ma ammetto che definire il libro come 'thriller psicologico' è un po' fuorviante perché non lo è o comunque non lo è del tutto.

Se siete alla ricerca di titoli per la spooky season, questo libro fa per voi.

Se amate le storie in stile 'cena con delitto' o, meglio ancora, alla "Dieci piccoli indiani" avete trovato il libro giusto.



martedì 1 ottobre 2024

Recensione "Lascialo entrare" di William Friend

 Buongiorno e ben ritrovati,

in questo post parliamo di un libro perfetto per il periodo di Halloween in uscita oggi per Newton Compton Editori. Si tratta del thriller psicologico "Lascialo entrare", libro d'esordio di William Friend.

Buona lettura!




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Traduzione Fabio Bernabei

Editore Newton Compton

Pagine 288

Nove mesi dopo la morte della madre Pippa – una pittrice affermata – le gemelle Sylvie e Cassia iniziano ad avere quello che Alfie, il padre, liquida subito come un semplice incubo ricorrente: ogni notte lo svegliano sostenendo che c'è qualcuno nella loro camera. Questi brutti sogni di punto in bianco sembrano finire e Alfie, che non li aveva mai considerati importanti, se ne dimentica presto. Fino al giorno in cui le figlie iniziano a parlare del loro nuovo misterioso amico, Black Mamba, un uomo magico capace di trasformarsi in qualsiasi cosa voglia: cominciano ad apparecchiare un posto a tavola per lui, gli sussurrano segreti e sostengono che le porterà via. Preoccupato per la situazione, Alfie chiama in soccorso Julia, sorella di Pippa e psicoterapeuta infantile. Qualunque cosa sia questo “amico”, non vuole andarsene. Mentre le spire di Black Mamba si stringono attorno alle bambine, Alfie e Julia devono confrontarsi con le loro più recondite paure e mettere in dubbio tutte le loro certezze. Cosa è reale e cosa non lo è? Una domanda che nasconde una posta in gioco altissima: la sopravvivenza di tutta la famiglia.

Per essere un romanzo d'esordio, bisogna ammettere che non è niente male. La cover ipnotica e inquietante riflette perfettamente il contenuto del testo.

Il tema del doppio è il perno attorno al quale William Friend costruisce la sua trama: due come le gemelle, due come i genitori, due come passato e presente, due come bene e male.

E' un libro in cui si gioca molto con le percezioni e le paure nascoste in ognuno di noi: è proprio in questa zona grigia che si muove Black Mamba, la presenza oscura che stravolge la vita degli inquilini di Hart House.

Durante la lettura, infatti, non sono solo Alfie e Julia ad interrogarsi sull'effettiva esistenza di questa figura con cui le gemelle parlano e interagiscono costantemente. La presenza sembra reale ma, al tempo stesso, viene anche razionalizzata come un fenomeno psicologico messo in atto dalle bambine visto il periodo che stanno vivendo.

Arrivati all'epilogo, l'autore inserisce l'elemento del fanatismo religioso per agitare ancor più le acque per poi giungere ad un finale di non facile interpretazione. L'elemento più debole del libro è il poco spazio lasciato alle spiegazioni del caso: per tutta la storia ci vengono raccontati fatti, episodi sinistri, morti misteriose e inspiegabili, storie antiche su questa casa vecchissima, ma quando arriva il momento di spiegare/giustificare il tutto la trama inizia a fare acqua.

Mi ha ricordato molto la serie tv "The haunting of Hill House", leggendo sicuramente capirete perché.

Riassumendo, quindi, il libro ha delle vibes horror/gotiche interessanti ed è scritto bene. La narrazione è coinvolgente e l'autore riesce sempre a mantenere alta la soglia dell'attenzione. Avrebbe potuto, e dovuto, gestire meglio il ginepraio da lui creato prendendo una direzione netta sul significato che voleva effettivamente dare alla sua storia.

Carino ma non lascia il segno.



sabato 28 settembre 2024

Recensione "La casa sulla scogliera" di Riley Sager

 Buongiorno lettori,

oggi vi parlo dell'ultimo libro di uno dei miei autori preferiti, Riley Sager. Si tratta de "La casa sulla scogliera", edito da Timecrime.

Buona lettura!



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Traduzione Raffaella Cesarini

Editore Timecrime

Pagine 384


Riley Sager, un maestro assoluto del thriller paranormale, è tornato in libreria con "La casa sulla scogliera".

Il libro racconta la storia di Kit McDeere, un'assistente domiciliare, che riceve l'incarico sulla costa del Maine per prendersi cura di un'anziana signora. Quello che non si aspettava era che il suo nuovo luogo di lavoro fosse Hope's End, la famosa "casa sulla scogliera", e che la paziente in questione fosse proprio Lenora Hope.

La storia della casa e della famiglia Hope è molto famosa: anni prima tutti i componenti della famiglia sono morti in una tragica notte tempestosa e la polizia è sempre stata convinta che la mano omicida fosse quella di Lenora, l'unica sopravvissuta.

Lenora Hope a diciassette anni 

impicca la sorella senza affanni.

Con un coltello finisce il padre,

toglie alla madre la vita felice.

Non sono stata io, diceva Lenora 

ma a non morire fu lei sola.

Riley Sager è un vero genio assoluto in materia di storie da brivido e l'intreccio di questo libro ne è l'esempio perfetto: c'è qualcosa di sordido e inquietante a Hope's End. La stessa Lenora, resa muta e paralizzata da un ictus, mette i brividi ogni volta che la voce narrante sposta l'attenzione su di lei.

Sussurri, rumori e frasi criptiche portano Kit pericolosamente vicina alla verità sul massacro della famiglia Hope. Una verità sconvolgente, razionale ma non per questo meno spaventosa. Il pool di personaggi proposto da Sager fa decisamente il suo lavoro rendendo l'epilogo incerto fino alla fine.

Lo stile dell'autore ha un ritmo incalzante ed è difficile abbandonare la lettura una volta iniziata. I capitoli brevi e con finale sospeso invogliano a proseguire avidamente per la voglia di scoprire i segreti che questa casa isolata e sinistra nasconde da anni.

"La casa sulla scogliera" entra a pieno titolo nella mia top 3 dei libri di Riley Sager, questo titolo dalle atmosfere oscure e inquietanti è perfetto per tutti gli amanti del genere!



venerdì 20 settembre 2024

Recensione "Uccidere alla Stephen King" di Dimitris Mamaloukas

 Buongiorno lettori,

oggi vi parlo di un libro dedicato a tutti gli appassionati di Stephen King. L'autore greco, Dimitris Mamaloukas, firma un vero e proprio omaggio/gioiello per uno degli autori più importanti della nostra epoca.

Buona lettura!



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2 novembre 2019, New York. Una donna bella e misteriosa vende a Ray Stebbins, appassionato collezionista dei libri di Stephen King, una fotografia rara dei tempi in cui lo scrittore frequentava l’Università nel Maine. Inizia così una rocambolesca avventura sulle tracce di un manoscritto che era stato sottratto a King da un rivale, e, soprattutto, del leggendario libro tratto da quel manoscritto, di cui esiste un numero limitatissimo di copie. Le ricerche porteranno Ray e il suo migliore amico Brian a Londra e poi in Scozia, in un lugubre castello. Proprio quando tutto sembra avviato a coronare il loro sogno, ecco uno sconvolgente omicidio: comincia allora una discesa nel terrore, in un’atmosfera “alla Stephen King”, ben orchestrata dall’inventiva di Dimitris Mamaloukas, a sua volta un grande ammiratore e collezionista del maestro dell’horror americano. E infatti il lettore troverà nelle pagine riferimenti sparsi ai romanzi e ai personaggi di King (La lunga marcia, Christine. La macchina infernale, Misery, Shining, La Torre Nera, It, Quattro dopo mezzanotte, A volte ritornano…).  La mania di King. Possono i libri amati farci pensare che la nostra vita scorra replicando le pagine che abbiamo letto?


Questo libro è un vero e proprio omaggio a Stephen King e racconta la storia di quattro amici che conducono vite diverse ma sono accomunati da un'unica grande passione: collezionare oggetti e copie dei libri di Stephen King.

Ed era giunto il momento del nostro viaggio.

Io, Christine e Brian ce ne andammo, dandoci appuntamento al mattino successivo. Era finalmente l'ora, e io mi sentivo prontissimo.

Cominciava la caccia alle copie Shooter.

La voce narrante è quella di Ray Stebbins che, da anni, è alla ricerca di un libro rarissimo del suo autore preferito, una copia leggendaria che non è mai stata pubblicata se non in maniera indipendente da un amico di King. Quello che non sospetta minimamente, è la tragedia che aleggia intorno a queste fantomatiche 'copie Shooter' che catapulterà lui e i suoi amici direttamente in un girone dell'inferno che somiglia molto alle trame horror e thriller del Re.

“Sentivo che il motivo del mio malessere non era soltanto la fobia di volare. Si trattava di qualcos’altro che non ero in grado di intendere né di definire. Qualcosa di ostile, di negativo, simile a una malattia fatale che avvolgeva me e ciò che mi stava attorno.”

L'opera di Dimitris Mamaloukas è curata nei minimi dettagli e trasuda amore per Stephen King. Dai capitoli contrassegnati con il contachilometri dell'auto 'Christine', ai nomi di tutti i personaggi, dai richiami di ogni scenario e location ai libri di King. E' una storia che solo i fan del celebre scrittore possono apprezzare perché tutto ruota intorno a questo universo.

Nonostante questo la trama in sé è coerente, ben elaborata e sviluppata e con il giusto livello di suspense che tiene il lettore con il fiato sospeso. "Uccidere alla Stephen King" è un libro geniale e costruito alla perfezione, probabilmente la parte migliore è l'epilogo e la riflessione importante e toccante di Ryan che è triste ma carica di rancore allo stesso tempo, lascio a voi scoprire perché.

Mi sono allontanato con passo veloce, come inseguito.

Ho avvertito gli occhi di Lui sulla mia schiena, che mi guardavano in modo beffardo dalla quarta di copertina.

Se siete alla ricerca di un libro originale, pieno di tematiche e che abbraccia diversi generi letterari questa storia è perfetta per voi.

N.B. è praticamente imprescindibile conoscere almeno a grandi linee i libri più importanti di King per apprezzare il libro al 100%.



giovedì 12 settembre 2024

Recensione "The perfect couple. La coppia perfetta" di Elin Hilderbrand

 Buongiorno e ben ritrovati cari lettori. 

Il libro di oggi, firmato dalla penna di Elin Hilderbrand, si intitola "The perfect couple. La coppia perfetta" ed è stato portato in Italia dalla casa editrice Timecrime.

Probabilmente il titolo vi suonerà familiare dato che da questo romanzo è stata tratta la serie omonima che sta spopolando su Netflix. 

Ho letto il libro per voi e sono prontissima a raccontarvi com'è andata....

Buona lettura!



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L’estate è la stagione dei matrimoni a Nantucket: la vista di una sposa che corre lungo Main Street è comune come il sole che tramonta a Madaket Beach. Il matrimonio Otis-Winbury si annuncia come un evento da ricordare, definito memorabile: i ricchi genitori dello sposo non hanno badato a spese per ospitare una cerimonia sontuosa nella loro tenuta sull’oceano. Ma quando un cadavere viene ritrovato nel porto di Nantucket poche ore prima del matrimonio, tutti i partecipanti diventano improvvisamente dei sospettati. Il capo della polizia, Ed Kapenash, interroga gli sposi, una famosa scrittrice di gialli e persino un membro della sua famiglia, e più indaga più porta alla luce segreti inconfessabili. Scopre così che ogni matrimonio è un campo minato e che nessuna coppia è perfetta.


La parola d'ordine in "The perfect couple" è "segreto". Tutti ne hanno uno, tutti farebbero di tutto per proteggerlo e quando viene ritrovato un cadavere questa consapevolezza assume dei connotati più sinistri.

Ma procedendo per ordine, la storia inizia in un piccolo angolo di paradiso chiamato Nuntucket, residenza di personalità di spicco e molto danarose, la cornice perfetta per un matrimonio dell'alta società. Tanti invitati, due famiglie di estrazione sociale totalmente differente e tanti intrecci insospettabili. 

Se dovessi scegliere una colonna sonora per questo libro sarebbe senza dubbio "Mon amour" di Annalisa con l'iconico ritornello

 "Ho visto lei che bacia lui che bacia lei che bacia me" 

perché niente potrebbe riassumere meglio gli intrighi che mi hanno tenuta incollata al romanzo di Elin Hilderbrand . Il punto di forza del libro, infatti, sono proprio le infinite dinamiche che si vengono a creare intorno ai protagonisti e alle loro famiglie dando vita ad una storia che regala più di un colpo di scena. 

Pur riconoscendo che probabilmente l'epilogo è la parte più debole della storia, mi è piaciuto moltissimo e mi ha lasciata con un velo di tristezza. Sicuramente dedicare qualche pagina in più a questa parte avrebbe giovato ancora di più all'intera trama ma non ritengo sia un elemento che pregiudichi il giudizio complessivo. 

La penna dell'autrice e la narrazione che procede per capitoli brevi e accattivanti, crea un'atmosfera coinvolgente tant'è che il libro si legge molto velocemente (vi assicuro che la voglia di sapere sarà talmente tanta che non riuscirete a metterlo giù tanto facilmente).

"The perfect couple" è la storia perfetta per tutti gli amanti del genere mistery new adult e per tutti quelli che adorano le trame in cui gli intrecci non finiscono mai. Ho dato un'occhiata anche alla serie e l'ho trovata abbastanza fedele all'originale, tra tutti ho apprezzato molto la Kidman nei panni di Greer e chiunque abbia letto il libro concorderà questa scelta, non avrebbe potuto rappresentarla meglio.

P.s. io ho preferito il libro 🤪


⭐️⭐️⭐️⭐️

venerdì 2 agosto 2024

Recensione "Il mistero della famiglia Bellay" di Ruth Kelly

 Buongiorno e ben ritrovati,

nel post di oggi vi parlo di un mistery in uscita oggi per Newton Compton Editori, "Il mistero della famiglia Bellay", firmato dalla penna di Ruth Kelly.

Ho avuto la possibilità di leggerlo in anteprima e non vedo l'ora di raccontarvelo, senza spoiler, anche se non è andata proprio come speravo....

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Adele, videoblogger di successo, sta vivendo una profonda crisi sentimentale con il suo compagno Jack. Quando la coppia riceve in dono la proprietà di un antico château in Francia da parte di un misterioso benefattore, Adele non può credere alla loro fortuna: intende documentare i lavori di ristrutturazione su YouTube, e nel frattempo spera che la nuova avventura possa riavvicinarla a Jack. Ma la vita in Francia non è rosea come Adele sperava: gli abitanti del paese sono freddi e ostili, il loro benefattore impone una serie di strane regole e Jack si fa sempre più distante. E un giorno, senza dare alcuna spiegazione ai propri fan, Adele smette di pubblicare video. Nel frattempo, Erin decide di volare in Francia per convincere la sorella Adele, con la quale ha un rapporto burrascoso, a tornare a casa al capezzale della madre malata. Adele e Jack, però, sono scomparsi. La ricerca dei due la condurrà a scoprire dei segreti inimmaginabili...

"Il mistero della famiglia Bellay" sulla carta ha tutte le carte in regola per regalare qualche ora immersi nel cuore della Francia tra le mura di antico maniero pieno di stanze segrete e un passato non proprio idilliaco. 

Adele e Erin sono le nostre protagoniste, la prima conduce una vita abbastanza frivola mentre la seconda carica su di sé tutti i problemi del mondo.

Adele accetta, senza tanti complimenti, che un estraneo compri un castello per lei chiedendo in cambio la firma e l'accettazione di "regole" discutibili; Erin corre a cercarla quando non ottiene risposte ai messaggi in cui comunica lo stato precario della salute della madre.

È proprio a questo punto che si entra nel vivo del libro: l'autrice ci racconta la presa di coscienza di Adele che inizia a rendersi conto che qualcosa non va e le ricerche di Erin che deve scontrarsi sulla chiusura totale degli abitanti del paesino che non hanno una buona opinione né del castello né della sorella.

C'è qualcosa di strano in questa casa, si percepisce che c'è qualcosa di strano. Non sono tipo da credere ai fantasmi o roba paranormale o che so io, ma sono queste vecchie stanze, questo edificio cupo e scricchiolante, il modo in cui geme e si lamenta... È come se ci fosse qualcuno con me.

Non entrerò nel merito del "segreto" nascosto tra le antichissime mura del castello di Bellay ma quello su cui vorrei soffermarmi è la quasi totale assenza di suspense e colpi di scena.

I fatti accadono tutti in maniera totalmente prevedibile e deludono anche le aspettative di chi si aspettava qualcosa di forte per poi scoprire che in realtà è una trama già vista. 

La prosa è buona e intrattiene ma gli argomenti non sono stati convincenti per me, così come il personaggio di Adele che è di una superficialità imbarazzante che si redime un minimo solo nel finale.

Il mio elemento preferito è stata senza dubbio l'ambientazione, il castello e la campagna francese sono veramente una location da dieci e lode ma non è bastato per dare una marcia in più al libro.