il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



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mercoledì 1 maggio 2013

Buon 1 Maggio - Al lavoro e alla lotta


...Sarebbe quasi imbarazzante "festeggiare" la festa dei lavoratori in un paese che manifesta attraverso la sua classe dirigente e i suoi governi la completa sudditanza al mercato della finanza globale e alla traccottanza del sistema bancario.
Resta pertanto una giornata di lotta, una coerente memoria che riafferma che non si può derogare dalla propria storia che è fatta si di lavoro ma anche di lotte per i diritti, per l'emancipazione per la costruzione di una società più giusta e più equa.
La costruzione della nostra democrazia passa attraverso pagine dolorose della nostra storia, dove pezzi dello Stato giocano inesorabilmente ruoli ambigui.
Non possiamo oggi, pertanto, non ricordare il 1 maggio del 1947 a Portella della Ginestra, col suo tributo di sangue e con i suoi intrecci politico-mafiosi, senza riportare la nostra memoria alla stagione delle stragi culminate con l'assassinio di Falcone e Borsellino e alla trattativa Stato-mafia su cui le volontà tombali dell'apparato politico sono sempre più evidenti e, queste si veramente imbarazzanti.
Buon primo maggio
Al lavoro e alla lotta
Loris


In questo filmato lo storico Francesco Renda spiega la strage di Portella della Ginestra



Il filmato seguente è estratto da "Segreti di Stato" che ha potuto usufruire della documentazione desecretata degli archivi dei servizi americani. I nomi pertanto non sono nomi di fantasia ma tutti riconducibili a protagonisti nel bene e nel male della storia italiana dal dopoguerra ad oggi.

mercoledì 23 maggio 2012

GIOVANNI FALCONE EROE DEL NOSTRO TEMPO

A Sinistra vuole rendere omaggio a Giovanni Falcone attraverso la sua voce, attraverso le sue parole.
Altro sarebbe superfluo.
 C'è però un dovere per chi non è perito a Capaci: la lotta al fine di estirpare qualsiasi forma di cultura mafiosa dall'Italia. 
E' un dovere di tutti Noi.
Loris


venerdì 4 maggio 2012

Moni Ovadia e Don Gallo a conclusione della campagna elettorale di Doria

...Ecco alcune immagini della serata conclusiva della campagna elettorale di Marco Doria.
Considerando che le condizioni metereologiche non sono al meglio consiglio a tutti i Genovesi di andare a votare, comunque e sempre resta un diritto al quale don dobbiamo rinunciare.
Come ho ricordato all'inizio di questa campagna elettorale, una delle parole d'ordine di Doria, presa da Don Primo Mazzolari è “A che serve avere le mani pulite, se si tengono in tasca?”.
Sarebbe un peccato per non aver tolto le mani di tasca precluderci anche la possibilità di sognare.
Buon voto a tutti i Genovesi, e un augurio ai Palermitani che sono stati offesi da un comico genovese, che, molto probabilmente la  mafia la conosce perchè ha visto i film di Francis Ford Coppola e,cresciuto nel brodo della cultura berlusconiana, da buon cabarettista le cazzate le sa sparare bene.





Se poi a qualche genovese venisse anche l'ispirazione di un voto all'amministratore di questo Blog....


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domenica 17 aprile 2011

Attacco al cuore dello Stato (prima parte) - Aspettando un 25 Aprile


«È stato operato il tentativo forse più pericoloso che la destra reazionaria abbia tentato e portato avanti dalla Liberazione a oggi.Questo tentativo disgregante, che è stato portato avanti con una trama che ha radici organizzative e finanziarie consistenti, che ha trovato delle solidarietà probabilmente non soltanto di ordine interno ma anche di ordine internazionale, questo tentativo non è finito: sappiamo, in modo documentato e sul terreno della nostra responsabilità, che questo tentativo è ancora in corso»
Queste parole furono pronunciate da Arnaldo Forlani a La Spezia il 5 novembre 1972 durante un comizio. Il 6 novembre tutta la stampa riportò la notizia .
Sul piano politico, le dichiarazioni di Forlani, rappresentarono una svolta: per la prima volta, dalla fine della guerra, il segretario politico del principale partito di governo (democrazia cristiana) dichiarava pubblicamente che il pericolo eversivo in Italia trovava origine in ambienti legati alla destra neofascista e agli apparati interni dello Stato, e non al Partito Comunista, ed alle aeree ad esso contigue, permanentemente relegato, dopo la rottura del patto della Resistenza, all’opposizione.
Sul piano giudiziario, dopo le parole di Forlani, iniziarono una serie di inchieste che portarono ad indagare sui tentativi di colpo di stato come quello del “principe nero” Junio Valerio Borghese, sull’organizzazione eversiva “la rosa dei venti” e su organizzazioni parallele sempre legate comunque a doppio filo con i “servizi”, ambienti della destra fascista massonica e imprenditoriale. 
I depistaggi e le complicità di “servitori” dello Stato ritardarono in alcuni casi l’accertamento delle verità sulle inchieste delle stragi, impedendo di consegnare gli esecutori alla giustizia lasciando indisturbati i mandanti politici ed economici.
E’ un dato di fatto che in quel periodo le infiltrazioni di elementi “anomali” all’interno di organizzazioni come le brigate rosse, facilitano la distrazione nei confronti degli eversori all’interno dei servizi e della destra fascio-massonica. Ottimi insabbiatori provvederanno a sigillare con la formula del “segreto di stato” le verità scomode e sono in molti che nel corso degli eventi transitano indisturbati da rosa dei venti a gladio, da logge massoniche coperte a logge massoniche eversive come la “propaganda 2” P2, di cui la tessera 1816 è bene ricordare appartiene all’attuale presidente del consiglio Silvio Berlusconi.
Come ho già scritto precedentemente sul blog una disinfestazione in Italia non è mai stata effettuata seriamente. Cellule malate come metastasi spesso sono rimaste ferme per esplodere in modo random, quando le condizioni erano particolarmente favorevoli a destabilizzare il sistema democratico.
L’evolversi politico degli anni ottanta e novanta hanno di fatto spostato l’asse dell’intervento di questi elementi eversivi dalle azioni dimostrative, come le stragi e la richiesta di legiferazioni speciali a quella meno sanguinaria ma di persuasione occulta avendo preso il controllo dei sistemi di informazione.
Le stragi mafiose, sono state pertanto, un necessario passaggio per occultare il livello di connessione tra livello finanziario, massonico e politico. L’opera di magistrati come Falcone e Borsellino che sicuramente oggi subirebbero l’onta di essere considerati sovversivi, doveva essere in quegli anni assolutamente tacitata.
Loris 


Ps. Questo è un post in progress che vuole sottolineare come la politica eversiva e destrutturante nel nostro Stato non è cosa nuova e inaspettata, mentre sicuramente rende basiti l’incapacità odierna a reagire a tale situazione eversiva.
Inutile dire quanto saranno graditi contributi che alzino il livello di conoscenza e di condivisione nell’auspicio che questo diventi un elemento di Resistenza militante alla deriva populista peronista, del nostro paese.

 il post sarà integrato prossimamente con link utili all'approfondimento

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