il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



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domenica 25 settembre 2011

LEGA EVERSIVA E SQUADRISTA



Fonte Repubblica :  "Questo è un Paese che ha speso molto, perchè costa troppo il Sud", ha sostenuto il leader del Carroccio. Quelli che "mettono fuori i tricolori sono somari", ha poi attaccato il senatur, insistendo sul fatto che il "colossale" debito pubblico dell'Italia è dovuto ai "costi troppo elevati di una parte del Paese". Grazie al governo, ha garantito, "nel 2014 il debito sarà ridotto e si può dire che la casa è salva". "Anche se, per noi, è salva solo quando andremo 'fora di ball'", ha corretto, evocando ancora una volta la secessione. Infine ha ripetuto le sue minacce ai giornalisti: "Prima o poi prenderete un sacco di botte, non ci distruggerete con i vostri insulti".


Qualsiasi commento agli insulti di un eversivo spergiuro sarebbe superfluo.

Serve invocare legalità?
Serve invocare gli organi istituzionali preposti, alla tutela dei dettati costituzionali e dei suoi simboli?
Serve invocare la libertà di stampa e la libertà all'informazione?
A quando olio di ricino e confino?
Loris



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sabato 17 settembre 2011

Ai miei tempi la chiamavano EVERSIONE



"In tutte le regioni bagnate dal Po c'è l'esercito padano. Aspettano che succeda qualcosa, aspettano un lampo per mettersi in cammino. Che l'Italia va a picco l'hanno capito tutti, perciò bisogna preparare qualcosa di alternativo: la Padania”

Quanto sopra riportato è il copia e incolla di un lancio di agenzia “ANSA” di ieri. La frase è stata pronunciata dal MINISTRO DELLA REPUBBLICA Umberto Bossi. Dopo aver insultato i Sindaci che lo hanno accolto al canto del nostro inno Nazionale.
Per chi come me, anagraficamente, ha attraversato gli anni dei tentativi eversivi fascisti e, i così detti “anni di piombo” con la lotta dello Stato alle “bande armate” e alle legiferazioni speciali per una “efficiente” lotta all’eversione,  la risposta da parte dello Stato avrebbe dovuto essere l’arresto immediato e la contestuale destituzione dalla carica del ministro suddetto.
Sono altresì profondamente indignato che da parte della  pseudo opposizione parlamentare non sia arrivata neanche la richiesta di una convocazione del suddetto ministro e del ministro degli interni a riferire in Parlamento sull’esercito padano.
Potrei terminare semplificando che ci troviamo di fronte o a un ministro in preda a demenza senile che non sa coniugare la gravità delle parole che gli escono dalla bocca, oppure di un ministro infedele al giuramento prestato con fini evidentemente eversivi.

Al fatto già di per se grave di ieri, dobbiamo registrare quanto oggi è successo a Venezia.
I rappresentanti dello Stato (quindi emanazione governativa) hanno impedito  lo svolgimento di una manifestazione antifascista richiesta il 3 di agosto.
Le stesse richieste del sindaco Orsoni restano da parte delle emanazioni governative inevase causando gli scontri e i conseguenti feriti.


Credo che ce ne sia a sufficienza perché questo governo già delegittimato da un premier piduista, amico di mafiosi e faccendieri venga dimissionato, e mai più leghisti nei ministeri.

Loris



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domenica 17 aprile 2011

Attacco al cuore dello Stato (prima parte) - Aspettando un 25 Aprile


«È stato operato il tentativo forse più pericoloso che la destra reazionaria abbia tentato e portato avanti dalla Liberazione a oggi.Questo tentativo disgregante, che è stato portato avanti con una trama che ha radici organizzative e finanziarie consistenti, che ha trovato delle solidarietà probabilmente non soltanto di ordine interno ma anche di ordine internazionale, questo tentativo non è finito: sappiamo, in modo documentato e sul terreno della nostra responsabilità, che questo tentativo è ancora in corso»
Queste parole furono pronunciate da Arnaldo Forlani a La Spezia il 5 novembre 1972 durante un comizio. Il 6 novembre tutta la stampa riportò la notizia .
Sul piano politico, le dichiarazioni di Forlani, rappresentarono una svolta: per la prima volta, dalla fine della guerra, il segretario politico del principale partito di governo (democrazia cristiana) dichiarava pubblicamente che il pericolo eversivo in Italia trovava origine in ambienti legati alla destra neofascista e agli apparati interni dello Stato, e non al Partito Comunista, ed alle aeree ad esso contigue, permanentemente relegato, dopo la rottura del patto della Resistenza, all’opposizione.
Sul piano giudiziario, dopo le parole di Forlani, iniziarono una serie di inchieste che portarono ad indagare sui tentativi di colpo di stato come quello del “principe nero” Junio Valerio Borghese, sull’organizzazione eversiva “la rosa dei venti” e su organizzazioni parallele sempre legate comunque a doppio filo con i “servizi”, ambienti della destra fascista massonica e imprenditoriale. 
I depistaggi e le complicità di “servitori” dello Stato ritardarono in alcuni casi l’accertamento delle verità sulle inchieste delle stragi, impedendo di consegnare gli esecutori alla giustizia lasciando indisturbati i mandanti politici ed economici.
E’ un dato di fatto che in quel periodo le infiltrazioni di elementi “anomali” all’interno di organizzazioni come le brigate rosse, facilitano la distrazione nei confronti degli eversori all’interno dei servizi e della destra fascio-massonica. Ottimi insabbiatori provvederanno a sigillare con la formula del “segreto di stato” le verità scomode e sono in molti che nel corso degli eventi transitano indisturbati da rosa dei venti a gladio, da logge massoniche coperte a logge massoniche eversive come la “propaganda 2” P2, di cui la tessera 1816 è bene ricordare appartiene all’attuale presidente del consiglio Silvio Berlusconi.
Come ho già scritto precedentemente sul blog una disinfestazione in Italia non è mai stata effettuata seriamente. Cellule malate come metastasi spesso sono rimaste ferme per esplodere in modo random, quando le condizioni erano particolarmente favorevoli a destabilizzare il sistema democratico.
L’evolversi politico degli anni ottanta e novanta hanno di fatto spostato l’asse dell’intervento di questi elementi eversivi dalle azioni dimostrative, come le stragi e la richiesta di legiferazioni speciali a quella meno sanguinaria ma di persuasione occulta avendo preso il controllo dei sistemi di informazione.
Le stragi mafiose, sono state pertanto, un necessario passaggio per occultare il livello di connessione tra livello finanziario, massonico e politico. L’opera di magistrati come Falcone e Borsellino che sicuramente oggi subirebbero l’onta di essere considerati sovversivi, doveva essere in quegli anni assolutamente tacitata.
Loris 


Ps. Questo è un post in progress che vuole sottolineare come la politica eversiva e destrutturante nel nostro Stato non è cosa nuova e inaspettata, mentre sicuramente rende basiti l’incapacità odierna a reagire a tale situazione eversiva.
Inutile dire quanto saranno graditi contributi che alzino il livello di conoscenza e di condivisione nell’auspicio che questo diventi un elemento di Resistenza militante alla deriva populista peronista, del nostro paese.

 il post sarà integrato prossimamente con link utili all'approfondimento

domenica 27 febbraio 2011

Parole di un'insegnante della scuola pubblica per Berlusconi

Qualsiasi risposta avessi provato a dare alle esternazioni, di ieri, del piduista che siede a palazzo Chigi, non avrebbe potuto essere migliore di questa lettera aperta postata da una insegnante, tra i miei contatti di facebook (Loris)

 Presidente Berlusconi,
sono un'insegnante della scuola pubblica. Cerco di trasmettere ai miei studenti quei valori che sono propri di una societa' civile e democratica. La solidarieta', la comprensione, la tolleranza, la liberta' di pensiero. Cerco di formare cittadini e non sudditi, cerco di sviluppare nei ragazzi la capacita' critica, la capacita' di interpretare cio' che accade, il mondo nel quale vivono. La scuola statale, la scuola pubblica e' la scuola di tutti, e' la scuola democratica dove esiste il confronto e in questo momento e' l'argine alla deriva antidemocratica alla quale Lei sembra mirare. Il disegno del Suo Governo e del Ministro dell"Istruzione e' chiaro, le Leggi di riforma che avete votato  mirano a dequalificare sempre piu' la scuola pubblica, a non garantire il diritto Costituzionale di una scuola di qualita' garantita a tutti e per tutti.
Sono orgogliosa di insegnare nella Scuola statale, sono fiera di poter trasmettere quei valori che sono scritti nella nostra Costituzione, nata dalla Resistenza e dalla cultura antifascista. E' evidente che si discostano molto da cio' che Lei rappresenta. Io insegno l'importanza della coerenza, della dignita', della sincerita', dell'impegno come condizione necessaria per conseguire gli obiettivi che ognuno di noi si pone. Continuero' a farlo Presidente, con l'impegno di sempre e con la consapevolezza che solo in questo modo noi insegnanti potremo fermare il vostro disegno di formare sudditi e non cittadini consapevoli.
Abbia un sussulto di dignita' e non venga, proprio Lei, a parlare di "valori", di famiglia.
Rispetti il lavoro di chi, per poco piu' di mille euro al mese, fa di tutto per dare ai giovani di questo Paese cultura, dignita', consapevolezza e onesta'.

La saluto nella speranza di avere al piu' presto un nuovo Presidente del Consiglio che possa  essere preso come esempio dai giovani, un Presidente del Consiglio che non sia lo zimbello di tutto il mondo e che favorisca nel Paese una rinascita culturale, dopo lo scempio fatto in questi anni
Monica Fontanelli

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