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martedì 17 novembre 2015

Avec eux

Niente. Non possiamo farci niente.

Ma ci siamo, avec eux, anche noi. 

Noi. Che stamattina abbiamo parlato con la prof del morire a 30 anni facendosi esplodere in pezzi così piccoli che resta intatto giusto un paio di dita, dell'essere vissuti nell'odio sempre, tutta la vita. Che abbiamo parlato dell'uscire a cena in una tranquilla sera del weekend, dell'andare a lavorare una mattina di cielo azzurro in cima al grattacielo, del prendere un treno, e non tornare a casa, mai più.

Abbiamo imparato la frase latina CUI PRODEST? perché la prof ce l'ha scritta alla lavagna. 
(Anche da noi, l'ha scritta. Dice che ci comincia a fare latino già in seconda, perché siamo una classe adatta. 

Comunque poi da noi ha interrogato e son piovuti i 4, eh. 

Io non ho portato il diario e mi ha fatto un montone. 

Io le porto i libri nell'altra classe.
Sempre tu, CCCP??? 
Glieli porto io ho detto.Vero prof?)

Ci siamo noi che confondiamo Bradamante e Rodomonte. Ma sappiamo riconoscere un bullo. E lo integriamo. Che lui voglia o no. Democratici. 

Ci siamo noi che vogliamo bene a Diddl e lo andiamo a prendere quando arriva in sedia a rotelle e lo accogliamo in classe con le mani alzate. 

Ci siamo noi che domani abbiamo il gruppo recupero, e quando Riace azzecca i congiuntivi le ragazze ponpon gli fanno il balletto. E invece se Satana capisce il modo e il tempo di una voce verbale si alzano i maschi e gli fanno la haka. Huuuahh!

Ci siamo noi che siamo il gruppo Olimpia. Che faremo un progetto di eccellenza. E siamo sette maschi e la Gnocca. Chi ha detto che quelle carine sono stupide.

Ci siamo noi che mettiamo in scena il famoso balcone e Giulietta. Però la prof si dispera, che a leggere Shakespeare siamo cani e invece la Pallida di inglese ce lo farà fare in lingua originale, ha detto, accennando un breve sorriso sul volto ascetico.

Ehi, gagnetti, state calmi che prima di voi c'eravamo noi e la prof ci porta a vedere la mostra multimediale sui reportages di guerra, quando usciamo dalle superiori venerdì.

Ci siamo anche noi!!!! Spersa ci ha curati nel lontano Oriente (era Oriente, direi: ma subcontinente o sudest proprio?) e vivremo un po' più a lungo e forse potremo studiare, capire, stare con gli altri...

Ci siamo anche noi eh prof, mica ci scordi.  Eh.
Figuriamoci.
Che poi io c'ho ancora una soggezione dopo tutto questo tempo, oh, che prima di mandarti un messaggio su Whatsapp controllo l'ortografia diciassette volte.
Ahahah che ridere, ma smettila Giovane Lupo.
No, ma sul serio. Fidati che lo fanno anche gli altri, fidati.

Ci siamo anche noi, mamma di Castagna ci ha insegnato a tenere il biberon da soli, con le altre volontarie, e adesso giochiamo sul tappetone, Rachid con Denise e Gabriela con Ivan e Matteo.

Ci siamo anche noi, Profinprimalinea ci fa i laboratori al pomeriggio, dai pupazzi alle opere teatrali, al giornale, al cortometraggio che ha vinto a Roma. E non molliamo la scuola. Ma due note dalla canna dell'Albanese prima di entrare le tiriamo, sì dai.

Ci siamo. Avec eux. E con tutti gli altri.

Speriamo che serva.


















3 commenti:

Pellegrina ha detto...

Speriamo che se la incidano nel cervelletto quella frase, perché ritorni davanti a ogni avvenimento. Senza rimbambirsi prima di entrare a scuola, magari.

minerva ha detto...

oh, castagna.. è da troppo che non ti commento, ti ho sempre letta in silenzio, limitandomi a dire poco e a pensare tanto, ad ogni tuo post.
solo che questo, dio, è arrivato in un momento maledettamente difficile, e... beh, ho letto questo tuo post ieri, prima di andare a scuola, dove mi aspettava la notizia della morte del mio prof di storia, che, tra le tante cose cha lasciato in sospeso, ci aveva promesso un dibattito sulla strage di Parigi e non ha fatto in tempo.
Ed io, all'analogia che c'è fra il lutto che ha lasciato sgomenta una nazione e quest'altra perdita, che invece ha colpito solo questo liceo svizzero, ho pensato più e più volte, in questi due giorni.
E al tuo post ho pensato così tanto, martedì mattina in tutto il caoss che ci circondava mi sembrava una delle poche cose sensate su cui riflettere... e volevo dirti che ci siamo anche noi, avec eux, anche se abbiamo perso il nostro, di prof e in questi iorni a Parigi abbiamo pensato troppo poco, perché eravamo troppo disorientati e increduli di fronte alla nostra, di perdita.
un abbraccio
ps: scusa, mi rendo conto di aver scritto in modo troppo disordinato, emotivo e incoerente, ma temo che per un po' le parole mi usciranno a singhiozzo

Castagna ha detto...

Mi dispiace tantissimo Minerva

Come sai ho vissuto uno strazio simile insieme alla mia terza un anno e mezzo fa. Ora riesco a parlarne ma ancora non passa giorno senza che guardi la magnolia nel cortile e rivolga un pensiero alla mia collega.