Daisypath Friendship tickers
Daisypath Anniversary tickers

venerdì 7 dicembre 2012

Solitamente non mi sbottono

...però questi pomeriggi qua, in cui lui sta via tante ore, sono quelli in cui mi manca l'aria. Sarebbe lunga da spiegare, e questa non è la sede, certo il nostro non è un matrimonio facile, ci sono troppe cose che dovrebbero andare a posto, eccetera. Ma a dodici anni dai nostri primi momenti insieme sono ancora innamorata come un'idiota, ecco, l'ho detto, e pensare che quasi me ne vergogno, che sono talmente stronza e orgogliosa da restare convinta che sia il mio punto debole.

E' solo che no, non l'avevo scritto qua, perchè qualcuno che legge e che io stimo ha trovato che Hastiwood ci riduce due deficienti abbagliati dal jet set, qualcun altro ha criticato il fatto che io scrivessi solo di begli uomini fascinosi, qualcuno pensa che io dovrei concentrarmi sulla vita reale e fare altro, qualcuno invece pensa che io potrei mollare le mie aule piene di problemi e le mie sveglie alle 5.45 e non fare altro. Ma in realtà, il festival è qualcosa che io e lui, anche se io non c'entro e ci voglio entrare il meno possibile, facciamo insieme. E quando siamo a cena con gente che ci conosce da poco, ci succede ancora adesso di sentirci dire che siamo una bella coppia, quindi, anche se a me a volte sembra impossibile, vuol dire che questa è tuttora la prima cosa che si nota di noi, e tra l'altro in un momento non esattamente gioioso della nostra convivenza. Il festival, dato che è un periodo dell'anno in cui facciamo praticamente tutta la vita sociale che non abbiamo negli altri undici mesi, sta diventando interessante per questi commenti che raccogliamo tra una cena e l'altra, da gente che non ha motivo di farli, che anzi, a volte, vede la mia espressione provata e si scusa di essersi permessa di parlare.

Infatti non è detto che io la prenda bene, ultimamente, quando qualcuno mi fa notare che siamo visibilmente legatissimi. A volte piangerei, chiedendomi cosa e quanto ho dovuto spendere per questo. A volte mi sento come se mi avessero dato una medaglia al valore. Non mi capita mai di pensare quanto sono fortunata, so di essermi sudata ogni millimetro di questa strada, so di aver fuso quasi completamente il motore negli ultimi anni perchè comunque sia lo sforzo non basta mai, mai, la tranquillità in questa storia è un miraggio, è un'allucinazione, non esiste.

Però poi succede che, a distanza di pochi giorni, raccolgo due diversi input: un amico che mi dice "tu sai di avere un marito, sì? Perchè lui lo sa di avere una moglie. Ti guarda dall'altra parte della sala e dice là c'è mia moglie, tutto contento", e io rossa così non ci diventavo da quando avevo tredici anni, credo; e l'altra sera questo, che mi ha sconvolto.

Perciò oggi, che è venerdì e sono sola, invece di essere come vorrei essere sempre, e cioè abbarbicata a lui sul divano, senza cellulari che suonano, senza e-mail, senza Skype che trilla, senza nient'altro che lui e fuori dalla finestra il buio e quest'aria di neve, è uno di quei momenti in cui me lo dico, che sono fortunata, che questo colpo di fulmine irrimediabile capitato, fuori da ogni previsione, per due frasi dette a una lezione di storia, merita tutta la mia energia, tutto quel che posso dare, che se un giorno sarà il momento di lasciare di nuovo tutto quello a cui sono abituata e partire per un'altra avventura lo farò, brontolando e strillando con lui come al solito, ma lo farò, ma che mai da me non fia diviso, mai mai mai. Mai.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi permetti la battuta (lo so, da porco fallocrate maschio, un novenario, dice GG):
Sbottonati pure, ma con tuo marito. Il meglio è per lui.

Ciao !!

Anonimo SQ