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venerdì 20 aprile 2012

Murales fai da te

Giorni grigi e piovosi portano con sé panni che non asciugano, bambini annoiati, mamme disperate.

È una verità assoluta e incontrovertibile. 

Per il problema dei panni la soluzione sarebbe un'asciugatrice.
Per tutto il resto occorre ingegnarsi e sfoderare attività creative a gogò.

Una delle tante trovate di questa settimana, non tutte riuscite purtroppo, sono stati gli acquerelli.

mercoledì 7 marzo 2012

Perline fai da te

Un modo per allenare la manualità fine?
Uno stratagemma per ingannare il tempo in un pomeriggio uggioso?
Il modo per utilizzare quelle cannucce che vegetano nel cassetto da 4 anni?
Un'attività per imparare i numeri o i colori?
Fate un po' voi.

Fatto sta che con po' di cannucce colorate, forbici, filo, stuzzicadenti e nastro adesivo potete inventarvi delle perline per realizzare collane e braccialetti multicolore.

venerdì 23 dicembre 2011

Pupazzo di neve collage

Ecco cosa abbiamo combinato io e Noemi l'altro giorno, in un pomeriggio noioso e annoiato. Armate di carta di giornale, avanzi di carta velina colorata, cotone, colla e un grande foglio bianco abbiamo dato via al nostro pupassso neebe.

domenica 13 marzo 2011

bimbo a bordo!

giovedì abbiamo finalmente conosciuto alessandro!
un bel bimbetto vispo, allegro a molto simpatico ;-)
ha già sei mesi ma i miei tempi un filino lunghi mi hanno impedito di arrivare prima... ma, come si dice, meglio tardi che mai! no?!

per fare prima, ci siamo serviti di un mezzo potetente e... WROOOOM, WROOOOOM!

lunedì 7 febbraio 2011

piccoli artisti crescono

datemi stoffine colorate, bottoni, elastico

voglio fabbricare… qualcosa di utile e divertente per alcuni piccoli artisti ;-) astucci1astucci6 

ecco il “primogenito” un quaderno-astuccio che è stato adottato dalla piccola lety. sono sicura che non poteva finire in manine migliori, amato, coccolato e scarabocchiato!astucci2

questa prima versione conteneva pastelli a ceraastucci3 

i suoi “fratellini” invece hanno preferito le matite colorate! anche loro hanno già trovato manine piccole e monelle che non li faranno di certo annoiare!astucci4

due astucci particolarmente fortunati hanno addirittura avuto un vestitino cucito su misura, sapete com’è… col freddo che fa: meglio coprirsi per bene!astucci5 

sono curiosissima… chissà le piccole-grandi mani di questi artisti in erba cosa sapranno produrre. saranno senza dubbio capolavori!

buon inizio di settimana…

linda

 

 

 

  

 

venerdì 4 febbraio 2011

cucina {MOLTO} creativa!

oggi esperimenti di cucina creativa, talmente creativa e originale che… non c’entra nulla con il cibo!

se pensavate di trovare una ricettina sfiziosa, avete sbagliato post ;-)

ma cominciamo dal principio…

premessa: ultimamente noemi è attratta da penne e matite, le piace provare a scarabocchiare! ho pensato che per la sua età la cosa più adatta siano i pastelli a cera, ma al momento la manualità della giovane artista non è proprio agile: impugnare il pastello è un tantino difficile, più facile finire per romperlo!

detto questo… avete presente i rimasugli di pastelli a cera, i piccoli mozziconi che rimangono dopo tanto colorare? vi dispiace buttarli ma non sapete come riutilizzarli?

allora continuate a leggere…

raccattate tutti i mozziconi di pastelli che trovate in fondo ai portamatite e agli astucci di casa.

armatevi di pazienza e “sbucciateli”: togliete la carta che li ricopre ed eventualmente eliminate i residui di colla. (sarà che i miei pastelli erano un po’ datati, ma la carta non si voleva proprio staccare. ho dovuto usare un coltellino affilato!)pastelli

tagliate i pastelli a pezzetti e disponeteli in uno stampino che possa andare in forno. io ho utilizzato i contenitori di recupero di cui avevo già parlato qui. pastelli2

infornate a 100°-120° finché i pastelli non si saranno completamente sciolti, poi lasciate raffreddare e indurire… pastelli3

con un po’ di delicatezza togliete la cera dagli stampi e… voilà!

tortini arcobaleno per allietare i pomeriggi dei vostri bimbi! (ve l’ho detto che qui si trattava di cucina VERAMENTE creativa!)pastelli4  pastelli6pastelli5

come sempre, prima di proporvi questa “ricetta” l’ho fatta testare all’esperta…  pastelli7l’apprendista scarabocchiatrice dice che questi tortini arcobaleno si possono impugnare in qualsiasi modo e scrivono sempre, senza rompersi (almeno per ora).

ah! la mia piccola cavia, approfittando di un attimo di mammesca disattenzione, ha anche dato un leccatina… giusto per assicurarsi che del buon cibo non andasse sprecato :-/  

che aspettate, correte a cercare pastelli da cucinare riciclare e… buon appetito ehm, buon divertimento!

linda

 

 

giovedì 27 gennaio 2011

questo gioco… ha stoffa!

oggi su facebook ho pubblicato una foto enigmaticaImmagine…e poi ho lasciato alcune curiose sulle spine in attesa di svelare il misterioso mistero ;-)

{prevedevo di riuscire a pubblicare questo post oggi pomeriggio, ma -si sa- non comando io in casa mia e nemmeno mio marito!}

allora… vogliamo svelare l’arcano? sveliamolo

una stoffa a righe colorate, una paio di jeans di recupero, ritagli di pannolenci di vari colori: ed ecco qui un giocattolo che… ha stoffa!

un memory morbido e lavabile (qualità da non sottovalutare!) con tante sagome allegre e colorate.memory2memory3

ma non chiamatelo {solo} memory!

certo, possiamo giocarci in modo tradizionale, ma noemi è ancora troppo piccola.

e allora?! siamo o non siamo creative?

memory4

queste morbide carte da gioco possono essere toccate, manipolate, stritolate, accarezzate… memory8

…ma queste carte possono esse anche assaggiate! perché no :-) memory7

a noemi piace osservarle e trovare le carte con le parole che conosce, a volte riesce persino a trovare le carte uguali.

queste carte possono anche diventare delle storie… anche noemi ci prova, ma dei suoi racconti per ora non capiamo un granché, tatatatatata, mamamamamama, aaaaaaa.

eccola, in questa foto, mentre fa la “cantastorie” ;-)

memory6

questo memory non era un regalo di natale, lo stavo cucendo già a novembre, poi l’avevo accantonato per la frenesia dei preparativi natalizi, mancavano da rifinire alcune cuciture. un pomeriggio però noemi era molto annoiata (e noiosa) per svagarla le ho proposto questo gioco e… non l’ha più lasciato!

infatti è rimasto così com’era… ancora “incompiuto”! le osservatrici più attente hanno infatti notato che alcune carte hanno un’apertura, ecco: non è una taschina è il buco che avevo lasciato per rivoltare il lavoro e che non ho ancora cucito :-/

in progetto c’era anche un sacchetto abbinato per contenere tutte le carte ma visto che non l’ho ancora realizzato per ora il memory ha trovato alloggio in un contenitore da cucina!

memory5

mistero svelato… adesso potete dormire sonni tranquilli ;-)

 

linda

lunedì 10 gennaio 2011

cubotti morbidi

alla fine arrivo anch’io… a mostrarvi quel che ho combinato nelle mie creative nottate prenatalizie. le mie fedeli compagne di vita notturna sanno che “c’è un momento in cui arriva la sera notte, in cui scrivere creare diventa un piacere…” come dice qualcuno.

poco a poco vi svelerò cosa hanno trovato amici e parenti sotto il mio albero di natale e chissà mai che non ci scappi anche qualche tutorial ;-)

cominciamo da un regalo che era nato per un compleanno ma –in attesa di essere consegnato- è diventato anche regalo di natale e della befana, insomma 3 regali in 1… OFFERTA SPECIALE ;-)

tutto è iniziato da qui…quiz2

…per diventare così! cubotti2cubotti3cubotti14 morbidi cubotti da schiacciare, lanciare, stropicciare, ammucchiare e “ricostruire” per formare i due disegni!

sono il prototipo e come sempre all’autore sembrano pieni di imperfezioni (perché in effetti, a ben guardare lo sono…) ma credo siano stati sinceramente graditi e questo è ciò che più conta.

seguiranno altri esemplari con varie ed eventuali modifiche… staremo a vedere!

buon pomeriggio,

linda

martedì 28 dicembre 2010

i diritti naturali di bimbi e bimbe: IL DIRITTO A UN BUON INIZIO

~questo post partecipa all’iniziativa di piccolalory~

“IL DIRITTO A UN BUON INIZIO:  mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura”

l’inizio… sembra ieri! e invece sono già passati quasi 14 mesi. sarà stato un buon inizio? io lo spero e ce la metterò tutta perché sia anche un buon proseguimento!

RESPIRARE BENE ~ diciamo che rispetto a molti altri abbiamo la fortuna di vivere a pochi passi dalle montagne, dove l’aria non è pulitissima (no, nemmeno qui!) ma sicuramente accettabile.

BERE BENE ~ a casa nostra di beve l’acqua del rubinetto, anche noemi ha sempre bevuto quella. all’inizio la bollivo, su consiglio della pediatra, solo per precauzione, ora non più…

MANGIARE BENE ~ per quanto riguarda il cibo, normalmente cerchiamo di mangiare in modo vario e sano. come ogni altra abitudine, anche quella alimentare si “impara”. noi genitori siamo d’esempio ai nostri figli: da noi imparano a parlare, a comunicare, ad ascoltare e… a mangiare!

questo non significa che non ci si possa concedere qualche fuoriprogramma o qualche “strappo alla regola”, ma sono convinta che le patatine fritte sembrino ancora più appetitose se non si mangiano per abitudine ma se sono un “evento speciale”!

mi ricordo che da piccola patatine, popcorn&coca cola a casa mia non c’erano mai, erano riservate alle feste di compleanno o simili, ma che gioia quando finalmente se ne poteva fare una scorpacciata!

un altro ricordo piacevole della mia infanzia erano le, assolutamente straordinarie, cene davanti alla tv. succedeva di rado, solitamente quando capitava che mio padre non c’era e allora la cena “di sole donne” si trasformava in “toast & tv” ;-)

sono grata ai miei genitori che mi hanno insegnato a mangiare bene e mi hanno fatto gustare anche dei saltuari “fuoriprogramma”, chiaramente poi ognuno sviluppa i propri gusti, le proprie preferenze e anche le “antipatie” culinarie (io non sopporto cavoli, broccoli & co.) ma ciò che più conta a mio avviso è l’atteggiamento!

e allora?! come al solito approfitto per mettere nero su bianco un piccolo promemoria:

- proporre cibi di stagione, magari locali. cercando di rendere il nostro menù vario e sano!

- aiutare i bambini a sperimentare, assaggiare, “fare amicizia” con i cibi nuovi.

- in ogni caso rispettare i gusti dei bimbi, senza forzarli (che tanto se “non mi piace!” nemmeno un cric potrebbe far aprire loro la bocca!)

- per i palati più “difficili” usare la creatività anche in cucina, per proporre anche i cibi meno “attraenti”. potete prendere spunto qui e sul blog della brava rosemary.

i nostri figli guardano cosa e come mangiamo (o beviamo)… e imparano! ricordiamocene!

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photo credits: 1. Pasta, 2. Pesce fresco..., 3. Insalata di Riso Light!, 4. hard mix, 5. Pannocchia Soldout, 6. legumi, 7. insalata "piccantina" alla rucola e zenzero, 8. pane, 9. Kiwy II, 10. Fetta d'arancia.....Orange slice, 11. uovo - prima, 12. Carote 1

linda

mercoledì 22 dicembre 2010

i diritti naturali di bimbi e bimbe: DIRITTO ALL’USO DELLE MANI

“guardare e non toccare è una cosa da imparare!” quanto volte me l’hanno ripetuto da piccola?

e invece io dico: “guardare E toccare è una cosa PER imparare!”

l’ho già detto e lo ribadisco, abbiamo 5 sensi e dobbiamo educarli tutti per imparare di più e imparare meglio.

certo ci sono centinaia di cose che un bimbo, specie se piccolo, non dovrebbe toccare: coltelli, telecomandi, bicchieri di vetro, biglie, monetine, forbici… ma sta a noi: possiamo creare un mondo a misura di bimbo o passare la giornata ad ammonire e sgridare “non toccare qua”, “lascia stare là”.

le mie personalissime “regole all’uso delle mani” ora che noemi ha poco più di un anno sono:

- pochi “no” decisi per quelle cose che non si possono assolutamente toccare (stufa, forno, prese della corrente)

- per tutto il resto basta “spostare ai piani alti” oggetti fragili, piccoli o pericolosi

- se qualcosa –com’è normale che accada- arriva nelle manine sbagliate… spiego con fermezza e dolcezza che non si tocca e perché. l’istinto mi farebbe balzare in piedi, gridare “NOOOO!” e strappare dalle manine della piccola quel vaso di cristallo pregiato, ma a cosa servirebbe? nel nostro caso solo a mortificare la bimba, magari a farla spaventare oppure a farle sembrare il tutto un bel gioco!

a tredici mesi, noi stiamo ancora imparando ad usare le manine, non siamo ancora al livello di usare chiodi&martello, né le forbici… ma ci stiamo allenando. come?

toccando, grattando, strofinando… spesso noemi “ruba” dalla cucina la grattugia (quella per il formaggio o le carote, per intenderci). la sua passione è passarci sopra le dita! all’inizio gliela toglievo perché “ti fai male!” poi ho realizzato che noemi è in grado da sola di capire se una cosa le fa male o le provoca fastidio. se vuole giocare con la grattugia, faccia pure… e infatti ogni volta che devo grattugiare carote o parmigiano devo andare alla ricerca dell’utensile perduto ;-)

un’idea per bimbi piccoli è il “libro tattile” che si può benissimo costruire in casa. un esempio QUI.

ma toccare non è l’unico modo per allenare piccole mani che vogliono scoprire il mondo, che ne dite di una bella canzoncina? ovviamente dovrete sbizzarrirvi ad inventare anche i gesti, se no che allenamento è?! si tratta di una canzone di uno zecchino d’oro di qualche anno fa, l’ho ripescata dalla mia memoria e mi sembra proprio azzeccata… ecco il testo:

Battimani
S. Menegale

Quante cose rompi quando giochi con le mani?
Non lo so, non lo so.
Quante le promesse che mi fai fino a domani?
Non lo so, non lo so.
Dai papi, vieni che ho inventato un gioco,
è tanto bello ti divertirai,
non è difficile, ci vuole poco:
mani batti a battimani con le mie, tue, mie.
Mani a goccia, mani a boccia, marameo. Oh...
Mani a coccodrillo, mani a come stai. Oh...
Donare un fiore con tanto amore
per dare un gesto a chi non ce l'ha.
Tirare un sasso, uno schiaffo grosso
a tutti quelli che han le mani
soltanto per far male, male, male...
Mani a barca, mani in tasca, marameo. Oh...
Mani a onde della radio, mare mio
Canta, canta che canto anch'io.
(Interludio)
Quanto cioccolato impiastricciato con le mani?
Non lo so, non lo so.
Quante le promesse per giocar fino a domani?
Non lo so, non lo so.
Dai papi, vieni che ho inventato un gioco,
è tanto bello ti divertirai,
sei tanto buono, non sei mangiafuoco
mani batti a battimani con le mie, tue, mie.
Mani a sasso, mani a carta, a cin ciun ciao
taglia la forbice il gatto fa miao.
Mani a bolla di sapone bocca mia
baci, baci alla fantasia.
Tu sei più bello del sole,
sei più buono di un cono
son grandi le tue mani,
forti le tue mani,
dolci le tue mani, papà.
Mani a goccia, mani a boccia, marameo. Oh...
Mani a coccodrillo, mani a come stai. Oh...
Dai papi, che sei bravo... Ancora...!
Mani a barca, mani in tasca, marameo.
Mani a onde della radio, mare mio,
Canta, canta che canto anch'io
Mani a goccia, mani a boccia, marameo. Oh...
Mani a coccodrillo, mani a come stai. Oh...

e il video!

questo post partecipa, come al solito in ritardo, all’iniziativa di piccolalory!

alla prossima, ciao!

linda

mercoledì 15 dicembre 2010

i diritti naturali di bimbi e bimbe: DIRITTO AL DIALOGO

eccoci –in cronico ritardo- all’appuntamento con i diritti naturali dei bimbi, oggi insieme a piccolalory parliamo di DIRITTO AL DIALOGO.

insieme al dialogo voglio metterci la comunicazione, che a mio parere è qualcosa di più ampio. comunque il senso profondo non cambia… i bambini hanno il {sacrosanto} diritto a vivere in un ambiente favorevole al dialogo, con persone disposte a comunicare. a comunicare nel senso primario della parola, cioè ma METTERE IN COMUNE qualcosa, un avvenimento, una sensazione, un pezzettino della propria vita.

non voglio dilungarmi come l’altra volta, solo alcuni punti che desidero mettere nero su bianco non tanto per voi che magari leggerete questo post, ma soprattutto per me. perché credo che tra tutti, il diritto al dialogo sia il più importante e voglio ricordarmi di queste riflessioni negli anni, quando magari l’età (dei figli), la stanchezza (mia) e le situazioni ci indurranno verso la tentazione di lasciar perdere e chiuderci nel silenzio…

- i bambini hanno diritto al dialogo, i genitori hanno il fermo dovere di ASCOLTARE. la comunicazione è uno scambio reciproco, un momento in cui ciascuno mette del suo ed è disposto ad accogliere l’altro per come è. il dialogo senza l’ascolto non esiste. altrimenti basterebbe la televisione e sappiamo tutti che la televisione insegna a parlare (e il più delle volte male…) ma non certo a comunicare!

- la comunicazione si “insegna” ai propri figli giorno per giorno… ricordiamoci che domani i nostri figli sapranno ascoltare nella misura in cui sono stati ascoltati da piccoli; sapranno dialogare come hanno visto fare a mamma e papà!

- non si comunica solo con le parole, anzi… spesso i silenzi sono più carichi di significati di un lungo discorso. è che richiede molto più impegno e molta pazienza comprendere le parole non dette! uno sguardo, un atteggiamento, una porta sbattuta, una carezza ci dicono molto se siamo disposti ad “ascoltare”.

basta mi fermo qui con le riflessioni, passiamo al lato “pratico”! purtroppo non ho foto di noemi intenta ad esercitarsi nella fine arte del dialogo, in verità volevo girare un video ma non ho proprio avuto il tempo… dovrete accontentarvi della mia descrizione.

noemi ha 13 mesi, siamo veramente a un punto di svolta nell’evoluzione delle sue capacità comunicative!

in principio -e per lungo tempo- lei comunicava e noi cercavamo di interpretare i suoi pianti, versetti, sguardi e indici puntati non si sa dove. e spesso sbagliavamo, probabilmente!

poi col tempo noemi ha capito che come “interpreti” del bambinese eravamo delle mezze schiappe e allora ha pensato bene di cominciare a comprendere alcune parole, di associare una faccia, un luogo, un ricordo alle parole che sentiva più spesso.

ma ora, abbiamo fatto il grande passo! adesso i nostri piccoli dialoghi li abbiamo veramente. eh intendiamoci, non è che credo di avere una figlia-fenomeno, mica discorriamo di scienza o filosofia… dialoghiamo per le capacità di una bimba unenne e per quanto riguarda gli argomenti rimaniamo nei suoi “campi di interesse”: pappa, coccole, animali, membri della famiglia, vestiario e poco più!

ma la rivoluzione rispetto a un paio di mesi fa è che non ci limitiamo più a lanciare un messaggio e sperare che l’altro in qualche nonbendefinito modo lo interpreti, ora sappiamo bene cosa dire, come dirlo, che “parole” usare. come ho già detto la comunicazione non è fatta solo di parole e così i nostri dialoghi sono un misto, parole, versi, segni, risatine, strizzate d’occhi!

ora le chiedo una cosa e noemi risponde. lei indica o chiama qualcosa e io la capisco (ok, se vogliamo proprio trovare il pelo nell’uovo… lei mi capisce quasi sempre io sono un po’ più zuccona!)

ecco un assaggio del vocabolario noemico:

mmm = mucca

na = miao

eh eh eh = tipo colpetti di tosse = pecora

da = campana

mano destra alzata come per chiedere la parola = sì!

mano alzata più risatina = certo che sì!

braccio disteso in avanti che oscilla a destra e sinistra = no!

dito indice nella narice + SSSSS = silenzio

mama = qualsiasi essere animato (compresi cane&gatto)

gn(o)na = qualsiasi essere animato, ma la nonna si illude che chiami lei!

…e tante tante altre paroline che si aggiungono giorno dopo giorno!

alla prossima!

linda

martedì 7 dicembre 2010

i diritti naturali di bimbi e bimbe: DIRITTO AGLI ODORI

continuiamo il nostro viaggio insieme a piccolalory alla scoperta dei diritti naturali di bimbi e bimbe, oggi nasini ben aperti… si parla di DIRITTO AGLI ODORI, ovvero a “a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura”.

{gli organi si senso sono il canale di comunicazione tra  il mondo esterno e il nostro sistema nervoso, cioè la strada obbligata attraverso cui gli stimoli esterni vengono percepiti dal nostro cervello. il mondo si conosce attraverso i sensi (volutamente ho omesso il numero 5, perché la divisione in cinque sensi è un prodotto culturale tutt’altro che universale, ma questa è un’altra storia!)

tutto ciò che conosciamo lo conosciamo perché l’abbiamo “incontrato” con gli occhi, la bocca, le orecchie, la pelle, il naso. non c’è altro modo di percepire la realtà se non affidarsi agli organi di senso.

gli uomini hanno a disposizione differenti canali sensoriali. utilizzandoli tutti la conoscenza della realtà che ci sta intorno sarà senza dubbio più approfondita e variegata. ecco dunque l’importanza di educare all’uso di tutti i canali sensoriali a nostra disposizione e il diritto (dei bimbi ma non solo!) a sperimentare la realtà con tutto il corpo, naso compreso.

l’odorato riveste un ruolo fondamentale nella nostra vita quotidiana:

è il senso che ci accompagna dal primo all’ultimo giorno della nostra vita. quando un bambino viene al mondo, a differenza della vista, l’olfatto è già completamente sviluppato e consente al piccolo di avere un primo contatto del mondo che o circonda, l’odore della mamma, l’odore le latte, della propria culla…

l’olfatto è un senso che –difficilmente- possiamo escludere, se possiamo chiudere gli occhi davanti a immagini che non desideriamo vedere o metterci dei tappi nelle orecchie per evitare i rumori sgradevoli, non possiamo evitare di percepire gli odori, se non per i pochi secondi in cui riusciamo a trattenere il respiro!

inoltre l’olfatto ha un ruolo determinante nell’alimentazione, ciò che comunemente chiamiamo “gusto” dei cibi in realtà è percepito attraverso il naso, provate a tapparvi il naso mentre mangiate una succulenta fetta di salame o magari bevete un sorso di vino… non ne distinguerete il sapore!

gli odori sono una parte importante e imprescindibile della nostra quotidianità. il discorso sembrerebbe non fare una grinza, ma… c’è un ma!

nonostante, l’importanza che riveste nella vita di tutti i giorni, l’olfatto è un senso poco considerato nelle società occidentali (non è così in altre parte del mondo, anzi!)

già dal ‘700 il baricentro si è spostato sempre di più verso la vista e l’occhio si è guadagnato il predominio su naso, orecchie &co. l’olfatto è stato considerato (anche da un certo signor kant…) il senso che più ci avvicina alle bestie e per questo accantonato e maltrattato.

che la nostra società sia prettamente visiva è noto –e che gli inglesi dicano “i see”  per dire “ho capito” la dice lunga!- tuttavia questa classifica dei sensi è stata dettata da fattori culturali, e infatti in molte parti del mondo sono l’olfatto e gli altri sensi ad avere un “posto d’onore” e la vista ad essere poco considerata.

ma torniamo ai nostri nasi… nasi anestetizzati e isolati dalla nostra mania di coprire gli odori, pulire e disinfettare.

i nasi –nostri e dei nostri bimbi- vanno (ri)educati agli odori: a godere di quelli conosciuti ma anche (e direi soprattutto) a sperimentare gli odori degli altri.

come per molti altri aspetti della nostra vita, ciò che abbiamo conosciuto e incontrato fin dall’infanzia ci appare “normale” tanto da passare inosservato, mentre ciò che è “diverso” desta subito la nostra attenzione. così, siamo talmente abituati a sentire gli odori che ci circondano quotidianamente da essere quasi insensibili ad essi, mentre siamo facilmente colpiti da odori sconosciuti e strani. il pericolo, in questi casi, è di etichettare qualcosa di sconosciuto come negativo e infatti i discorsi razzisti, in ogni luogo e in ogni tempo, si aggrappano agli odori per connotare negativamente un gruppo etnico (è stato fatto con gli ebrei, i neri, gli italiani in america  e molti altri)

potrei continuare il discorso, ma –prima che vi addormentiate-  è meglio che mi fermi qui. }

scusate, la divagazione. ma questo tema mi ha riportato ad argomenti studiati tempo fa e a cui sono particolarmente legata! mi sono lasciata prendere un po’ la mano, ma sono cose che mi stanno a cuore e che voglio mettere al primo posto nell’educazione di mia figlia.

spero di non avervi annoiati a morte… se qualche coraggioso volesse saperne di più, può leggere questo bel libro (click sulla foto per leggere la recensione!):  image

sì, ok. bella questa parentesi antropologica, ma… in pratica?!

in pratica possiamo educare i nostri bimbi a non  bollare ogni odore inusuale come puzza, possiamo aiutarli a dare una sembianza agli odori nuovi {per esempio provando a cucinare con alcune spezie normalmente non utilizzate nella nostra cucina mediterranea. ad esempio il curry per me aveva un odore terrificante, ma vederlo e mangiarlo ha mitigato il mio giudizio ;-) }

e poi possiamo aiutarli a non lasciare che il loro naso si “addormenti”, con un bel gioco educativo: il memory olfattivo.

QUI trovate una versione casalinga.

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QUI una versione acquistabile, mi sembra un’ottima idea per un regalo di natale!

image

 

alla prossima,

linda

mercoledì 1 dicembre 2010

i diritti naturali di bimbi e bimbe: DIRITTO A SPORCARSI

appuntamento del martedì con l’iniziativa di giorno per giorno; oggi ci “sporchiamo” insieme a piccolalory e alla sua lety!

~ ~ ~

i bambini hanno diritto a sporcarsi: a mettere le mani in pasta, a manipolare, spiaccicare, schiacciare, impastare, modellare. il mondo si conosce anche così.

rivendico per i bimbi e le bimbe il diritto a giocare con tutto ciò che madre natura ci ha donato: erba, terra, sassi, legnetti, acqua, foglie, fiori.

i bimbini hanno diritto a sporcarsi, ogni macchia è un mattoncino che accresce la loro conoscenza del mondo, un tassello di quello che saranno domani.

ecco come si sporca la piccola noemi:

2

1

3  

c’era una volta una bimba che non ne voleva sapere di mangiare e un paio di genitori che non potevano fare a meno di innervosirsi e preoccuparsi. eravamo noi 3, ovviamente.

poi poco alla volta lasciando che noemi  mettesse le manine nella pappa, che pasticciasse, che provasse a pizzicare qualche briciola dal vassoio la situazione è migliorata.

ora la piccola pasticciona prova a mescolare e addirittura a mangiare da sola col suo cucchiaino, con buona pace dei miei vestiti, del seggiolone e dell’intera cucina ;-) siccome non riesce ancora bene a riempire il cucchiaio, prende la pappa con una manina per caricarla sul cucchiaino e metterla in bocca, o sul, naso o sui capelli…

ah, dimenticavo, se i bambini hanno il sacrosanto diritto a sporcarsi le mamme hanno il dovere di lasciare un po’ di sporco in giro per casa: un po’ di polvere qua e là, vetri mai del tutto puliti, un tantino di disordine. altrimenti come fanno i pargoli a sporcarsi?

come? vi sembra una scusa bella e buona?! ma va… ;-)

martedì 23 novembre 2010

i diritti naturali di bimbi e bimbe: DIRITTO ALL’OZIO

raccolgo l’invito di piccolalory che la settimana scorsa ha pubblicato questo decalogo dei diritti naturali dei bimbi e delle bimbe, lo conoscevo perché me lo consegnarono al corso pre-parto. già allora condividevo lo spirito e il significato di questi diritti, volevo addirittura incorniciarlo e metterlo in cameretta, cosa che non sono {ancora} riuscita a fare.

comunque, colgo la palla al balzo per tornare a riflettere su questi diritti, per cercare la nostra via personale per metterli in pratica…

ogni martedì metteremo a fuoco uno di questi diritti… farà bene ai nostri bimbi e farà bene a noi stessi!

image 

e oggi è la giornata dedicata all’OZIO: “il diritto all’ozio – a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti”

ozio, ozio, ozio… a prima vista questa parola mi è sembrata stonata, è una parola che oggi ha un significato decisamente negativo. non si dice forse che “l’ozio è il padre dei vizi”?

come può essere un diritto per i bimbi, come può aiutarli a crescere meglio?

quando una parola fa un po’ la misteriosa mi piace scoprirne l’origine etimologica, mi aiuta a capirne fino in fondo il significato {scusate, è evidentemente deformazione professionale…}

sono andata a spulciare e… sorpresa!

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ozio viene da una parola latina che non significa “me ne sto qui a far nulla e a perdere tempo” come si potrebbe credere, ma “sto bene”.

poi ovviamente col tempo la parola ha assunto il significato negativo che ben conosciamo.

ma l’origine mi sembra illuminante:  STO BENE, non mi serve nient’altro per essere felice, non corsi, eventi, o giornate iper-pianificate. cioè l’ozio è il momento in cui uno non si sente oppresso, vincolato, organizzato dalle attività da fare ma libero e quindi felice!

ora, la realtà non è bianca o nera, ma ricca di sfumature. non si tratta di scegliere tra una vita organizzata e sincronizzata fin nei minimi dettagli o un’esistenza sregolata e lasciata al caso. è ovvio che nessuna delle due scelte farebbe “crescere bene” un bambino.

ma il punto è che spesso per necessità o comodità siamo portati a far prevalere la modalità “vita programmata” tanto per noi quanto per i nostri figli. per me il significato del DIRITTO ALL’OZIO sta proprio nell’abituarsi –di tanto in tanto, quando possibile- a schiacciare quel bottone per mettere in stand-by la nostra “giornata programmata” e passare un po’ di tempo in ozio, per stare bene!

è certamente questo l’ozio che voglio far sperimentare a mia figlia! a volte potrà tradursi nel “non far nulla”, ma non necessariamente.

ma allora, in pratica, cosa si dovrebbe fare? secondo me basta lasciarsi stupire dalle piccole cose; basta lasciarsi cullare dagli eventi inaspettati piuttosto che farsi spaventare da essi; basta liberare la nostra fantasia e la nostra creatività. che per un bambino {ma non solo!} può significare:

lasciarsi cadere su un prato e stupirsi guardando le nuvole che camminano in cielo…

mettersi a contare le matite cadute per terra, facendole diventare i personaggi delle nostre favole…

giocare con le ombre proiettate su un muro…

 mosaic photo credits: 1. Dancing clouds - Nuvole danzanti, 2. matite colorate, 3. Ombres fraternelles de mes fils

questo è l’ozio, secondo me.

a martedì, per andare DIRITTI ai DIRITTI!

 

martedì 2 novembre 2010

lavori in corso per un compleanno in arrivo

domani la mia bimba compie un anno!

ieri giornata passata a tagliare, stampare e incollare.

compleanno1

ed ecco come si presenta al momento il tavolo del salotto, proprio quello che domani sera dovrebbe essere una bella tavola imbandita :-(

compleanno2

oggi “esilio volontario” in cucina, ho in programma di rimpinzare per bene gli invitati con molti manicaretti…

parola d’ordine: ORGANIZZAZIONE! (per una disordinata cronica come me è di vitale importanza…)compleanno5

tra mestoli, fornelli, bilancia e frullatore ecco un “assaggio” dei miei work in progress culinari

compleanno4 

ed ecco l’altra faccia della medaglia! ovvero: è in questi momenti che desidero sopra ogni altra cosa una lavastoviglie!   ;-)

compleanno3

non vedo l’ora che sia domani, che emozione! a presto con un reportage dettagliato ;-)

venerdì 14 maggio 2010

vecchi jeans, nuovo giocattolo

tempo fa avevo scritto che stavo lavorando ad un progetto ricicla-jeans, ricordate? be', "chi va piano va sano e va lontano" dicono. finalmente posso presentarvi la mia creazione, da un paio di jeans irrecuperabili perchè completamente lisi tra le gambe (chi ha qualche chiletto in più sicuramente mi capirà!)è nato questo libretto stoffoso per la mia piccola noemi. l'idea originale non è mia ma l'avevo vista tempo fa su un blog di una mamma americana che -ovviamente- adesso non riesco più a trovare, ma se ci riesco metto il link!
andiamo a vedere da vicino il neo-nato librotto.




ecco la copertina e il retro, per la chiusura ho scelto due nastrini. noemi li adora più di tutto il resto, li guarda, li succhia, se li rigira tra le mani, li succhia, li ri-succhia. per chi non l'avesse intuito è in piena fase orale e pare stiano arrivando anche i dentini.






e adesso l'interno del libro. troviamo un fiorellino, una mucca, un anatroccolo, un gatto, una farfalla che svolazza e un sole cicciottello con tante etichette da guardare, toccare e ciucciare (vedi sopra!)dentro al sole ho cucito un pezzo di carta plastificata, ma non fa moltissimo rumore. ho trovato (troppo tardi) il tipo di carta adatta: quella dei sacchetti che contengono i cereali. è abbastanza rigida, un po' più spessa di quella che ho usato io e quindi fa più rumore quando il bambino la schiaccia. sarà per il prossimo librino...
questo è solo un prototipo, pieno di errori e imperfezioni, ma ho intenzione di farne altri per tanti bimbi che conosco, quindi non potrò che migliorarmi... vi mos
trerò gli sviluppi della mia "avventura editoriale"!



ecco il libricino nelle mani del suo proprietario... quando si dice "divorare un libro!"
buona serata!