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domenica 20 gennaio 2019

Apettando il Natale. 25 racconti per la Vigilia (AA. VV.)

Sono decisamente fuori tempo, lo so! 
Avevo in programma di leggere nel mese di dicembre il libro Aspettando il Natale. 25 racconti per la Vigilia ma nella biblioteca in cui credevo fosse disponibile era ancora in prestito per cui ho dovuto aspettare. E' arrivato con un mesetto di ritardo ed ho comunque approfittato visto che mi è utile per la challenge Le quattro cavaliere dell'Apocalisse in quanto libro scritto da più autori (è una raccolta di racconti che arrivano da diverse penne) ed anche per la Visual Challenge Upgrade.

Si tratta di una raccolta di racconti di autori vari che hanno voluto raccontare delle storie legate, in un modo o nell'altro, al Natale. Il giorno più atteso dell'anno in alcuni di essi fa da sfondo alle vicende narrate, in altri è solo fonte di ispirazione, in altri ancora è fulcro principale di ciò che accade. E', comunque, l'elemento che accomuna tutti anche se, a volte, per piccole sfumature.
Non tutti i racconti mi sono piaciuti, non tutti mi hanno trasmesso qualche cosa. Lo dico subito, a scanso di equivoci. 

Inoltre, dico fin da subito che non si tratta di racconti adatti a bambini. Forse qualcuno più breve e meno datato di altri.
Un po' per lo stile narrativo - alcuni racconti sono particolarmente  datati e, di conseguenza, lo stile è quello di un tempo - un po' per la morale, non c'è da aspettarsi in assoluto dei racconti gioiosi che terminano tutti con "...e vissero felici e contenti". Cosa, questa, che l'idea di racconti di Natale può dare.

Sono 25, giusti giusti per essere letti a mo' di calendario dell'avvento. 
Questo sì. 
Da lettori adulti, però.

Nel primo racconto ho preso familiarità con una tradizione che non conoscevo, con la Strana vigilia di Ceppo. E' un racconto natalizio piuttosto comune con un uomo ricco che pensa solo a se stesso e dimentica, persino la notte di Natale, sua figlia e i suoi nipoti che sono poveri e non hanno molto da festeggiare. 
Giovanni Verga, nel secondo racconto -  Il Carnevale fallo con chi vuoi; Pasqua e Natale falli coi tuoi - non mi è piaciuto. La storia di quell'uomo lasciato dalla moglie per un altro e poi a sua volta lasciata non mi ha impressionata più di tanto.
Camillo Boito, nel racconto Notte di Natale, narra la storia di un uomo sfortunato che perde gli amori della sua vita e muore in solitudine.
Chi prima non pensa in ultimo sospira è il racconto che mi è piaciuto di più nella prima parte del libro: un uomo che perde un grande amore, sacrificato sull'altare del divertimento e della spensieratezza, in vecchiaia sente tutto il peso di questa scelta scellerata. Ma la vita riserva sorprese... che non sempre portano ad un lieto fine ma fanno riflettere e comprendere appieno gli errori di gioventù. Emerge il senso del rifiuto, l'opportunismo di certe scelte, la delusione davanti alla realtà.

Miracolo di Natale che ricordo bene ma per la scarsa originalità visto che è una rivisitazione de La piccola fiammiferaia di Andersen, richiamata in ogni riga.

Toccante il racconto di Cordelia dal titolo Da un Natale all'altro. Forse poco originale come messaggio natalizio ma comunque commovente: non è la ricchezza che fa la felicità.

Per L'ultimo giocattolo, di Ugo Fleres, ho fatto il tifo fino alla fine affinchè si avesse un finale diverso. Non un finale fatto di solitudine, come invece è stato. Peccato. La storia mi era piaciuta, con un uomo e una donna che si conoscono durante un viaggio in treno e vivono una bella avventura fingendosi, poi marito e moglie... Triste il finale, però.

Emilio De Marchi, con le sue Due scarpe vecchie, torna a proporre un uomo egoista che poi si pente del suo egoismo quando, oramai, è troppo tardi.
D'Annunzio mi ha catturato con la musicalità della sua scrittura e il suo racconto Un albero in Russia non ha riservato una bella sorpresa, alla fine.

Ed ancora, mi si perdoni se non completo l'elencazione ma vorrei concludere segnalando ciò che mi ha colpita di più, aggiungo alcuni  racconti che mi hanno emozionata maggiormente nella seconda parte del libro. Sono, nell'ordine, Il dono di Natale di Grazia Deledda, Una torta e una carezza di Dino Buzzati, La Lettera di Giovannino Guareschi.

La Deledda culla il lettore con dolcezza e delicatezza, portandolo per mano lungo il racconto della nascita di un pastorello. Nell'altro racconto, invece, protagonisti sono gli affetti, l'amore non ripagato allo stesso modo, con la stessa moneta. Trovo che sia una storia molto attuale, che ben si adatta anche ai tempi moderni seppur con alcuni distinguo.

La Lettera di Guareschi fa fare al lettore un tuffo in un  campo di concentramento dove viene data la possibilità ai soldati italiani di scrivere a casa. E come si può, nel poco spazio concesso, racchiudere tutto ciò che il cuore di un soldato vorrebbe dire alla sua famiglia, alla sua amata? E' un soldato che racconta in prima persona e l'autore è molto abile nel toccare le corde del cuore riuscendo anche a strappare un amaro sorriso.
Anche Giulio Bedeschi -  con un racconto tratto da Il Natale degli Alpini - parla di guerra e di chi ha sacrificato la propria vita senza che nessuno ricordasse più il suo nome e di come, per inaccettabili corsi e ricorsi storici, si continui ad uccidere senza aver nulla imparato dal passato. Una storia triste, anche questa, purtroppo, molto attuale. 

Ho apprezzato, in coda al libro, le note esplicative che permettono di conoscere meglio gli autori. Ammetto che alcuni mi erano sconosciuti ed ho fatto tesoro delle informazioni che ho trovato a lettura ultimata per sapere qualche cosa di più su di loro. 

Ps. in apertura dicevo che non si tratta di storie adatte ai bambini. Avevo pensato che fosse così forse per via dell'immagine di copertina che, però, mi ha fuorviata.

mercoledì 28 novembre 2012

Calendario dell'Avvento 2012


Quest'anno abbiamo in casa un calendario dell'Avvento molto speciale. 
L'abbiamo realizzato l'altro giorno ad un laboratorio organizzato presso la Pinacoteca Civica dopo che i bambini (ed i loro genitori) sono stati condotti alla scoperta delle meraviglie in essa contenute. Parlo al pluarale perchè il laboratorio era indirizzato ai bambini e alle loro famiglie: un momento molto apprezzato - questo mi è parso di capire - sia dai grandi che dai piccini. Io sono andata volentieri con la principessa di casa. Il piccoletto questa volta non era con noi ma ho trovato il modo per rimediare al fatto che non si fosse messo al lavoro assieme agli altri...

Si tratta di un singolare alberello che nasconde, in ogni casellina, dettagli che i bambini hanno imparato a riconoscere durante la visita in Pinacoteca. Suona strano l'abbinamento tra la Pinacoteca ed il calendario dell'Avvento eppure trovo che sia stato un abbinamento particolarmente azzeccato. Non voglio lasciarmi andare a facili entusiasmi ma l'esperienza mi è piaciuta molto.
In quel posto magico - così difficile da pronunciare per loro - i piccoli visitatori sono stati invitati a fare attenzione ai particolari che ogni tela, ogni pala, ogni dipinto proponeva agli occhi di chi vi si poneva davanti e, allo stesso tempo, hanno acquisito nozioni riguardanti le varie opere. La vistia in Pinacoteca - la Pinacoteca Civica "Vittore Crivelli" - non è stata affatto noiosa. Lo sottolineo perchè spesso si pensa che sia noioso soffermarsi ad ammirare un quadro, tanto più se questo "sforzo" viene richiesto ad un bambino. Devo dire che i presenti non mi sono sembrati affatto annoiati ma attenti ed incuriositi al punto giusto da seguire tutte le spiegazioni.
Va anche detto che la nostra guida è stata brava a non rendere pesante le spiegazioni mettendo in condizione i bambini di mantenere alta l'attenzione.
Mentre i bambini ammiravano le varie opere sono stati invitati a fare attenzione ai dettagli che, così ci è stato detto, sarebbero serviti più tardi per il laboratorio manuale.
Ed ora vi spiego perchè.
Quando ci siamo spostati nella sala in cui si sarebbe svolto il laboratorio, ci siamo trovati davanti agli occhi delle sagome di alberi di Natale stilizzati, in pannolenci, con dei bottoni applicati in modo ordinato ed evidentemente sistemati in quel modo perchè... così doveva essere.
I materiali a nostra disposizione erano:
l'alberello in pannolenci realizzato doppio (due sagome identica incollate l'una sull'altra tranne che sulla base in modo da poter imbottire l'alberello e permettergli di stare in piedi);
cartoncini colorati da cui ritagliare delle sagome rettangolari tutte uguali (i rettangolini erano già stampati nella misura giusta, è bastato ritagliare i cartoncini);
del cordoncino per realizzare un cappio da usare per appendere le tessere sui bottoncini;
pennarelli colorati;
forbici dalle punte arrotondate;
colla;
graffatrice;
figure da incollare sulle tesserine (24 dettagli ricavati dai quadri che avevamo osservato poco prima: una colomba, le chiavi della città, la frutta, alcuni elementi della città ed altro ancora);
caramelline.

Procedimento:
per prima cosa abbiamo iniziato a colorare le sagome dei dettagli tratti dai quadri per poi procedere a ritagliare 48 tesserine colorate dai cartoncini. Anche se i numeri da realizzare erano 24, abbiamo avuto bisogno di 48 tesserine perchè andavano accoppiate mettendo poi al centro il cordoncino per realizzare il cappio. 
Ma andiamo con ordine. Colorate le 24 immagine, le abbiamo ritagliate ed incollate su 24 tesserine. Abbiamo poi preso altre 24 tesserine su cui abbiamo scritto i numeri da uno a 24. Poi abbiamo applicato accanto al numero una caramella fermandola con la graffatrice. A questo punto avevamo 24 tesserine colorate con immagini, 24 tesserine colorate con numeri e caramelle e le abbiamo abbinate le une con le altre lasciando verso l'esterno i numeri e le immagini. Al centro abbiamo fissato il cordoncino per realizzare il cappio: inizialmente abbiamo usato la colla per fissare il cappio alle due tesserine ma abbiamo trovato più rapido ed efficace l'uso della graffatrice anche se l'operazione richiedeva maggiore perizia ed attenzione. 
A lavoro finito abbiamo sistemato le tesserine sull'alberello appoggiando il cappio di ogni tessera sul relativo bottoncino e il risultato è quello che si vede qui accanto.

A me personalmente è piaciuto molto ed anche alla principessa di casa che, oltre ad essersi divertita a realizzare i vari passaggi, è tornata a casa fiera del suo lavoro. Per far tenere in piedi l'alberello io ho infilato la sagoma su una bottiglia ed ho poi riempito gli spazi vuoti con carta di giornale.

Dal primo di dicembre inizieremo a girare i cartoncini dopo aver mangiato la relativa caramellina: pian pianino appariranno tutti i 24 dettagli dei quadri che sono nascosti dietro le tessere colorate e che riportano i vari numeri dei giorni che ci dividono al Natale.

Visto che il piccoletto di casa non era con noi - avevo prenotato anche lui per la partecipazione - ho chiesto di poter portare a casa i vari materiali per poi fare lo stesso lavoro anche con lui. Ovviamente, sul retro delle tesserine colorate si possono applicare immagini di qualsiasi tipo, non necessariamente dettagli dei quadri come ha fatto la principessa di casa. Magari per il piccoletto potremmo optare per personaggi dei cartoons o magari, che ne so, soggetti che riguardano il Natale o l'autunno. 
Che ne dite? Idea carina, no? E poi potremo utilizzare la sagoma dell'alberello anche negli anni futuri cambiando di volta in volta i soggetti delle tessere....

martedì 13 dicembre 2011

Il calendario dell'Avvento in casa Barilla

A noi le storie piacciono tanto. Ma proprio tanto. E non ne abbiamo mai abbastanza. Così, quando nella mia casella di posta elettronica ho trovato un invito della Barilla a scoprire un originale calendario dell'avvento  sul sito I piccolini e quando abbiamo scoperto che sotto ogni casella c'era una storia siamo rimasti positivamente colpiti. A dire il vero mi è stato segnalato anche da un'amica virtuale... ed è la prova che non è piaciuto solo a me!

Non ho nessun contatto con la Barilla per cui questo post non vuole essere pubblicitario per i suoi prodotti ma mi è piaciuita l'idea e quando qualcosa mi piace, amo condividerlo: si tratta di un calendario dell'avvento molto singolare ed apprezzato in casa mia e che mi sembra il caso di segnalare anche se siamo oramai a metà strada.

Al link del calendario dell'avvento compaiono 24 caselline sotto alle quali si trova un racconto per ogni giorno. Si tratta di racconti illustrati, con illustrazioni vere... ne ho prese in prestito qualcuna sperando che non me ne vogliano... Sono racconti di diverso genere, non tutti natalizi ma tutti molto teneri.
L'ho molto apprezzato anche per il significato che, in questo modo, il calendario dell'avvento assume: ogni giorno un piccolo dono... in attesa del Natale. E in questo caso le storie sono un dono... qualche cosa di prezioso, di bello da gustare, capace di originare emozioni.

Per noi è stato anche un esperimento del tutto nuovo: siamo abituati a leggere storie dai libri classici, non dallo schermo di un pc... Questa volta abbiamo usato un mouse ed uno schermo anzichè le pagine da sfogliare. Un'esperienza nuova.

Prendo in prestito questa seconda immagine - della storia di oggi - anche per partecipare al Giveaway di Natale di Pane Amore e Creatività. Il premio che mi piacerebbe ricevere è il libro Mamma non si nasce offerto dall'autrice, Serena Sabella (la nostra cara Bismama).