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lunedì 3 febbraio 2025

Sotto la porta dei sussurri (T. J. Klune)

  

Non ero così convinta di leggere questo libro perché il primo, di questo autore, mi aveva fatto pensare a tanti luoghi comuni a cui - onestamente - avrei fatto a meno. Poi mi sono detta che, a parte la copertina e lo stile del font utilizzato che richiamano molto il precedente, non si trattava del suo secondo volume ma di una storia nuova per cui ho voluto dargli un'opportunità.

Ed ho fatto bene.

Perché mi sono trovata ad ascoltare (è questo che ho fatto, ho ascoltato) una storia di fantasia che, però, lascia un buon sapore in bocca. Quello della speranza, dei valori dell'amicizia, delle seconde opportunità e di tanto altro.

La storia è molto semplice ma, a ben guardare, le direzioni che prende la narrazione sono molteplici e inaspettate. Wallace, un avvocato che non si fa amare affatto fin dalle primissime righe, muore. Di morte naturale. Seppur giovane e nel pieno fulgore dei suoi anni. Triste, direte voi. Sì, senza dubbio. Ma da qui inizia per lui un viaggio che lo poterà a rivalutare la sua vita e a guardare a ciò che ha perduto con occhi diversi. Perché Wallace si troverà a vivere un'esperienza di passaggio, quella che c'è dopo la morte ma che arriva prima di passare dall'altra parte, quando si sarà morti morti.

Incontrerà personaggi molto particolari, ognuno con un ruolo specifico. In particolare, incontrerà il titolare di una particolare sala da tè il cui titolare è pronto ad aiutarlo ad attraversare. 

Non è pronto, Wallace. Per niente.

Ma chi lo sarebbe? Si viene comunque strappati alla propria vita e non è così semplice dire ok, sono pronto.

Non posso dire altro in merito alla trama ma mi sia concesso di dire che ho riso, mi sono emozionata, ho sofferto con alcuni dei personaggi citatiti ed ho riflettuto su aspetti molto delicati come, appunto, la vita e la morte, i rimpianti, le opportunità perdute, il tempo, le scelte di ognuno. E i rapporti tra persone. Perch, poi, rimpianti, opportunità e scelte si riflettono principalmente nei rapporti tra persone. 

Wallace è un personaggio che matura nelle more della storia ma i cambiamenti non riguardano solo lui. A ben guardare riguardano anche qualcuno che da personaggio collaterale diventa una colonna portante di tutta la storia, per un motivo o per un altro.

Sono contenta di aver dato una seconda opportunità all'autore di cui, a dire il vero, ora sarei curiosa di leggere anche altro. E poi un particolare merito va dato al lettore, Pierpaolo Tesoro, che è davvero fantastico nel dare voce a tutti i personaggi che si spalleggiano per tutto il libro. Le sue voci rendono ancora più gradevole l'ascolto. Bravo davvero.
***
Sotto la porta dei sussurri
T. J. Klune
408 pagine
Mondadori editore

venerdì 11 novembre 2016

Ho lasciato la mia anima al vento (R. M. Galliez - E Puybaret) - Venerdì del libro

Bellissimo, delicato, intenso, commovente. Il libro Ho lasciato la mia anima al vento è tutto questo messo insieme. Si tratta di un libro di gran formato (Emme Edizioni) che si presenta bene già ad un primo sguardo. Poi... sfogliando le pagine si ha la sensazione di volare. Di volare alto, molto in alto.
E' un libro dal testo breve ma efficace. Un testo che arriva nel profondo dell'anima.
Il protagonista è un nonno che non c'è più assieme ad un bambino che ne sente la nostalgia.
Il nonno gli parla. Non lo illude, gli dice chiaramente che non può stare più con lui ma, allo stesso tempo, lo invita ad apprezzare tutti i segni che gli ha lasciato per sentirsi ancora vicini.

Le immagini sono bellissime, a tutta pagina, accompagnate da colori intensi e capaci di riscaldare il cuore.

Gli autori affrontano il delicato tema della separazione definitiva da una persona cara come può essere un nonno in punta di penna. Quel bambino con gli occhiali può essere ognuno di noi, davanti alla perdita di un nonno. Un nonno che non è più presente in modo fisico ma che è comunque vicino.

Ammetto di essermi commossa nel leggere il testo. O meglio, ammetto di essermi commossa nel leggere e rileggere il testo perchè ho iniziato dall'inizio più volte, tanta è stata l'emozione. E' ancora viva, in me, la perdita della mia amata nonna e sotto a quelle parole ho sentito la sua presenza, ho trovato lei. 

E' uno di quei libri che vanno conservati gelosamente e non necessariamente da bambini, come si può pensare. Propone un testo poetico, intenso, carico di significato. E' l'addio di un nonno ad un nipote tanto amato ma è anche un messaggio d'amore immenso. Una vera poesia che tocca le corde dell'anima, tanto più se letta con quelle bellissimi immagini a fare da sottofondo.

E' consigliato per bambini dai sei anni: non l'ho ancora letto ai miei figli ma sono certa che anche per loro l'emozione sarà palpabile nel momento in cui ascolteranno questa poesia e vedranno queste bellissime immagini. 

Un libro triste? Bhè, sulle prime l'ho pensato perchè, comunque, tocca le corde del cuore che legano ogni lettore ad una persona cara scomparsa. Poi, però, ho realizzato quanto fossi in errore. Non è un libro triste. E' una carezza carica d'amore che un nonno riserva a suo nipote e mi piace pensare che possa essere la mano di mia nonna ad offrirmi tutto ciò!

E' un bellissimo libro dicevo nelle prime righe e continuo a dirlo ora nel suggerirlo per il Venerdì del libro di oggi. Quella trattata è una tematica particolare, delicata. Di questo bisogna tenere conto. Resta il fatto che è molto bello anche e soprattutto per il modo in cui tale tematica viene trattata.

Non potrai stringermi
non potrai trattenermi
ma se chiuderai gli occhi 
mi vedrai mi sentirai
(...)
E quando un venticello ti giocherà nei capelli
pensa al tuo nonno che anche lui tanto giocava
e che ti amerà per sempre per sempre
naturalmente

venerdì 4 aprile 2014

Un papà tra le nuvole (D. Luchetta) - Venerdì del libro

Per questo Venerdì del libro avevo in mente un libro totalmente diverso da proporre. Un libro da grandi che dovrà attendere almeno un'altra settimana visto che ho cambiato idea sul filo di lana. 
Così, eccomi a parlare di Un papà tra le nuvole. Si tratta di un libro edito da Edizioni EL risalente al 1998, trovato in biblioteca in occasione di una delle nostre recenti incurisoni. Lo abbiamo preso in modo distratto, perchè ci è piaciuta la copertina e senza dare troppa importanza alla storia: non avevamo letto di cosa parlasse e, quando abbiamo iniziato a leggerlo come lettura della buonanotte (il gatto, la notte, le stelle... prometteva bene), ammetto di averlo fatto in modo altrettanto distratto.
Fa parte della collana Le letture e sul retro ha una legenda precisa che spiega il livello di difficoltà dei libri appartenenti a tale collana in base al colore della copertina. Il rosso è per chi comincia a leggere, il verde per chi si sente un po' bravo, il blu per chi legge con facilità, il giallo per chi vuole qualcosa di difficile, l'arancio per chi oramai legge tutto o quasi. Ci siamo trovati con un arancio in mano... e nemmeno a questo avevamo dato tanta importanza.
Il testo è scritto in caratteri piuttosto grandi e con pochissime immagini, giusto due o tre. Come lettura della buonanotte non ce l'abbiamo fatta a leggerlo in una sola sera ma ce ne sono volute quattro di serate per arrivare alla fine.
Solo dopo qualche pagina mi sono resa realmente conto di ciò di cui stavamo parlando. 
Marco è un papà che viene improvvisamente a mancare e lascia sua moglie e i suoi due bambini, Andrea e Carolina. Si trova in un posto in cui ricorda solo tutto ciò che di bello ha vissuto fino a quel momento ed i primi della lista sono i suoi figli. Non li vuole lasciare e per questo non riesce a librarsi nel cielo, tra le stelle e tra le nuvole, come dovrebbe. Incontra un gatto che ha ancora una delle sue sette vite da vivere: i due iniziano a parlare e il gatto si offre di tornare a vivere accanto ai suoi figli per vegliare su di loro in sua assenza e permettergli di ristabilire, in quel modo, un contatto con loro. 
Il viaggio di Nebbia non sarà semplice perchè non è semplice per un gattino farsi adottare dalla sua famiglia. Ce la farà? Riuscirà a portare a termine la sua missione? Marco riuscirà ad arrivare finalmente tra le nuvole?

E' una storia scritta da Daniela Luchetta, mamma di Andrea e Carolina, vedova di Marco, un giornalista RAI morto nel 1994 a Mostar mentre stava realizzando un servizio sugli orrori della guerra in Bosnia Erzegovina. Inutile dire, dunque, quante emozioni siano concentrate tra le righe. Le emozioni che, nella realtà, l'autrice ha avuto la forza di scrivere su carta partendo dalla sua triste esperienza rispetto alla quale, però, è riuscita a trovare la spinta giusta per tornare ad apprezzare la vita nonostante la tragedia che ha turbato la serenità della sua famiglia. 

L'autrice è molto delicata nel descrivere quanto accade a Marco ed anche nell'esprimere la voglia di un padre di non lasciare quella famiglia che, non certo per scelta, si è trovato invece a lasciare.

E' un libro che aiuta a riflettere sulla morte e su ciò che comporta sia per chi se ne va che per chi resta.
Nebbia èun personaggio chiave nella storia: un gattino che esiste realmente nella vita dei bambini veri, orfani di Marco. 

Quando mia figlia, mentre ascoltava la lettura, mi ha detto: "Mamma... ma Marco è morto!", mi sono resa conto di quanto i bambini siano attenti e sensibili a quello che viene letto loro o a quello che leggo. La parola morte non compare mai eppure il messaggio viene trasmesso loro con una delicatezza commovente. 

Marco non ebbe il tempo di capire niente: un lampo, un botto ed era già tutto finito. FINITO... finito che?

Il libro si apre con queste parole e, tra un sogno ricorrente e la voglia di leggerezza, Marco viene descritto come un papà legato da un immenso amore ai suoi figli. Anche questo viene trasmesso con un'immensa tenerezza. Così come tutto il resto.

Non è un libro facile per bambini troppo piccoli ma se avessi fatto attenzione al colore della copertina e della relativa legenda me ne sarei accorta prima. Ci sono molte parole difficili che hanno richiesto delle spiegazioni (viste le puntuali interruzioni di mia figlia che proprio non ci sta a lasciare correre una frase se non ne capisce il senso) ma nonostante questo la lettura è stata compresa in ogni minimo dettaglio. Dopo la prima sera, quando siamo tornati a leggere e siamo ripartiti da dove avevamo lasciato, la principessa di casa mi ha chiesto di ripetere insieme quello che avevamo letto la sera prima: a dire il vero ha fatto tutto lei e lo stesso è stato anche nelle sere seguenti.
Il piccoletto di casa credo che non sia riuscito a seguire più di tanto visto che per lui la storia era davvero un tantino difficile e... dopo pochi momenti l'ho sempre trovato addormentato. Mia figlia, invece, ha ascoltato tutto con molta attenzione.

Io ammetto che il pensiero più che ad un papà tra le nuvole è andato ad una mamma tra le nuvole. Un'amica... che ha lasciato tutti noi troppo presto...