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domenica 3 luglio 2016

Nella mia borsa: Chiedi alla polvere, John Fante

Amici, 
 oggi vi scrivo in pillole un po' per farvi compagnia un po' per guarirmi. La parola scritta resta ancora la mia preferita e in testa ci sono molti progetti che si affollano, fuori dalla testa c'è la vita reale ma quello è un problema secondario.
Nella mia borsa c'è un libro di John Fante, Chiedi alla polvere.
John Fante è un compaesano o meglio, lo era suo padre.
John Fante ha origini abruzzesi, è nato a Denver ma suo padre apparteneva alla stessa terra che calpesto anche io. A volte, mentre leggo Chiedi alla polvere, ritrovo, nella scrittura di Arturo Bandini, un qualcosa che mi ricorda Hemingway e che mi fa instantaneamente innamorare di lui.
Ecco, è cosi' che io mi sono innamorata di Arturo Bandini e di John Fante o di entrambi contemporaneamente considerando il fatto che, insomma, sono la stessa persona.

Qui in Abruzzo, dal 2006, ogni anno in Agosto si tiene un festival in onore di John, è un festival letterario intitolato: Il Dio di mio padre. Festival letterario dedicato a John Fante.

http://www.agendalugano.ch/events/26260/reading-john-fante


Se avrete modo di partecipare come spettatori a questo festival che si tiene a Torricella Peligna in provincia di Chieti, avrete l'occasione di entrare in contatto con scrittori in erba alle prese con le loro prime opere.


Avete mai letto un libro tanto bello da non volerlo finire?
Sapevate che il secondo album del Lost Brothers, datato 2011, si intitola So long John Fante?



Ascoltatelo su bandcamp.


sabato 26 ottobre 2013

Letture usate

Eccomi di nuovo, per l'ennesima volta si notano tracce della mano che ha sfogliato il libro prima di me.
Post di poche parole, Ottobre si sta rivelando un osso troppo duro.





Oceanomare - Baricco, ancora lui, ve l'ho detto, Ottobre mi sta lentamente annientando.

venerdì 18 ottobre 2013

Manie di protagonismo e personaggi da romanzo

Oggi sarò breve e concisa:

Vi è mai capitato di avere l'impressione che a volte, l'autore, nel descrivere i personaggi, descriva anche un po' di voi?
Siamo un po' tutti protagonisti e questo è uno dei motivi per cui continuo a cercare pezzi di me nei libri che amo.

L'immortalità - Kundera

Trovo pezzi di Kundera in ogni cartella del pc.

domenica 4 agosto 2013

Mipiacequandoscrivi: Raccontami #7 di Sabina - "Raccontami"

Amizi, ho da raccontare che dopo aver fatto le poste a Niccolò Fabi, avergli dimostrato come non so usare il mio nuovo smartphone, avergli consigliato qualche rima per qualche nuova canzone -tra l'ilarità generale- e avergli dato del "vecchio" dicendogli di essere cresciuta con le sue canzoni, sono riuscita a ottenere: n.2 baci sulla guancia -mio dio- , un abbraccio -ma davvero?- e una foto. Ero già una persona felice prima, immaginate ora. Posso partire soddisfatta e continuare a raccontare questo episodio in loop fino alla fine dei tempi per almeno altre tre generazioni.

Detto questo, posso introdurvi l'ultimo  "Raccontami" della stagione, a scrivere c'è Sabina, la penna virtuale che si cela dietro ad un blog che se non lo fate già, dovreste amare "Una fragola al giorno" . Il suo blog è un diletto per chiunque ami la lettura, i libri, i telefilm. Io, per esempio, vado spesso a caccia di nuovi titoli sul suo blog e ogni volta Sabina mi manda in crisi dispensando consigli di lettura che faranno appesantire i vostri scaffali e faranno dimagrire il portafoglio anche se nulla è più piacevole del dilapidare i propri risparmi in volumi profumati di carta stampata.
Non vi dico nient'altro.
Vi lascio a Sabina mandando un bacio a lei e a voi. 


Mi arriva questa mail da Vero che mi chiede se ho voglia di partecipare alla sua iniziativa e se ho voglia di raccontarmi. Ohibò, penso, io mi racconto da una vita! Che fare?
Questo perché sono una grande chiacchierona e, lo ammetto, sono anche parecchio autoreferenziale. Amo raccontare cosa mi piace, cosa penso, le avventure che mi capitano, i personaggi che incontro, le buffe sventure che si abbattono su di me. Forse perché mi piace intrattenere la gente o semplicemente apparire interessante agli occhi degli altri. Freud illuminami! In ogni caso, quando parto, non mi ferma più nessuno.
http://unafragolaalgiorno.blogspot.it/http://unafragolaalgiorno.blogspot.it/
Raccontarmi è, probabilmente, uno dei motivi principali per cui ho aperto un blog. Quello che ho adesso non è che il terzo della mia carriera di blogger. Il primo fu una fucina di idee e una grande prova generale che, comunque, sopravvisse per due anni e mezzo. C’erano citazioni, racconti inventati da me, la mia prima laurea, le mie prime creazioni grafiche. Con la partenza per l’erasmus decisi di aprirne un altro, Una Fragola a Madrid, in cui ho cercato – non riuscendovi – di raccontare l’incredibile esperienza di una erasmita in terra spagnola. Al ritorno mi decido a imbarcarmi in una nuova avventura, questa volta con l’intenzione di seguire un percorso più strutturato, con il desiderio di raccontarmi, ancora, ma di parlare non solo delle mie esperienze ma soprattutto delle mie passioni, delle cose che mi piacciono.
E se parlo di passioni, la prima che mi viene in mente è la lettura. Leggo da sempre. Da quando mio padre mi regalò i miei primi libri, classici di una collana per ragazzi che aveva in copertina un simpatico corvetto dal becco giallo. Ho sfogliato quelle pagine profumate e ci ho trovato mille mondi e un amore che dura tutta la vita. Parlare di libri, di storie, dei mondi racchiusi in essi è per me un prolungamento del piacere e, lo ammetto, è come essere investiti di una missione, quella di incuriosire e spingere coloro che giungono sul mio blog ad aprire a loro volta un libro e tuffarvici dentro. Ma, per la maggior parte del tempo, si tratta di un gioco che faccio con me stessa, nel tentativo di far trasparire quei lati di me che amo di più.
Sono molte altre le cose di cui parlo nel mio blog: le innumerevoli serie tv che guardo, i film che mi piacciono, i tè che bevo, i viaggi che faccio, i luoghi e le mostre che visito e, si, anche piccoli frammenti della mia vita sempre in movimento. Ogni argomento è per me uno specchio in cui riflettersi, una sfida da affrontare, un momento ludico, l’occasione per condividere con chi mi legge. Perché per raccontarsi occorre essere disposti anche ad ascoltare gli altri. E a condividere ciò che si ha.
Sono una promotrice dell’idea che ognuno di noi sia, in sostanza, ciò che fa. E in questi giorni, riflettendo su ciò che sono, mi viene spontaneo dirmi: “sono una blogger”. Una persona a cui piace raccontare e raccontarsi tramite mille e uno argomenti, passioni, fatti ed eventi. Non so cosa mi porterà l’essere blogger, non è un lavoro né un obiettivo da prefissarsi. Ma conosco il suo significato e ciò che mi procura: è uno stato d’animo, una condizione di esistere, un’esigenza e un piacere. E spero che questo piacere si trasmetta anche a chi mi legge.

Vero, per caso ho scritto troppo? Io vi avevo avvertito… ;-) 

lunedì 28 gennaio 2013

Bookworm

http://pinterest.com/pin/244179611017864133/
Sono affetta dalla mania del libro. Meglio dire che sono affetta dalla mania di accumulare libri.
Piu' ne ho da leggere e piu' ne voglio, provo un piacere indescrivibile nello scrutare la libreria di casa e scovarvi qualche titolo che, nascosto nell'angolo piu' buio, non ho ancora letto.

Ogni volta che digito l'indirizzo della Feltrinelli, di ibs, di libreriauniversitaria, Amazon, il mio cervello diffonde endorfine all'interno del mio organismo, mi sento euforica, trasognata e appagata allo stesso tempo.

Subito, sopraffatta dalla mole di carta in versione virtuale e non, che non ancora conosco e non ancora possiedo, fremo al solo pensiero di poter comprare tutto, poter avere tutto.
Frequenti sono i miei deliri riguardo il dilapidare i miei averi in libri, che nella mia testa si affacciano pensieri che spiegano l'inutilità di vivere una sola vita, avendo la possibilità di essere chiunque, molto spesso per meno di 9.90 euro.

Ho questa affannosa dipendenza che mi trascina settimanalmente nei negozi e nelle librerie, mi avvicino agli scaffali, leggo ogni titolo, talvolta mi soffermo con i libri piu' piccoli, li prendo tra le mani e li annuso poi, senza farmi troppo vedere li comincio a leggere con l'intenzione di completare la lettura nel negozio.

Tanto avida mi vedo. Ne voglio di piu'. Ancora e ancora. Di piu'.

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