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sabato 26 ottobre 2013

Letture usate

Eccomi di nuovo, per l'ennesima volta si notano tracce della mano che ha sfogliato il libro prima di me.
Post di poche parole, Ottobre si sta rivelando un osso troppo duro.





Oceanomare - Baricco, ancora lui, ve l'ho detto, Ottobre mi sta lentamente annientando.

venerdì 18 ottobre 2013

Manie di protagonismo e personaggi da romanzo

Oggi sarò breve e concisa:

Vi è mai capitato di avere l'impressione che a volte, l'autore, nel descrivere i personaggi, descriva anche un po' di voi?
Siamo un po' tutti protagonisti e questo è uno dei motivi per cui continuo a cercare pezzi di me nei libri che amo.

L'immortalità - Kundera

Trovo pezzi di Kundera in ogni cartella del pc.

martedì 23 aprile 2013

La libre - La libreria cafè, Madrid



Alla domanda: parlami del tuo posto preferito nel mondo, io potrei rispondervi in modalità random, tra le varie opzioni: Leòn, casa di mia nonna e la libreria cafè di Madrid, non proprio in questo ordine.
Il mio posto preferito in assoluto nel mondo, fino ad oggi, è la Spagna, ma è un discorso lungo che mi costringe a ricacciare dal bagaglio dei ricordi i meravigliosi giorni erasmus e i vagabondaggi vacanzieri dei miei ultimi due anni.
Dicevo che, a Madrid -caput mundi, città che amo anche più del formaggio e di David Bowie- si trova uno dei miei posti preferiti, dove nello scorso anno ho trascorso i pomeriggio afosi di fine Luglio e dove ho preso il caffè macchiato più italiano che potessi incontrare nella penisola iberica.

La Libre - libreria cafè, si trova in calle Argumosa 39, nei pressi del museo Reina Sofia e verso la fine di Lavapies che è uno dei quartieri più multietnici e colorati della meravigliosa capitale Spagnola.

Nella Libre ci si entra perchè la vedi dalla vetrina che è un posto particolare, vedi i libri accatastati in colonne informi su ogni tavolo, sul bancone, vicino i braccioli delle poltrone che si trovano dentro. Nella Libre ci entri perchè ti sembra il posto dove scovare quel libro che ti sta cercando da tempo ma che non ti ha ancora trovato, ci entri perchè hai sete e ti vorresti sedere su una poltrona.

Nella Libre, una volta che ci entri, ti scegli il posto in fondo a sinistra, che è quello dove trovi la poltrona vintage un po' sfondata ma tanto comoda che una volta che ti ci siedi non riesci più' ad alzarti. Nella Libre ci entri e ti scegli un libro da leggere, un libro che può' essere arrivato li' grazie a uno studente americano e lasciato in cambio di un caffè lungo. Nella Libre ci entri perchè le volte in cui l'hai visitata in precedenza, il padrone del bar ti aveva intrattenuto con delle storie talmente bizzarre e divertenti che non vedi l'ora di parlarci di nuovo, nella Libre ci entri perchè la ragazza che ci lavora è italiana e ogni tanto, in un paese straniero, è bello parlare un po' la propria lingua.


Ecco, ora, se qualcuno si trova nei pressi di Madrid e magari si va a fare un pomeriggio al Reina Sofia a vedere Guernica, sappiate Amizi che come uscite dal museo, girate a destra, andate avanti, girate ancora a destra (non fidatemi delle mie indicazioni stradali) entrate nella Libre e pensatemi almeno un po' mentre il padrone vi racconterà della situazione politica spagnola e dispenserà sorrisi e limonata gratis mentre magari vi innamorate di un libro lasciato li' poco prima da una ragazza francese in cambio di un croissant.

venerdì 8 marzo 2013

Favole al telefono tutta la vita.

Quando ero piccola spesso accompagnavo i miei nonni al centro commerciale per quella che è da sempre il rito del sabato pomeriggio: "la grande spesa per la settimana".
Ricordo che da buona accattona quale sono, mio nonno tendeva ad anticipare i miei desideri e cedeva ogni volta nel comprarmi qualcosa che mi avrebbe reso felice.

Uno di quei sabati, dunque, davanti ai miei occhi apparve "Favole al telefono" di Gianni Rodari.
Era uno di quei libri che vengono distrattamente (o forse no) poggiati sugli scaffali nell'angolo del supermercato del centro commerciale dedicato alla vendita dei libri.
Rosso, piccolo, accompagnato dalle sempiterne illustrazioni di Francesco Altan e colmo di fantastiche storie.

Mi sono follemente innamorata di Gianni Rodari con quel libro, un amore che dura tutt'ora.



Se andate a sbirciare la mia libreria di anobii vedrete che Favole al Telefono io l'ho catalogato come "libro da consultazione" perchè è uno di quei libri che non si finisce mai di leggere.
E' uno di quei libri che anche se hai 26 anni e sei adulto, quando hai la febbre chiedi ancora a qualcuno di portartelo fino al divano dove giaci pur di leggere qualche parola di quelle che ami, di quelle che ti hanno cresciuta e che ti han fatto diventare -anche solo contribuendo un po'- quella che sei.

Favole al telefono io l'ho portato dietro in borsa per anni, l'ho dimenticato sul davanzale della finestra di camera mia d'estate e dopo una notte di pioggia, l'ho asciugato con amore con il phon da viaggio, di quelli piccolini che per riuscire ad asciugarti i capelli devi aspettare un'ora.

Da Favole al telefono, anni dopo, rubavo gli incipit per inviarli via sms al ragazzo che mi piaceva, chiedendo al mio interlocutore di continuare la storia giusto per vedere se era all'altezza di stupirmi quanto riusciva a fare Gianni,

Da Favole al telefono ho preso spunto per ogni tema che ho scritto alle elementari, ricordo ancora la mia versione di "A sbagliare le storie".
Chi non è andato a contare gli starnuti assieme alla "Donnina che contava gli starnuti", chi non si è mai "inventato i numeri", chi non si è mai interrogato sulla misteriosa "Pioggia di Piombino" dopo aver letto queste storie?

Con Favole al Telefono torno ogni volta a quel pomeriggio nel quale ho preso un libro dallo scaffale e mio nonno, sorridendo alla consorte (la nostra amata produttrice di polpette) lo ha messo senza parlare nel carrello.

Con Favole al Telefono mi viene in mente ogni volta mio nonno, che a me sorrideva sempre e che mi viziava tanto.



venerdì 1 febbraio 2013

La magia dei libri usati.


Una cosa di cui volevo parlarvi da tempo sono i libri usati.
Ho un debole per questi, non solo per il prezzo, ma soprattutto per le storie che sono racchiuse dentro quelle pagine.

Quando compro un volume usato, mi chiedo sempre il motivo per cui qualcuno voglia vendere un libro (a meno che non si tratti della saga di Twilight, e qui so che perderò una buona fetta di lettori). La seconda cosa che mi chiedo è se la persona che lo ha posseduto in precedenza abbia lasciato una traccia del suo passaggio.

Una delle cose che amo dei libri sono i lettori, le persone che vivono il libro perché le loro  vite sono ancora incastrate tra quelle pagine.
Quest’estate, mentre passeggiavo per le strade di Alcalà de Henares, patria di Cervantes (leggi qui), sono inciampata in un grazioso negozio di libri usati.

Sul libro c’era il mio nome (Veronika decide morir, Paulo Coelho) e mi sono sentita in dovere di dare l’opportunità a quel libro di essere letto di nuovo per cui, per 3 euro, sono entrata a far parte della vita di quel libro almeno per un po’, ne faccio ancora parte.

Una bella sorpresa è stato trovare tra le pagine del libro una lettera d’amore, scritta in inglese (datata 2001) e abbandonata li'.
Cosa sarà successo al padrone? Il destinatario avrà mai letto quella lettera? La lettera è stata scritta separatamente e poi messa tra le pagine di un libro a caso oppure è arrivata al destinatario e questo destinatario ha deciso di abbandonarla assieme al libro?
Questo non lo sapremo mai.

Verità è che, chiunque abbia letto il libro prima di me, questa persona è stata colpita dalle stesse citazioni che hanno colpito me.

Veronika decide morir, Paulo Coelho
"Sarei dovuta essere piu' folle", riflettè. Pero', come succede con la maggior parte delle persone, lo aveva scoperto troppo tardi.

Forse era troppo tardi anche per il destinatario della lettera. Chi.Lo.Sa.

A voi è successo di trovare piccoli tesori tra i vostri libri usati?

nota:se qualcuno vuole la traduzione della lettera mi faccia sapere che mi metto subito a trascriverla, anche se penso che ci siamo un po' tutti piu' o meno inglesizzati.




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