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sabato 2 maggio 2009

Delara non c'è più...


"Mi impiccano fra pochi secondi. Aiutatemi". Erano le sei del mattino quando è squillato il telefono dei genitori di Delara Darabi, in Iran. La voce rotta dal terrore, la ragazza implorava aiuto, consapevole che l'ayatollah aveva deciso di farla impiccare per un omicidio che lei giura non aver commesso. "Mi impiccano fra pochi secondi. Aiutatemi". Fonte : Repubblica.it



Nonostante alcuni giorni fa si fosse aperto qualche spiraglio di speranza per salvarle la vita, all'alba di venerdì 1° maggio è stata giustiziata per impiccagione la pittrice Delara Darabi nella prigione centrale di Rasht, nell'Iran settentrionale. L'artista 23enne era stata condannata alla pena di morte per la complicità in un omicidio commesso quando di anni ne aveva solo 17 insieme al compagno di allora.L'esecuzione è avvenuta nel giorno sacro agli islamici e soprattutto senza informare preventivamente né la famiglia, né il legale della ragazza nonostante la legge iraniana preveda che essi vengano messi al corrente almeno 48 ore prima....ADDIO DELARA... MAI UNA GIOIA...

domenica 15 marzo 2009

Solidarietà a Genchi


Genchi perquisito, sequestrato l'archivio
L'ipotesi dei pm: tabulati telefonici acquisiti illecitamente, danneggiati politici e 007

Adesso il presunto «archivio segreto» di Gioacchino Genchi, messo insieme grazie alla collaborazione nelle indagini dell'ex pubblico ministero di Catanzaro De Magistris, è sotto sequestro. I carabinieri del Ros sono entrati nei computer del poliziotto che fa il consulente privato delle Procure di mezza Italia, per estrarre i dati accumulati nel suo lavoro al fianco di De Magistris, vedere quali sono e come il perito li ha utilizzati. In particolare quelli sui contatti telefonici di parlamentari ed appartenenti ai servizi segreti. Ma anche per stabilire le procedure seguite per conservare, analizzare e sovrapporre gli elementi raccolti nelle indagini.
Il capo d'accusa mosso dalla Procura di Roma, firmato dagli «aggiunti» Nello Rossi e Achille Toro, fa esplicito riferimento a queste due presunte violazioni di legge. La prima: abuso d'ufficio «perché in più azioni esecutive nell'ambito di un medesimo disegno criminoso », Genchi «acquisiva, elaborava e trattava illecitamente i tabulati telefonici in uso a parlamentari, intenzionalmente arrecando agli stessi un danno ingiusto consistente nella conoscibilità di dati interni di traffico relativi alle loro comunicazioni, in assenza di vaglio ed autorizzazione preventiva delle Camere di appartenenza »; violando in questo modo, le garanzie sancite dalla Costituzione per deputati e senatori. Secondo ipotetico reato: abuso d'ufficio perché, sempre nell'ambito del «medesimo disegno criminoso», l'ex consulente di De Magistris «acquisiva i tabulati telefonici relativi ad utenze in uso ad appartenenti ai Servizi segreti, senza il rispetto delle relative procedure, con danno per la sicurezza dello Stato». FONTE : CORRIERE DELLA SERA.IT


Ci risiamo,continuano gli attacchi contro Gioacchino Genchi, il consulente delle procure e perito delle difese al centro dell’attenzione mediatica nell’ambito del cosiddetto “Caso De Magistris”, che come voi sapete prende il nome dall’ex pubblico ministero di Catanzaro trasferito di sede e funzione in seguito ad un provvedimento disciplinare del Csm privo di qualsiasi fondamento giuridico.... Ciò che stanno compiendo i poteri forti è la prosecuzione di una strategia di delegittimazione nei confronti di Genchi, le indagini condotte in questi giorni contro di lui, sono soltanto il pretesto per fermare un uomo scomodo per molti... Mi chiedo, perché nessuno abbia ancora tenuto conto di quelle indagini, dalle quali emerge, così come lo stesso De Magistris ha dichiarato in alcune recenti interviste, l’esistenza di una nuova P2, pronta a bloccare le indagini dei magistrati quando queste raggiungono la sfera dei poteri forti.... Forse perchè salterebbero troppo teste importanti...? Al dottor Gioacchino Genchi va tutta la mia solidarietà... Mai una gioia....

martedì 11 novembre 2008

Blogger Birmano condannato a venti anni di reclusione (e non è l'unico...)


E' stato condannato ad oltre venti anni di reclusione un popolare blogger birmano accusato, riferisce la Bbc, di aver messo in rete una vignetta che aveva per oggetto il leader della giunta militare al potere nel paese, il generale Than Shwe. Nay Myo Kyaw, noto con il soprannome di Nay Phone Latt, e' stato condannato a venti anni e sei mesi da una Corte speciale a Yangon. Giovane ex esponente del partito di opposizione Lega Nazionale per la Democrazia che fa capo a Aung San Suu Kyi, il blogger e' stato arrestato il 29 gennaio, tre mesi appena dopo le manifestazioni dei monaci buddisti nella ex capitale - ampiamente descritte dal 28enne esperto di informatica nei suoi blog - che si conclusero nel settembre scorso con una violenta repressione militare ed un bilancio di trenta morti, centinaia di dispersi e migliaia di persone imprigionate.
Fonte : Adnkronos

È il rapporto annuale World Information Access (WIA) – con cui la University of Washington rende noti i numeri relativi alla repressione online – a rivelare infatti che il 2007 è stato uno dei peggiori per la libertà di espressione nel web. Lo scorso anno - denuncia il documento - i blogger arrestati in tutto il mondo per essersi espressi a favore dei diritti umani denunciando abusi politici e corruzione, e in genere per aver criticato l'opera dei propri governi, sono stati tre volte tanto quelli del 2006. E complessivamente, dal 2003 a oggi, ben 64 persone sono state private della libertà per aver affidato il proprio pensiero all'internet. Oltre la metà di questi arresti riguardano cittadini cinesi, egiziani e iraniani.
Ma i protagonisti della blogosfera sono tenuti d'occhio anche da Paesi insospettabili: il WIA mette per esempio in luce che nella lista delle nazioni in cui negli ultimi quattro anni sono stati arrestati dei blogger compaiono anche diversi Paesi occidentali, come Regno Unito, Francia e Stati Uniti. A dimostrazione del fatto che la verità può essere scomoda e infastidire anche governi non notoriamente liberticidi, come pure del fatto che i blog hanno un peso politico sempre maggiore, soprattutto in tempo di elezioni o quando i cittadini si mobilitano dando vita a proteste su larga scala.
Fonte : Visionpost.it

Due articoli che ben si riallacciano al post precedente... Non voglio comparare l'Italia con la Birmania, per fortuna non siamo ancora a questi livelli, ma come riporta il secondo articolo il problema esiste anche nei paesi occidentali...Il non rispetto per la libertà di pensiero è un malcostume diffuso... MAI UNA GIOIA...

giovedì 16 ottobre 2008

Camorra via fax...


IL dopo-Gomorra sta diventando più "avvincente" del libro stesso.... Con colpi di scena, ritrattazioni e proclami... Il leader dei casalesi, Sandro "Sandokan" Schiavone, detenuto nel carcere di Opera in regime di 41 bis avrebbe inviato un fax al suo avvocato in cui, senza mai nominarlo, minaccia Roberto Saviano. La notizia è stata rivelata nel corso della registrazione di Matrix in cui è presente lo stesso scrittore. Il fax sarebbe stato spedito l'11 settembre ad uno degli avvocati di Sandokan e contiene alcune righe su Saviano che aveva da poco concluso un intervento al Festival della Letteratura di Mantova. "Questo grande romanziere - sarebbe il testo del fax inviato da Sandonkan - che fa il portavoce di chissà chi deve smettere di fare illazioni calunniose false su di me non solo in conferenza stampa, ma poi riportate sul giornale Repubblica che lo leggono milioni di persone, accostandomi a signori che non ho mai conosciuto".

Intanto il super testimone ritratta.... Non avrebbe mai parlato né sarebbe a conoscenza di un piano del clan dei Casalesi per attentare alla vita dello scrittore Roberto Saviano. Sono le dichiarazioni del pentito della camorra Carmine Schiavone che, interrogato dal procuratore aggiunto di Napoli Franco Roberti e dal pm della Dda Antonio Ardituro, ha smentito di essere la fonte della notizia.

Saviano che scemo non è comincia a preoccuparsi davvero (e se viene paura a uno che vive sotto scorta da due anni....), e annuncia di voler andarsene dall'Italia per poter vivere la sua vita normalmente..

Gli appelli a rimanere si sprecano...(Tanto la vita in pericolo non è la loro...). Il presidente del Senato ha epsresso la sua solidarietà a Roberto Saviano, invitandolo a restare nel nostro paese. "Saviano - prosegue Schifani - non resterà solo. Dimostrando coraggio e talento, ha inferto durissimi colpi alla camorra. E' un esempio per tutti, un patrimonio di legalità. Ha inferto durissimi colpi alla camorra. La gente per bene, tutta l'Italia onesta è con lui". Poi c'è l'anonimo presidente della repubblica che ha una "presa di posizione..." , Napolitano dice : "Ho potuto accertare che si veglia sulla sicurezza di Roberto Saviano. Non penso di dover dire nulla che suoni come allarme". Se lo dice il presidente c'è da crederci... Ma se fossi in Saviano farei un pensierino a qualche isola sperduta nel pacifico... MAI UNA GIOIA...
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