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martedì 14 aprile 2015

Share the hate vol.2

Non c'è niente da fare signori miei, il mio umore continua ad essere piuttosto nero e la mia voglia di diffondere l'odio per il mondo è forte e presente, quindi continueremo con la lista dei personaggi femminili di serie televisive più fastidiosi mai visti.

Payton Sawyer, One Tree Hill. Non che Brooke mi stesse simpatica, eh. Però lei mi provocava un fastidio diverso. "Oh, quanto sono complicata! Oh, quanto disegno bene! Oh, guardate i miei bellissimi riccioli biondi!" Poi compare anche in Grey's Anatomy OVVIAMENTE facendo la parte di una stronza zoccola fastidiosa. Mi viene il dubbio che sia proprio l'attrice così.
Lana Lang, Smallville. Mi sto rendendo conto che i personaggi che sto elencando sono quasi tutti uguali. Gatte morte bisognose di aiuto che non sono in grado di fare niente da sole nella loro vita. Questo tipo di persona mi urta particolarmente anche nella vita vera, eppure pare che gli uomini li trovino solo loro. Spero di sbagliarmi. Comunque, Lana. Quei capelli meravigliosi. Avrebbero dovuto ucciderla anche solo per quello.
Lola, Paso Adelante. Solo per veri intenditori. Per noi che guardavamo quello e poi Saranno Famosi (non Amici, sia chiaro. Amici era un talk show del sabato pomeriggio.) con Monica Hill, Gigi Garretta e quel gran figo di Antonio Baldes. In Paso Adelante c'era Lola. La lagna. Le Buffalo per fare lezione di ballo. I capelli fastidiosamente lunghi fino al sedere. "No ma ragazzi, sono vergine" Sì, ci credo. E giù a piangere facendo quelle smorfie terribili. Comunque, per restare in tema, Miguel Angel Munoz, io ti penso ancora.
Amy Farrah Fowler, The Big Bang Theory. Qui non si tratta di odio, bensì di delusione, come scriveva Helena in un commento al post precedente. Il personaggio è cambiato radicalmente, prima era Sheldon al femminile, però aveva una sua personalità, aveva originalità e senso. Ora invece è diventata una specie di macchietta che brama solo il suo uomo. Forse proprio perché troppo uguale a Sheldon l'hanno voluta cambiare radicalmente. Però, che tristezza. 
Concludiamo in bellezza. Rullino i tamburi.

Carrie Bradshaw, Sex and the City. Sì, signori. FATEMI CAUSA. Dopo lunghe riflessioni ho deciso che mi sta proprio sulle palle. Non mi piace come si veste, tranne in rari casi. Ha tutto e si lamenta sempre. Tra l'altro, io sarei rimasta con Aiden. 
Avrò tutte le fashioniste del mondo contro, ma lo voglio urlare al mondo: Carrie, io ti detesto.
Datemi tempo e ne troverò altre. Di sicuro.

giovedì 9 aprile 2015

Share the hate - Donne dei telefilm

Oggi è un giorno complicato.
È giovedì che nella mia testa è un venerdì, in questa settimana che ha avuto praticamente due lunedì.
Dunque è il giorno giusto per diffondere un po' di odio in questo pianeta.
In questo caso odio per alcuni personaggi femminili dei telefilm. Ho iniziato a fare una lista, ma poi mi sono accorta che stava diventando troppo lunga, quindi potrebbe essere solo il primo post di una serie. Non sarà una classifica, buttiamole così, a caso.
Siete pronti? Partiamo.
  • Kate di Lost. The Queen of All Gatte Morte. I nervi che mi faceva venire quella donna. Figa come poche, finta indipendente, "Mmm, amo te Jack, no, aspetta che la faccio annusare a Sawyer ma non gliela do, oh aiuto sono in pericolo, no ma mi arrangio ma forse no". Non ditemi che vi stava simpatica. Non ci crederei.
  • Brenda Walsh, Beverly Hills 90210. Lo so, forse è un problema mio. Ma era sempre colpa sua se Brandon si metteva nei casini, e io amavo Brandon (sì, team Brandon, tutta la vita, i Dylan non mi sono mai piaciuti). Poi vai in Messico e ti dimentichi i documenti. Vai a Parigi e ti fingi francese per intortare uno. Diventi attrice e sparisci per sempre. No Brenda. Proprio no.
  • Robin Scherbatsky, How I Met Your Mother. Mi fa talmente innervosire che non so neanche bene cosa scrivere di lei. Ted ti amo, adesso sì, adesso no, adesso sì, aspetta, forse, no, dai. Poi il finale. Non dirò niente, ma se non l'avete visto, non guardatelo. Fatevi un favore.
  • Lucy Camden, Seven Heaven. Qui si raggiungono vette di insopportabilità mai scoperte dall'uomo. Credo abbiano inventato questo personaggio per vendere più televisori, perché ogni volta che compariva sullo schermo, l'impulso di lanciarle ortaggi, ferri da stiro, frecce con la punta avvelenata era fortissimo. Tra l'altro riesce pure a sposare un figo incredibile, altro enorme motivo per odiarla.
  • Jen Lindley, Dawson's Creek. Altro giro, altra gatta morta. Le prime volte che è comparsa poi aveva quelle tette a punta che neanche Madonna negli anni '90. "Guardatemi, sono troppo complicata, ho troppi problemi, ho fatto sesso con tutti, ma con te Dawson proprio no perché improvvisamente mi voglio redimere." Stronza.
  • Skyler White, Breaking Bad. Ho letto che questo personaggio è stato talmente odiato che l'attrice ha avuto seri problemi con fan impazziti che la volevano importunare. A me più che odio ha provocato fastidio. In certi momenti della serie l'ho anche direttamente trovata stupida. 
  • Blair Waldorf, Gossip Girl. Ovviamente anche Seriiiina Van Der Woodsen. Con Blair è troppo facile, l'hanno costruita in modo tale da farla odiare. Queen B. Figurarsi. Serena, vabbè, è troppo figa, troppo bionda, troppo magra, troppo "ce l'hanno tutti con me e non riesco proprio a capirne il motivo".

Ne ho ancora parecchi eh. Non pensate che sia finita qui.
Magari un giorno farò la lista anche dei personaggi femminili che più mi piacciono, giusto per fare finta di portare un po' di positività nel mondo.
Ma intanto, SHARE THE HATE.

lunedì 29 dicembre 2014

And the worst present is...

Ho visto blogger chiedere su twitter quale fosse il più bel regalo ricevuto dalla gente a Natale.
Io, da persona positiva e per niente scorbutica, invece, vi ho chiesto quali sono stati i peggiori regali che vi hanno rifilato.
E ne sono uscite di ogni.
Perché non si sa come andrà il Natale, se lo zio si ubriacherà, se la zia farà il pasticcio con le sottilette (TRUE STORY), se nevicherà o se tua cugina reciterà la poesia in piedi sulla sedia, ma una certezza c'è sempre: riceverai un regalo di merda.
Quindi giocano con noi quest'anno (parte la musica di Ok, il prezzo è giusto *PAPPAPARAPARARAPPAPPARA*):

  • Anna, con il pigiama di flanella di Yamamay con scritto "We are best friends" dalla cognata che la odia
  • la coperta con le maniche di Snoopy (da parte della suocera)
  • il vaso-urna funeraria
  • gli scalda caviglie, oggetti di cui ignoravo l'esistenza
  • la felpa da uomo taglia S color petrolio regalo del fidanzato
  • l'ombrello con le orecchie (vorrei proprio vedere una foto)
  • il profumo DIADORA
  • la suocera che regala portafoglio Geox alla nuora perché il suo di Gucci è ritenuto troppo vistoso
  • il portamonete EL CHARRO (direttamente dagli anni '90)
  • il foulard finto Burberry in puro poliestere vergine
  • bracciali agghiaccianti 
  • la classicissima e disgraziatamente mai estinta confezione di prodotti ACQUOLINA 
  • la spatola leccapentole (da parte della suocera)
  • la povera Chiara con azione congiunta di fidanzato (felpa per andare a correre e lei non corre + biglietti del concerto di Vasco a cui vuole andare lui) e genitori (blazer azzurro in pannolenci)
  • collana terrificante e profumo dei cinesi (da parte della suocera)
  • amuleto contro i mali d'amore (vedi foto)
Forse mi sto dimenticando qualcosa, ma cosa abbiamo capito da questa lista?
Innanzitutto che le suocere sono solite fare regali veramente tremendi.
Poi ammetto di non sapere esattamente a chi dare il premio quest'anno. Anche se la collana terrificante + profumo dei cinesi sono un gradino sopra agli altri (vedi foto). E anche il ciondolo con le istruzioni.
Però, capite, ci sono anche degli SCALDA CAVIGLIE. E biglietti per vedere Vasco.

Quindi, se vi va, televotate il peggior regalo.
O aggiungetene altri, fate voi.
Perché al peggio non c'è mai fine.

giovedì 13 marzo 2014

La donna che faceva corsi

Allora, la situazione corsi si è evoluta.
Ora seguo non solo quello di fotografia, ma anche un corso per imparare a lavorare a maglia e a fare lo yarn bombing (che sembra una strana pratica erotica, ma vi assicuro che non lo è).

Corso di fotografia: facciamo il punto.
Sto per giungere al punto di non ritorno. Li odio tutti. Non li sopporto più. Lunedì sera sono tornata a casa dopo il corso con il bisogno impellente di prendere una mitragliatrice e sparare sulla folla.
Tu dici, fai un corso di qualsiasi cosa per rilassarti, per pensare a qualcos'altro che non siano i tuoi maledetti problemi, per farti passare l'ansia, NON PER FARTELA VENIRE.
Porca miseria.

Innanzitutto, se all'inizio dici che il corso finirà alle 22, poi non lo fai finire un'ora dopo, perché mi girano le palle.
Se dici che bisogna fare dei "compiti per casa" ogni volta, poi non può saltare fuori il genio che fa "Ah, io non ho mai fatto delle foto apposta per questo corso, ho usato sempre foto vecchie". E allora crepa. Sarò deficiente io che tutte le settimane divento scema per svolgere il compito.

Poi bisognava decidere dove andare in uscita. E quando. La morte nera. Erano ormai le 23, io stavo morendo di sonno, i ragazzi che vanno a scuola erano visibilmente devastati e nessuno proponeva niente. Allora io ho proposto non una, ma due alternative. E loro erano lì a non dire niente, ad ondeggiare sulle sedie con lo sguardo della mucca che vede passare il treno, oppure "Gnegnegne, ma son sempre gli stessi posti, ah ma io xxx non la conosco quindi no, ma di sabato c'è troppa gente" Ma vaffanculo? Ma proporre qualcosa voi? No. Hanno solo criticato quello che avevo detto io.
Alla fine, indovinate dove andremo? Nel primo posto che ho proposto io. Ma non si poteva decidere subito, no.

Quel simpaticone del nostro insegnante ci fa "Ma la facciamo una pizza di fine corso, vero?"
CONTACI.
Sono già lì.

Corso di maglia.
Tutta un'altra storia.
Siamo in dieci più l'insegnante e voglio bene a tutte.
Quasi, dai.
Comunque, si ride, si scherza, si annoda lana, si bevono tisane e si mangiano dolci.
Il paradiso in pratica.
A parte le due vecchie maledette che non capisco cosa vengano a fare dato che sanno già tutto.

Ah, vi spiego cos'è lo yarn bombing.
In sostanza è una street art, si rivestono gli arredi urbani (ma anche gli alberi, perché no) con un lavoro all'uncinetto o a maglia.
Pare una follia, ma a me piace tantissimo!
A fine corso parteciperò ad un evento del genere nella piazza del paesello, mi vien già da ridere.

Sì signori, c'è una pazza che ha rivestito un autobus DA SOLA

Vi terrò aggiornati, può darsi che uccida un paio di quelli del corso di fotografia prima della fine.
Nel caso, dite a quelli del tg che salutavo sempre.

giovedì 20 febbraio 2014

Il corso di fotografia

Eccomi qui di nuovo, oggi vi parlerò del corso di fotografia più pazzo del mondo.
Perché io non riesco a conoscere persone normali, no. Mai.

Siamo in pochi, ma meglio così, anzi, visto che ogni volta dobbiamo guardare e commentare le foto di tutti (tre a testa) siamo pure in troppi.

Partiamo da quella che dovrebbe essere la persona più importante, l'insegnante, altrimenti detto L'Uomo Senza Palle. Per l'amor del cielo, è un bravissimo fotografo, ma insegnare non è proprio una cosa sua. Gli chiedi un parere e non te lo dà, gli fai una domanda, gliela ripeti anche magari, e lui svia il discorso.
Nonostante ciò, qualcosa la sto imparando. Forse.

Poi via, a bomba sugli altri partecipanti:

La logorroica: Non. Smette. Mai. Di. Parlare. MAI. E' un incubo. Ha la faccia da professoressa in pensione, ma credo sia semplicemente una casalinga annoiata. Parte con filippiche di mezze ore su cose che ha visto solo lei e che sa solo lei. Piacevolissima. Durante l'uscita fotografica che abbiamo fatto ha rischiato seriamente di prenderle da due brutti ceffi che stava fotografando di nascosto. Avrei riso. Parecchio.

Il saputello: non manca di ricordarci ogni sette minuti che lui è architetto e quindi è più figo di noi. Sa più di noi. A dire la verità, a volte sembra che ne sappia più lui del nostro insegnante. Sembrava il più carino di primo acchito ma poi a) si è scoperto che è sposato con una tamarra che si fa il gel alle unghie lunghe mezzo metro b) ha fatto di tutto per farsi odiare.

La coppia: lui è l'Avvocato e mi guarda dall'alto in basso, ma ehi ciccio, abbiamo la stessa laurea e tu hai pure un anno in meno di me. Vola basso per cortesia. Ha la voce impostata e fa il simpaticone. Lei è sinceramente strafiga e pure simpatica. Io una volta o l'altra capiterò lì in pigiama perché dopo essermi fatta la doccia la voglia di rivestirmi e ritruccarmi DI LUNEDI' SERA è massima, come potete immaginare. Lei no. Lei sembra sempre appena uscita dalla parrucchiera, fresca come una rosa e vestita benissimo. Svelami il tuo segreto, donna.

Il secchione: un grado in meno del saputello, possiede ventordici obiettivi che fanno le cose più assurde. Uno voleva anche farmelo provare, ma io non avrei saputo bene cosa farci. Forse ci avrei bevuto dentro il tè. Fa foto più belle della maggior parte degli altri (e di me), ma almeno è umile.

La sospetta fashion blogger: si veste e si atteggia come una di loro. Ha il fidanzato mezzo fotografo. E' piuttosto puntigliosa e critica nei confronti delle foto altrui. Ritocca i suoi scatti ma fa finta di no. Sto aspettando di trovare un suo autfich post nell'internét da un momento all'altro.

La ragazza semplice: poverella, parla quasi solo in dialetto e ride sguaiatamente, ha un preoccupante interesse per le unghie ricostruite (anche lei, sì. Ha fotografato il fornelletto e tutto l'ambaradan) e un cappotto bianco che andrebbe lavato. Magari anche i capelli ogni tanto. Così, per dire.

I due ragazzini: avranno sui 16 anni. Lui è Justin Bieber, stessi capelli. Non parla mai. Lei ha un nome imbarazzantissimo poverella, però ha dei capelli pazzeschi e indossa sempre i doc Marteens senza calzini. 'Sti giovani.

L'inutile. Anche lei non parla molto. Con la sua macchina fotografica compatta cerca di sopravvivere nella giungla delle reflex. E' bruttarella, ma lei ha il moroso e io no, quindi taccio.

Una manica di stronzi insomma.
No dai, alla fine non sono così male.
Forse.
Forse sono io stronza.
Quello sicuramente.
Un altro di loro starà scrivendo un post sul suo blog su quanto è inutile quella con la frangia che viene al corso praticamente in pigiama.
Beh, me lo meriterei.

mercoledì 17 luglio 2013

L'ingrata

Manca poco al mio compleanno.
POCHISSIMO.
Non riceverò molti regali, anzi, ne riceverò un paio se mi andrà davvero di lusso, ma pazienza.
Quindi intendo fare della polemica e scrivere dei regali orrendi che ho ricevuto nella mia vita.

Sono stati TANTI.
Un mio ex una volta mi ha detto "Certo che è proprio difficile farti dei regali".
No, deficiente, non è difficile, non mi conosci se dici così.
A Natale mi hanno regalato dei coltelli di ceramica. Ed io ero felicissima.
Basta pensarci.
Io sono felice con uno smalto.
10 euro e sei a posto.
Ovviamente NON con i brillantini. E NON perlato.
Ok, forse non è così semplice farmi regali.

Ma, forse, regalarmi un cestone di tela arancione per la biancheria non è stata un'idea geniale.
"Ma ti serviva." Sì. Ma sono regali da fare? Mi serviva anche del detersivo, potevi prendermi un fustino di Dash.

Creme corpo alla vaniglia/zucchero filato et similia. Mi fanno veramente schifo. Ne ho a vagonate.

Vorrei sapere cosa aveva nel cervello quella persona che mi ha regalato una borsa di plastica dotata di taschine in cui inserire delle foto.

Sciarpe. Di roba sinteticissima. E dorate. O dotate di frange e/o veli.
"Non la metti mai..." Eh no, cazzo.

Perché io sono davvero una stronza.
Non ce la faccio a usare/indossare una cosa che non mi piace.
Un mio amico, invece, usa tutto, con entusiasmo. Un po' lo invidio. Così non offende mai nessuno.

Non è stato esattamente un regalo brutto, ma vorrei lo stesso parlare di quella volta che mi hanno regalato una maglietta in 12. E io avevo offerto la cena a tutti.

Quando ero piccola, mia zia mi regalava sempre puzzle. Tonnellate di puzzle. Tutti gli anni. Io odio i puzzle. Non ne ho mai finito uno.

L'ho già scritto, ma ricordo quando la mamma del mio ex, per il mio compleanno, mi ha regalato la torta preferita del figlio.

Musica: qui ce n'è per tutti i gusti. Mi sono stati regalati i cd di: Dirotta su Cuba (!), Gianluca Grignani (sempre odiato), Gemelli Diversi, EMILIA (ve la ricordate "I'm a big big girl in a big big world"? Ecco. Ma non il singolo, l'album intero.) (unico cd suo venduto al mondo, credo), la colonna sonora di Fame, quando io volevo quella di Dirty Dancing ("Eh, non l'ho trovata." Allora fai a meno di regalarmi una colonna sonora).
Potrei citare anche di quando mi è stata regalata la cassetta Everything Changes dei Take That al posto di Take That & Party, ma, con il senno di poi, non è stato così grave. A undici anni mi è sembrato gravissimo.

Poi ci sarebbe tutto il capitolo "roba brutta che ti regalo solo perché è in saldo". La disgrazia di compiere gli anni in periodo di saldi. Neanche i primi, ma proprio quando si gratta il fondo del magazzino. Ricordo una canotta che sembrava fatta di lana (ma era cotone) Sisley color verde marcio (che odio), una camicia della marca Lee (esiste ancora?) sinceramente agghiacciante, una borsa di paglia a fiori troppo rosa perfino per me (Caleidos, quando chiudi?).
Restando in argomento, volevo dire all'amica Sara, che ha ricevuto per il suo compleanno una pochette in saldo di Carpisa, che le sono vicina.

Aggiornamento: non posso non aggiungere un paio di cose che mi sono ricordata solo ora: due e dico due borse dell'acqua calda, una elettrica e una tradizionale, e il terribile zaino monospalla con portacellulare sul davanti che andava negli ultimi anni '90/primi 2000. Era grigio, marca PHARD. Agghiacciante.

Parlatemi dei vostri regali orrendi.
Fondiamo un fan club.
Un'associazione di auto aiuto.
Un gruppo su facebook.

Ditemi che non sono sola.

mercoledì 9 maggio 2012

Acidità gratuita: Beyoncé

Non mi permetterei mai di copiare o "rubare il lavoro" alla Zit, perché a) non sarei capace, b) non so di moda neanche un quarto di quello che sa lei.
Però, volevo porre l'attenzione su quella che pochi giorni fa è stata dichiarata la donna più bella del mondo. Beyoncé. Al Met Gala.


 Ma, dico, sta scherzando?
Io capisco che ha partorito da poco e quindi è OVVIO e NORMALE che non sia magrissima. Tutta salute. Anzi, sono pure contenta che non si sia distrutta di diete fino a morire di fame.
Però. Era proprio il caso di mettersi questo vestito? Col body color carne sotto?
Chi le ha fatto da stylist, Cicciolina?



Che poi. Io sono ignorante e il vestito non mi piace a prescindere. Anche se è Givenchy.

Bene, anche oggi ho detto la mia cattiveria quotidiana.


Ah, un'altra cosa che non c'entra NIENTE ma magari vi può essere utile.
Solo per oggi, con il codice PROMOZA50, potete attivare un nuovo abbonamento a GLOSSYBOX a metà prezzo. 7 euro al posto di 14. Televotate, televotate, televotate. (Vado a farmi ricoverare, addio).

venerdì 27 aprile 2012

La verità

La verità è che vorrei scrivere qui tante cose, ma ho deciso che è meglio di no.
Quindi ne scriverò solo alcune.
Per esempio vi dirò che non ho voglia che venga caldo. E questo è strano. Perché io l'estate l'ho sempre amata. Questa volta no. Perché non voglio abbandonare il mio piumone, ma anche e soprattutto perché d'estate si fanno cose, si vede gente. E io non ho cose da fare nè gente da vedere. Un anno fa scrivevo proprio qui "Sto ricominciando a prendere in mano la mia vita". Beh, non era tanto vero.
Vi potrei dire che sono talmente incattivita che ho confidato ad una commessa perplessa che spero che al matrimonio di mia cugina piova. Anzi, mi basterebbe solo che piovesse quando lei uscirà dalla chiesa (tra l'altro è appena stata qui per darmi l'invito. Non riesco a smettere di digrignare i denti).
Vi potrei dire che ieri mi sono quasi rotta il mignolo del piede sinistro sbattendolo sulla gamba di metallo della panca dello spogliatoio.
Ma mi potrei tirare un po' su facendo dei dolci. E invece no, perché ho deciso che è tempo di dimagrire sul serio e di mangiare roba sana.
Potrei distrarmi guardando i miei amati telefilm fino allo stordimento, ma no, perché il mio computer ha deciso che è tempo di non funzionare più, così mi tocca usare il vecchio pc fisso che va a criceti, ha una scheda video del 1998 e soprattutto non ha le casse.
Potrei pensare che sono riuscita a mettermi per una settimana la crema anticellulite mattina e sera, cosa mai successa nella vita e potrei esserne fiera. Ma io non credo nelle creme anticellulite, a dire il vero.
Potrei pensare al fatto che in realtà un tizio qualche mese fa mi aveva anche chiesto di uscire. Peccato che poi non solo non siamo usciti, ma è anche sparito dal globo terracqueo.

La verità è che qua non succede mai niente.
E io sono stufa.

mercoledì 4 aprile 2012

Cose irritanti

In questi giorni il mio umore non è dei migliori. Viaggio tra il triste e l'incazzato, a seconda dei momenti. Nel mentre tossisco anche l'anima, come da due settimane a questa parte. Un bel quadretto, insomma.
Quindi ho deciso di fare una lista di cose che mi urtano i nervi, le più stupide e inutili ovviamente. E chissà che mi calmi un po'.

Partiamo a bomba: i pantaloni a fiori.


 Ma siete serie? Vi piacciono davvero? Pare che in questa primavera due-zero-uno-due non se ne possa fare a meno. A me ricordano il 1988. Quando io ero all'asilo e indossavo un sacco di fuseaux così. Ma avevo 4 anni.
E poi "Fiorito in primavera? Avanguardia pura".

La bb cream. Non l'ho provata, ma mi sta sulle palle a prescindere.

Gli smalti olografici.

 La tamarrata della stagione. Andrebbero bene solamente per andare sul tagadà mentre dagli altoparlanti si ode "Sale sale e non fa male".

Federica Pellegrini.
E' ovunque. Lei e la sua maledetta erre di Marghera. (lo so che non è di Marghera, LO SO, ma la erre è quella). E i pavesini. E Enel Enerrrgia. E Yamamay. Poi stamattina mi sveglio e me la trovo anche ignuda sulla copertina di Vanity Fair che si struscia su quel figo di Magnini.
Abbattiamola.

I pantaloni pastello di Zara.


 Che mi piacciono. Ma mi fanno incazzare molto perché mi stanno da cani. Sembro un salsiccione avvolto nel denim colorato. Sembro una certa fashion blogger che ne ha un paio di bianchi e li sdrammatizza con delle zeppe rosse che, come è ovvio, slanciano un casino.

La primavera. Che è durata una settimana. Giusto la settimana in cui io ero chiusa in casa con la tisi (che non mi è ancora passata).

I flatform.


 Questo tipo di calzature mi urta i nervi quasi quanto gli stivali invernali spuntati.
State attente, gli anni '90 stanno tornando. Già è tra noi la moda dell'ombelico in vista. Il prossimo passo saranno i costumi sgambatissimi che stavano dimmerda anche alle tipe di Baywatch. Io ve lo dico, siamo in pericolo.

Il mio mac mi sta abbandonando.
Forse questa è la cosa che mi fa incazzare più di tutte. Lo schermo si spegne. Sta acceso solo quando è inclinato. Per riuscire a portarlo almeno a novanta gradi rispetto alla scrivania, devo fare una ventina di tentativi. E a volte si spegne lo stesso. Ha iniziato a farlo quando ho cominciato a scrivere la tesi. La cosa mi fa pensare.

I telefilm che sono in pausa.
In pausa insensata, aggiungo.
E Pan Am è finito. Hart of Dixie forse non avrà una seconda serie.
Ditemi voi se una non si deve incazzare.

Ecco.
Ma queste cose non fanno arrabbiare anche voi?
Forse sono io che sto diventando una vecchia zitella.
Quando inizierò a riempirmi la casa di gatti, chiamate la neuro.
Non manca molto a quel momento, ve l'assicuro.

venerdì 23 marzo 2012

Domande scomode

Oggi sono qui per fare un appello.
Perché, come qualcuno di voi sa, dato che mi segue su twitter, in questi giorni c'è stata una persona che mi ha fatto parecchio arrabbiare. Io, a questa persona, non ho fatto proprio niente. Non ci vediamo neanche mai. Ma lei ci gode lo stesso a farmi star male, vai a capire perché. Adesso non starò a spiegare esattamente cos'è successo, ma l'altra sera ci siamo viste e lei, che sa qual è il mio nervo scoperto, non ha fatto altro che chiedermi "Ma tu quando ti laurei? Ma come mai non ti sei ancora laureata? Ma non avevi finito? Ma mi raccomando, dimmelo quando ti laurei, che ci tengo a saperlo!". Sempre con sto sorriso da finta amica sulle labbra. Ecco, lei lo ha fatto perché è chiaramente una stronza, ma il mio appello sarà più generale.
Non chiedete alla gente quando si laureerà. Se non è il diretto interessato che tira fuori l'argomento, vuol dire che non ne vuole parlare. Che ci sta male. Che, a volte, non è neanche colpa sua se è ancora lì a marcire all'università. Magari voi lo fate senza pensarci, per parlare, per gentilezza. Ma no, lasciate perdere.
E lo stesso vale per tutte le varianti di questa domanda.

- Ma quando ti sposi?
- Quando andate a convivere?
- Hai trovato lavoro?
- Quando fate un bambino?
- E il secondo figlio quando arriva?

Se non ne sto parlando io per prima, c'è un motivo.
Se mi fai una domanda del genere, o non ci pensi, o vuoi deliberatamente ferirmi.

Quindi, quando mi laureo?

NON LO SO CAZZO, NON-LO-SO!
E SE LO SAPESSI, NON TE LO DIREI!

Oh. Mi sono sfogata.
Buon week end a tutti.

martedì 7 febbraio 2012

Idratanti e drammi

E' successo che mi serviva un idratante viso perché, purtroppo, le mie scorte di campioncini Clarins sono finite da un pezzo, anche la crema Clarins che avevo comprato sull'onda dell'euforia causata dai campioncini è andata, ho fatto fuori anche tutte le cremine trovate nelle Glossy Box, quindi mi sono trovata in piena emergenza. Sono riuscita a rimandare rubando dalle riserve cremifere di Madre, ma mi è stato intimato di andare a comprarne una di mia.
Il fatto è che io sono in crisi quando si tratta di idratanti per il viso. Per anni è stato il dermatologo a dirmi cosa comprare, io andavo in farmacia con la ricetta e fine. Stupendo.
Adesso dal dermatologo non ci vado più, quindi devo decidere io. La Noiah. Il Fastidio.
Così ho avuto l'idea malsana di farmi consigliare da una commessa della profumeria. Io odio farmi consigliare dalle commesse. Anche perché, di solito, ne so più io di loro.
La commessa, che da ora in poi chiameremo amichevolmente La Troia, ha iniziato a mostrarmi una crema di Dior da un trilione di euro "Ma c'è dentro un siero che wow, e poi sembri più giovane di centordici anni, è antietà bla bla bla". Amica, senti. Io ho 28 anni e tutti dicono che ne dimostro qualcuno in meno. Sai dove te lo puoi ficcare il tuo siero antietà? E poi, vorrei spendere un po' meno, a dire il vero. "Ah, allora ho questa di Clarins che bla bla". Guarda, io sono cintura nera di Clarins, questa per me NON VA BENE. Hai capito? "Ok, allora questa. La uso anch'io, mi ci trovo beniiisssimo, è leggera e bla bla bla", mi stordisce di chiacchiere e io la compro. Spendendo troppo, per i miei standard.
La crema era questa:

 E mi ha fregato perché sulla confezione è tutto scritto in inglese, quindi l'ho letta bene solo quando sono arrivata a casa. "Dopo un mese che la usi dimostrerai 10,4 anni in meno". Bene, sarò pronta per l'asilo! "Luminosità già da subito". Vabè, male non farà.
Me la metto dopo essermi struccata. E qui si consuma il dramma. Aveva i brillantini. Aveva i maledetti brillantini! Sembravo Edward Cullen quando si espone al sole.
Quindi, non solo quella Troia della commessa di Douglas mi ha venduto una crema per pelli mature che costava tanto, ma mi ha venduto una crema per pelli mature CON I BRILLANTINI. Ma io ti spezzo le gambe. E va bene, potete farne quante ne volete di creme viso con i brillantini, ma allora, porca vacca, mi dici che ci sono prima di vendermela! Alcune amiche di twitter hanno condiviso il dramma con me, e per questo le ringrazio. Hanno rotto virtualmente le gambe alla Troia con me.
Poi, oltre tutto, per tirare fuori il tubetto avevo rotto la scatola. Perché c'era l'antifurto incollato in modo criminale. Quindi le mie speranze che si riprendessero indietro la crema erano quasi nulle.
Ma, per fortuna, questa storia ha un epilogo felice. E' partita la spedizione punitiva e la crema è stata cambiata. Ho come il sospetto che non fosse la prima volta che portavano indetro questa crema per la storia del brillantini. Che, ok, a dire il vero non sono così sfacciati, ma ci sono. E comunque, per accettare di cambiare una crema che era stata usata e con la scatola rotta, forse si son resi conto di averla fatta grossa. E mi hanno anche dato una sporta di campioncini.
Alla fine ho preso una crema Lancome che era scontata. Staremo a vedere com'è.
Comunque, giustizia è stata fatta.
Da ora in poi voglio essere chiamata Tulipano Nero.

giovedì 25 agosto 2011

Pseudo compleanno

Attenzione: il contenuto di questo post è altamente polemico.

Il 13 agosto è stato il compleanno di Pseudo Amica, ed essendo anche lei invitata al temibile matrimonio proprio in quel giorno, ha deciso di festeggiare la sera prima. La sera prima del matrimonio. La sera prima del matrimonio per il quale sia io che lei ci saremmo dovute alzare ALMENO alle 7 per andare dalla parrucchiera, visto che la cerimonia si svolgeva sì alle 11 del mattino, ma a una cinquantina di chilometri, da percorrere in autostrada. Il week end di Ferragosto. Ci siamo capiti.
"Ma no, tranquilla, tanto torniamo tutti presto" Sicura? "Sì sì, ti passo a prendere io."  Guarda che se tu fai tardi vengo con la mia macchina, che quando torno mi devo anche lavare i capelli. "Ti giuro di no".
E così mi sono fatta venire a prendere. Siamo anche andate a raccattare il suo Pseudo Moroso. Sì perchè la Pseudo Amica ha uno Pseudo Moroso. Che tiene nascosto, ma non a tutti. Al suo ex sì per esempio. Ai nostri amici che sono venuti al matrimonio anche. Ai suoi genitori. Credo che lo faccia per poter esercitare al meglio l'antica arte del Tenere un Piede in Due Scarpe. Perchè quando è con l'ex (stupido come un comodino, ma ancora perso per lei) lo illude, lo tiene per mano, si fa fare le foto. Quando l'ex non c'è, limona durissimo in tutti i luoghi, in tutti i laghi e in tutti i modi con l'altro. Mah. Non condivido. Anche perchè poi la gente viene a chiedere a me cosa sta combinando e perchè prende per il culo l'ex, e io non so cosa dire. L'unica risposta possibile è che è semplicemente una stronza.
In ogni caso, andiamo a prendere l'aperitivo al mare (offerto da lei) con altre sue amiche, soggetti che ve le raccomando.
C'è quella che viene chiamata da tutti amichevolmente Il Troione, che passa tutta la sera a raccontarci di quanto a lei piaccia l'uomo unto, sudato e sporco, preferibilmente con un martello pneumatico in mano.
La Svampita, che paarla paaarla, parla sempre e dice un fiume di stronzate senza assolutamente rendersene conto. In fondo una buona ragazza poverina, non è colpa sua se è così.
La Anoressica, che va a mangiare il sushi, ma poi toglie il riso perchè è troppo pesante. No, dico, avete presente quanto riso c'è nel sushi? Neanche una forchettata. Ecco. Poi stavamo camminando e lei si è inchiodata al marciapede dicendo che doveva ASSOLUTAMENTE entrare in quel negozio ed entrarci SUBITO. Noi avevamo fame e siamo andati avanti. Insomma è entrata perchè doveva spiare la commessa che forse era la ex del suo ex e forse lui ci era andato a letto di recente. Gente malata.
C'erano altri due tizi, ma non degni di nota.

Comunque, siamo andati in un ristorante giapponese. Fighissimo peraltro.
A me andava bene, avevo voglia di mangiare sushi. Ma il resto della compagnia a) non aveva mai mangiato giapponese, b) non voleva neanche provarlo. "Eh ma tanto hanno anche la pizza". Sì, quella più semplice aveva sopra filetto di branzino affumicato al pepe e costava un rene. Non c'erano pizze normali.
Ora, capisco che è il tuo compleanno, ma non puoi andare in un posto dove si spende un patrimonio per cose che a più della metà della gente fanno schifo. Dai. Non sono maniere di comportarsi. Anche perchè non è che abbia offerto la festeggiata.
Non vi dico il casino per pagare, mancavano dei soldi, perchè la Svampita sosteneva di averli messi tutti e invece non l'aveva fatto. Forse più che Svampita, era Furba.

Dopo cena, io volevo andare a casa, memore della promessa "Tanto torniamo presto". Lo sapevo, LO SAPEVO che non mi sarei dovuta fidare.
Mi son dovuta lavare i capelli all'una e mezza, sono andata a letto alle due (sveglia alle 7 per il giorno dopo, vi ricordo).
In ogni caso, il mio regalo era il più bello, un paio di orecchini. Il Pseudo Moroso le ha regalato due mollettine di Tarina Tarantino che ha fatto arrivare da Los Angeles. Francamente, al mercato del paesello ne ho viste di più belle. Scopro ora che costano 45 dollari l'una. Ma stiamo scherzando??

In ogni caso, io, con 5 ore scarse di sonno, mi apprestavo ad affrontare il Matrimonio Numero Due, in trasferta tra l'altro.
Ma questo ve lo racconto un'altra volta.

giovedì 9 giugno 2011

California, here they come

Domani Fratello parte, al grido di "Califoorniaaa, here we cooomee!", come insegna quel teppistello di Ryan di O.C. (a proposito, ho visto che lo stanno ritrasmettendo su Italia 1. Ma è sempre stato così tremendo quel telefilm?).
Sì, io sono contenta per lui e per Cugino Idiota che partono insieme per raggiungere Cugino Genio in terra statunitense, ma, diciamocelo, sono anche invidiosa marcia. Soprattutto perchè il motivo per cui non potevo partire - puf! - è sparito nel nulla. Intendo il famoso esame di diritto tributario che mi è stato miracolosamente riconosciuto. Così resterò a casetta mia bella mangiandomi le mani e autoconvincendomi che è meglio così, che tanto loro, non avendo ancora 21 anni, non possono andare in un sacco di posti, tipo Las Vegas e... e basta. Oppure pensando al fatto che, se fossi partita, avrei dovuto pensare a tutto io perchè sarei stata la più vecch... ehm, grande. E avrei dovuto guidare io, perchè chi ha più di 24 anni paga meno il noleggio della macchina. Guidare. Per le strade della California. Magari una decappottabile. Ahaaa. Oddio, l'invidia mi sta mangiando viva.


Ma, mettendo da parte la mia invidia, volevo parlarvi di un fenomeno che emerge spesso quando una persona parte.
Quello per cui gente che conosci magari anche poco ti chiede di portargli a casa un regalo. E spesso ti dà anche indicazioni precise al riguardo. "Ma poi ti dò i soldi eh". Sì, come no.
Non so voi, ma a me queste persone danno fastidio. Molto fastidio. Perchè a) se ci tengo a te, un regalino te lo porto a casa comunque, senza che tu me lo domandi; b) i soldi non te li chiedo; c) è una rottura di palle e un pensiero star là a perdere tempo per cercare "qualcosa dell'Adidas, magari anche una spilla che in California le fanno belle" (questo non l'ho inventato, giuro. Amica, dovresti sapere che comunque l'Adidas è una multinazionale. Non serve andare negli USA per comprare qualcosa dell'Adidas).
Io, dico IO, non ho chiesto niente a Fratello. Ed è mio fratello. (Non gli ho nemmeno chiesto di portarmi a casa una carrettata di smalti OPI che là non costano niente, perchè LO SO che sarebbe una rottura di scatole per lui andare a cercarli).

Ma forse sono io troppo intollerante.
Voi che ne pensate?
Ditemelo. E' un ordine.

lunedì 2 maggio 2011

Insofferenza

Oggi ne ho per tutti.

- tu che vai a prendere la MIA posta e tirandola fuori dalla cassetta strappi buste e giornali. Non farlo più perchè sappi che rischi la vita. La MIA posta la voglio prendere IO.

- tu, Cesare Salvi, che hai scritto un libro solo sulla responsabilità civile di TRECENTOTRENTA pagine, non avevi altro di meglio da fare? E sbagli anche i congiuntivi. Ignorante.

- sempre tu di prima, che non hai evidentemente un cazzo da fare oltre che tendere gli agguati al postino, e che conti le ciliegie che ci sono sull'albero in giardino e mi informi che ce ne sono 500, trovati un hobby, fatti una vita.

- cameriera che sabato sera non hai capito una mazza della mia ordinazione e quindi mi hai portato la pizza sbagliata PER DUE VOLTE (poi l'ho mangiata così com'era per disperazione), crepa.

- pomodorino che eri sulla pizza e che mi sei esploso nel naso, fottiti.

- facebook, che nonostante io abbia nascosto il mio ex (perchè sono una debole), mi fai leggere lo stesso quello che gli scrivono i suoi amici. Vaffanculo.

- e tu, mio ex, che fai una vita fighissima anche senza di me. Vaffanculo anche a te, anche se lo so che sto meglio da single. E vaffanculo perchè quando ci siamo lasciati mi hai detto "Io non lo dico di rimanere amici, io lo faccio."

- amico commesso della profumeria, che mi dici che la crema da corpo che volevo regalare a madre (la sua preferita) per la festa della mamma è andata fuori produzione. Muori.

- colite, che sei tornata a bomba, grazie davvero, non serviva.

- zanzara, che mi hai appena punto. Non serve che ti dica niente, già lo sai.

Attenti, perchè mordo.
Ma mi sembra anche di avere delle buone ragioni.

venerdì 22 aprile 2011

Irritazione

Quella che provo quando vedo questa:


Cara Gwyneth, hai 37 anni e ne dimostri meno di me, che in teoria ne ho dieci di meno.
Anche il servizio fotografico all'interno mi ha irritato non poco. Sembrava una sedicenne.
Caro vecchio botox... o lifting o quel cavolo che si è fatta.

Poi questa pubblicità:


Già Ambra mi urta i nervi di per sè da quando aveva quindici anni e presentava Non è la Rai, poi c'era bisogno di farsi fotografare in posizione "ho una colica e sto soffrendo"? Io in questa posizione ci sto quando sto morendo di dolore in quei giorni del mese. Pare che comunque vada di moda ultimamente. Non il dolore alla pancia, quella posizione per fare le foto. Sono io che sono troppo out probabilmente e non capisco.

Poi, vogliamo parlarne?


Partendo dal presupposto che io Olivia Palermo non la posso vedere (ma ammetto che si veste da dio) e che queste scarpe mi fanno piuttosto schifo, si può sapere cosa cavolo dovrebbe c'entrare lei con queste calzature? Sono talmente sproporzionate rispetto a quello stuzzicadenti che è la sua gamba, che sembra che quest'ultima stia per spezzarsi. Inoltre ci credo proprio che lei le porti davvero e tutti i giorni. Sì, certo.

Bene.
Ho sparso abbastanza acidità per oggi.
Vado a mangiare un po' di miele per addolcirmi.
Non so se servirà.

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