il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



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mercoledì 11 giugno 2014

11 giugno 1984 Ci manchi



non credo sia necessario aggiungere altro alle due fotografie: la dignità di un uomo e il dolore di un Popolo

«E ora compagne e compagni, vi invito a impegnarvi tutti, in questi pochi giorni che ci separano dal voto, con lo slancio che sempre i comunisti hanno dimostrato nei momenti cruciali. Lavorate tutti, casa per casa, azienda per azienda, strada per strada, dialogando con i cittadini, con la fiducia per le battaglie che abbiamo fatto, per le proposte che presentiamo, per quello che siamo stati e siamo… è possibile conquistare nuovi e più vasti consensi alle nostre liste, alla nostra causa, che è la causa della pace, della libertà, del lavoro, del progresso della nostra civiltà»
Padova 7 giugno 1984

domenica 16 febbraio 2014

il giorno del disonore

Art. 54.
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

...non credevo che sarebbe stato possibile arrivare a tanto nel ferire, infangare, disonorare le nostre istituzioni.
Non solo un guitto fiorentino ha concordato con un pregiudicato lo strumento con cui noi dovremmo darci le nostre rappresentanze, ma a questo Delinquente è stato permesso con gli onori del caso di andare a contrattare gli equilibri del prossimo governo.
Non credo che Herbert Hoover avrebbe mai accettato di incontrare Al Capone come non credo che un Presidente come Sandro Pertini avrebbe mai permesso che un condannato in attesa di espiare una condanna su problematiche fiscali di grande entità potesse calpestare il più autorevole palazzo dello Stato.
Sono stati disonorati quei principi sui quali la nostra democrazia, già abbondantemente minata, ha posto le sua fondamenta.
L'educazione ai propri figli viene data con l'esempio, molti di noi sono figli o nipoti di chi ha pagato il prezzo più alto per restituire la dignità a questo paese o di chi ha lottato per migliorare le condizioni di lavoro, della salute dei diritti civili. 
Quale esempio oggi è in grado di dare il nostro Stato?
Loris

sabato 29 giugno 2013

giugno e luglio 1960 "...eccoli accanto alla nostra bandiera: sono i fucilati del Turchino, della Benedicta, dell'Olivetta e di Cravasco,..."

Parlando del 30 giugno 1960


…ho scolpito nella memoria in quei giorni di fine giugno, i cantieri edili deserti e, ragazzotti con le magliette a strisce che approfittavano di quel deserto per intrufolarsi e tagliare metri di tondino di ferro per avere qualcosa da utilizzare come proiettili per le loro fionde.
Genova Antifascista esce vittoriosa da quelle giornate, ribadendo la combattività e la compostezza di quel movimento, esattamente come 15 anni prima, si ripulì del ciarpame e mostrò fiera i suoi figli migliori, pronti a sacrifici pur di garantire libertà e democrazia.
Purtroppo i servi dello Stato dovevano sfogare la frustrazione di quella sconfitta, e pochi giorni dopo, a Reggio Emilia il 7 luglio 1960 e in altre parti d’Italia dove l’opposizione al governo Tambroni si manifestava pubblicamente, non esitarono a colpire in modo vigliacco braccianti e operai che si stavano riunendo pacificamente sotto le insegne della CGIL e delle organizzazioni partigiane uscite dalla Resistenza.
Sotto i colpi di arma da fuoco della polizia di Tambroni restarono 11 manifestanti. 
A Licata il 5 luglio cadde Vincenzo Napoli di 24 anni . A Reggio Emilia , fu un agguato premeditato che causò la morte sotto le pallottole dello Stato di Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri, Afro Tondelli; tutti operai e comunisti.
A Palermo nei giorni successivi caddero uccisi dalla polizia Francesco Vella, Andrea Gangitano, Giuseppe Malleo, Rosa La Barbera. A Catania, massacrato dalle manganellate perì Salvatore Novembre.
Naturalmente se lo Stato non è ancora oggi in grado di giudicare se stesso, come dimostra la sentenza Cucchi, o ha serie difficoltà ad accertare e rispondere adeguatamente a responsabilità personali come si evince dai casi Diaz o Aldrovandi, negli anni 60 e in quelli successivi la magistratura si distinse per non accertare alcuna responsabilità, anche quando ci furono testimonianze precise che indicavano gli sparatori.
Loris

Un protagonista politico delle giornate di Genova fu il sempre più compianto Presidente della Repubblica Sandro Pertini che il 28 giugno del 60 a Genova, in Piazza della Vittoria pronunciò un comizio che chiamava a raccolta il popolo operaio e antifascista genovese .

"Gente del popolo, partigiani e lavoratori, genovesi di tutte le classi sociali. Le autorità romane sono particolarmente interessate e impegnate a trovare coloro che esse ritengono i sobillatori, gli iniziatori, i capi di queste manifestazioni di antifascismo. Ma non fa bisogno che quelle autorità si affannino molto: ve lo dirò io, signori, chi sono i nostri sobillatori: eccoli qui, eccoli accanto alla nostra bandiera: sono i fucilati del Turchino, della Benedicta, dell'Olivetta e di Cravasco, sono i torturati della casa dello Studente che risuona ancora delle urla strazianti delle vittime, delle grida e delle risate sadiche dei torturatori. Nella loro memoria, sospinta dallo spirito dei partigiani e dei patrioti, la folla genovese è scesa nuovamente in piazza per ripetere "no" al fascismo, per democraticamente respingere, come ne ha diritto, la provocazione e l'offesa.......leggi tutto>>"



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In occasione del cinquantesimo dei fatti del 30 giugno, la Rai mise in onda il film documentario di Mimmo Calopresti "I Ribelli". Questo blog linkò immediatamente il file che era nell'archivio Rai in quanto è un documento di indubbia qualità sulla storia di quei giorni con autorevoli testimonianze.
Dopo pochissimo tempo però il file veniva rimosso dagli archivi Rai . Che la soppressione di questo documentario , in epoca berlusconiana non abbia implicazioni politiche, è difficile da digerire.
Aiutato da compagni ho reperito questi link che corrispondono al documentario scomparso.






Difendiamo la Costituzione

venerdì 21 ottobre 2011

Storia di baci e forca

Ben Ali, Hosni Mubarak, Mu'ammar Gheddafi......
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come finiscono i tiranni? Giornalisti benpensanti giudicano poco democratica la fine riservata all'amico di Berlusconi e Frattini.
Una persona a me cara mi ha detto che se pensa a due democratici senza ombra di smentita, le vengono in mente Sandro Pertini e Riccardo Lombardi, ambedue per il ruolo che ricoprivano nel CLN decretarono la condanna a morte di Benito Mussolini. Credo che i giornalisti benpensanti dovrebbero essere un po meno ipocriti. O forse non sarebbero giornalisti italiani?

Piazzale Loreto fu un atto di giustizia nei confronti di chi portò l'Italia alla rovina.

BEGIN

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