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domenica 28 febbraio 2010
MICHAEL JORDAN NUOVO PROPRIETARIO DEGLI CHARLOTTE BOBCATS
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sabato 27 febbraio 2010
MR TRIPLE DOUBLE : JASON KIDD
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venerdì 26 febbraio 2010
ILGAUSKAS TORNA AI CLEVELAND CAVALIERS ? THABEET IN D-LEAGUE
E' appena iniziata la telenovela Ilgauskas. Il centrone di 7.3 piedi (2 metri e 19 circa) dopo essere arrivato nella capitale degli U.S.A. in seguito alla trade che ha visto Jamison approdare nell'Ohio, è stato rilasciato da Washington con un buyout, voce che già circolava negli scorsi giorni ma che ha trovato conferma solo nelle ultime ore. In tal modo i Wizards aumentano di molto il loro spazio salariale nel prossimo mercato dei free agents.
In realtà forse di telenevola non si dovrebbe parlare perchè il tutto ha le sembianze di una manovra orchestrata fin dall'inizio per fare in modo che Z tornasse a casa, cioè a Cleveland, dove troverebbe di certo tutti pronti ad accoglierlo con gioia; "Io so che a lui farebbe piacere tornare qui. A me farebbe piacere se ritorna, specialmente ora mentre noi siamo contendenti per il titolo", sono le parole di James in merito ad un eventuale ritorno del suo ex compagno di squadra.
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Certamente se il lituano dovesse far ritorno ai Cavs, Cleveland già di per sè molto competitiva sotto le plance, sarebbe inarrestabile nel pitturato, perchè Shaq ha dimostrato di saperci ancora fare contro gente come Howard, Jamison è esattamente il lungo che volevano che apre le difese e smista il traffico sotto le plance, Hickson è un giovane decisamente futuribile ma che ha già ben figurato anche offensivamente (anche se nei playoff con probabilità il suo minutaggio ampio scomparirà) ed hanno il lottatore Varejao, che sta attraversando il suo miglior momento in carriera, quindi tornasse anche Ilgauskas, la lotta sotto i tabelloni sarà un dominio Cavs, anche perchè c'è anche un certo James che se vuole può spaziare nel ruolo di ala grande comodamente e creare mismatch in velocità spaventosi.
Le altre franchigie lo sanno molto bene e per questo per accappararsi i servigi dell'ex Washington si sono mossi anche altri team : Atlanta, Dallas e Denver, non a caso gente che ambisce a traguardi alti nei playoff sapendo benissimo che uno così con la sua esperienza aiuterebbe e non poco nelle ambizioni.
La sensazione è che comunque Z tornerà sotto l'ala di Mike Brown, ma per farlo dovrà aspettare 30 giorni come le regole NBA vogliono.
Chiudiamo con un'interessante notizia. Thabeet, l'acerba seconda scelta assoluta di Memphis è stata mandata in D-League a crescere il suo gioco, un record per l'NBA perchè mai una scelta così alta nel draft era andata nella lega di sviluppo, il record appena battuto apparteneva a Webster che era stato scelto con la sesta chiamata.
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mercoledì 24 febbraio 2010
RUDY FERNANDEZ VUOLE ANDARSENE
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martedì 23 febbraio 2010
LE MIGLIORI E LE PEGGIORI SQUADRE NBA DELLA SETTIMANA 14
Migliori :
3. Orlando Magic :
Non vengono da grandiosi risultati e da vittorie clamorose contro squadre blasonate, almeno non fino all'ultima partita disputata, quella di domenica sera, dove hanno sconfitto i Cavs. E' vero Cleveland aveva all'attivo 2 vittorie su 2 contro i Magic, ma la prestazione di Orlando ha messo in luce alcune cose importanti che non vanno sottovalutate. In una gara punto a punto decisa solo dalla maggiore cinicità, un Vince Carter che prima degli spiccioli finali di gara non aveva fatto praticamente nulla ha elevato il suo gioco ed è sembrato immarcabile. I Cavs non hanno trovato contromisure in fretta ed hanno perso la gara. Inoltre è vero che Shaq ha vinto il duello sotto le plance contro Howard insegnandogli ancora qualcosina sull'uso del corpo in post basso ed ha mandato a spasso Gortat, ma comunque ciò non è bastato a Cleveland per vincere, e ciò è abbastanza importante in quanto si pensava che arginato il centrone di Orlando ci si incamminava verso la strada della vittoria...non è stato così. I playoff sono un'altra storia si vedrà. Intanto vi regaliamo questo video preso da NBA.com su un tiro incredibile di Carter:
http://www.nba.com/magic/video/2010/02/23/022310cartershotm4v-1238735/index.html
2. Dallas Mavericks :
Di re nel mercato appena concluso ce ne sono pochi e Dallas fa parte ampiamente di questa schiera. Già solo per le acquisizioni che ha fatto dovrebbe stare in questa piazza (ma in questa classifica non conta molto), perchè ha colmato quei vuoti che aveva (vedi soprattutto la sezione lunghi dei Mavs...) divenendo ora una seria candidata al titolo. A fare da scia al momento, arrivano 4 vittorie consecutive che seppur significative a metà, in quanto Miami ed Indiana non sono test significativamente accettabili ma Orlando e Phoenix, si. Haywood si sta dimostrando quello che conoscevamo pre infortuni, mentre su Butler c'è poco da dire, se ingrana, la squadra è decisamente un'outsider.
1. Oklahoma City Thunders :Largo ai giovani. Quel genio di Sam Presti ha messo su un pacco di giocatori potenzialmente
devastanti e questo si sa già fin troppo bene da molto tempo ormai, ma ora finalmente stanno maturando i frutti sperati. Durant sta giocando da MVP, oramai non si sente a casa se non fa una prestazione da oltre 25 punti a gara; Russell Westbrook è la degna spalla che ogni campione ha, quella ch
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Peggiori :
3. Sacramento Kings :
Anche se finalmente i Kings si sono mossi ed hanno ceduto quello che apparentemente sembrava essere il problema di questi nuovi Sacramento, cioè Kevin Martin, la squadra della California non è riuscita a prendere alcun giocatore al pari della stella ceduta. Bel colpo quello di Landry, il 4 utilissimo per la franchigia che aumenta il settore lunghi e permette cambiamenti tattici che ora sono maggiormente variegati potendo spostare anche Thompson centro; ma obiettivamente col cedere Martin si sperava anche in qualcosa di più, staremo a vedere se la squadra gira anche così, intanto la franchigia è in un vortice di quattro sconfitte consecutive.
2. Minnesota Timberwolves :
Passato il mercato, nulla è cambiato in quel di Minnesota, il gruppo è rimasto lo stesso e conseguentemente neanche i risultati sono variati. Dopo aver battuto Dallas e Memphis si credeva che qualcosa nell'ambiente stava migliorando, il cambio tattico con Love sesto uomo per non pestarsi i piedi con Jefferson si pensava stesse ingranando ma poi sono arrivate sei sconfitte di fila che hanno rimandato i T-Wolves nel baratro, alcune contro team abbordabili quali i Bulls,Washington, Detroit e Philadelphia. Almeno i giovani stanno facendo esperienza e forse è proprio quello che si vuole da questa stagione...
1. New York Knicks :
Squadra che va a periodi, o tutto nero o tutto bianco, non riesce a trovare una stabilità. Se qui si premiasse l'abilità di mercato, New York sarebbe la migliore, è riuscita a liberarsi del pesante contratto di Jeffries, si è presa T-Mac coll'intenzione di guadagnare a fine annata altri $23 milioni di salary per i free agents 2010 e forse troverà una buonauscita con Curry. Inoltre hanno preso House per Robinson per la costanza di prestazioni che quest'ultimo dà. Ma qui si analizzano le gare ed i Knicks stanno subendo parecchio, hanno nel groppone 7 risultati negativi filati ed un'incostanza offensiva notevole. Solo Lee e Tracy sembrano dare qualcosa alla squadra, troppo poco.(in alto foto zimbio.com)
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ALLEN IVERSON LASCIA I 76ERS ?
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domenica 21 febbraio 2010
GIOCATORI-SORPRESA DELLA STAGIONE NBA PARTE 3 : DARREN COLLISON
Ma che oltre a questi ne sbocciasse nell'immediato un altro, i più non lo avevano previsto, uno chiamato ad inizio stagione semplicemente per amministare, per i pochi minuti che gli sarebbero stati concessi, la squadra che lo ha scelto limitandosi a tenere bene il campo per lasciar riposare il play titolare. Neanche lo staff che lo ha selezionato alla 21esima scelta probabilmente si aspettava di trovarsi tra le mani un giocatore che oltre a gestire estemporaneamente alcuni possessi, sapesse sostituire egregiamente un certo Chris Paul tenendo alto il livello degli Hornets anche senza la sua indiscussa stella.
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Infortunatosi CP3 è toccato a lui, Darren Collison, prendere le redini e far girare sapientemente la franchigia di New Orleans. Velocissimo e molto agile, abile a sgusciare in penetrazione tra le maglie avversarie e faticatore in difesa, è riuscito subito a far valere le sue doti portando grandi benefici al team che ora può contare anche su di lui in cabina di regia. Gran visione di gioco, attitudine a passare la palla preferendo questo gesto all'azione individuale e rapidità nel rubare i palloni, sono le capacità che meglio rappresentano questo ragazzo ex Bruins (UCLA).
Ma anche le tante palle perse, le scelte di passaggio azzardate e il tiro da fuori non affidabile sono caratteristiche che gli appartengono, problemi che però ovviamente, essendo una matricola, megliorerà con il tempo e con l'esperienza soprattutto grazie ai sapienti insegnamenti che uno come Paul può dargli. Cose che non si possono insegnare però sono il talento e la visione, doti che Darren Collison possiede e che gli permetteno sera dopo sera di dimostare il suo valore, come nella partita contro Indiana dove a fine match i tabellini hanno mostrato una tripla doppia da 18 punti 13 rimbalzi e 12 assist, non una prestazione per chiunque, anche se contro i Pacers, che è stata preceduta da partite eccellenti da ventello e passa e quasi 10 assist contro ben altri avversari (Boston e Utah).
Che New Orleans avrebbe preferito scoprire in un altro ruolo un degno compagno che affiancasse Paul e West è certo, ma trovarsi comunque in casa un giovane dalle belle prospettive e che sa stare al suo posto senza eccedere nei comportamenti nè tantomeno con le richieste, è una perla che gli Hornets si tengono stretta specialmente se coach Bower volesse provare a far giocare la squadra con due play provando un diverso assetto tattico. Nel team infatti non c'è nessuno che si meriti un posto garantito ed assicurato accanto a Paul nel ruolo di guardia tiratrice.
Attendiamo la sua crescita sperando che sappia mantenere alto il rendimento anche al ritorno di super Chris.
sabato 20 febbraio 2010
MERCATO NBA : L'ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA, GLI SCAMBI FALLITI
Stoudemire, appunto. A lungo seguito da molteplici squadre, già dalla scorsa estate è stato dato come sicuro partente ma non ha trovato una sistemazione diversa e resterà ancora a Phoenix (mica male comunque, dove c'è un certo Steve che "un pò" ti facilita le cose...) per qualche mese.
Si era vociferato di un interesse di Miami nelle ore finali della trade deadline, salvo poi rimandare tutto a fine campionato.
Ma non solo Amar'e è rimasto "sedentario", ci sono anche altre trattative che non sono andate in porto e sono state oscurate ovviamente da quelle che invece hanno raggiunto la terraferma. Vogliamo dunque offrirvi una chiave di lettura diversa dalle altre, citarvi quelli che sono stati gli scambi falliti o
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Il caso più eclatante, che ha una storia simile a quella del lungo dell'Arizona, è quello di Boozer. Lo sviluppo eccellente di Millsap nella scorsa stagione aveva fatto pensare ad impacchettare C-Booz e spedirlo in un'altra franchigia per rinforzare le ben altre lacune della squadra (ad esempio una più profonda panchina ed un bel perimetrale). Durante l'estate però non si è arrivati a nulla, ma negli ultimi minuti del 18 Febbraio quegli stessi Heat che cercavano con insistenza Amar'e si erano lanciati su Carlos, un pò per aiutare Wade a scegliere di restare, un pò per incrementare la loro forza nei playoff. Ma come qualche mese prima, non è stato raggiunto alcun accordo ed è sfumato tutto.
Una notizia che è passata in sordina è stato il tentativo di Memphis di portarsi a casa Monta Ellis, la giovane guardia dei Warriors era l'obiettivo primario dei Grizzlies che avevano offerto sul piatto O.J.Mayo, Thabeet ed Haddadi per l'eventualità di rientrare col salary cap se aumentavano i giocatori coinvolti. Il no secco della dirigenza di Golden State ha chiuso in fretta la pratica. Chissà
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Pratiche chiuse del tutto oppure solo lasciate impolverire per poi ripescarle fra qualche mese?
Chiudiamo segnalandovi che Cardinal, appena approdato a New York, è stato già tagliato e così il salary dei Knicks si abbassa ulteriormente.
Sempre nella Grande Mela, T-Mac ha già dichiarato amore alla nuova franchigia esprimando il desiderio di proseguire a giocare lì ed essere disposto ad abbassarsi lo stipendio pur di perseguire il suo scopo (eh bè 23 milioni...), staremo a vedere.
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venerdì 19 febbraio 2010
MERCATO NBA : TUTTI GLI ALTRI SCAMBI
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giovedì 18 febbraio 2010
TRACY MCGRADY VA AI NEW YORK KNICKS ; NATE ROBINSON SI ACCASA A BOSTON
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Ma andiamo con ordine.
New York nel computo ha guadagnato Tracy McGrady e Sergio Rodriguez da Sacramento, i Rockets hanno acquisito Kevin Martin ed Hilton Armstrong sempre da Sacramento più Jared Jeffries, Jordan Hill e due prime scelte 2011 e 2012 da New York; Sacramento invece ottiene Carl Landry e Joey Dorsey da Houston e Larry Hughes dai Knicks.
Analizzare gli scambi di Donnie Walsh sarebbe inutile quanto chiaro, l'unica spiegazione ovvia delle mosse del GM è dettata dal potere incredibile del salary cap (o meglio il potere di Lebron James) mentre invece Houston si ritrova tra le mani oltre a Kevin Martin una somma di lunghi dal quale si spera ne emerga almeno uno che porti seri benefici alla squadra, anche perchè le scelte con ogni probabilità saranno molto alte visto che i Knicks diverranno una potenza l'anno prossimo, il tutto a spese di un ottimo Land
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Intanto i dirigenti dei Knicks hanno fatto gli straordinari e si sono mossi anche su di un altro fronte cedendo (ormai è praticamente ufficiale) Nate Robinson ai Celtics in cambio del sempre eccellente Eddie House e di Bill Walker e JR Giddens, quest'ultimi aggiunti per quadrare il bilancio del salary. Strana trade per Boston che lascia andare uno dei pezzi più importanti della panchina in cambio di un giocatore si spettacolare ma anche imprevedibile. Certo è che se coach Doc Rivers inserisce bene nella rotazione la funambolica guardia tre volte "re delle schiacciate", il guadagno in termini di talento porterà Boston ad avere un' arma in più nella corsa al titolo.
ANTWAN JAMISON AI CAVALIERS ; TRACY MCGRADY A SACRAMENTO PER KEVIN MARTIN
Finalmente il tira e molla della vicenda McGrady-Houston si è concluso con il più probabile dei finali: la cessione di quest'ultimo. Era ormai cosa scontata che l'ex stella di Houston avrebbe cambiato aria e che lo avrebbe fatto prima della deadline che chiude le trattative piuttosto che a giugno perchè molte squadre erano interessate al suo contratto in scadenza, il più alto della lega, e che quindi a fine stagione libera uno spazio enorme nel salary cap.
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A Sacramento arrivano poi anche Joey Dorsey e cash. Dall'altra parte in Texas approdano come detto Kevin Martin che diventerà da subito la bocca da fuoco da affiancare a Brooks tra gli esterni, un buon play Sergio Rodriguez, Hilton Harmstrong e Kenny Thomas che aiuteranno i Rockets nelle rotazioni dei lunghi.
Con questa trade le aspettative delle due squadre saranno molto più alte in funzione della prossima stagione, se McGrady risorge Sacramento può provare a rifirmarlo a cifre più basse oppure lo lascierà andare e prenderà qualche giocatore di livello dai free agent da affiancare a Evans e ai tanti altri giovani dalle belle speranze. Altro scenario è la partenza immediata di Tracy McGrady ai Knicks in una trattativa dell'ultim'ora che i dirigenti di New York stanno cercando in tutti i modi di intavolare.
Houston invece si ritrova con una guardia da ventello a partita e una serie di buoni comprimari che aiuteranno ad allungare la panchina soprattuto se entreranno bene nel meccanismo di coach Adelman.
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Per prenderlo i Cavs hanno dovuto ingeniarsi una trade a tre che ha coinvolto anche i Clippers.
In definitiva a Cleveland arrivano sia Jamison che Telfair, il primo dai Wizards ed il secondo dai Clips, a Los Angeles si trasferisce Drew Gooden appena arrivato nella capitale e subito spedito altrove e che sarà utile nella rotazione dei lunghi losangelini fino a fine stagione (visto che hanno appena perso Camby), mentre ai Wizards arrivano Al Thornton, il lituano Ilgauskas, una prossima prima scelta al draft (quella dei Cavaliers) e i diritti di Emir Preldzic scelto lo scorso anno dai Cavs.
Una trade bomba ben intavolata dalla dirigenza dei Cavs che offrono a Brown una squadra competitiva più che mai, forte in ogni reparto, senza veri punti deboli, e costruita per puntare in alto e chissà se non per provare a convincere LeBron a restare.
martedì 16 febbraio 2010
MERCATO NBA : MARCUS CAMBY ORA E' DEI PORTLAND TRAIL BLAZERS
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Più volte in questa sede abbiamo elargito encomi all'immenso lavoro di coach McMillan, (sicuro coach of the year se si evitasse di guardare solo ai record di squadra), uno di quelli che ha creduto che si potesse far bene anche in questo stato e grazie a lui ed ai giocatori che lo hanno seguito, ora i Trail Blazers sono in piena competizione per la post-season.
Quell' "immortale" 37enne (sul campo si intende), diligente lavoratore e con tanta esperienza alle spalle, Juwan Howard, ha fatto benissimo nel suo nuovo ruolo coi gradi da titolare, come non ha demeritato il giovanissimo Pendergraph, ma ora che la fine della stagione è vicina, il team dell'Oregon si è convinto, crede lo stesso nella stagione ed ha deciso di muoversi alla ricerca di un centro che potesse tenere il campo per molti minuti e che non sia accentratore di gioco ed ingombrante per quando torneranno i due infortunati.
Descrizione che calza a pennello per Camby, un altro che di NBA ne ha vissuta eccome e che può essere decisivo nei playoff per la sua esperienza, uno di quelli che farà solo bene ad Oden quando questi tornerà, per i vari consigli che può dargli, così come già fa il buon Juwan Howard.
Così, sfruttata la volontà di Camby di voler cambiare casacca per gareggiare per traguardi più avvicenti, Portland ha intavolato una trade che ha portato l'ex Nuggets (e quanto Anthony avrebbe voluto che ritornasse) alla corte di Roy e compagnia ed in cambio i Trail Blazers hanno ceduto i diritti su Outlaw e Blake più $3 milioni cash.
Due addii sofferti perchè nell'Oregon conoscono benissimo l'importanza che i due giocatori avevano nell'alchimia di squadra (almeno così era per Travis prima dell'infortunio), andando a sfatare il mito della cessione chiaccherata di Andre Miller, ora solidamente al comando in regia.
McMillan ora ha finalmente il suo centro col vizio della doppia cifra nella casella rimbalzi e i Clippers si portano a casa un ricambio per il Barone ed un'ottima aggiunta tra le ali, anche se la scelta di lasciare andare Camby è stata più per accontentare il volere del suddetto che per motivi tattici.
Per liberare un posto in modo da poter "accogliere" i due nuovi arrivati, i Clippers hanno tagliato Ricky Davis.
lunedì 15 febbraio 2010
ECCO L'ALL STAR GAME NBA 2010
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domenica 14 febbraio 2010
MERCATO NBA : CARON BUTLER SI TRASFERISCE AI DALLAS MAVERICKS
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NATE ROBINSON ENTRA NELLA STORIA DELL'ALL STAR GAME
http://www.nba.com/video/channels/allstar/2010/02/13/20100213_horse_durant_play1.nba/
E' il turno dell'Haier Shooting Stars, a trionfare è la squadra di casa, il Texas, grazie ad un Nowitzki chirurgico da metà campo (almeno nelle finale) che "gela" (giusto per usare un iperbole dato che il tono della gara è scherzoso e non sicuramente teso) il team dei losangelini che hanno sfoderato anche un Gasol da oltre l'arco.
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sabato 13 febbraio 2010
ALLE MATRICOLE IL ROOKIE CHALLENGE 2010
Stanotte è partito l'All Star Weekend, e come da tradizione il primo match è quello delle potenziali stelle future che vede scontrarsi i rookie contro i secondo anno, cioè il Rookie Challenge. Dopo ben 7 anni di dominio assoluto dei Sophomores, le matricole strappano la vittoria in una partita spettacolare giocata a ritmi altissimi e sempre qualitatevoli e propiziata da grandi giocate da ambedue le parti. Come prevedibile infatti il match è stato un trionfo dell'atletismo con belle conclusioni in campo aperto e difese che lasciavano ampi spazi a penetrazioni e conclusioni.
Una gara comunque combattuta, vista la caratura di molti dei presenti che hanno arricchito lo spettacolo. Il punteggio di 140-128 spalmato su due tempi in stile NCAA e non sui canonici quattro quarti della NBA, dice tutto della dinamicità della partita e del ritmo frenetico che ne è stato il motore.
Gallinari parte in quintetto e subito dimostra le sue capacità segnando i primi due punti della gara e realizzando poi una tripla, cosa che fa ben sperare sulla sua guarigione all'avambraccio per la gara di specialità di questa notte. Poi però esce e il suo bottino in termini realizzativi alla fine rimarrà invariato sui 5 punti iniziali. Spazio ai protagonisti più attesi, i due rookie delle meraviglie: Tyreke Evans e Brandon Jennings. I due accompagnati da un superbo Blair, irrefrenabile dominatore sotto i tabelloni, guidano la squadra al vantaggio all'intervallo.
Nel break si consuma l'attesa sfida tra Eric Gordon e DeMar DeRozan per lo spot di quarto contendente al titolo di "re delle schiacciate" nel primo Dunk in della storia con i contendenti che infervorano il pubblico con due schiacciate a testa. DeRozan esce vincente da questa mini gara e sarà quindi proprio lui a garaggiare contro Robinson, Wallace e Brown nella vera gara di stanotte.
Al rientro dagli spogliatoi il match riprende da dove si era interrotto con Evans mattatore dei suoi e Blair a prendere caterve di rimbalzi. Dall'altro lato solo Beasley e Westbrook credono nella vittoria con quest'ultimo ispiratissimo tanto da mettere a referto 40 punti, punteggio che supera quello del compagno di squadra Kevin Durant dell'anno precedente.
Il gap di 12 punti cumulato nella prima frazione di gioco è stato irrecuperabile per i Sophomores che escono vinti dalla competizione.
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(foto Espn.com)
Gran bel finale di gara per una splendida nottata. Stasera invece ci attendono le competizioni individuali nelle sfide di specialità.
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venerdì 12 febbraio 2010
BRYANT E IVERSON FUORI DALL' ALL STAR GAME 2010
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giovedì 11 febbraio 2010
GALLINARI ED IVERSON CI SONO ; IMPAZZA IL MERCATO NBA
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mercoledì 10 febbraio 2010
GALLINARI A RISCHIO PER L'ALL STAR WEEKEND
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Fortunatamente Melo invece ci sarà perchè è riuscito a recuperare velocemente dal suo problema e come promesso se avesse preso parte ad una gara dei Nuggets prima della pausa sarebbe stato presente anche alla partita delle stelle.
Ancora in forse la partecipazione di Kobe Bryant e di Allen Iverson. Il primo risente di problemi alla schiena molto forti mentre il secondo è insieme alla famiglia per stare vicino al suo figlio malato che sembra recuperare molto lentamente. Ma con ogni probabilità ci saranno entrambi a galvanizzare il pubblico con le loro giocate perchè non è arrivato nessun comunicato da ambedue e ciò significa che faranno di tutto per esserci.
Anche Danilo Gallinari è in forte dubbio per il doppio impegno che dovrà affrontare. L'italiano stanotte è stato vittima di un infortunio all'avambraccio destro che lo ha costretto addirittura a tirare un libero con la mano sinistra e quindi non è escluso che debba perdere tutti e due gli impegni. Ma questo si saprà solo domani o dopodomani e si aspettano certezze.
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Ultimo annuncio sono i nomi per la Gara delle Celebrità che si svolgerà la stessa sera del Rookie Challenge. I partecipanti saranno: Robert Horry, Rick Fox, Chris Mullin (ex giocatori NBA), Nancy Lieberman (Hall of Famer basketball), Mark Cuban (focoso proprietario dei Dallas Mavericks). Anthony Kim (giocatore professionistico di golf), Doctor Oz (famoso dottore ospite TV), Anthony Anderson, Joel Moore (attori), Chris Tucker (attore e comico), Common (attore e rapper), Pittbull (rapper), "Scooter" Christensen, "Special K" Daley, "Flight Time" Lang, "Big Easy" Lofton (Harlem Globetrotters). Allenatori per l'occasione saranno Magic Johnson e Alonzo Mourning.
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lunedì 8 febbraio 2010
LE MIGLIORI E LE PEGGIORI SQUADRE NBA DELLA SETTIMANA 13
Migliori:
3. Phoenix Suns
In ballotaggio per la terza piazza con gli Oklahoma City Thunders reduci da 5 vittorie consecutive come i Suns. Alla fine scegliamo loro più che altro perchè era difficile credere che a questo punto della stagione i Suns avessero ancora così tanta benzina nel motore seppur la loro formazione non spicca per la giovane età. Il periodo buio in cui era entrata la squadra ha trovato subito rimedio e cambiando un pò le carte in regola e l'assetto in campo promuovendo spesso Robin Lopez come centro titolare e Frye ad aumentare la pericolosità delle seconde linee come sesto uomo di lusso.
2. Utah Jazz
Utah si merita ampiamente la seconda piazza di questa speciale classifica non tanto per la mole di risultati utili consecutivi che in questo momento contano una striscia aperta di 8, ma soprattutto per la caratura di alcune di queste vincite. Hanno battuto squadre dal calibro dei Nuggets, dei Mavericks, dei Trail Blazers, dei Suns e degli Spurs (nel framezzo ci sono anche New Jersey e Sacramento) e tutte di seguito senza sbagliare neanche una gara e fermarsi a riposare. Gran parte del merito, da suddividere con altri quali Williams Boozer e Millsap, va attribuito al russo Andrei Kirilenko, snobbato da coach Sloan da una vita ed ora titolare inamovibile per le eccellenti prestazioni che offre non solo offensivamente ma anche nella propria metà del campo.
1. Cleveland Cavaliers
LeBron James a suon di triple doppie sfiorate ha condotto i suoi a 11 vittorie filate mettendo una seria ipoteca sul primato nell'Est (non che vi fossero molti dubbi) e sul fattore casa perpetuo nella post-season. Anche seppur privi di valide alternative nel ruolo di regista della squadra a causa degli infortuni accorsi a Delonte West e soprattutto a Mo Williams, Gibson ha saputo tenere bene il campo e all'occorenza James si è riciclato anche play, spot in cui
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Peggiori:
3. Miami Heat
Viene da 5 sconfitte di seguito alcune delle quali decisamente preoccupanti come la gara contro i Bucks persa di ben 16 lunghezze e la più recente contro i Chicago Bulls. Miami ha letteralmente dilapidato l'ottima partenza sprint in avvio di stagione, e questo è dovuto soprattutto all'incapacità dei suoi uomini di offrire ogni sera prestazioni soddisfacenti. Beasley ed O'Neal una sera esplodono tutto il loro tremendo talento ed offrono una gara memorabile ed il giorno successivo svaniscono tra le maglie avversarie, Richardson in una partita sembra in grado di punire sul lato debole ogni raddoppio su Wade ed in un'altra invece vanifica ogni scarico della stella ex Marquette. Per fortuna l'Estern Conference gli consente ancora di essere in corsa playoff.
2. Golden State Warriors
Poteva tranquillamente figurare in questa piazza anche New Jersey. 8 sconfitte in serie ed un gioco preoccupatamente sempre più alla deriva. L'assenza di Monta Ellis è la parziale scusante di questo disatroso periodo ma mette anche in luce il fatto che il team privo di lui non riesce ad ingranare ed a vincere. Nessuno si è evoluto a leader temporaneo del team ed elvato di netto il suo gioco, Curry ci sta provando ma è pur sempre un rookie e quindi ancora poco incline a decidere ed ad incidere sui minuti finali di gara.
1. Sacramento Kings
Quando Tyreke Evans gioca come il suo potenziale gli permette di fare allora Sacramento gira ed anche molto bene, soltanto che ultimamente la costanza di prestazioni che prima aveva sta accusando i primi cali alternando prestazioni superbe a giornate normali in cui il team soffre, segno dell'importanza enorme che Evans ha sull'esito delle partite dei Kings. Tutto prevedibile dato che è un rookie e quindi si presume stia affrontando il muro dei primi anno, ma non è del tutto vero infatti più di una voce trova la giustificazione nella difficile convivenza di Tyreke con l'altra stella del team, Kevin Martin, che toglie palloni ad Evans e soprattutto tiri e da quando è tornato i Kings stanno perdendo a raffica. Sicuramente Martin non è il solo male del momento cupo di Sacramento, ma è difficile credere alle coincidenze...
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domenica 7 febbraio 2010
PROSPETTI NBA DRAFT 2010 : I MIGLIORI FINO AD ORA
Passati ormai molti mesi dall'analisi iniziale che avevamo fatto indicando e approfondendo i dieci giocatori che a nostro avviso quest'anno avrebbero dato dimostrazione del loro talento, li riprendiamo alcuni (i più importanti) per analizzarne la stagione fino a questo punto. Quasi nessuno di questa lista ha deluso ed anzi le prestazioni di molti di loro hanno semplicemente dato adito agli estimatori e fornito degli spunti in più di analisi.
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Oltre a John Wall anche l'ala forte Al Farouq Aminu e quell'animale d'area di Patrick Patterson stanno facendo vedere gran belle cose. Il primo anche se spesso e volentieri nelle gare più difficili sbaglia molti tiri, aspetto sul quale deve crescere in prospettiva NBA, invece è una garanzia a rimbalzo anche quando si trova a fronteggiare squadre ben attrezzate nel settore lunghi. Per lui 16 punti 11 rimbalzi, 1,5 stoppate e 1,4 palle rubate di media a partita.
Patterson invece anche se spesso tira poco riesce sempre a contribuire alla causa spingendo i compagni con grinta ed energia, con buonissime percentuali anche da tre da dove tira molto raramente ma con il 40%. Difensore arcigno contribuisce in entrambe le fasi di gioco e le sue cifre che recitano 7,5 rimbalzi e 15 punti di media non dicono tutto dell'apporto che rende in campo.
Anche Cole Aldrich, seppur con i suoi limiti offensivi evidenti, non sta affatto sfigurando imponendo il suo fisico possente soprattutto in difesa dove intimidisce ed argina spesso i buchi con sonore stoppate (3,7 di media) e con tagliafuori potenti che gli garantiscono una decina di rimbalzi a gara.
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Un giocatore che invece si sta imponendo al grande pubblico e che vi presentiamo per la prima volta è Wesley Johnson l'ala piccola di Syracuse che si sta facendo conoscere dal pubblico per le sue belle prestazioni qualunque sia l'avversario che gli Orange affrontino. Possiede un ottimo tiro in sospensione ed è capace anche di costruirselo da solo dal palleggio. Le sue lunghe braccia lo aiutano a rimbalzo dove ne tira giù 9 a partita. Deve però aggiungere massa per attacare più efficacemente il ferro e spesso le sue decisioni di passaggio sono discutibili. Rimane un ottimo realizzatore anche e soprattutto grazie al suo lungo raggio di tiro e al suo 42,5% da oltre l'arco.
Un' ultima citazione va a Luke Harangody che sta spadroneggiando contro tutti i lunghi avversari che ha incontrato sinora (circa 25 punti e 10 rimbalzi di media) ma sono stati banchi di prova poco indicativi e per dare un giudizio sulle sue reali capacità lo si attende a test più importanti contro avversari di ben altra caratura.
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