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giovedì 10 maggio 2012

recensioni

 LA LEGGENDA DEL SANTO BEVITORE
JOSEPH ROTH

trama: Il libro segue le vicende di un barbone alcolizzato, Andreas Kartak. Originario dell'impero asburgico, dopo aver ucciso il marito della sua amante fugge a Parigi. Vive sotto i ponti di Parigi: ricevuti 200 franchi da un uomo che aveva deciso di convertirsi al Cristianesimo, dopo aver conosciuto la storia della piccola Santa Teresa, Andreas si impegna a restituire il denaro la domenica seguente, facendo un'offerta nella chiesa di Santa Maria di Batignolles, prima della messa delle dieci. Molte volte Andreas, aiutato dal destino, avrà in tasca una somma di denaro sufficiente per saldare il proprio debito, recuperando l'onore e la dignità; altrettante volte si lascerà però distrarre da amori, vizi, vecchie amicizie, ricadendo puntualmente nell'amore per le belle donne (Karoline) e dell'alcol(pernod)  Nelle ultime pagine Andreas è per l'ennesima volta in un bistrot vicino alla cappella, e ubriaco viene colto da un malore. Poco prima di morire vede entrare nel bistrot una ragazzina, che sembra andargli incontro, e pensa si tratti di Santa Teresa, venuta a cercarlo e perdonarlo. Con quest'illusione di essere stato redento, Andreas muore felice.


commento personale: una lettura veloce e scorrevole, un'ottima trasposizione su carta dei sentimenti dei cosiddetti barboni e del loro senso dell'onore


DELITTO IDEALE
LUIGI CAPUANA

trama: tutte novelle, in cui Capuana crede molto e tutte interessanti. A partire dall'uomo che si fa giustizia da solo per aver "solo desiderato" di uccidere un uomo

commento personale: tutti i racconti, nessuno escluso, potrebbero essere trasportati sul grande schermo in chiave moderna, tutti assolutamente attualissimi

lunedì 23 aprile 2012

recensioni

I VICERE'
Federico De Roberto

da wikipedia

Il romanzo è diviso in tre parti: la prima parte inizia con la morte della vecchia principessa Teresa, crudele e dispotica, che nomina eredi universali il primogenito Giacomo e il prediletto terzogenito Raimondo, lasciando solo legati minori agli altri figli: Angiolina e Lodovico, monaci, Chiara, moglie del marchese di Villardita, Ferdinando e Lucrezia, non sposati. Mentre in famiglia sorgono contrasti sulla divisione dell'eredità, il principino Consalvo, figlio di Giacomo, viene mandato a studiare al ricco convento di San Nicola, dove già vivono gli zii Lodovico e Blasco. Raimondo intreccia una relazione con donna Isabella Fersa, mentre Lucrezia si invaghisce del giovane avvocato liberale Benedetto Giulente. Con lo sbarco dei Mille in Sicilia, lo zio Gaspare si rende popolare presso i rivoluzionari per le sue simpatie liberali. Benedetto Giulente si unisce ai garibaldini e viene ferito nella battaglia del Volturno, e rientra a Catania accolto da eroe; superando le resistenze della famiglia, sposa Lucrezia. Chiara, finalmente incinta dopo lunga attesa, partorisce un feto mostruoso che muore subito. Dopo il plebiscito che sancisce l'annessione al Regno d'Italia, Gaspare nel 1861 viene eletto deputato, carica che sfrutterà per arricchirsi.
La seconda parte segue le vicende della famiglia fino al 1870. Raimondo abbandona la moglie Matilde; grazie alla loro influenza gli Uzeda ottengono l'annullamento del suo matrimonio e di quello di donna Isabella, che Raimondo sposa subito dopo. La cugina Graziella, dopo la morte del marito, frequenta assiduamente casa Uzeda e sposa Giacomo non appena questi resta vedovo. Nel 1867 il convento di San Nicola viene soppresso, e Blasco investe le ricchezze sottratte al convento in buoni del tesoro e in terreni già appartenuti al convento stesso; per convenienza si converte al liberalismo e diventa sostenitore del nuovo stato, fino a festeggiare per strada la presa di Roma. Consalvo, finalmente uscito dal convento, conduce vita sregolata e i rapporti tra lui e il padre peggiorano. Ferdinando, gravemente malato di corpo e di mente, muore.
La terza parte è dominata dalle vicende di Consalvo e Teresa, figli di Giacomo. Dopo un viaggio sul continente e all'estero, Consalvo decide di intraprendere la carriera politica, aiutato dalle sue doti di oratore e dall'influenza dello zio Gaspare. Teresa si innamora, ricambiata, del cugino Giovannino Radalì, ma i due cedono alle rispettive famiglie e Teresa si adatta a sposare il rozzo Michele, fratello maggiore di Giovannino. Ma l'amore tra i due si risveglia e la sua impossibilità porta Giovannino al suicidio. Giacomo, gravemente malato e in pessimi rapporti con Consalvo, lo disereda poco prima di morire, ma questo non ostacola i progetti del giovane, che si rende popolare come assessore e poi sindaco. Il romanzo si conclude con le prime elezioni a suffragio allargato del 1882 in cui Consalvo, di fede reazionaria e borbonica, finge idee di sinistra e viene eletto trionfalmente, convinto che - al di là di ogni rivolgimento storico - nulla possa veramente cambiare e che i privilegiati debbano adattarsi alle nuove situazioni politiche, come quella successiva all’unità, potendo solo così mantenere intatti dominio e potere.
Emerge da questo quadro il fallimento degli ideali risorgimentali con una interpretazione già presente nelle novelle Il reverendoLibertà e Mastro-don Gesualdo del Verga e che accomuna molti tra gli scrittori meridionali, da Pirandello, nel romanzo I vecchi e i giovani, a Tomasi di Lampedusa, nel Gattopardo.
Nell'explicit del lavoro di De Roberto, quando Consalvo, ormai deputato, parla alla "zitellona" zia Ferdinanda, vi è l'intera chiave di lettura del romanzo:
« ... Noi siamo troppo volubili e troppo cocciuti ad un tempo. Guardiamo la zia Chiara, prima capace di morire piuttosto che di sposare il marchese, poi un'anima in due corpi con lui, poi in guerra ad oltranza. Guardiamo la zia Lucrezia che, viceversa, fece pazzie per sposare Giulente, poi lo disprezzò come un servo, e adesso è tutta una cosa con lui, fino al punto di far la guerra a me e di spingerlo al ridicolo del fiasco elettorale! Guardiamo, in un altro senso, la stessa Teresa. Per obbedienza filiale, per farsi dar della santa, sposò chi non amava, affrettò la pazzia ed il suicidio del povero Giovannino; e adesso va ad inginocchiarsi tutti i giorni nella cappella della Beata Ximena, dove arde la lampada accesa per la salute del povero cugino! E la Beata Ximena che cosa fu se non una divina cocciuta? Io stesso, il giorno che mi proposi di mutar vita, non vissi se non per prepararmi alla nuova. Ma la storia della nostra famiglia è piena di simili conversioni repentine, di simili ostinazioni nel bene e nel male... Io farei veramente divertire Vostra Eccellenza, scrivendole tutta la cronaca contemporanea con lo stile degli antichi autori: Vostra Eccellenza riconoscerebbe subito che il suo giudizio non è esatto. No, la nostra razza non è degenerata: è sempre la stessa. »
Quando I Viceré uscì non ebbe fortuna perché il naturalismo stava ormai declinando ed iniziava ad affermarsi la reazione spiritualistica di D'AnnunzioFogazzaroPascoli. Inoltre, il tono troppo pessimistico e la forma poco elegante non potevano più essere apprezzati in un momento in cui trionfavano il nazionalismo ed il formalismo. A influenzare l'insuccesso del romanzo venne infine la critica negativa di Benedetto Croce.[2]
Tuttavia I Viceré, insieme ai Malavoglia del Verga, è uno dei capolavori del Verismo italiano per la ricchezza dei personaggi, l'ampiezza della struttura e la vivezza della rappresentazione.


commento personale: titubante all'inizio della lettura, non essendo molto amante del verismo, mi aspettavo una lettura pesante. e invece gia dalle prime pagine mi sono trovata avvinta da una storia senza tempo, attualissima  anche oggi nei suoi contenuti e viene spontaneo, alla parola fine, chiedersi come mai si prediligano altri autori da studiare a scuola, quando un capolavoro come questo  è sicuramente di più facile interpretazione per i ragazzi

martedì 17 aprile 2012

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E' nata una star?
Nick Hornby

Tra le tante cose che una mamma non vorrebbe scoprire sul proprio figlio adolescente ce n'è una un po' imbarazzante... a dire il vero molto imbarazzante. E non aiuta il fatto di venirla a sapere dalla vicina di casa pettegola, che una mattina ti fa trovare nela buca delle lettere un video accompagnato da un biglietto. Lynn non riesce a crederci: è suo figlio Mark quello in copertina. Il film ha un titolo non proprio edificante ed è vietato ai minori. Sì, insomma, Mark a quanto pare ha un talento nascosto, insospettato. E l'ha messo a frutto cimentandosi come pornostar. Come si affronta una novità del genere? Lynn deve dirlo a Dave, suo marito, e insieme dovranno parlarne con il ragazzo... forse da oggi nella loro famiglia niente sarà più come prima. O no?

commento personale: l'idea dell'autore era molto bella, il racconto esilarante, gli argomenti messi in discussione tanti, ma con delusione mi sono accorta che manca il finale. decisamente non mi è piaciuto, è stato un modo superficiale di affrontare un argomento quale la scoperta del lato "sconosciuto" di un figlio da parte dei genitori

venerdì 6 aprile 2012

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EMMA - Jane Austen

Emma è una giovane donna ricca e sfrontata, che trascorre il proprio tempo prendendosi cura del padre ipocondriaco e giocando a combinare matrimoni. Dopo aver trovato marito alla governante si dedica con grande convinzione all'ingenua Harriet Smith, una ragazza povera e semplice che spera di poter spingere tra le braccia di Mr Elton, il vicario. Con l'indipendenza di chi non teme i sentimenti, Emma intreccia flirt, manovra dietro le quinte e risponde con prontezza alle rimostranze di Mr Knightley, l'unico in grado di scorgere la pericolosità delle sue iniziative e capace di tenerle testa. Con "Emma" Jane Austen crea un personaggio che, secondo le parole dell'autrice, non poteva piacere ad altri che a lei: una protagonista presuntuosa e pungente, ben consapevole della propria bellezza e intelligenza. Tutto in lei è superficie, regola sociale indiscussa e indiscutibile.

commento personale: non ho amato molto il personaggio di Emma, troppo pieno di se per vedere cosa accadeva davvero intorno a lei, però la Austen ha costruito decisamente un capolavoro che merita di essere letto

WAR HORSE - Michael Morpurgo
L’Europa è in subbuglio per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale quando Albert, un ragazzo inglese, parte per il fronte francese alla ricerca del suo amato cavallo. War Horse di Michael Morpurgo, da cui Steven Spielberg ha tratto l’omonima pellicola presto nelle sale cinematografiche, è la storia di un’amicizia che supera le avversità, le frontiere e le guerre. Adatto per lettori dai 10 anni in su, questo romanzo è il racconto di una grande avventura. Joey è infatti un puledrino quando viene affidato alle mani, altrettanto piccole, di Albert. E’ l’inizio di un’amicizia e di un percorso di crescita insieme sino a quando la guerra, come sempre, rovina tutto e porta via ciò che più amiamo. Il padre di Albert decide infatti di vendere il prezioso e bellissimo cavallo alla cavalleria britannica. Parte così un duplice racconto, visto dagli occhi del cavallo e del giovane, impegnati in un’odissea per ritrovarsi. Morpurgo, prolifico scrittore inglese di storie e romanzi per bambini, ci conduce in questa storia che solletica la fantasia sottoponendoci le avventure di Joey e quelle di Albert. Il cavallo infatti è impegnato nelle brutture della guerra e sul fronte francese, dove aver perso il suo cavaliere che viene ucciso in uno scontro, è intrappolato nel fuoco nemico. Costretto a servire sia il battaglione francese che quello inglese, Joey è sempre sul filo della morte. Coraggioso e fedele, il cavallo racconta a lettori giovani e meno giovani la guerra, vista dal punto di vista di chi la combatte, con la paura e le malvagità che essa comporta. Riuscirà però il cavallo a sopravvivere? Sebbene sia passato qualche anno Albert non riesce a dimenticare il suo migliore amico e decide di scappare e riuscire a ritrovare il suo amato compagno di giochi e di sfide. Comincia per lui, ancora troppo piccolo per arruolarsi nell’esercito, un viaggio ricco di insidie e di pericoli, a cui si può far fronte solo se spinti da un grande amore, come quello che unisce un bambino ad un animale. Preparate coperte a cui aggrapparvi per la paura e cappe e spade che fingerete di brandire seguendo questa bellissima avventura.

commento personale: seppur una storia per ragazzi, originalissima l'idea di vedere la guerra dal punto di vista dei cavalli e chi conosce i cavalli, non può non notarne la perfezione nelle descrizioni dei sentimenti

venerdì 9 marzo 2012

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LA BANDA DEI BROCCHI
Jonathan Coe

Trotter, Harding, Anderton e Chase: sembra il nome di un prestigioso studio legale; in realtà si tratta di un quartetto di giovani amici, che frequenta un liceo elitario di Birmingham, quel tipo di scuola che preleva giovani intelligenti dal loro background ordinario e li fa atterrare in una classe sociale diversa da quella dei loro genitori. I ragazzi sono destinati a carriere importanti, mentre i genitori rimangono impantanati nel loro mondo di matrimoni sciovinisti, scontri sindacali, guerre di classe e di razza e ignoranza culturale. Siamo negli anni Settanta, anni in cui si susseguono sconvolgimenti sociali, lotte politiche, attentati dell'Ira. Su questo mare in tempesta cercano di destreggiarsi, con alterne fortune, i quattro ragazzi.

commento personale: Jonathan Coe si sta rivelando una vera sorpresa per me. La sua scrittura veloce e scorrevole, rende piacevole qualsiasi sua lettura. il modo in cui affronta uno spaccato di vita inglese dal punto di vista degli adolescenti è geniale

venerdì 10 febbraio 2012

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IL DIAVOLO CERTAMENTE
Andrea Camilleri

Due filosofi in lotta per il Nobel, un partigiano tradito da un topolino, un ladro gentiluomo, un magistrato tratto in inganno dal giallo che sta leggendo, un monsignore alle prese col più impietoso dei lapsus, un bimbo che rischia di essere ucciso e un altro capace di sconvolgere un’intera comunità con le sue idee eretiche... E ancora: una ragazza che russa rumorosamente, un’altra alle prese con il tacco spezzato della sua scarpa, una segretaria troppo zelante, una moglie ricchissima e tante, tante donne che amano – tutte – con passione, a volte con perfidia, più spesso con generosità. Ecco i personaggi che, insieme a molti altri, popolano le pagine di questo libro: un romanzo corale sui desideri e i vizi, gli slanci e le bassezze dell’umanità e insieme un perfetto marchingegno a orologeria. Più che perfetto: diabolico. 33 racconti di 3 pagine ciascuno: 333 e non 666, perché questo, come tutti sanno, è il numero della Bestia, e non si discute sul fatto che mezzo diavolo sia meglio di uno intero. Andrea Camilleri ha scritto racconti dal numero di battute incredibilmente congruente, che nel dattiloscritto consegnato alla casa editrice equivalevano esattamente a tre pagine l’uno. In ognuno di essi, il diavolo suggella la storia con il suo inequivocabile zampino: nel bene o nel male, a noi lettori l’ardua sentenza. Perché questi racconti, oltre a essere irresistibilmente divertenti, sono anche percorsi da una meditazione accanita e sottile sul senso delle umane sorti, del nostro affannarci per mentire o per apparire, della nostra idea di felicità; i due apologhi filosofici che aprono e chiudono la raccolta non sono che il disvelamento di una trama che sottende tutta la narrazione. E che fa di questo libro un assoluto gioiello.


commento personale: una lettura veloce e scorrevole, forse non tutti i racconti sono originali, ma mette in evidenza il comportamento degli uomini, non sempre irreprensibile

venerdì 27 gennaio 2012

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L'AGGANCIO
Nadine Gordimer


L'incontro casuale in un garage di Cape Town tra una ricca ragazza bianca e un giovane arabo, colto ma povero, mette in moto una serie di eventi inimmaginabili. Abdu, l'uomo del garage, si chiama in verità Ibrahim ibn Musa. È immigrato illegalmente in Sudafrica da un misero paese africano con una laurea in economia. La ragazza è Julie Summers, insofferente al proprio ambiente privilegiato ma culturalmente ristretto. La loro relazione è sostenuta all'inizio da una forte attrazione sessuale che è quasi l'unico linguaggio comune tra due mondi assolutamente diversi. Ma la loro storia si rafforza al punto che, quando le autorità obbligano Ibrahim a tornare nel suo paese, Julie sorprende tutti decidendo di seguirlo come moglie.


commento personale: un libro che è un'esperienza di integrazione fantastica, la scoperta che dall'altra parte del mondo c'è qualcuno che aspira a tutto ciò che abbiamo noi mentre noi desideriamo solo fuggire. La protagonista in particolare vi commuoverà nelle sue fragilità

TUA
Claudia Pineiro

Buenos Aires. Inés, moglie di Ernesto - irreprensibile dirigente di successo -, trova per caso nella ventiquattrore del marito un biglietto d'amore scritto con il rossetto e firmato "Tua". Una sera decide di seguirlo fino al parco Bosques de Palermo dove lui e la sua amante si sono dati appuntamento. Iniziano a discutere, lui la spinge violentemente, la donna cade, sbatte la testa contro un sasso e muore. Inés torna a casa ben decisa a fare il possibile per coprire il marito, salvare le apparenze e il matrimonio. "Tua" è un thriller psicologico vertiginoso, che incalza il lettore fin dalle prime righe: un meccanismo a orologeria che non risparmia colpi di scena sorprendenti. Il terribile ritratto in giallo di una normale famiglia borghese.


commento personale: un thriller familiare, leggero leggero, da leggere in un pomeriggio, ma simpatico e nuovo nell'idea

mercoledì 25 gennaio 2012

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LA PIOGGIA PRIMA CHE CADA
Jonathan Coe

La Zia Rosamond non è più. È morta nella sua casa nello Shropshire, dove viveva sola, dopo l'abbandono di Rebecca e la morte di Ruth, la pittrice che è stata la sua ultima compagna. A trovare il cadavere è stato il suo medico. Aveva settantatré anni ed era malata di cuore, ma non aveva mai voluto farsi fare un bypass. Quando è morta, stava ascoltando un disco - canti dell'Auvergne - e aveva un microfono in mano. Sul tavolo c'era un album di fotografie. Evidentemente, la povera Rosamond stava guardando delle foto e registrando delle cassette. Non solo. Stava anche bevendo del buon whisky, ma... Accidenti, e quel flacone vuoto di Diazepam? Non sarà stato per caso un suicidio? La sorpresa viene dal testamento. Zia Rosamond ha diviso il suo patrimonio in tre parti: un terzo a Gill, la sua nipote preferita; un terzo a David, il fratello di Gill; e un terzo a Imogen. Gill e David fanno un po' fatica a capire chi sia questa Imogen, perché prima sembra loro di non conoscerla, poi ricordano di averla vista solo una volta nel 1983, alla festa per il cinquantesimo compleanno di Rosamond. Imogen era quella deliziosa bimba bionda venuta con gli altri a festeggiare la padrona di casa. Sembrava che avesse qualcosa di strano. Sì, era cieca. Occorre dunque ritrovare Imogen per informarla della fortuna che le è toccata. Ma per quanti sforzi si facciano, Imogen non si trova. E allora non resta - come indicato dalla stessa Rosamond in un biglietto - che ascoltare le cassette incise dalla donna...

commento personale: una storia commovente. una storia di amicizia prima di tutto, ma anche una storia di dolore con un grande insegnamento, che forse anche dal male può nascere il bene. dovete assolutamente leggerlo, jonathan coe si riconferma un maestro nell'analisi dei sentimenti umani

giovedì 19 gennaio 2012

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I QUADERNI DEL PIANTO
Marcela Serrano

La protagonista, una donna di umili origini che vive in campagna, partorisce in ospedale una bambina, ma dopo qualche giorno le dicono che la figlia è morta in seguito a una febbre violenta. Lei non si rassegna, si convince che la piccola sia ancora viva, e decide di agire. Con l'aiuto di una giornalista scopre che nell'ospedale dove era stata ricoverata ci sono troppe morti sospette e trova una donna pronta a testimoniare di aver sentito i medici parlare chiaramente di un rapimento: il sospetto di un traffico illegale di adozioni e di organi diventa quasi una certezza. La protagonista, insieme ad altre madri nella stessa situazione, decide di creare un'associazione che si batte per portare alla luce gli orribili crimini. Un giorno, durante un sit-in, vede una bambina tenuta per mano dalla moglie del ministro degli Interni, è certa che sia sua figlia. In un impeto di gioia rabbiosa l'abbraccia e tenta di strapparla alla falsa madre. Immediatamente arrestata, viene internata in un ospedale psichiatrico. Lì lotta per non impazzire e con caparbietà non rinuncia all'idea di riavere sua figlia.

commento personale: non sono madre, ma se lo fossi, credo che questa sarebbe una delle mie più grandi paure. e qui al dolore per il rapimento di una figlia, si unisce il dramma interiore di una donna che si chiede una volta ritrovata la figlia, se la sua condizione la aiuterà a vivere bene come nella famiglia da cui era stata rapita. Il contesto è il classico paese del sud america, dove da una parte vige un governo dittatoriale e dall'altra i guerriglieri pronti alla lotta e al riscatto. assolutamente da leggere

sabato 17 dicembre 2011

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Intermittenza, Andrea Camilleri

Una grande azienda, la Manuelli, che sostiene l'economia del Paese e dà lavoro a migliaia di operai. Il suo presidente, vecchio padre della rinascita industriale italiana. Il figlio di lui, inetto e velleitario. Il direttore del personale, abile e cinico. E il direttore generale, il solo a non mostrare cedimenti: Mauro De Blasi. Su questa realtà si allunga l'ombra della crisi: e allora bisogna tagliare e cassintegrare, trattare con ministri e sottosegretari, fronteggiare sindacalisti e occupazioni. Ma la Manuelli tiene botta, anzi, fiuta l'affare: si tratta dell'azienda Birolli, il cui proprietario è assillato dai creditori e pronto a svendere tutto pur di salvarsi. Un solo bene nemmeno il curatore fallimentare potrebbe togliergli: la nipote Licia, superbo esemplare di femmina determinata, intelligente e sensuale. Ancora una volta Mauro De Blasi si dimostra più furbo di tutti anche se c'è qualcosa, uno strano fenomeno, che inizia a manifestarsi con inquietante frequenza nelle sue giornate: l'intermittenza. Un thriller finanziario spietato, un dramma che ha il passo implacabile che Camilleri ci ha già mostrato in "Un sabato, con gli amici", quando i suoi personaggi appaiono scolpiti con scabra efficacia, quasi con crudeltà, rastremati attorno alle pure motivazioni del loro agire: l'odio, il desiderio, la vendetta, il potere.

commento personale: se vi aspettate il camilleri delle inchieste del commissario montalbano, scordatevelo! piuttosto un racconto crudo e veloce sulla vita di questi manager rampanti che nella vita hanno due soli pensieri: i soldi e il potere!......se vi sembrerà che finito il libro, non vi abbia insegnato nulla.....è perchè questo mondo corrotto e senza freni non ha niente da insegnare

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La voce del violino - Andrea Camilleri


È uno di quei giorni tinti (neri) che affliggono Montalbano che, da classico meteoropatico, si abbuia quando fa cattivo tempo e diventa intrattabile. Tanto più sarà un brutto giorno perché dovrà andare al funerale della moglie del suo amico questore, e ancora più scura sarà la giornata perché ad accompagnarlo con l'auto di servizio sarà l'agente Gallo, un'autista dalla guida "stile Indianapolis".
I cattivi presagi si avverano: durante il percorso per una strada di campagna a velocità folle, almeno secondo il commissario che ama andature a passo d'uomo, Gallo investirà una gallina suicida facendo sbandare l'auto che andrà ad urtare una vettura in sosta davanti ad una villa. Il commissariosantiando (imprecando), si metterà personalmente alla guida dopo aver lasciato per avvertire il proprietario un biglietto sotto il tergicristallo dell'auto danneggiata. Poiché Gallo si lamenta per la botta ricevuta, Montalbano devierà per l'ospedale dove tra esami e controesami i due passeranno l'intera mattinata. Sulla via del ritorno - si è ormai fatto troppo tardi per la cerimonia funebre - il commissario nota che l'auto danneggiata è rimasta dove l'ha lasciata con ancora il biglietto nel tergicristallo.
A Montalbano la faccenda non quatra e da tipico sbirro rimugina il fatto per tutto il giorno sino a che, dopo aver concluso la giornata fitusa con una tempestosa telefonata con Livia la sua fidanzata, non riuscendo a prender sonno si alza in piena notte e si avventura per scoprire cosa avviene nella villa.
Trova l'auto danneggiata ancora dov'era la mattina, con arte scassinatrice forza la porta della villa che ha segni di essere abitata ma che appare deserta; si aggira per i vari ambienti sino a quando in una stanza da letto, alla luce della torcia, si presenta agli occhi del commissario una scena raccapricciante: una giovane donna, bionda e bellissima, del tutto nuda è riversa carponi «con la pancia appoggiata al bordo del letto, le braccia spalancate, il viso sepolto nel lenzuolo ridotto a brandelli dalle unghie della donna che l'aveva artigliato negli spasimi della morte per soffocamento» (op.cit. pag.19)
Il problema ora per Montalbano è il seguente: «Come far scoprire il delitto? Non poteva certo andare a dire al giudice quello che aveva combinato» (ibidem) Il commissario troverà un modo e inizierà un'indagine che si mescolerà al suo rapporto con Livia, la donna sinceramente amata, che ora vuole da lui qualcosa di più del suo amore.

commento personale: francamente non me la sento di dare pareri sul maestro Camilleri, io lo amo a prescindere, ahahahaha. Comunque le indagini del commissario Montalbano sono sempre affascinanti, perchè all'intrigo mescolano sempre le sue vicende personali, e la figura del commissario ne esce fuori sempre più complessa e articolata, come ognuno di noi infondo è

giovedì 15 dicembre 2011

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HOMER & LANGLEY
E.L. DOCTOROW

Ispirata a un famoso fatto di cronaca della New York del primo Novecento, la storia dei fratelli Homer e Langley Collyer assume nella rivisitazione di Doctorow, maestro nell'amalgamare avvenimenti reali con episodi romanzati, i contorni del mito. Homer, il fratello cieco, e Langley, tornato semifolle dalla Grande Guerra, sono due rampolli di una famiglia benestante che nel corso dei decenni trasformeranno il loro palazzo in un delirante ricettacolo di ciarpame, dove vivranno come reclusi fino a rimanere sepolti sotto le tonnellate di spazzatura da loro stessi accumulata. Questi personaggi tragici ed emblematici, che hanno perfino dato il nome alla cosiddetta "sindrome di Collyer", diventano la metafora di un mondo e lo specchio di un lungo periodo della storia americana. Homer e Langley, benché rinchiusi nella loro folle utopia, saranno infatti testimoni di tutti gli avvenimenti fondamentali di quegli anni, dalle guerre ai movimenti politici, dal progresso tecnologico a una serie di personaggi indimenticabili, immigrati, gangster, musicisti jazz, hippy.

commento personale: un racconto bizzarro e originale. forse troppo veloce, io lo avrei forse diluito un po' di più, anche se probabilmente l'autore aveva paura di annoiare

martedì 6 dicembre 2011

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La figlia dello straniero - Joyce Carol Oates


Rebecca è una donna dai molti segreti. Mentre si sposta senza una meta precisa lungo l'East Coast americana, tenendo stretto per mano il figlio Niley, lascia dietro di sé pezzi enormi del suo passato: due genitori giunti dall'Europa dilaniata dalla Seconda guerra mondiale e che l'hanno messa al mondo sulla nave che li trasportava lontano dagli orrori del nazismo; un marito che trova sfogo alla durezza della vita quotidiana nella violenza sulla propria moglie; la lettera da un lontano cugino, sopravvissuto all'Olocausto, che le rivela di suo padre e di sua madre più di quanto essi avrebbero mai voluto confessare. L'unica soluzione, per Rebecca e Niley, sembra dunque quella di partire. Partire e annullarsi, reinventandosi in grembo all'America. Perché in fondo l'America è anche questo. E suo padre del resto, con la diffidenza spaurita dell'immigrato di prima generazione, spesso le ripeteva: "Tu sei nata qui, non ti faranno del male". Ma davvero riuscirà quel giovane, immenso e violento paese a proteggere una madre e suo figlio?

commento personale: un'autrice che non conoscevo ma che merita assolutamente. La storia è anche cruda in alcuni punti;il personaggio che ne esce è un personaggio fragile ma al tempo stesso forte come ogni donna infondo infondo è, ma soprattutto descrive perfettamente le scelte e analizza il modo in cui vengono prese certe decisioni in ogni frangente della nostra vita, dall'infanzia, all'adolescenza per finire con la maturità

mercoledì 23 novembre 2011

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SENTIERI SOTTO LA NEVE
Mario Rigoni Stern

Un libro intriso di memoria. Seguendo con fedeltà le tracce degli uomini, non arrendendosi alle ragioni del tempo, ogni racconto trae in salvo qualcosa o qualcuno: i tanti nomi della neve, un pastore solitario che parla con amore alle sue pecore, paesaggi scomparsi, la storia di un popolo, un giovane legnaiolo la cui esistenza è sconvolta dall'apparizione di una strega bellissima e impietosa, un focolare intorno al quale si raccolgono vivi e morti intrecciando rimpianti e speranze. I ricordi si coagulano in frammenti o si dilatano in narrazioni estese come quella che apre il libro, incentrata sulla lunga marcia verso casa di un uomo uscito dal Lager, gracile scheletro che arranca tra i relitti lasciati dalla guerra.

commento personale:  non si può che commentare positivamente e con rispetto i racconti scritti magistralmente da un maestro della narrativa

venerdì 18 novembre 2011

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ROMANZO CRIMINALE
Giancarlo De Cataldo


Romanzo criminale è un romanzo scritto da Giancarlo De Cataldo e ispirato alla vera storia della banda della Magliana, che operò a Roma tra la fine degli 70 e 80. 
Il romanzo descrive gli intricati traffici che intercorrono tra stato e criminalità negli anni 70; la lotta tra bande per il controllo dei traffici di droga, prostituzione e gioco d'azzardo nei vari quartieri della capitale; ripercorre inoltre, dal punto di vista della criminalità organizzata, la storia di un decennio d'Italia dal sequestro Moro fino a sfiorare l'indagine di mani pulite

commento personale: decisamente da leggere. l'autore ha centrato perfettamente umori e caratteri di malavitosi ma anche di giudici e avvocati corrotti, poliziotti dediti alla verità e poliziotti corrotti, amori interessati e amori veri ma perduti.......un forte richiamo a Pasolini, del quale De Cataldo è sicuramente un buon allievo

mercoledì 16 novembre 2011

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BIANCA COME IL LATTE ROSSA COME IL SANGUE
Alessandro D'Avenia

Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori "una specie protetta che speri si estingua definitivamente". Così, quando arriva un nuovo supplente di storia e filosofia, lui si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva. Ma questo giovane insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno. Leo sente in sé la forza di un leone, ma c'è un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il bianco è l'assenza, tutto ciò che nella sua vita riguarda la privazione e la perdita è bianco. Il rosso invece è il colore dell'amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l'ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, più vicina, e, come tutte le presenze vicine, più difficile da vedere: Silvia è la sua realtà affidabile e serena. Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande.

commento personale: a volte penso di essere troppo critica e così ho parlato di questo romanzo anche con altre persone....be, mi sa che siamo critici in tanti. bella l'idea, non è scritto nemmeno male....ma non sono mica convinta che gli adolescenti ragionino proprio come il protagonista li ha descritti. forse chi ha adolescenti in casa come me, riuscirà a capire meglio cosa intendo. che dire, per fortuna non l'ho comprato ma solo preso in prestito

mercoledì 26 ottobre 2011

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GIUDICI
Camilleri - De Cataldo - Lucarelli

Camilleri, Lucarelli e De Cataldo indagano una figura umana al crocevia tra bene e male. Una storia d'Italia in tre tempi, tre racconti esemplari sul difficile mestiere di decidere secondo giustizia.


commento personale: tre racconti bellissimi, il mio preferito in assoluto quello del maestro Camilleri. ve lo consiglio

martedì 25 ottobre 2011

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ACCABADORA - MICHELA MURGIA

«Acabar», in spagnolo, significa finire. E in sardo «accabadora» è colei che finisce. Agli occhi della comunità il suo non è il gesto di un'assassina, ma quello amorevole e pietoso di chi aiuta il destino a compiersi. È lei l'ultima madre.



commento personale: assolutamente da leggere. finalmente una giovane scrittrice che non vuole esagerare ostentando "cultura". un racconto alla riscoperta delle proprie origini

mercoledì 19 ottobre 2011

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 SHINING - STEPHEN KING
L'Overlook, uno strano e imponente albergo che domina le alte montagne del Colorado, è stato teatro di numerosi delitti e suicidi e sembra aver assorbito forze maligne che vanno al di là di ogni comprensione umana e si manifestano soprattutto d'inverno quando l'albergo chiude e resta isolato per la neve. Uno scrittore fallito, Jack Torrance, con la moglie Wendy e il figlio Danny di cinque anni, accetta di fare il guardiano invernale all'Overlook ed è allora che le forze del male si scatenano. Dinanzi a Danny, che è dotato di potere extrasensoriale, lo shine, si materializzano gli orribili fatti accaduti nelle stanze dell'albergo, ma se il bambino si oppone con forza a insidie e presenze, il padre ne rimane vittima.

commento personale: sono un'amante dell'horror e di king in particolare e in questo romanzo, che rileggo dopo diversi anni, trovo una vena originale e sperimentale che forse il king di oggi non ha purtroppo più. assolutamente da leggere

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Verso la scelta vegetariana - U.Veronesi M.Pappagallo


Oggi l'alimentazione vegetariana è una scelta che tutti dovrebbero considerare, un cambiamento in primo luogo per la propria salute, ma anche per la difesa del nostro pianeta e per evitare le sofferenze cui vengono sottoposti molti animali. Partendo dalla sua esperienza di vita e dalle sue ricerche di oncologo di grandissima fama, Umberto Veronesi espone in questo libro le ragioni legate all'etica, alla sostenibilità e alla salute per cui dovremmo diventare vegetariani. Mario Pappagallo spiega le basi scientifiche secondo le quali una buona alimentazione è fondamentale per vivere in salute, al punto che il cibo diventa un elemento essenziale per la prevenzione di numerose malattie, tra cui anche molti tipi di tumore. Nella seconda parte del libro Carla Marchetti propone oltre 200 ricette, originali e facili da realizzare, per chi è già vegetariano e per chi vuole avvicinarsi alla scelta vegetariana senza rinunciare al piacere del gusto. I proventi del professor Veronesi derivanti dalla vendita di questo libro verranno devoluti ai progetti di sostegno dei giovani ricercatori della Fondazione Umberto Veronesi, il cui intento è quello di sostenere la ricerca scientifica e promuoverne la divulgazione affinché i risultati della scienza diventino patrimonio di tutti.

commento personale: una scelta senza eccessi, spiegata con intelligenza e senza estremismi che spiega in modo scientifico e medico come alimentarsi meglio compiendo delle scelte etiche, morali ed ecologiche. e nella seconda parte del libro ottime ricette originali per imparare a conoscere i prodotti alternativi alla nostra cucina