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11.9.15

Lentezza portami via


Buongiorno tutto il giorno, in particolare oggi, pensando che è venerdì.

Il venerdì è universale.

Oggi sarà una giornata intensa con impegni cadenzati per tutta la giornata, fino a tardi, ma immaginarmi stasera con un calice di vino bianco ghiacciato in mano, da sorseggiare con accanto noccioline salate, mi aiuta a iniziare con sprint.


kosenrufumama love
kosenrufumama love

Ci vogliono le coccole accanto alla fatica e al dovere, ci vogliono momenti di relax per alleggerire l'impegno continuo, insomma è necessario godersi la vita anche nelle piccole cose. 
Ragazzi, questa tendenza si sta stabilizzando sempre di più nella mia vita, e non lo avrei sicuramente detto pochi anni fa, quando tiravo e tiravo la corda fino quasi a strapparla. 

Il lavoro prima di tutto, il dovere ancora prima, la stanchezza faccio finta di non sentirla, prima gli altri, io per ultima.

E' stata dura intaccare quel senso di onnipotenza derivante da un'attività instancabile, a metà strada tra il multitasking e l'ipercinetismo. Ma ho compiuto passi da gigante, arrivo lenta, faccio qualche minuto di ritardo, mi concedo l'imperfezione, non faccio più tanto spesso il pane in casa, e a volte mangiamo tutti un semplice piatto di pasta in bianco.

Siamo felici ugualmente, anzi, forse di più, perché una mamma meno esaurita in casa rende tutto molto più facile e leggero.

love kosenrufumama
love kosenrufumama
love

Vi lascio con il mio ultimo video sul mio canale YouTube, con una ricetta rivisitata delle mie barrette al cioccolato di cui parlavo in questo post

Come sempre vi chiedo di condividerlo sui vostri canali social e mettere il like al video, se vi è piaciuto.




Happy Friday Everybody!
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7.9.15

Si riparte ma non sono pronta

Mi piace prendermela calma.
Dopo tante corse, con la lingua di fuori, corse per lo più contro me stessa, mi concedo di perdere la gara.

estate relax felicita


Arrivo ma senza la necessità di essere la prima.


In questo momento di inizio settembre, quando tutto riparte, apparentemente alla velocità della luce, mi concedo di rimanere indietro sulla tabella di marcia che solitamente seguo a ritmo sostenuto.

Significa letteralmente:
*lavare gli zaini della scuola dei più grandi esattamente due giorni prima l'inizio ufficiale tanto atteso
*ritrovarmi ad oggi senza il grembiule per il piccolo e il mezzano (quest'anno li cucirò io, proprio per essere arrivata troppo lunga)
*non aver organizzato nessun tipo di merenda per la grande che inizia domani e che da quest'anno non l'avrà condivisa in classe
*avere ancora una parte della valigia da disfare
*non ho seguito letteralmente i compiti estivi dei miei figli e qualcosa è rimasto indietro, ma amen
*non ho scaricato ancora le ultime foto delle vacanze
*altre varie ed eventuali

Come vedete non sono per niente preoccupata, sto imparando a non esserlo, combattendo la tendenza alla perfezione, che poi in realtà non esiste, ma verso la quale sembrava dovessi correre di gran lena.

Ovviamente ho impiegato il mio tempo in altro modo come 
*stare con un'amica arrivata da lontanissimo
*dedicarmi a piccole rifiniture della mia casa, come battiscopa, muri e finestre
*cenare con amici
*registrare video durante i quali mi diverto da impazzire
*cercare lavoro (anche se non ho ancora visto risultati concreti)

estate divertimento

Voi vi sentite in pari? Lo siete davvero? O semplicemente vivete?




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23.6.15

Il metodo di riordino Konmari

Avete seguito alcuni post qui sul blog in cui parlo dell'esigenza forte degli ultimi tempi, che mi vede energicamente attiva nella pulizia di casa, o meglio dire nel riordino
A gennaio avevo iniziato a leggere Il magico potere del riordino. Il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita di Marie Kondo, quelle pagine sono rimaste lì sedimentando e ho solo saltuariamente preso in prestito una sua tecnica di ordinare i vestiti nei cassetti, mettendoli in verticale invece che in orizzontale, uno sopra l'altro. 

metodo konmari
il magico potere del riordino

Ma non ho mai iniziato quello che lei suggerisce di fare: il riordino.

I motivi principali di questa ritrosia sono stati: 
una certa ansia iniziale leggendo il libro, 
la consapevolezza dell'assoluta mancanza di tempo, 
una certa resistenza a voler davvero fare quel tipo di pulizia, che non riguarda solo l'esterno o il nostro ambiente, ma sappiamo bene che riconduce anche ad un riordino interiore. 

Tutti questi motivi mi hanno lasciata in una sorta di limbo, che mi vedeva immaginare me stessa in un'altra vita, pulendo e riordinando e finendo in una casa luminosa, come quelle patinate dei giornali, e la mia realtà costante, fatta di ordine, disordine, cose da sistemare a causa della presenza di 3 bambini piccoli, armadi ricolmi ancora con gli indumenti della vecchia stagione, dita di polvere in mezzo ad oggetti che rendono impossibile qualsiasi desiderio di pulire, pena ore di lavoro. Insomma credo una realtà molo simile alla maggior parte delle famiglie. 

Nel frattempo ho anche letto un altro libro, Via la polvere dalla casa e dalla mente di Karen Kingston, che parla di feng shui, ma in un modo che mi è piaciuto, semplice, diretto, utile. E ho notato che tutti gli angoli della mia casa legati all'aspetto economico/denaro/lavoro erano in assoluto disordine. 
Quindi mi stuzzicava l'idea di provare. 
Ho iniziato così a pulire tutti gli angoli in alto a destra della piantina della mia casa, del giardino e di ogni stanza.

Poi ho perso il lavoro

Non che sia necessario perdere il lavoro, ma sicuramente per me  è stata l'occasione per aver più tempo, nel mio caso ha anche coinciso con l'esigenza interiore di pulire, dentro e fuori, mancava solo da sistemare l'ansia che la lettura del libro mi procurava, un po' a causa dell'autrice che appare così sicura, certa delle sue azioni, e che racconta questo passaggio come fosse niente di difficile, anzi assolutamente troppo facile.

L'ansia me la sono fatta passare e un giorno ho iniziato.

Il primo passo ti porta sempre in una direzione.

Ci sono 3 caratteristiche principali in questo metodo di riordino.

1 prendere in mano gli oggetti e sentire se procurano gioia
2 riordinare in base alle categorie di oggetti
3 fare tutto in una volta

1 La gioia. Sembra semplice ma non è detto che subito si senta trasporto prendendo in mano un oggetto, nel mio caso è stato difficile. Insomma, lo scopo è riordinare, e smuovere tutti i sentimenti del cuore è romantico ma nel mio caso, spesso, è risultato difficile. Per me non era un riordino con tutto il tempo del mondo a disposizione, dopo qualche ora rientravano i bambini da scuola e io dovevo trovare il modo di farlo senza loro tra i piedi. 
Quindi assaporare il momento, guardare l'oggetto, cogliere i movimenti del cuore, ecco, non sempre ci sono riuscita.
2 Le categorie. Ci sono quelle piccole, composte da pochi oggetti, in quanto tali, non so, per esempio i prodotti di bellezza tipo balsamo, shampoo, trucchi ecc. Mentre ci sono altre categorie in cui sono presenti centinaia di pezzi da testare con il solito approccio della gioia. E serve tempo. In alcuni casi ho interrotto il riordino per categoria e ho ripreso in un secondo momento.
3 Finire il lavoro tutto in una volta. Impossibile per me. Nel mio caso in particolare, il riordino riguardava non solo i miei oggetti ma anche quelli dei miei figli e coniuge (con la sua secondaria partecipazione). Quindi tutto in una volta avrebbe significato giorni e notti intere...

metodo konmari
metodo konmari

In ogni caso il risultato si è visto, fino ad ora ho gettato (o portato anche al mercatino dell'usato, regalato, riciclato) circa 12 sacchi neri grandi. 
Se penso che tutta quella roba era in casa mia inutilizzata o senza procurarmi gioia, beh, mi fa riflettere. 
Comunque, devo ancora finire, proprio per rimarcare quanto detto sopra. Lo so, forse non sono una brava allieva del metodo Konmari, ma faccio del mio meglio.

Presto vi racconterò altri particolari del procedimento.


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8.6.15

A cavallo dell'estate succedono cose

Sono giorni in cui succedono cose. 
Prima di tutto l'estate è arrivata prepotente e soprattutto in anticipo, anche se il calendario la vede ancora piuttosto lontana ha deciso di arrivare e adesso, dopo il piumino sul letto fino alla scorsa settimana, mi ritrovo a dormire in mutande, seminuda e senza lenzuolo. 
Questa è una cosa. Per me anche faticosa, dato che la pressione scende scende verso il basso fino quasi a farmi strisciare e leccare il pavimento dalla fatica.


panna

Poi è finita la scuola, almeno quella dei due grandi, e felicemente ammetto che questa fine dell'anno scolastico l'ho subita meno degli altri anni. Nonostante saggi, feste, regali per le maestre, incontri, resoconti. E' come se la mia mente avesse ingranato il pilota automatico e non si fosse preoccupata, cavalcando l'ansia, degli impegni degli ultimi tempi. 

Ho perso il lavoro. Cosa non da poco, attualmente. Senza che stia qui a spiegare i particolari, il succo concentrato sulla questione è quella descritta con quelle quattro parole. Non so perché o per come, ma il mio stato vitale è altissimo. Soprattutto mi sono buttata a pulire casa, da cima a fondo, e devo ancora finire. E' rigenerante, soprattutto quanto i pensieri frullano in testa. 
Sentivo un urgente bisogno di impegnare le mani, quasi faticando (escluse quindi tutte le attività artistiche, seppur terapeutiche) e sicuramente ha funzionato. Ho parti di casa che sono rinnovate, c'è quasi l'eco, se si volge la parola e la testa in quelle direzioni. Ma è stato soprattutto una sorta di cacciare il vecchio per il nuovo. 

La vera causa di questo alto stato vitale è la mia pratica buddista, però, questo voglio scriverlo, a scanso di equivoci. Inspiegabilmente sento forte la gioia di vivere, a dispetto delle circostanze, abbastanza drammatiche, sento gioia. Ora devo/desidero sviluppare gratitudine. 
Perché lo sapete che le persone che sono in grado di provare gratitudine sono felici? Conviene, no?

Inoltre ho perfezionato la panna furba. Mettevo a surgelare cucchiaiate troppo grandi, che poi faticavano ad entrare nella tazzina di giusta misura, quindi ho scelto di preparare cucchiaini minuscoli, per essere certa di godere fino in fondo di questo particolare gioioso della giornata.


golosita

I frullati la mattina sono ormai un'abitudine consolidata, fanno bene, sono buoni, mantengono impegnato lo stomaco, rilasciando energia, a lungo. Voglio consigliarvi quello di questa mattina.

1 banana
1 manciata di fragole a pezzetti congelate
1/2 tazza di latte di avena
1 manciata di prezzemolo


frullato banana fragola latte avena prezzemolo

Frullare tutto potentemente e bere in breve tempo. Quella manciata di prezzemolo ha fatto la differenza, mentre lo aggiungevo alla fine, ero indecisa, pensavo avrebbe influito negativamente sul sapore, invece lo adoro. 

Infine rimango incantata dal lavoro che portano avanti alla scuola steineriana i miei figli. Entrambi già lavorano la creta a seconda dell'argomento che studiano in quel momento dell'anno con il maestro. Per esempio Ethan con la zoologia ha creato moltissimi animali, meravigliosi, mentre Daphne che ha studiato la Grecia ha portato a casa modelli di colonne e capitelli. 


lavoro creta scuola steineriana

Infine, l'ultimo giorno, alla consegna delle pagelle artistiche (non sanno dell'esistenza delle altre ministeriali, che noi genitori firmiamo in sede separata) ha portato a casa un lavoro dalla grazia delicata, ai miei occhi. La maestra aveva dato l'indicazione di creare un cerchio di bambini e lei ha interpretato così quel suggerimento.

Con questo è tutto.
Anzi no. Auguro di cuore una settimana speciale a tutti voi che passate di qua, che vi fermate a leggere anche senza commentare. 









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14.5.15

Quasi estate

Sono giorni caldi, ventosi, strani e normali. Sono giorni durante i quali appaiono novità, sorprese, ospiti. 
Ma quello che cerco, disperatamente, 
con forza caparbia, cocciuta e testarda 
è la felicità, qui e ora. 

primo piano

Quella di quando ero ragazzina e non vedevo l'ora che arrivasse l'estate che durava mezza vita, una pausa tra due anni scolastici. 




Una mezza vita infinita, con il tempo sospeso a mezz'aria, dove il tutto era cadenzato da profumi, colori, luci e ombre. Qualche volta c'erano anche i compiti estivi, ma erano pochi, che creavano una parentesi noiosa, un ricordo preso al laccio dei giorni lontani nel passato e nel futuro, quelli della scuola. 

In estate, da ragazzina, di giorno giocavo tanto a Monopoli, con vari cugini o vicini di casa delle vacanze, tra i monti; oppure andavamo tra i campi intorno o preparavamo intrugli fatti di erbe, sassi, pezzi di legno, che rifilavamo alle bambole. 


maggio fragole
frullato fragole

Ricordo le serate, fino a tardi, in mezzo agli adulti, mezzi parenti e amici, che parlavano, cantavano e suonavano la fisarmonica, mentre noi bambini giocavamo a nascondino, con un raggio d'azione vastissimo, con il buio vero della notte.



L'estate pareva davvero infinita. 

Ecco, cerco quella sensazione lì. 
Cerco quel senso di sicurezza nel futuro 
e lo trovo dentro di me.

Intanto mi guardo intorno e vedo: fragole rosse, un geko ormai parte della famiglia con ben tre nomi di battesimo, momenti di pace, come solo la natura sa regalare, e tanta tanta voglia di far pulizia intorno.


verde natura

Buon giovedì felice.


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11.5.15

Riordinare i cassetti

Ho iniziato a leggere Il magico potere del riordino. Il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita in viaggio per Londra
Mi ha tenuto compagnia in volo e i minuti prima di crollare addormentata nell'accogliente letto dell'hotel. 
Sono tornata a casa e ho continuato la lettura, affascinata dall'autrice che ha inventato questo mestiere stranissimo di aiutare le persone a rimettere ordine nelle loro case fino a diventarne una specialista ricercata.
Ma fino ad ora mi è mancato il tempo (o forse l'impegno, la motivazione, la volontà?) di mettere in atto i consigli che dispensa ripetutamente nel suo libro. Una cosa mi è rimasta molto impressa: ripetita iuvant. Si, perché il suo stile narrativo mi è parso caratterizzato da questo approccio particolare.


magico-potere-riordino

Comunque, i consigli che dispensa sono interessanti, e sicuramente non si tratta di un semplice decluttering: è qualcosa di più profondo, un processo che cerca di far entrare il protagonista del cambiamento in relazione con gli oggetti che lo circondano, fino ad eliminare buona parte degli stessi, finendo per riempirne interi sacchi. 


riordinare i cassetti

Sicuramente è il tempo che mi manca e anche quella sorta di intimità che necessita quando si deve sentire la relazione con un vestito che non si indossa da anni (dentro il quale forse neanche non ci entro più, ma che è il ricordo concreto di un certo momento preciso della mia vita). Ecco non credo di riuscirci con intorno una triade di ragazzini che emettono suoni ed esibizioni di vario tipo.

Però una cosa l'ho fatta. Ho riordinato i cassetti.
Mi è parso di vedere molte foto di contatti facebook o instagram con lo stesso tipo di approccio, quindi deduco che è un particolare che ha colpito molti lettori. 
Funziona davvero.

Nello stesso cassetto entrano il doppio dei capi, rispetto al metodo tradizionale che vede un capo piegato e posato sopra l'altro. Inoltre si crea meno confusione perché tutto è a portata di vista, quindi non serve controllare sotto e muovere tutti gli abiti piegati, e soprattutto si sgualciscono meno.


riordinare i cassetti

Nel mio caso l'unico problema è il mantenere costante nel tempo questa metodologia, renderla affascinane anche per il resto degli abitanti della casa, soprattutto i bambini. Fino a ora ho rilevato solo qualche insubordinazione dovuta alla fretta, quindi posso confermare la praticità e comodità.

Altro piccolo particolare che voglio condividere è il punto di vista dei collant, che non avevo mai preso molto in considerazione, in quanto fino ad ora li avevo sempre conservati selvaggiamente arrotolati, cercando di utilizzare il minor spazio possibile (allo stesso modo conservavo anche i foulard). 


riordinare i cassetti

Ho preso coscienza di quanto anche i nostri oggetti possano aver diritto ad essere conservati, ed amati, nel modo appropriato, piegati con cura, e devo ammettere che mi regala una sensazione positiva immaginare i miei collant, calzini, foulard, mutande e piccole cose simili, in ordine nel mio cassetto e non arruffati uno contro l'altro.


Una foto pubblicata da ester bartolomei (@kosenrufumama) in data:

Vi auguro una giornata splendente che possa essere il tappeto rosso della settimana a venire.

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16.3.15

A Londra con budget limitato

Parlare di soldi sembra rimanere un forte tabù, sia se sono troppi sia se sono pochi. Entra in campo il giudizio, i conti in tasca degli altri, a volte la vergogna. Noi non navighiamo nell'oro, anzi, dico liberamente che abbiamo passato momenti duri e difficili. Vi confido che siamo sempre con la cintura stretta, ma quanto più soffriamo quanto più sogniamo

londra

Non saprei dirvi esattamente se si tratta di voglia di riscatto, di immatura incoscienza, o semplicemente stanchezza di non potersi permettere molto, ma ci sono momenti in cui forziamo la mano e ci concediamo quello che ci sembra impossibile (ovviamente rimanendo nelle nostre reali possibilità, non potrei fare debiti per andare in vacanza). 

londra

Così ecco che siamo andati a Londra, non tutti però. Il risparmio è dato anche da questa scelta: c'è una bella differenza a muoversi in tre oppure in cinque.

E poi prenotare il volo con largo anticipo ci ha permesso di volare andata e ritorno con soli 200 euro totali.
Lo stesso dicasi per la scelta dell'albergo, che nel nostro caso ha comportato una spesa di circa 350 euro per 3 notti. 

londra budget limitato

Sicuramente mi sono sentita di aver fatto un buon affare, ma non bastava. Eravamo a Londra, ma con un budget limitato e quindi abbiamo semplicemente ridotto al minimo le spese extra

Ecco come abbiamo gestito le nostre finanze: semplicemente dando la priorità al fare, vedere, osservare piuttosto che all'avere, comprare, possedere

londra

E' stata dura, soprattutto con i bambini, perché il vero input, ormai ovunque intorno a noi, è quello di COMPRARE.  
E ti ritrovi a pensare: ma vuoi andare a Londra e non portarti a casa questo o quello?

Questo approccio meno consumistico, dovuto prima di tutto ad una motivazione pragmatica e concreta e poco idealista, ci porta a cercare di privilegiare il vissuto, le esperienze di vita, i ricordi da conservare in un cassetto della memoria, le emozioni provate, il regalo di ciò che si è imparato e rimarrà sempre nostro, senza perderlo, romperlo. 

londra

Infine ci siamo concessi un pensierino a testa, qualche cartolina, una matita con il simbolo del bus londinese, un salvadanaio a forma della tipica cabina rossa, insomma oggetti di poco valore concreto, ma di grande valore simbolico. Il classico souvenir, che ho rivalutato, non tanto per l'oggetto in sé, ma per il significato che racchiudeva, i nostri tre giorni a Londra

londra
londra

Un oggetto può andare perso, si può rompere, ma un ricordo o un'esperienza vissuta rimane sempre con noi, nessuno potrà mai portarcela via.

Voi amate spendere e spandere? Immaginereste un viaggio all'estero senza comprare tra i negozi del luogo?


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