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sabato 2 giugno 2012

un altro articolo, non di Livio :)

ho trovato questo bellissimo articolo.

 

Ecco il moralismo di Stato: divieti su fumo e Coca Cola

Il diktat dei proibizionisti: alle industrie del tabacco vietato parlare con i governi E il sindaco di New York mette fuorilegge le bibite maxi. Torna il puritanesimo

di -
 

giovedì 31 maggio 2012

la questione siriana

una cosa inspiegabile per me... perchè nessuno interviene?

vi copio un articolo di Livio che, seconde me, a parte qualche passo sicuramente non facile per capire che ci sono gli arabi sciiti, quelli sunniti e vari seguidores di entrambi i gruppi, da un'idea della situazione:


“Credo che il presidente Assad non abbia perduto neppure un’ora di sonno a causa della espulsione dei suoi diplomatici da undici Paesi”ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Barack, suggerendo per la prima volta che, se vuol arrestare il massacro dei civili siriani, l’Occidente deve assumere iniziative ben più concrete. Ma, per quanto l’indignazione provocata dalla strage di 108 persone (di cui 49 bambini) nel villaggio di Houla non accenni a diminuire, la probabilità di un intervento armato in stile Libia non sono oggi superiori a una settimana fa. Solo il neopresidente francese Hollande ne ha evocata la possibilità  in una intervista alla TV, affrettandosi peraltro ad aggiungere che “occorre trovare una soluzione che non sia affidata alla forza militare”. Ma, con la parziale eccezione di Australia e Belgio, le reazioni sono state tutte negative. I tedeschi hanno invitato i francesi a non speculare su operazioni belliche, gli italiani le hanno escluse e sia la Russia, sia la Cina si sono affrettate a ribadire che opporranno il loro veto a qualsiasi risoluzione del Consiglio di Sicurezza che apra la strada a interferenze esterne. Quanto agli Stati Uniti, senza la cui partecipazione qualsiasi iniziativa è improponibile, si sono affrettati a dichiarare che un ricorso alla forza provocherebbe “maggiore caos e nuove carneficine” e che comunque, prima di qualunque mossa, è necessario capire la vera natura e composizione dell’opposizione al regime. Washington, evidentemente, ha preso buona nota che lo stesso segretario generale dell’ONU Ban Ki Moon ha visto la mano di Al Qaeda in almeno due degli attentati kamikaze che la scorsa settimana hanno sconvolto Damasco ed Aleppo e nutre il timore che, in caso di caduta del regime di Assad, in Siria possano prevalere gli estremisti islamici: il che, per gli americani, sarebbe come cadere dalla padella nella brace.

Intanto, notizie che filtrano dalla Siria rendono un po’ meno assurda la negazione di ogni responsabilità nella strage di Houla da parte del governo siriano. Sembra che meno di venti morti siano da attribuire al fuoco di armi pesanti e gli altri – donne bambini e vecchi – siano stati massacrati a sangue freddo addirittura a pugnalate. Ma i responsabili non sarebbero i militari, bensì squadracce di “shabiha” alawiti  che avrebbero agito per vendicare l’uccisione del loro comandante Hussein el Deib da parte delle forze ribelli. Non certo una giustificazione per un orrendo crimine contro l’umanità, ma una nuova prova che la situazione in Siria è sempre più fuori controllo e che la tanto paventata guerra civile è già in atto. Perciò, sarà sempre più difficile per la Commissione dei diritti umani dell’ONU, convocata d’urgenza, formulare accuse precise. “Al momento” ha detto uno dei suoi membri, “in Siria non ci sono buoni e cattivi, ma soltanto cattivi e pessimi”.

Dietro le prese di posizione dei vari governi, c’è la consapevolezza che il piano Annan, che avrebbe dovuto portare a un graduale cessate il fuoco e all’apertura di negoziati tra regime e opposizione sta fallendo. Dopo una brevissima tregua, le ostilità sono riprese con la stessa violenza di prima e il centinaio di osservatori (disarmati) che l’ONU ha inviato sul posto non possono che costatare, in genere a posteriori, i reciproci massacri. Il regime non ha tenuto fede all’impegno di non usare le armi pesanti contro la popolazione e gli insorti, che hanno cominciato a ricevere armi sia dalla Turchia, sia  dalle potenze arabe sunnite contrarie al regime alawita (setta sciita) di Assad hanno proseguito i loro attacchi. Invano Kofi Annan, che si sta giocando in questa partita la sua reputazione di abile diplomatico, contiunua a rivolgere appelli a entrambe le parti perché cessino le ostilità.

Allora, che fare? Senza dubbio gli occidentali sono consci, non meno di Barack, che l’espulsione degli ambasciatori – tra l’altro definita “controproducente” dal Cremlino - è  un gesto dimostrativo che non basterà certo a indurre Assad a più miti consigli. “Il problema” secondo uno studio dell’America Institute” è che non siamo ancora al punto in cui il rais ha bisogno del piano Annan per salvare la pelle: sa di mantenere il sostegno di una parte notevole della popolazione, è convinto che l’intervento di Al Qaeda faccia il suo gioco e confida che alla fine riuscirà, in un modo o nell’altro, a spuntarla. E, salvo clamorosi voltafaccia, potrà sempre contare sulla protezione della Russia”.

Livio Caputo

martedì 15 maggio 2012

eurolandia e la grecia

il mio babbione, alias Livio, mi ha dato il permesso di pubblicare i suoi articoli di politica estera sul blog.
sulla questione della grecia ho capito poco, quasi niente, i suoi articoli mi hanno aiutata moltissimo, ora mi sento padrona della materia :)

copio ed incollo due articoli, uno esce domani, l'altro è di qualche giorno fa.
penso che proprio in questo periodo, siano cose che dovrebbero interessare tutte, fate voi.
sicuramente non avete il diritto di copiare pezzi e riportarli sul vostro blog, sono strettamente coperti da copyright.



"Da qualunque parte la si guardi, la situazione greca uscita dalle elezioni di domenica scorsa è estremamente allarmante per  Eurolandia.  Samaras, il leader di Nuova democrazia che ha ottenuto più voti (e il relativo premio di maggioranza)  ha dovuto rinunciare dopo poche ore al tentativo di formare un governo che portasse avanti la politica di austerità imposta dalla “troika” – Unione Europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale - venuta in soccorso del Paese con 170 miliardi di dollari. In base alla legge, martedì la palla è passata ad Alexis Tsipras, capo della Syriza, la formazione di estrema sinistra  arrivata seconda, il quale ha un programma diametralmente opposto: denuncia degli impegni assunti con la comunità internazionale e reintegrazione degli stipendi e delle pensioni tagliati su richiesta dei creditori: “Il verdetto popolare” ha sentenziato” annulla queste misure.  Per fortuna dell’Europa e del suo Paese, neppure lui è stato in grado di mettere insieme una maggioranza nel Parlamento di 300 membri entro il termine previsto. E’ toccato allora al terzo arrivato, il socialista ex ministro delle Finanze Venizelos – cioè l’uomo che aveva negoziato e firmato gli accordi oggi rimessi in discussione - il quale ha lanciato un appello per la costituzione di un “governo di unità nazionale comprendente tutte le forze che vogliono mantenere la Grecia nella UE e nell’Euro” e ha ottenuto qualche progresso rispetto agli altri. Sia Samaras, sia il leader di Sinistra democratica Kouvelis, gli hanno detto di sì, raggiungendo così in teoria una esigua maggioranza parlamentare, ma entrambi hanno posto la condizione che anche Syriza sia della partita. Per Tsipras, tuttavia, il boccone appare un po’ troppo indigesto: accettando, rinnegherebbe non solo quanto ha detto tre giorni fa, ma tradirebbe anche i suoi elettori. Ieri, ha ammorbidito un po’ le sue posizioni, ma non abbastanza per consentire la formazione di una “grande coalizione”. Le previsioni sono, perciò, che tra domenica e lunedì, il presidente della Repubblica Papoulias convocherà i rappresentanti di tutti i partiti per  un ultimo appello al loro senso di responsabilità. Se anche questo passo estremo non avesse esito, nominerebbe un governo di transizione e indirebbe  nuove elezioni tra un mese. La speranza è che l’elettorato, rendendosi conto del pericolo, trasferisca un po’ di consensi dai partiti estremisti che pretendono di stravolgere gli accordi raggiunti a quelli centristi che intendono, sia pure con qualche nuovo distinguo, a tenervi fede. Il pericolo è che invece la gente, esasperata per quello  che molti considerano il ricatto della Germania (la cancelliera Merkel è stata perfino equiparata a Hitler), dia ancora più forza ai radicali di sinistra e di destra e renda il Paese definitivamente ingovernabile.

Un mese di vuoto politico, inoltre, potrebbe riuscire fatale. Gli altri Paesi, Germania in testa, e la stessa Commissione UE stanno infatti perdendo la pazienza con una Grecia che reagisce al più costoso salvataggio della storia premiando i partiti che pretendono di rinegoziare tutto, a cominciare dal taglio di bilancio di 15 miliardi di dollari atteso entro giugno. Il ministro dell’Economia tedesco Schaeuble ha dichiarato che “nessuno obbliga i greci a rimanere nell’Unione, ma non si può essere membri di un club se non se ne rispettano le regole”; e per buona misura ieri ha aggiunto che Eurolandia è perfettamente in grado di far fronte a una fuoruscita della Grecia.

Questa durissima presa di posizione ha un duplice obbiettivo: da un lato, premere su Atene perché ritorni alla ragione, dall’altra preparare il resto dell’Europa all’eventualità di una crisi. Ma che cosa accadrebbe se di fronte al caos politico la troika sospendesse gli aiuti? Già in maggio Atene potrebbe trovarsi nell’impossibilità di onorare i suoi impegni e a luglio non avrebbe più neppure i soldi per pagare stipendi e pensioni: salvo colpi di scena, il default e una svalutazione selvaggia prima di tornare alla dracma diventerebbero inevitabili. Checché ne dica Schaeuble, una soluzione del genere  non mancherebbe di avere ripercussioni nel resto dell’Europa: i capitali si affetterebbero a fuggire dagli altri Paesi considerati a rischio, cominciando da Portogallo e Irlanda, continuando con la Spagna e forse – se non si metterà in opera una qualche forma di scudo protettivo - anche con l’Italia. Molte banche fallirebbero e l’intera costruzione dell’Euro potrebbe crollare.

I greci hanno senza dubbio colpe gravissime, in primo luogo quella di avere truccato per anni i propri conti pubblici. Tuttavia, il loro caso ha anche contribuito ad alimentare la tesi che una politica di eccessivo rigore, in una situazione economica già compromessa, può fare precipitare un Paese in una recessione brutale da cui riuscirà poi quasi impossibile riprendersi. Ad Atene, almeno in questa prima fase, è successo proprio questo: le misure draconiane imposte dalla troika hanno fatto calare il PIL di oltre cinque punti, spinto la disoccupazione oltre la soglia del 20% e spinto un quarto della popolazione sotto la soglia di povertà. L’esasperazione popolare  ha prodotto prima violenti disordini di piazza, poi favorito il successo degli estremisti alle elezioni. Se vogliamo, proprio da Atene è arrivata la prima spinta ad integrare le misure di austerità con altre che facilitino la crescita.

Qualcuno ipotizza perciò che, anche sotto la spinta del nuovo presidente francese, la troika consenta a un prolungamento dei termini per il pareggio di bilancio. Queste voci sono alimentate dai primi segnali di ammorbidimento delle posizioni tedesche. Un compromesso servirebbe a rimandare la crisi, ma creerebbe anche un precedente pericolosissimo, che potrebbe contagiare tutti gli altri Paesi in difficoltà.

Siamo, una volta di più, a un confronto basato sulla politica del rischio calcolato, con la speranza che la corda non si spezzi. Il primo passo è che i greci si rendono conto che, fuori dall’Europa, li attenderebbe un quinquennio di miseria nera, il secondo è che i tedeschi annacquino un po’ il loro rigore dopo le cruciali elezioni di domani in Renania-Westfalia. Come dice l’economista tedesco Dullien, “possibile, ma non probabile”
Livio Caputo

ecco Livio:




l'articolo che esce domani:



"Saranno gli elettori, il prossimo 17 giugno, a decidere se la Grecia rimarrà nella moneta unica o tornerà alla dracma e – di riflesso – se l’Eurozona dovrà affrontare la più drammatica crisi della sua storia . Il definitivo fallimento del tentativo di formare un governo di solidarietà nazionale che accettasse i tagli imposti al Paese dai suoi creditori ha costretto il presidente della Repubblica ad affidarsi a un governo di tecnici e ritornare alle urne. Ora le ipotesi sono due: 1) L’elettorato conferisce,come prevedono i sondaggi, la maggioranza assoluta a una coalizione di sinistra capeggiata da Syriza, che si rifiuta di cedere al “ricatto tedesco (la Merkel è stata perfino paragonata a Hitler) e vuole cancellare, o almeno rivedere a proprio vantaggio, gli accordi firmati a febbraio per ottenere un aiuto di 130 miliardi di Euro e - in parallelo - azzerare i tagli alle pensioni e agli stipendi che hanno causato grande disagio sociale. A questo punto, la troika che ha organizzato il salvataggio – Unione Europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale – potrebbe sospendere il versamento dei sussidi e costringere il nuovo governo greco a uscire dall’Euro e proclamare il default. La posta in gioco, tuttavia, è talmente alta per entrambe le parti che ci sarà quasi certamente un ultimo tentativo di arrivare a un compromesso. Il leader di Syriza Tsipras,  primo ministro in pectore, dovrà tenere conto che la maggioranza dei greci, pur rifiutando le misure di austerità, vuole in realtà restare nell’Euro e che una fuoruscita dall’Unione monetaria comporterebbe una svalutazione selvaggia (si parla del 50-60%), la distruzione del risparmio e almeno cinque anni di miseria nera. La troika, dal canto suo, dovrà valutare se all’Europa conviene accettare la revisione degli accordi pretesa da Atene o affrontare una perdita secca valutata a quasi 500 miliardi di Euro e tutte le incognite di una operazione senza precedenti, a cominciare da una fuga di capitali dagli altri Paesi in difficoltà . C’è addirittura chi sostiene che, in base ai trattati, la Grecia non potrebbe tornare alla dracma senza uscire dall’Unione Europea. Nella sua scommessa, Tsipras conta sull’aiuto del vento antirigorista che ha cominciato a spirare in Europa; ma la Germania, pur essendo un po’ più aperta di prima alle esigenze della crescita, sembra decisa a opporsi a concessioni di sostanza per timore che l’esempio possa essere preso a modello da altri Paesi. Comunque, è probabile che lo spazio per un negoziato aumenti con la paura.
2) Gli elettori, rendendosi conto del pericolo che la sinistra porti il Paese alla bancarotta, trasferiscono un po’ di consensi dai partiti estremisti che pretendono di stravolgere gli accordi raggiunti a quelli centristi che intendono, sia pure con qualche nuovo distinguo, a tenervi fede. In questo caso Nuova Democrazia, il Pasok e Sinistra democratica potrebbero formare quel “governo della continuità” risultato impossibile con il Parlamento emerso dalle urne il 6 maggio, la troika continuerebbe i suoi versamenti e i mercati dovrebbero, almeno in teoria, calmarsi. Questa svolta verso la ragionevolezza potrebbe essere favorita dalla notizia – del tutto inattesa – che nel primo trimestre del 2012 l’economia greca, che dal 2009 era regredita del 25% spingendo la disoccupazione oltre il 20%, è tornata modestamente a crescere.
Una cosa è certa: mai elezioni greche saranno seguite con tanta attenzione in un’Europa, che – tanto per cambiare – si è già divisa in due fazioni. Da un lato, i Paesi rigoristi convinti che l’uscita di Atene dalla moneta unica sarebbe gestibile e comunque da preferirsi a una agonia prolungata inevitabile nel caso in cui i greci non tenessero fede agli accordi. Dall’altro, leader prudenti come il presidente di Ecofin Juncker e i Paesi più esposti alle ripercussioni di un default greco, perché i mercati potrebbero convincersi che un Euro depositato nelle loro banche vale meno di uno parcheggiato nelle banche tedesche (o di qualche altro Paese con la tripla A). Nel tentativo di evitare la rottura, finiranno col giocare al poliziotto cattivo e al poliziotto buono".
Livio Caputo

questa invece è la foto che ho fatto l'altro giorno sul lago di como ad un personaggio che Livio definisce la mia collega:


guardate com'è carina!!!!!!!!!!!!
è un'anatroccola femmina, i maschi hanno le penne scure e sono arroganti come gli umani.
stavo tirando i pezzettini di pane e livo ha detto: "guarda come corrono, sanno che c'è una loro collega".
ho cominicato a ridere che non ce la facevo + :)
abbiamo una cosa che ci unisce: il senso dello humour.
meno male, è così importante.
poi altre cose che non vi interessano.

beh quindi, sono sicura che non leggerete nemmeno le prime dieci righe del suo primo articolo. posso dire, da parte mia, che oggi non si possono non conoscere queste cose, riguardano veramente e direttamente noi, cosa succederà se la grecia esce dall'euro.
personalmente sono molto preoccupata.

e penso un'altra cosa: avendo l'occasione di postare gli articoli di uno dei  + importanti esperti di politica estera del mondo, sia un'occasione da non perdere.

un abbraccio
Franci la copiona


















domenica 29 gennaio 2012

iTALIA BATTE GERMANIA

Fino adesso, la vittoria sulla Germania di cui noi italiani andavamo più orgogliosi era ilo famoso 4-3 ai campionati mondiali di calcio del 1970. Adesso li abbiamo battuti anche in giornalismo. Der Spiegel ha preso spunto dalla tragedia della Costa Concordia per cercare di umiliarci, traendo dall'imprudenza e codardia del comandante Schettino la conclusione che gli italiani sono una "non razza di codardi".




"CROCIERA VERSO LA CATASTROFE
PROTOCOLLO DI UN FALLIMENTO MORTALE"






 Il Giornale gli ha risposto che un popolo che aveva concepito l'Olocausto non poteva, proprio nel giorno della Memoria, lanciare accuse a nessuno "A noi Schettino, a voi Auschwitz" è stato il titolo che ha fatto il giro del mondo sulla rete. Una marea di lettori gli ha dato ragione. Chi ha detto che i tedeschi mostravano tutto il loro abissale cattivo gusto parlando di razza, chi ha ricordato che chi per due volte in un secolo aveva devastato l'Europa non aveva diritto di impartire lezioni a nessuno, chi si augurava che la lezione sarebbe servita per ridimensionare la nuova arroganza dei crucchi (fonte: "il Giornale").
Insomma, una figura di merda: risultato, Der Spiegel ha ritenuto più prudente ritirare la pagina incriminata da Facebook, per evitare altri insulti.
ITALIA - GERMANIA: QUATTRO A ZERO.

Franci

domenica 20 febbraio 2011

c'è un altro motivo per cui mi piacciono gli australiani

arrivano i barconi con gli emigranti?
in australia fanno uscire le navi da guerra che sparano, non fanno finta.

vuoi vedere che in pochi giorni tutta 'sta massa di merde ci pensa prima di sbarcare a lampedusa?

dove li mettiamo?
ve lo dico io dove:
NEL BUCO DEL CULO DEI BUONISTI CHE SI SCANDALIZZANO A LEGGERMI.
PRENDETEVELI A CASA VOSTRA, DATEGLI DA MANGIARE, DA DORMIRE, NON DA LAVORARE.  NON FATELI ANDARE IN GIRO A RUBARE, A STUPRARE, A COMPORTARSI DA MERDE QUALI SONO, AD IMPORTUNARE E SPAVENTARE, CI SONO DEI QUARTIERI DI MILANO   INFREQUENTABILI, ANDATE DI GIORNO A FARVI UN GIRO IN VIALE MONZA ED IN VIA PADOVA, C'E' DA AVERE PAURA ANCHE IN MACCHINA CON LE PORTIERE CHIUSE.

IO RIVOGLIO IL MIO PAESE! CAZZO E STRACAZZO!


NE HO PIENI I COGLIONI, VEDRETE QUANTI NE ARRIVANO ANCORA NEI PROSSIMI GIORNI.
GIA' SIAMO NOI UN PAESE DI STRACCIONI CON UN DEBITO PUBBLICO VERGOGNOSO........

AVANTI C'è POSTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

E CHI PAGA???????????????????????????

ED I ROM?
SONO CITTADINI ITALIANI ED EUROPEI, MA PERCHE' NON SI CERCANO UNA CASA, UN LAVORO E NON PAGANO LE TASSE INVECE DI VIVERE DI FURTI?







martedì 1 giugno 2010

cronaca nera

succedono delle cose terrificanti, manco dario argento ci arriva.
il figlio che fa a pezzi con la sega il padre per il volume della televisione, questo mi ha particolarmente colpita.

a parte i casi di omofobia, che fanno schifo, ma che decenni fa non succedevano per un semplice motivo: gli omosessuali non si dichiaravano tali e facevano una vita di merda piena di frustrazioni.
adesso, fanno una vita di merda perchè li ammazzano di botte.
oscar wilde se l'è cavata con la galera e penso con una tristezza nel cuore che non ci possiamo nemmeno immaginare, un animo gentile come il suo, il principe felice, la fiaba + bella mai scritta.

allora mi viene in mente  l'unico veto intelligente che aveva posto il coglione di predappio: sui quotidiani era proibito pubblicare la cronaca nera.

aveva ragione: nessuno copiava queste nefandezze. non si creavano gli emuli. non si davano idee agli altri pazzi in libertà.

le depressioni post parto ci sono sempre state, anche nel 1920 e secoli prima. adesso pubblicano tutte le storie di queste "povere donne" e di quello che fanno. vedi la franzoni, vedi quella della forchettata di pochi giorni fa. tacchi delle scarpe, lanci dalla finestra............ manco fossero pupazzi.

lo vogliamo capire o no, che non bisogna dare idee?
ma bisogna essere proprio imbecilli.

io non credo che sia solo l'umanità che peggiora.

abbiamo avuto le crocefissioni, la santa inquisizione che ne ha fatte da vomitare, la vergine di norimberga, le persone bruciate sul rogo...................

le donne dilapidate, provate a pensare all'orrore: morire a colpi di sassi.
almeno oggi una donna si può godere le corna al marito senza terrore di essere scoperta.

l'infibulazione che ancora resta un'allegra pratica.

io penso che sia ora di smetterla di fare pubblicità.

giovedì 20 maggio 2010

guardate subito anno zero

ho sempre odiato quelle sfigate di suore e quei maiali di preti.
vi prego, se mi leggete, guardate anno zero.


altro che fare santi i papi, ma che si vergognassero 'ste merde!!!!!!!!!!!!


che schifo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
che vomito!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!




e siccome mi piace ripetermi perchè voglio che le cose rimangano nella capoccia di chi mi legge:
LA + GRANDE VERGOGNA DEL VATICANO E' CHE ERANO A CONOSCENZA DELL'ECCIDIO DEGLI EBREI.
NON DIMENTICATEVELO MAI QUANDO ANDATE IN CHIESA.

fantastica la testimonianza del ragazzo di malta, viveva in un orfanatrofio e veniva violentato tutte le mattine alle 6.30 prima della "santa messa".
ratzinger ha pianto con lui e con dei suoi compagni che hanno subito lo stesso trattamento, ma, guarda caso, questi tre preti esercitano ancora a roma!!!!!!!!!!!

adesso parla una donna, ad 11 anni il prete la voleva baciare, la sgridava perchè non sapeva baciare.
e poi ha cominciato a toccarla........... rabbioso, le faceva male, la faceva mettere a gambe aperte sulle sue gambe. rapporto orale completo, ma voleva di +.
e dice che questo prete aveva un bel parco a cui attingere.

io sto registrando anno zero per un motivo: scrivere tutto quello che hanno detto, parola per parola.

domenica 25 aprile 2010

il nostro blog: attualità si o no? politica si o no?

ho avuto una discussione con biscottina, lory.
non sopporto gino strada ed il suo post su emergency mi innervosiva parecchio.
ogni volta che lo vedevo, soprattutto la sua faccia di cazzo con i capelli sempre unti mi saltavano i nervi.

quindi, lory ed io, abbiamo parlato sull'importanza di postare temi quotidiani di attualita' e politica.
io sarei propensa ad evitarli, non certo perchè io sia un ignava, ma per altri motivi: queste rotture di minchia ce le becchiamo quotidianamente su giornali, telegiornali, talk show, ovunque.
e poi perchè, lory ed io siamo, politicamente, agli estremi. un suo post scatenerebbe la belva che è in me. fa niente, non siamo  qui solo per farci salamelecchi e sorrisi.

sono giunta alla conclusione che se qualche argomento ci preme particolarmente sia giusto parlarne qui, le reazioni saranno quelle che saranno :)

ed a proposito di questo, stasera stavo ascoltando fazio che intervistava al gore.
parlavano di current tv, sky sul 130, stupenda. una creazione di al gore.
fazio ha spiegato che durante l'ultima campagna politica per le elezioni regionali, i talk show sono stati proibiti su tutte le nostre reti per una settimana.
il programma di santoro ha trovato invece ospitalità su current.
non la penso come santoro, è talmente fazioso ed in mala fede......... ma, se posso lo guardo sempre perchè è veramente trash.

fazio ha chiesto ad al gore se un black out di programmi politici sarebbe stato possibile negli stati uniti in periodo di elezioni.
lui ha ridacchiato, in america non potrebbe mai accadere.

mi sono vergognata dell'italia, con dispiacere, mi sono sentita imbarazzata.

lunedì 8 marzo 2010

e come al solito dimenticavo una cosa.

quando dimentico ed aggiungo è perchè sono veramente incazzata.
non vorrei, anzi, mi urta violentemente, leggere nomi di qualsiasi partito qui dentro.
questo blog si chiama "patchwork, malinconie ed altri animali".

non capisco la relazione fra la tua storiella e le malinconie.
tu c'eri?
hai contribuito alla "liberazione" della donna?
ti intristiscono i tuoi ricordi da suffragetta?

ma fammi il piacere.............

aggiungo una nuova tag: discussioni? ti va bene?
alterchi?
litigi?
inizio con discussioni.
senza malinconia e senza rancori.

quello che non avrei mai voluto leggere qui

proprio la storiella delle donne liberate.

detesto la banalità: avrei preferito non leggere post sull'8 marzo.
ed invece me lo trovo proprio qui, nel mio nido.
non c'è scampo a questa puttanata?

non era meglio scrivere qualcosa sull'infibulazione?
lo sai che mentre scrivo questo cazzo di post, proprio in questo momento, forse vicino a casa tua, a casa mia, qualche bambina egiziana,  somala, indonesiana... subisce l'amputazione di parte degli organi genitali?
non scendo in dettagli perchè sono spaventosi.

non sarebbe il caso di chiedersi perchè le donne abbiano sempre avuto una vita così difficile...

forse perchè siamo tanto + forti degli uomini?
perchè abbiamo il potere di dare la vita?
perchè siamo + intelligenti?

ed allora ce la fanno scontare continuamente.

non me ne faccio niente dell'8 marzo, preferirei non esistesse. è solo un  modo per accentuare il razzismo nei nostri confronti.
non l'hai ancora capito?

mercoledì 3 febbraio 2010

QUI NON SI PARLA DI CALCIO, AVETE PRESENTE QUELLO SPORT CHE VA PER LA MAGGIORE IN ITALIA? PROPRIO QUELLO, MI FANNO VOMITARE I CALCIATORI E TUTTO IL MONDO CHE GIRA ATTORNO A LORO.





vedendo la foto che ha postato lory per ricordarci la giornata del micio, mi è tornato in mente questo:



Da Libero – 9 maggio 2008

Vi racconto una storia che sembra una favola (triste) e invece è accaduta davvero. C’era una volta un bellissimo gatto nero. Viveva ad Appiano Gentile. Gli piaceva sdraiarsi sull’erba dei prati frequentati dai calciatori dell’Inter in allenamento. Loro giocavano, lui prendeva il sole e di tanto in tanto osservava con distacco felino quei matti in braghette che rincorrevano il pallone. Non aveva mai fatto del male a nessuno. Dormicchiava, sbadigliava, con la zampetta lavava il mantello nero.I suoi guai sono cominciati quando qualcuno lo ha notato ai bordi del campo: oddio un gatto nero! Siamo nel Terzo Millennio, le streghe sono state tutte bruciate alcuni secoli fa, ma esistono ancora degli imbecilli capaci di credere negli effetti malefici di un micetto scuro. E il nostro micetto scuro come il buio e dolce come il miele è stato preso di mira da un paio di calciatori: ecco, è lui l’untore, lui ci porta sfiga.Il povero gatto non ha più avuto pace. Veniva scacciato. Lo inseguivano forse per rifilargli una pedata al posto del pallone. Finché un giorno, un attaccante di nome Figo, un portoghese che non segnava un gol dalla presa di Troia, lo ha schiacciato con la Jeep. Oh, eliminato lo iettatore!Però, che campione di intelligenza, quel Figo. Il quale, la domenica dopo, viene utilizzato dall’allenatore Mancini nella partita contro la Juve, e si infortuna alla gamba. Stagione chiusa, forse carriera chiusa. Da quel momento l’Inter ha avuto solo tribolazioni, si è mangiata gran parte del vantaggio sulla Roma.Non era il micio nero che menava sfiga, ma chi lo ha ucciso, lo sfigato Figo.Ma ecco il miracolo. Mancini ha la buona idea di portare la squadra in visita al Papa, che ama i gatti di ogni colore (non essendo un cretino non è nemmeno superstizioso). Benedetto XVI ha ricevuto la comitiva e, dato che il suo nome è una garanzia, l’ha benedetta. La storia si chiude qui. Auguriamo all’Inter di vincere lo scudetto e di aver imparato la lezione: i gatti neri vivi portano buono, i gatti neri morti ammazzati con crudeltà sporcano la coscienza degli stolti. E gli stolti sono perdenti. Speriamo che il Papa “gattolico” abbia sistemato le cose. In ogni caso, se Figo mi attraversa la strada, mi tocco. (vittorio feltri)