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martedì 15 agosto 2023

Confettura di fichi e astrologia gratuita


 Difficile giustificare il perché a volte si smetta di fare una cosa che ci piace tanto, nel mio caso due. 

Amo  cucinare e forse ancor di più scriverlo qui, su questo blog strampalato che ho aperto e mai gestito veramente, ma nemmeno l'ho mai chiuso, come per lasciare un posto segreto dove potermi rifugiare ogni tanto; ed eccomi qui oggi.

Le cose macro non sono cambiate...odio l'estate, sono scontrosa con tutti in questo periodo dell'anno, accendo ugualmente fuochi e forno, pentendomi ogni minuto per averlo fatto.

Ho sorriso però leggendo il post precedente a questo, non solo perché scritto in piena pandemia, un fenomeno tutt'ora difficile da comprendere, ma anche per il fatto che abitavo a Milano, in una casa dietro Corso Buenosaires e gestivo ancora il mio ristorante. Una volta chiesi a mia figlia di dirmi da cosa si denotasse che ho l'ascendente in acquario e lei rispose secca -mamma ma come, tu ti svegli una mattina e, se ti gira, cambi la tua vita! - 

Perché vi sto dicendo questo? Semplice, dall'ultima ricetta ho cambiato vita due volte, forse ve lo racconterò meglio... ho abitato fra Piacenza e Padova, per tornare in Lombardia, ma a Pavia.

Non dimentichiamo comunque che il mio segno è il cancro, ciò a cui tengo davvero, le persone che valgono la pena, quello in cui credo e che sento mi viene dall'anima, quello non lo cambio mai. 

In questa nuova casa, in cui finalmente sono a mio agio, c'è un giardino con una bellissima pianta di fichi chiari. Mi è stato concesso di raccoglierli e il minimo era farci qualcosa di buono; irresistibile sul pane, ottima con i formaggi, la confettura.

Confettura di fichi 

Per 6 vasetti da 300ml

1800 g di fichi puliti dalle bucce

2 limoni e mezzo, non trattati

600 g di zucchero semolato

Partiamo dicendo che i fichi non devono essere troppo indietro, ma nemmeno disfarsi, se ce ne fossero alcuni troppo maturi, lasciate la buccia, non succede nulla. Una volta sbucciati buttateli in una pentola, grattate sopra la buccia di due limoni e mezzo, spremetene il succo e aggiungete lo zucchero per poi mescolare molto bene. Chiudete con coperchio o pellicola e lasciate riposare almeno due ore.

Ora accendete il fuoco bello vivace, ma curatela, dovrete sia togliere la schiuma che si forma in superficie, sia mescolare bene, almeno per i primi quindici minuti.

Quando avrà raggiunto il bollore abbassate un pochino la fiamma e lasciate cuocere ancora circa trentacinque minuti, mescolando spesso, senza coperchio.

Siccome nella mia famiglia le confetture si facevano ad occhio, non ho un tempo esatto da dirvi, io inizio a fare la prova del piattino dopo circa 50 minuti totali.

Prendetene un cucchiaino e fatelo scivolare sul piatto: se pur raffreddandosi scivola via velocemente, continuate la cottura ancora 10 minuti, riprovando a quel punto. Se, invece, scivola piano, allora è pronta e potete invasare. 

Io uso da sempre i vasetti della Bormioli Rocco, ci metto due dita d'acqua e li metto in microonde per due minuti e mezzo, poi li scolo a testa in giù. Questo metodo di sterilizzazione vale solo per le confetture o i sughi bollenti, perché non potendo mettere il tappo in microonde, almeno si sterilizzano quando appunto vengono chiusi e capovolti, per formare il sottovuoto. 

Se non vi è chiara la procedura ci sono diversi tutorial per la sterilizzazione su internet, troverete quello che vi convince di più.

Buona merenda, spero a presto, o almeno un po' prima dell'ultima volta!






domenica 5 aprile 2020

Crocchette di cavolo rapa. (ma anche di broccoli o cavoli, se vuoi)

A volte, lo ammetto, mi frego da sola.
Complice la fatica di uscire a far la spesa, causa quarantena, mi sono riabbonata a Cortilia, che altro non è che un servizio di spesa on line, ma solo con prodotti bio e di cascine vicine. Si sceglie una cassetta, solo frutta, solo verdura o mista e , ogni settimana arriva a casa, con anche la possibilità di cambiare qualche prodotto che magari non ci piace.
Essendo il primo ordine dopo un po', ho detto, ma si! Lascio! Ma poi...arrivata la cassetta... trovo lui:
Subito torno a vedere la bolla di consegna e scopro che questo "extraterrestre" è un cavolo rapa. Mi documento in google, ma oltre a dire che, come intuibile, è un parente di rape e cavoli, si sa poco, non mi dicono il gusto e le ricette pochissime.
Allora mi dico, friggi! Mia nonna narrava che fritta diventa buona anche la suola di una scarpa, quindi, dai!
Devo dire, che poi, dopo aver tolto le foglie esterne e tolto la buccia più dura, l'ho scottato, per assaggiarne un po' cosi, da solo, ricorda molto i gambi del broccolo, dolciastro, molto buono.
Allora...vi lascio la ricetta, che a questo punto, scoperto l'arcano del suo sapore, direi si possa fare usando la stessa quantità di broccoli, cavolo normale o  romanesco.

Crocchette di cavolo rapa
Ingredienti per una dozzina di crocchette

1 cavolo rapa, intero (oppure due etti di cavolo o broccoli sbollentati)
90 g ricotta vaccina o di capra, come vi piace
100 g parmigiano grattugiato
1 uovo
pane grattugiato, ad occhio, per indurire l'impasto
Olio per friggere
sale e pepe

Partiamo dal marziano: bisogna togliere le foglie attaccate, che sembrano rami e sbucciarlo. Consiglio di usare un coltello e non il pelapatate, perché è abbastanza coriaceo.
Arrivate quasi sulla parte bianca, ma non esagerate.
Io ho fatto bollire per circa mezz'ora, a pezzetti, poi scolato e frullato.
Ho aggiunto la ricotta, l'uovo, il parmigiano, sale e pepe. Poi con il pangrattato, poco alla volta, ho raggiunto la consistenza utile a formare le mie crocchette.
Le ho tuffate nell'olio ben caldo e ta-dan! Una meraviglia.
Siccome così forse erano troppo sane per me, ci ho accompagnato della maionese al curry, mescolando dell'ottima maionese ad un cucchiaio di curry madras.
Che bomba, un'altra dimostrazione che a volte, dagli errori, nascono cose belle.