Visualizzazione post con etichetta America. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta America. Mostra tutti i post
0
commenti

9 novembre 2016


Seguimi su Facebook

L'Eletto

Per fortuna mio figlio ha soli 5 mesi, altrimenti come glielo spiegavo che Donald Trump é il 45esimo Presidente degli Stati Uniti d'America?
Poi ci penso e mi viene in mente che avrei potuto dirgli: "Figlio mio, vedi questa è la dimostrazione che se ci è riuscito Trump, può riuscirci chiunque."
Mi fermo e penso alle parole che avrei utilizzato e all'insegnamento che si nasconde dietro queste parole. Ci rifletto ancora su e mi dico che questa è la cosa più sbagliata da dire. 
Si, sbagliata, perché io non voglio insegnare a mio figlio che chiunque possa essere il Presidente di chicchessia, io voglio insegnare a mio figlio che solo i migliori, i più capaci, i più intelligenti, i più sensibili e anche i più visionari possono ricoprire ruoli così importanti. Non si deve essere Presidenti per forza.
Si può essere operai, professori, cantanti, medici, scultori, ingegneri, vigili del fuoco, qualsiasi cosa si voglia scegliere, ma per ogni cosa ci vuole impegno e testa sulle spalle. Per fare il Presidente, poi, ce ne vuole molto di più, perché un Presidente è una guida. Quello, come altri e più di altri, è un ruolo di grandi responsabilità, eh no, non tutti possono e devono essere Presidenti. 
Sicuramente non dovrebbe esserlo uno come Donald Trump.
La ricchezza, l'ambiguità, la violenza, l'essere razzista, l'odio, l'arrivismo non sono le qualità ed i tratti tipici di un Presidente. Non in una società illuminata. 
"Figlio mio, vedi questa è la dimostrazione che quando ci riesce uno come Trump, dovremmo fermarci e ricordarci che no, per certe cose, non può riuscirci chiunque."
Non è discriminazione, è buon senso e il buon senso dovrebbe tornare ad essere un faro illuminante nel prossimo futuro. Quello che ricomincerà dopo i prossimi 4 anni.
0
commenti

7 novembre 2012


Seguimi su Facebook

Da Obama a Obama (direttamente da New York)

Dal nostro inviato a New York:

Today is The Day: election day. 
Si decide chi governa gli USA e un po' anche il mondo, per non farsi mancare nulla.

Scambio due chiacchiere mattutine con la nostra ospite, giovane alternativa web designer di brooklyn che, ovviamente, sostiene Obama anche in modo attivo: oggi per alcuni amercani è day off, non vanno al lavoro per l'election day (così si fa!) e lei va a fare volontariato ai seggi. Mi dice che si saprà qualcosa per le 10 di sera americane, che la tensione c'è ma non c'è quell'entusiasmo di 4 anni fa.

Saluto e mi tuffo nel cuore della Grande Mela: a parte qualche fila a qualche seggio aperto e la pista del Rockfeller Center trasformata in Democracy Plaza dalla NBC (con super sponsor della Microsoft... vabbè...) sembra un giorno come un altro: la Grande Mela sembra troppo occupata a spassarsela per pensare al Presidente, se poi si considera che quasi il 50% degli americani non vota alle presidenziali...

In Times Square, tempio dei megaschermi, c'è una bella bandierona americana che campeggia in led e un bel po' di schermi che riportano le info e, dalle 7 pm, gli spogli parziali: non ci capisco niente, ma all'inizio non sembra messa bene per il caro Barack, aka mister Obama.

Scappo da Times Square, in cui c'è solo casino e gente intenta a farsi foto invece che leggere quello che succede nella scenografia, e mi catapulto nel Queens, quartiere residenziale da working class, upper però. Mi infilo in un pub, ci saranno 10 schermi, 2 sulle presidenziali, altri su sport e tv show stupidi (e violenti). L'audio, però, è solo quello delle presidenziali. E' già qualcosa. Obama recupera terreno, pareggia... cacchio devo andare. In un'ora di metro resto isolato, incrocio solo un pro obamiano, scuro in volto, anche se bianco. Arrivo a casa e i ragazzi sono sul divano: chiedo subito aggiornamenti e pare che ormai manchi poco alla vittoria di Obama! 5 minuti e arriva l'annuncio: l'Ohio ha capitolato, vittoria!

E questo è tutto... si resta seduti sul divano, soddisfatti, un po' più tranquilli per lo scampato pericolo, ma sembra che non ci sia tanto da festeggiare. Di che colore sarà domani New York? (Antonio Giordano)

Poi Obama ha parlato: "Il meglio deve ancora venire!" Io, fossi in voi, mi guarderei intorno, sperando di (ri)conoscerlo!
0
commenti

24 settembre 2010


Seguimi su Facebook

Due pesi e due misure

Ci siamo indignati perchè un paese ha condannato a morte tramite lapidazione una donna colpevole di adulterio. Ci siamo battuti e nessuna pietra è stata scagliata. Almeno per adesso.

Stamattina alle 3:13 ore italiana una donna è stata giustiziata. Aveva 41 anni ed era stata condannata per aver commissionato a due uomini l'omicidio del marito e del figlio adottivo di lui. Il crimine sarebbe stato pianificato per incassare i soldi dell'assicurazione sulla vita del marito.

Un duplice omicidio (anche se commesso da altre mani) non è un adulterio. Ha un peso diverso.
Una condanna a morte è sempre una condanna a morte.
Teresa Lewis non è (non era) Sakineh Mohammadi Ashtiani. L'America (Teresa Lewis è stata giustiziata in Virginia) non è l'Iran.

Eppure gli appelli alla clemenza erano arrivati anche stavolta da tutto il mondo, ma con una cassa di risonanza diversa. Teresa Lewis aveva un quoziente intellettivo appena sopra al limite legale per il quale un'esecuzione viene ritenuta incostituzionale (70 è il limite e 72 era quello di Teresa). Non solo: la difesa ha sostenuto fino all'ultimo che la donna soffriva di un disturbo di personalità che la rendeva dipendente. Nessuna clemenza, nemmeno dinanzi ad una donna con ritardi mentali.

Spaventa più il crimine o l'idea che una donna venga giustiziata?
Una condanna a morte per lapidazione è qualcosa di arcaico, vile, lontano, spaventoso.
Una condanna a morte con un'iniezione letale può sembrare un modo più moderno, meno vile e meno spaventoso?

Il boia viene sempre pagato per uccidere. Anche il suo stipendio, tra l'Iran e l'America, avrà un peso e una misura diversa.
L'essere civili dove ci guadagna?
 

Copyright © 2010 Le parole dell'Assurda | Premium Blogger Templates & Photography Logos | PSD Design by Amuki