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8 novembre 2010


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Siamo tutti una grande famiglia

Sarà l'età che avanza, saranno le amiche d'infanzia munite di pancioni e nuovi piancini impegnate a mettere su famiglia e prole nuove di zecca, saranno le polemiche del prima, ma mi è presa una certa curiosità per la seconda Conferenza nazionale sul tema della famiglia.
La notizia vecchia è che il Presidente Berlusconi non ha aperto la conferenza perchè dopo gli ultimi (ennesimi) scandali legati alla frequentazioni di giovani donnine, che certo non avevano l'aria di educande, né ambizioni da future mammine tutte casa, figli e pappine, qualcuno ha pensato che non fosse la persona giusta.
A questo punto all'interno del Governo si è fatto “ambarabàciccìcocò” e si è deciso di mandare un'altra eminenza grigia: Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle Politiche per la famiglia. E chi meglio di lui?
Sarà per questo che dice: “la famiglia e' vitale e resta un riferimento essenziale in un momento di incertezza”. Bravo!
E poi: “La legge 40 viene contestata da chi in nome del desiderio di genitorialità ritiene lecito e possibile ricorrere all'acquisto dei fattori della riproduzione procurandosi sul mercato materiale genetico in vendita e trovando terze persone che si prestano o a dare l'utero in affitto o donatori che possano dar vita all'embrione. Scienza e biotecnologie - aggiunge - possono togliere ai figli il diritto di nascere all'interno di una comunità d'amore con identità certa paterna e materna”. Ehh?!
E ancora: "La rottura della diga costituita dalla legge 40 aprirebbe la porta a inquietanti scenari, tornando a un vero e proprio Far West della provetta dove fin dal primo momento il concetto costituzionale di famiglia andrebbe irrimediabilmente perduto". Ahhhhh...

Quindi se io non potessi avere figli sarebbe meglio mettermi l'animo in pace, perchè il mio desiderio di genitorialità potrebbe far di me, e della mia ipotetica futura famiglia, un mostro. Nel caso, se decidessi di adottare un bambino sarei comunque vista come “costruttrice di scenari inquietanti” o meriterei una qualche forma di approvazione per amare come mio un figlio che, biologicamente, mio non è? Un po' come capitò a San Giuseppe.

Ma ad una conferenza si sa, parlano in molti. E allora ecco Maurizio Sacconi, ministro del Walfare, che da persona pratica parla di reali e concreti aiuti alla famiglia. Alla famiglia naturale.
Allora mi sono chiesta che cos'è un famiglia naturale e per fortuna con un linguaggio semplice e moderno è lo stesso Sacconi che mi ha chiarito il concetto: “Aiuti solo agli sposi che procreano”.
Devo ammetterlo, sono confusa, ma forse non dovrei dal momento che lo stesso Sacconi ha poi detto: “Senza nulla togliere al rispetto che meritano tutte le relazioni affettive che però riguardano una dimensione privatistica”.
Ora sono più tranquilla. A certificare una famiglia naturale basta un certificato di nozze.
Ma anche no! Perchè è lo stesso Sacconi a smentirsi, forse perchè era stato “frainteso”.

Eppure io devo essere sincera, sono d'accordo con la Carfagna quando dice che a questo convegno le è mancato Berlusconi. Naturalmente abbiamo motivazioni diverse. Le sue: "Mi dispiace molto che il Presidente non sia venuto, mi dispiace soprattutto che qualcuno gli abbia chiesto di non venire e gli abbia impedito di raccontare quello che il Governo ha fatto per le famiglie italiane e quali sono gli obiettivi che questo Governo si prefigge per sostenerle". E a chi le ricorda che il Presidente non c'è per lo scandalo delle escort lei aggiunge: “Io non ci credo!”
Magari un giorno dovremmo darle ragione. Quelle ragazze non sono escort, ma possibili futuri Ministri delle Pari opportunità.

Si, Berlusconi mi è mancato. A certe dichiarazioni quasi preferisco le barzellette.
 

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