Tutto rosa.
Ho preteso così la parete dietro il mio nuovo letto, un letto romantico, arzigogolato, da femminuccia.
E chi l'avrebbe mai detto qualche tempo fa che la mia scelta sarebbe caduta su "quel" tipo di letto e su "quel" colore di sfondo.
Si invecchia.
O ci si rincretinisce invecchiando.
Il che è plausibile e giustificabile anche se difficile da accettare.
Il tempo che passa.
Non è questione di rughe.
Ma di entusiasmi che senti scorrere dentro di te come a vent'anni.
Voglia di viaggiare avventurosamente, voglia di fare il corso di vela spartano, voglia di piantare tutto e reinventarsi una vita proprio come a vent'anni quando pensi di avere tutto nel palmo della tua mano.
E poi ti gela il "Signora, tocca a lei" detto dalla cassiera del supermercato, vent'anni a malapena, trucco pesante e tu che pensi: "bel visino, peccato tutto quel trucco".
La stessa cosa che diceva mia nonna, e tutto lo stuolo di nonne, mamme, zie, amiche di famiglia quando NOI avevamo vent'anni.
Ti definisci scherzosamente "giurassica" ma senti che, nonostante la giocosità, è vero, è proprio così.
Sei lontana anni luce dai miti di adesso; quello che vorresti far rivivere è la gioventù che non hai vissuto come avresti voluto.
Motorino, le compagnie al mare, quelle che si vedevano sempre allo stesso muretto nella stessa piazza, i primi filarini, i discorsi di come insieme si sarebbe cambiato il mondo, le speranze, le certezze, le delusioni.
Torniamo alla parete dipinta di rosa, che è meglio.
E torniamo coi piedi per terra.
C'è da portare il pupo ad hockey, c'è da fare la spesa, stasera che cucino per cena?
Oddio, C*U*C*I*N*A*R*E......
Che vorrà mai significare....
A vent'anni non si cucina, casomai si arriva a casa affamati come bufali texani e si addenta quello che ha preparato mammà....
Boh...
martedì 18 ottobre 2011
La vie en rose: come prendersi una lunga pausa di riflessione e non sentirsi in colpa....
mercoledì 4 maggio 2011
Dedicato....
Che forma hanno i pensieri?
Sono come le nuvole che girano, si modificano, non sono mai le stesse.
Che forma ha un pensiero per un'amica lontana?
Forse quella di uno scialle per avvolgerla tutta e farle sentire il calore del cuore.
Forse quella di una giostrina all'antica per farla sorridere.
Forse quella di una mano per darle una carezza lieve.
Forza, Ross.
domenica 20 marzo 2011
Esperimenti di frolla salata: Panzerottini alla ricotta e spinaci
Fase di sperimentazioni semi-ardite e, contemporanemente, nella quotidianità semplice cucina di sopravvivenza.
Il che significa pasta al pomodoro, pollo alla come viene viene, insalatine....
E, ovviamente, le prove delle sperimentazioni semi-ardite.
Tipo questi panzerottini.
La ricetta della frolla salata (Pate à foncer) è di Michael Roux.
Pate à foncer
per foderare una tortiera di 24 cm di diametro
250 gr farina
125 gr burro a pezzettini morbido
un uovo intero
un cucchiaino di zucchero
mezzo cucchiaino di sale
40 ml di acqua fredda
Mettere tutto nel cutter e far girare le lame finchè non si forma una pallottolona.
Avvolgere nella pellicola e mettere a riposare nel frigo per almeno una mezzoretta.
Nel frattempo scaldare il forno a 180°.
Stendere su un piano leggermente infarina la frolla in uno strato sottile.
Con un coppapasta di diametro 6 formare tanti tondi, mettere un cucchiaino abbondante di ripieno, spennellare il bordo con dell'albume leggermente sbattuto e piegare premendo perchè si sigillino i bordi.
Spennellare con del latte la superficie dei panzerottini e spolverare di parmigiano.
Infornare per circa 20 minuti, finchè la superficie è dorata.
Far raffreddare completamente prima di maneggiarli.
Sono perfetti da congelare crudi e far cuocere direttamente dal freezer al forno.
Ma vengono benissimo anche congelati cotti e fatti scongelare direttamente nel forno.
lunedì 7 marzo 2011
Ancora Gluten Free: Torta di carote, mandorle e cocco glassata con ganache al cioccolato fondente
Non resisto a libri e librini sul cioccolato e sui dolci al cioccolato.
In italiano, in altre lingue, che importa, le foto parlano da sè.
Dall'ultimo acquisto "Cioccolato & Co" della Food Editore è saltata fuori questa torta, facilissima da preparare.
L'ho vista anche in giro per il web e ci credo, così veloce e così gustosa è un richiamo irresistibile.
Senza farina e senza grassi.
Eppure viene bella morbida.
E la glassatura...ne vogliamo parlare?.....
Torta alle carote, mandorle e cocco con glassatura alla ganache fondente
per una tortiera di diametro 24
300 gr carote
150 gr farina di mandorle
150 gr zucchero
150 gr farina di cocco
3 uova intere
1 bustina di lievito in polvere
per la ganache
150 gr panna liquida fresca
150 gr cioccolato fondente al 70%
Preriscaldare il forno a 170°.
Grattugiare finemente le carote con un mixer e versarle in una terrina.
Aggiungere la farina di mandorle, lo zucchero e mescolare bene.
Poi aggiungere la farina di cocco e le uova, in ultimo il lievito fatto cadere da un setaccino per evitare eventuali grumi.
Amalgamare bene il tutto.
Versarlo nella tortiera imburrata e infarinata (nella versione gluten-free usare farina di riso).
Livellare bene.
Infornare per circa 10 minuti a 170° poi alzare a 180° e continuare la cottura per altri 40 minuti.
Sfornare e far raffreddare senza toccare.
Poi sformarla e poggiarla su una gratella.
Preparare la ganache tagliando il cioccolato a piccolissimi pezzetti in una ciotola.
Far scaldare la panna fino alla bollitura e poi versarla sul cioccolato.
Attendere un minutino circa e poi iniziare a mescolare finchè il cioccolato non abbia incorporato tutta la panna.
Far raffreddare un poco e glassare la torta versando la ganache sulla superficie, sui bordi e sui lati.
Mettere in frigo a rassodare.
Appena la ganache si è solidificata, tenere a temperatura ambiente.
E' molto buona il giorno dopo.
lunedì 14 febbraio 2011
Relax: Crostata di frolla ai pistacchi con crema di ricotta e arancia
Tempo di frolle, questo.
Tempo di gesti lenti, conosciuti, che rilassano e non preoccupano.
Si va sul sicuro.
La rassicurante consistenza di una frolla, un guscio che si dora lentamente, un ripieno che prima si spande e poi si compatta come il mare quando si allunga sulla battigia e diventa alta marea.
Si osa con nuove farciture ma è un osare contenuto, la frolla, per il fatto di essere frolla, comunque è garanzia.
Questa crostata nasce dalla voglia di unire i pistacchi con l'arancia.
Crostata di frolla ai pistacchi con crema di ricotta all'arancia
dosi per una tortiera cm 32x10 oppure da 20
per la frolla ai pistacchi
170 gr farina 00
50 gr pistacchi sgusciati e sbucciati
100 gr burro
2 tuorli
70 gr zucchero
per la crema di ricotta
250 gr ricotta
3 cucchiai di zucchero
1 tuorlo
buccia grattata di una arancia
succo di mezza arancia
per la decorazione
6 fettine sottili di arancia tarocco
sciroppo fatto con tre cucchiai di zucchero e il succo di mezza arancia
Tritare i pistacchi con 20 gr della dose di zucchero prevista nella frolla.
Con il resto (e i pistacchi tritati) preparare la frolla (rimane abbastanza morbida, casomai aggiungere un poco di farina in più) e mettere in frigo a riposare.
Far scaldare il forno a 180°.
Trascorsa almeno una mezzora, foderare lo stampo (consigliati quelli col fondo apribile) già imburrato e infarinato e stendervi la frolla in uno strato non troppo sottile.
Infornare il guscio e far cuocere in bianco solo per una decina di minuti.
Attenzione perchè questa frolla con pistacchi tende a "calare", quindi io quando la tiro fuori, col dorso del manico di una forchetta la rischiaccio leggermente per tirarla su.
Preparare la crema sbattendo la ricotta con lo zucchero e il tuorlo, finchè non è amalgamata, incorporare la buccia grattata e il succo.
Stenderla sulla frolla e infornare per circa 15 minuti.
Intanto preparare uno sciroppo con il succo d'arancia e lo zucchero.
Fare la prova "goccia su un piattino" per vedere la densità, se è troppo liquido, aggiungere un poco di zucchero ancora.
Quando i bordi della frolla cominciano a dorarsi, sfornare e decorare con le fette di arancia e reinfornare per ancora 7,8 minuti.
Sfornare definitivamente e spennellare il sopra della crostata con lo sciroppo e cospargerla di pistacchi tritati grossolanamente.
Far raffreddare completamente.
Attenzione: a differenza di altre crostate che reggono bene anche per più di due giorni, questa, secondo me, va mangiata a stretto giro, max un giorno dopo, perchè la ricotta, per quanto sgocciolata, inumidisce da morire la frolla.
Il sapore è buonissimo ma quando la tagli si "disfa" e quindi esteticamente può essere poco gradevole.
venerdì 11 febbraio 2011
Sotto l'effetto del paracetamolo: Crostata di frolla alle nocciole con marmellata di albicocche
Colpa della febbre.
Colpa delle visioni da delirio influenzale.
Sennò resisterei.
Mica mi alzerei a preparare una frolla metà farina e metà nocciole.
Mica riuscirei a fare bene perfino le strisce decorative, mai riuscite finora.
Un vero e proprio trip da paracetamolo.
Crostata di frolla alle nocciole con marmellata di albicocche
per una crostata di 20 cm di diametro
120 gr farina 00
100 gr farina di nocciole
100 gr burro
50 gr zucchero semolato
2 tuorli
marmellata di albicocche
nocciole a lamelle
zucchero a velo
Preparare la frolla, farla riposare in frigo per almeno una mezzoretta.
Preriscaldare il forno a 180°.
Imburrare e infarinare la tortiera.
Stendere due terzi della frolla in uno strato uniforme non sottile nella tortiera.
Bucherellare il fondo e rimettere in frigo ad indurire.
Stendere la rimanente frolla tra due pezzi di pellicola in uno strato non sottile (serve per fare le strisce decorative) e far indurire in frigo.
Trascorsa almeno una mezzoretta, riprendere il guscio crudo e versarvi la marmellata, livellandola in uno strato uniforme con il dorso di un cucchiaio.
Ricavare delle strisce con la rotella dentata nel "foglio" di frolla stesa e decorare la crostata.
Negli spazi tra le losanghe di striscia di frolla mettere delle lamelle di nocciole tostate.
Infornare per almeno 30, 35 minuti, finchè il bordo della crostata è dorato e si stacca dal bordo della tortiera.
Far raffreddare completamente prima di sformare (si sforma bene anche capovolgendola su un piatto e poi rigirandola se non avete una tortiera apribile).
Spolverare di zucchero a velo.
E' più buona il giorno dopo.
domenica 16 gennaio 2011
Un peccato da domenica pomeriggio: bicchierini al caramello salato e ganache fondente
Una coccola da cucchiaino.
Si può fare nella versione crostata con il guscio di frolla oppure, come in questo caso in bicchierini, se la teglia con il guscio di frolla si capovolge malamente ed il guscio si trasforma in un involontario crumble.
Strato di caramello salato, strato di crumble/frolla rotta e per finire strato di ganache al cioccolato fondente.
Troppo libidinosa.
Per una crostata diametro 20 cm
Frolla
2 tuorli
150 gr farina 00
50 gr semola di grano duro
100 gr burro
50 gr zucchero
vaniglia
Preparare la frolla e stenderla nella tortiera bucherellandone il fondo.
Far cuocere a 180° finchè i bordi sono leggermenti dorati.
Far raffreddare completamente prima di sformarla.
Ganache al cioccolato fondente
100 gr cioccolato fondente
100 gr panna liquida fresca da montare
Spezzettare il cioccolato in pezzettini minuti.
Far scaldare la panna fino al bollore e versarla sul cioccolato iniziando a mescolare finchè il composto è omogeneo e la cioccolata si è sciolta compleamente.
Caramello salato
tre cucchiai di zucchero
due, tre cucchiai di panna
una noce di burro salato
(la ricetta è di Rossanina di Coquinaria, io non uso dosi vado ad occhio)
Mettere tre cucchiai colmi di zucchero in un pentolino e far sciogliere finchè lo zucchero si caramella.
A questo punto aggiungere due o tre cucchiai di panna liquida (attenzione perchè lo zucchero inizia a fare bolle e potrebbe schizzare) e mescolare finchè non si è amalgamato.
Poi aggiungere la noce di burro e versare in un vasetto.
Si conserva anche una quindicina di giorni in frigorifero.
Se dovesse essere troppo duro, basta scaldarlo un attimo al forno a microonde.
martedì 11 gennaio 2011
Bricioline.....Involtini di speck e mozzarella di bufala gratinati
Ci sono momenti che non vorresti finissero mai.
Che il tempo restasse sospeso, come cristallizzato intorno a te.
Per come ti senti.
Per un paio di occhi in cui incroci lo sguardo.
Per una mano che si tende attraverso l'aria.
Per un sapore che ti sorprende nella sua semplicità.
E cerchi di ritrovare quel sapore per ritrovare quel momento.
Questi involtini sono semplici ma li trovo eccezionali nella loro semplicità.ù
Con questa ricetta partecipo al contest di Imma di Dolci a gogò e LeCreuset
Involtini di speck e mozzarella di bufala gratinati
per 4 persone
16 fettine di speck
4 mozzarelline di bufala
4 fette di pane a cassetta
prezzemolo
parmigiano
Tritare in un mixer il pane a cassetta non troppo finemente, metterlo in una padellina antiaderente ben calda e farlo dorare, mescolando continuamente per non farlo bruciare.
Quando è dorato, aggiungere qualche goccia d'olio e continuare a mescolare.
Togliere dal fuoco e versare in una ciotolina.
Appena intiepidito aggiungere un pò di parmigiano e il prezzemolo e mescolare per amalgamare.
Tagliare le mozzarelline a fette spesse e arrotolarle ciascuna in una fetta di speck.
Disporre gli involtini in una pirofila unica oppure in pirofile monoporzione.
Cospargere con la miscela di pane e infornare per una decina di minuti, giusto il tempo che la mozzarella si sciolga un poco.
Mangiare caldo o tiepido.
martedì 16 novembre 2010
Chocolate chip cookies: come spazzare via il grigiore
Piove.
Piove al mattino quando apri la finestra dopo la nottata e cerchi di respirare che giornata sarà quella che ti aspetta.
Piove al pomeriggio quando esci dal lavoro e non vedi l'ora di rifugiarti al caldo a casa.
E tutto è grigio.
Ma un chocolate chip cookies è capace di dare colore a una giornata grigia di pioggia.
Magari con una tazza di latte.
La ricetta è quella di Moka del sito Coquinaria, anche se io ho diminuito la dose di zucchero semolato da 200 gr a 150 gr e non ho messo le nocciole perchè non le avevo.
CHOCOLATE CHIP COOKIES
per circa 28 biscotti grandi
225 gr burro morbido
150 gr zucchero semolato
150 gr zucchero di canna
2 uova grandi
420 gr farina 00
1 cucchiaino (raso) di bicarbonato di sodio
una punta di cucchiaino di sale
2 cucchiaini di estratto di vaniglia (oppure una bacca)
250 gr gocce di cioccolato fondente o al latte
150 gr nocciole tostate tritate
Preriscaldare il forno a 180°.
Lavorare il burro con i due tipi di zucchero finchè non diventa una crema spumosa.
Aggiungere un uovo alla volta amalgamando bene finchè non è omogeneo prima di aggiungere il successivo (se le uova sono piccole, allora sono 3).
Aggiungere anche la vaniglia.
In un'altra ciotola mescolare insieme la farina, il bicarbonato e sale setacciati.
Aggiungere gli ingredienti secchi al composto di burro e uova e amalgamare.
Aggiungere le gocce di cioccolato (e le nocciole).
Foderare delle teglie basse con carta forno e versare l'impasto (deve essere morbido ma maneggevole) in piccole palline (crca un cucchiaio abbondante) bene distanziate poichè cuocendo si allargano molto.
Infornare e far cuocere per almeno 20 minuti, finchè il bordo è dorato e il centro morbido.
Sfornare e far raffreddare completamente prima di maneggiarli.
Io ho usato tre teglie e ne ho infornato una alla volta; quelle con i biscotti ancora crudi le ho lasciate fuori dal frigo senza problemi.
martedì 9 novembre 2010
Torta Lego, torta senza uova
Ancora una torta senza uova per il mio amico, ormai seienne, allergico alle uova.
La scelta di una base senza uova è quasi ovvia: una millefoglie farcita con ganache montata al cioccolato fondente, a cui ho aggiunto ulteriore panna montata per renderla più spumosa.
Ma vista così, una millefoglie da sola non è granchè esteticamente parlando.
Per una festa di bambini, poi...no no...
Assolutamente bisognava inventarsi qualcosa per il top che la decorasse.
E allora l'idea della minipannine cotte e tutte colorate, nella forma che a me da subito ha richiamato i cubotti del lego.
TORTA LEGO
per la millefoglie:
3 confezioni di sfoglia rettangolare
600 gr panna fresca liquida
400 gr cioccolato fondente
zucchero
latte
per le minipanne cotte:
(2 stampi da 15 cubotti)
600 gr panna liquida fresca
400 gr latte intero
10 cucchiai rasi di zucchero
20 gr di colla di pesce
coloranti in pasta per alimenti
Si cuociono le tre sfoglie a 210° per circa 15 minuti dopo averle bucherellate, spennellate, e spolverate di zucchero.
Nel frattempo si prepara la ganache, facendo scaldare 400 gr di panna portandola quasi all'ebollizione e versandola poi sul cioccolato fondente sminuzzato, mescolando dopo un minuto per far amalgamare bene.
Si può far raffreddare, se si ha tempo, a temp ambiente, altrimenti per accellerare, si mette in frigo appena tiepido mescolando ogni tanto finchè si inspessisce.
Appena la ganache è fluida e corposa e non più liquida, si monta con le fruste e gli si incorporano gli altri 200 gr di panna montata.
Si stende metà della ganache su un foglio di pasta sfoglia, si livella bene e si copre con un'altra sfoglia, ancora ganache e poi a chiudere l'ultima sfoglia.
Le minipannecotte si possono fare con anticipo perchè tanto vanno messe in freezer a solidificare per bene se no non si sformano.
Si scalda la panna con lo zucchero e poi si aggiunge la colla di pesce idratata e strizzata bene.
Si mescola e poi si versa negli stampi.
Io ho preparato tutta la dose di panna cotta, colorandola dopo la cottura a piccole quantità prima di versarla negli stampi.
Assemblaggio:
sopra la millefoglie si spalma un velo di panna montata e poi si dispongono i cubotti sformati ancora congelati così si maneggiano più facilmente.
Si finisce di decorare con dei ciuffetti di panna giusto per "coprire" gli spazi vuoti.
Si conserva in frigo per 24 ore.