Visualizzazione post con etichetta 1994. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta 1994. Mostra tutti i post

giovedì 2 maggio 2024

Tavernanova: musica, tradizione, dialetto (1994-2012) - special post by Giudas (part I)


BREVE PREMESSA by GEORGE
Periodicamente l'amico e collaboratore Giudas ci propone delle vere e proprie delizie, frutto di lunghi lavori di ricerca, interviste incluse. Grazie Giudas per questi preziosi contributi. Questa volta i protagonisti sono i musicisti di un gruppo di world music (mi permetto di collocarlo in questa categoria), i Tavernanova, autori (al momento) di tre album pubblicati in un arco temporale che va dal 1994 al 2012. Il post sarà suddiviso in due parti: la prima con i primi due album del 1994 e 1996, la seconda con l'ultimi CD del 2012. Le immagini qui presenti le ho tratte dalla pagina Fb del gruppo. E ora la parola passa a Giudas.

BIOGRAFIA E RECENSIONI by Giudas
Questo gruppo non è affatto sconosciuto ed infatti vi sono un sacco di notizie in rete – ma come è mia abitudine lascio a chi fosse interessato il gusto dell’approfondimento, riservandomi il privilegio di contattare alla fonte i protagonisti per cavare da loro tutte le informazioni possibili. Ma vediamo come ci arrivo. Nei primi anni duemila giunge nella mia scuola un tizio di Corato – 30 km dalla mia città -  insegnante di inglese, col quale inizio ad avere i primi scambi di vedute – scopro che è anche un chitarrista e che ha un gruppo musicale con cui suona. E fanno musica interessante. Lui era, ed è, Aldo De Palma, il chitarrista storico dei TAVERNANOVA, gruppo di cui non avevo all’epoca alcuna cognizione. Mi fa dono dei due CD sino ad allora prodotti dal gruppo (“Tavernanova” e “Matengue”) - ringrazio e la cosa finisce lì – l’anno dopo si trasferisce ad altra sede – all’epoca non conoscevo la Stratosfera e così ciao ciao ..


Un paio di anni fa mi ritornano sotto gli occhi i due CD (ennesima sistemazione dello studio – ogni tanto affiora qualcosa …) – ma adesso esiste la Stratosfera ed il prodotto è molto interessante. Quindi ricontatto Aldo De Palma e gli spiego brevemente cosa mi serve per fare un buon post – lo trovo addirittura entusiasta – Corato dista pochi chilometri dalla mia città -  e quindi … si parte ! Anche Aldo De Palma è sfuggente come tutti gli artisti di mia conoscenza – ogni volta che fisso un appuntamento c’è qualcosa che non va e si rinvia – ci metto due anni ma finalmente a gennaio di questo anno ci ritroviamo a parlare, dopo un bel po’ di tempo. 


I TAVERNANOVA, si costituiscono negli anni 90. Il nome deriva da una contrada in agro di Corato –scopro che è anche il nome di una frazione del Comune di Casalnuovo di Napoli (che comunque nulla ha a che vedere con loro). Ad oggi hanno realizzato tre album (un quarto lo stanno facendo in questi mesi) prendendosi tutto il tempo necessario e senza alcuna fretta. Il loro segreto è che fanno musica veramente per puro piacere, avendo ciascuno di loro un lavoro che si tengono stretto, e quindi non sono oberati da tour, promozioni, ansia da pubblico, eccetera. La prima formazione è la seguente (in parentesi il lavoro che di fatto svolgono quando non fanno i Tavernanova):

Luigi DI ZANNI – voce (ragioniere in pensione)
Francesco QUATELA – voce (docente di Italiano)
Rosita RANALDO – voce (farmacista, residente a Roma)
Rino MAZZILLI – pianoforte (avvocato)
Aldo DE PALMA – chitarra classica (docente di inglese al liceo)
Pierluigi BALDUCCI – basso elettrico (insegnante di basso al Conservatorio)
Mario ARBORE – batteria (imprenditore)
Cesare PASTANELLA – percussioni (percussionista professionista)


Solo Balducci e Pastanella fanno musica per professione. Pastanella ha spesso e volentieri lavorato con gente del calibro di Toquinho, Antonella Ruggero, Roberto Ottaviano. Gli altri provengono dal mondo classico (De Palma) o jazzistico (Mazzilli) ed è proprio la mescolanza di questi due sistemi, spesso agli antipodi, che determina la cifra della loro particolare musica. All’epoca era un gruppo di venti-venticinquenni appassionati di musica; solo Di Zanni superava la quarantina riservandosi la funzione di “saggio” del gruppo". La passione comune converge quindi verso la musica etnica, con uno sguardo alle tradizioni del passato, ma mantenendo la barra dritta sul moderno – dobbiamo riconoscere che gente come la Nuova Compagnia di Canto Popolare, il Canzoniere del Lazio, Antonio Infantino e i Musicanova di Eugenio Bennato hanno decisamente spianato la strada a tutti gli altri e fornito nuovi obiettivi musicali per tanta gente. I TAVERNANOVA si inseriscono in questo solco e iniziano ad essere riconosciuti come appartenenti ai maestri del genere. 


A dirla tutta chiedo ad Aldo De Palma il motivo di questa scelta. Mi risponde candidamente che il cantante che avevano all’epoca, pur decisamente in gamba, non aveva il canto in italiano nelle sue corde, avendo molta più familiarità col dialetto, visto anche il possesso di una pesante inflessione, e quindi ci si è spostati in questa direzione. Mi ricordo che sono scoppiato a ridere: mai avrei immaginato una spiegazione simile… Eppure la cosa funziona e funziona molto bene. Si giunge così alla realizzazione del primo album nel 1994.

Tavernanova - Tavernanova (1994)


TRACKLIST:

01. Cuevas - 1:35
02. Toria Patoria - 3:26 
93. La pettinatrice - 4:24 
04. Filastrocca - 6:38 
05. Proverbi - 4:15 
06. Fuscia Demonia - 7:07 
07. Matalena - 4:12 
08. Ciaula d’Ore - 3:44 
09. Mallett’ America - 5:37 
10. Mitte u Agghie - 4:00 
11. U Guvern - 3:17 
12. Ninna Vola - 3:55 
13. Peppì Peppì - 6:08 
14. Titt Titt - 0:32 


FORMAZIONE:

Luigi Di Zanni - voce
Francesco Quatela - voce
Rosita Ranaldo - voce
Rino Mazzilli - piano, tastiere
Aldo Di Palma - chitarra classica
Pierluigi Balducci - basso
Mario Arbore - batteria
Cesare Pastanella - percussioni


L’ispirazione del primo lavoro proviene da un libro di Cataldo Bucci, scrittore coratino che aveva pubblicato proverbi e filastrocche locali, in vernacolo, di autori anonimi. E’ bastato saccheggiare quelle più belle per realizzare l’album (solo il primo brano è interamente strumentale) – la musica è venuta fuori spontaneamente. Si può quindi dire che i testi di questo album sono di fatto anonimi, seppure per il tramite di Bucci. I brani e gli arrangiamenti sono accreditati all’intero gruppo, senza distinzioni particolari. Va anche detto che se i gruppi etnici campani e salentini, forse un po’ più conosciuti, virano ovviamente su tarantelle e musiche molto briose, qui si pone lo sguardo sulla Puglia Murgiana che offre spunti molto diversi ed a volte i brani non scorrono proprio lisci – insomma occorre applicarsi nel loro ascolto. I testi sono riportati nel libretto del CD, ma purtroppo mancano le traduzioni in italiano. Pertanto ho preferito comunque fornirvi una traduzione di massima (a distanze superiori ai 50 km da Corato ho forti dubbi che gli utenti della Stratosfera possano apprezzare i dettagli linguistici …). E per la verità persino io ho trovato tante parole e locuzioni a me sconosciute (eppure sono appena 30 km di distanza). Sono passato in modalità “Google Traduttore” e ho passato al setaccio linguistico ogni singolo brano. Ed è stato un bene perché in questo modo persino io ho potuto apprezzare i contenuti dei singoli brani. Un esempio per tutti: il brano “U Guvern” (Il governo) è permeato da una rara ironia dissacrante, e ricorda tanto lo schema della Fiera dell’Est di Branduardi. Con la differenza che questa filastrocca è di due secoli orsono…


Consiglio di andarveli a leggere – ne trarrete sicuramente un arricchimento culturale gratificante, da quelle più drammatiche a quelle decisamente più birichine con parecchi doppi sensi. Devo però per questo ringraziare Natalino Cantatore, mio collega di scuola, che si è improvvisamente trovato privato dei suoi panni di docente di matematica e fisica per vestire quelli di traduttore – lui che proviene direttamente da quell’area – un paio di volte l’ho quasi coartato per terminare in tempo utile le traduzioni. Eppure anche lui (non propriamente coratino) ha trovato diverse difficoltà, che sono riuscito a superare quando a un certo punto mi sono ricordato che il marito di mia sorella, Rocco, è di origine coratina … e tutti i tasselli sono andati al loro posto !! (NDR - i file con le traduzioni sono raccolti in una cartella con link dedicato che troverete al fondo di questo post). 
Il CD è quasi autoprodotto ma desta i primi interessi, Di loro si “accorge” Paolo Dossena, non certo l’ultimo arrivato visto che, tanto per dire, è uno degli autori di “Pazza Idea” cantata da Patty Pravo e di un mare di altri successi musicali. Dossena inizia a produrli e a promuoverli. Vengono così i vari tour che li fanno conoscere ed apprezzare sul territorio nazionale. Il tutto, lo ricordo, senza particolare fretta e nel rispetto del lavoro che ognuno svolge in proprio. 


Si arriva al 1996 e, con la realizzazione di “Matengue”, il gruppo viene finalmente notato e proiettato alla ribalta nazionale ed internazionale. Alcuni brani iniziano ad entrare in raccolte nazionali di vario tipo fra le quali si evidenzia quella della rivista "Il Manifesto", “Canti Sudati”, in cui spicca un loro pezzo. Iniziano a fioccare i premi ed i riconoscimenti più vari: un loro brano viene scelto come tema conduttore di un film francese. Radio Deejaj, MTV, e il quotidiano La Repubblica iniziano di fatto a promuoverli. 

Tavernanova - Matengue (1996)


TRACKLIST:

91, Fiure de Pagghjie (fiore di paglia) - 3:28
02. Traine (carretto) - 5:09
03. Ghiacce e Carvune (ghiaccio e carbone) - 2:53
04. Ngè Ngè - 3:44
05. Ninnella - 4:46
06. Matengue - 4:33
07. Ghiomere - 4:51
08 Vene Carnevale - 3:44
09. Ninna Nanna - 3:01
10. Sciette e Bum! - 4:11
11. Forco - 5:49


FORMAZIONE:

Luigi Di Zanni - voce
Rosita Ranaldo - voce
Rino Mazzilli - fisarmonica, tastiere e programmazione
Aldo De Palma - chitarra
Pierluigi Balducci - basso
Cesare Pastanella - batteria, darbouka, congas, djembe, percussioni



I testi, questa volta originali, sono di Quatela e le musiche di Mazzilli e De Palma. In questo album, finalmente , sono stampate anche le traduzioni in italiano (riportate qui sotto). Chiedo a De Palma se qualche brano ha un qualche significato particolare. Mi dice che “Sciette e bum” si rifà ad una vecchia filastrocca (ecco il punto di unione col primo lavoro). Ma la sorpresa viene quando mi parla di “Ghiacce e carvune” (ghiaccio e carbone) che si rifà a vecchie storie familiari di nonni e bisnonni delle famiglie degli autori, gente tra i tanti emigranti in America di inizio ‘900 che erano infatti spesso addetti al taglio del ghiaccio e del carbone. Giuro che non sapevo che moltissimi emigrati svolgessero questa mansione – il ghiaccio per esempio veniva usato all’epoca per i sistemi di condizionamento dei primi grattacieli. E adesso venitemi a dire che non è vero che la musica veicoli cultura … !





 A questo punto vi è una lunga pausa sino al 2012 e ce la prendiamo anche noi, sospendendo il post con questi primi due album. Nella seconda parte vedremo il loro terzo CD, “il sorpasso”, con la svolta in italiano e il cambio di cantante, Se il gruppo mi autorizzerà, in un post successivo vedremo anche il lavoro che stanno finendo di registrare in questi primi mesi del 2024. 
NOTA A MARGINE – sino ad ora ho scavato solo tra gli artisti di Barletta (la mia città), Trani e Bisceglie. Con i Tavernanova inauguriamo, dal punto di vista musicale, una nuova “piazza di spaccio”, Corato, cittadina di 50mila abitanti ma che promette di essere musicalmente frizzantina. De Palma, il chitarrista, mi ha fornito una serie di contatti: spero che diano frutti. Vedremo.
Da parte mia, come sempre, il solito abbraccio musicale.
Vostro Giudas


LINK Tavernanova (1994)
LINK con traduzione testi 
LINK Matengue (1996)

Post by George - Music & Words by Giudas

sabato 6 gennaio 2024

Gli Avvoltoi - Two Compilations of Rarities (1994 - 2015)


Eh sì, questa volta tocca a loro, Gli Avvoltoi, una tra le migliori garage band che abbiano mai calcato il patrio suolo. Da troppo tempo queste due compilation giacevano sul fondo del baule dei ricordi ed ora è giunto il momento di riportarle in superficie, Innanzitutto vediamo di non confonderli con l'omonimo gruppo, un po' più oscuro, che realizzò un paio di 45 giri a cavallo tra il 1968 e il 1970 (li ritroverete qui). La storia della band bolognese è molto lunga e prende inizio ufficialmente dal 1988 con quel grande album dal titolo "Il nostro è solo un mondo beat" (escludo la musicassetta autoprodotta del 1986). Nel 1990 sarà la volta di "Quando verrà il giorno" (entrambi gli album vennero pubblicati dalla Contempo), poi il gruppo dei fratelli Spirogi si sciolse, anche se solo temporaneamente. La musica degli Avvoltoi si ispira al beat anni '60, al garage rock, con venature folk e psichedeliche - specie nel secondo album - seppur rivisto in chiave personale, evitando nella maggior parte dei casi la semplice riproposta di cover tout court.  Il ooro repertorio includeva grandi brani del periodo '60-inizi '70, tradotti in italiano, quali Hush (nella versione Deep Purple Mark 1), Gloria (Them), Tutto nero / Paint It Black (Rolling Stones), Sono un uomo / I'm a Man (Spencer Davis Group) e ancora La follia / Friday On My Mind degli Easybeats. In parallelo ai due album Gli Avvoltoi pubblicarono una bella serie di singoli mentre le case discografiche si occuparono di stampare alcune compilation, Tra queste due, in particolare, sono oggetto del post di oggi, visto che contengono parecchi inediti e rarità.


La formazione originale degli Avvoltoi era composta da Moreno Spirogi (voce e percussioni), Claudio Spirogi (chitarra e cori), Ninfa (vero nome Dora Schillizzi, basso e cori), Gregorio Bardini (organo, flauto e cori), Tiberio Ventura (batteria). La formazione subì numerosi cambiamenti nel corso degli anni. Dopo la pubblicazione del secondo LP, "Quando verrà il giorno" nel 1990, seguì una lunga assenza dalle scene, al di là di album tributo e di qualche esperienza solista di Moreno Spirogi. Dobbiamo arrivare al 2012 per vedere pubblicato un libro che ripercorre la biografia del gruppo bolognese, dal titolo "Storia di un gruppo ridicolo", con allegato un CD compilation. Nell'estate del 2013 entrò nel gruppo il chitarrista Dome La Muerte, che ricordiamo a lungo con i Not Moving: la nuova formazione registrò "Live at Sidro", contenente un concerto dal vivo registrato nel 2014. Nello stesso anno uscì "Amagama", con nuove registrazioni in studio. Siamo all'epilogo: l'ultimo album del gruppo sarà il concept "Confessioni di un povero imbecille" del 2016. Poi il silenzio cala sul gruppo.


Gli Avvoltoi yesterday

...and today

Per una lettura più approfondita della biografia del gruppo - se la cosa vi può interessare - vi lascio alle numerose informazioni reperibili sul web. E' ora giunto il momento di passare dalle parole alla musica. Le due compilation che ho selezionato ripercorrono, attraverso numerose rarità, il primo periodo della vita musicale degli Avvoltoi.

Gli Avvoltoi - 1994 - Ora sai perché 
(live and unreleased 1987-1993) 


TRACKLIST:

Lato A
01. Ora sai perché (unreleased)
02. 15° frustata (demo 1986)
03. No voglio pietà (unreleased)
04. Un uomo rispettabile (demo 1986)
05. Non siete come me (live unreleased)
06. Tutto nero (live)

Lato B
07. Ma perché (unreleased)
08. See Me Feel Me (unreleased)
09. It Ain't Me Babe (unreleased)
10. Come potete giudicar (live)
11. Sono un uomo (live)


Questa compilation, pubblicata nel 1994 sono in vinile, fu opera dell'etichetta Destination X che mise sotto contratto i rinnovato Avvoltoi nel periodo 1991-1994. Con la Destination X il gruppo registrò il singolo "Sono u uomo", il 12" "Hush" e ancora un singolo, "Quando vuoi scappare" nel 1993. L'anno successivo la Destination X concluse il suo rapporto con la band pubblicando "Ora sai perché", una antologia piena zeppa di inediti. Le 11 tracce sono una perfetta fotografia degli Avvoltoi della primissima ora: due brani provengono dalla musicassetta-demo autoprodotta del 1986, le altre (come indicato nella tracklist) sono degli inediti mai apparsi prima di allora (e non appariranno più). Tra questi inediti una cover di "See Me Feel Me" degli Who e di "It Ain't Me Babe" di Bob Dylan. Assolutamente da non perdere le tracce live, anch'esse relegate solo su questo LP: "Non siete come me", "Tutto nero" (versione in italiano di "Paint It Black", già coverata negli anni '60 da Caterina Caselli), "Come potete giudicar" dei Nomadi e, infine, "Sono un uomo" ("I'm a Man degli Spencer Davis Group). 

Gli Avvoltoi - 2015 - Quando vuoi scappare - 1991/1995


TRACKLIST:

01. Sono un uomo
92. Per la mia felicità
03. Hush
04. Ballavi di notte
05. La follia
06. Quando vuoi scappare
07. Mi hanno portato sulla Luna
08. Dammi la mano
09. Circo magico
10. Lucifer Sam
11. Sto diventando un mostro
12. Dietro le sbarre
13. Dopo cambierà
14. Dammi la mano (demo version)
15. Nell'aria
16. Hush (1st version)
17. Quando vuoi scappare (1st version)
18. Hey Joe (live)
19. Gli Avvoltoi sono qua (live)


Altra grande compilation pubblicata dalla Area Pirata nel 2015 in versione CD a tiratura limitata. Le 19 tracce raccolgono brani pubblicati in precedenza su 45 giri e 12" (come nel caso delle 3 tracks su "Hush"). Non mancano alcuni inediti come le prime versione di "Hush" e di "Quando vuoi scappare". "Dammi la mano" è in versione demo mentre "Hey Joe" e "Gli Avvoltoi sono qua" sono registrate dal vivo. Da buon amante dei Pink Floyd della prima ora non ho potuto che apprezzare la cover di "Lucifer Sam". Un altro gioiellino da ascoltare tutto d'un fiato dalla prima all'ultima nota. 
E con questo vi saluto, cari amici,  e vi auguro il consueto buon ascolto. 


LINK Ora sai perché (1994)
LINK Quando vuoi scappare (2015)

Post by George

sabato 23 dicembre 2023

Le Antologie della Stratosfera vol. 47 - Retrospettiva - Acqua Fragile (1973-2017)


PREFAZIONE

Cari amici, con questa retrospettiva dedicata agli Acqua Fragile, uno dei più significativi gruppi del progressivo italiano, dopo tante digressioni, rientriamo in pieno nell'alveo di quella che fu e che rimane la mission della Stratosfera fin dagli esordi, ovvero dedicare i suoi spazi al progressive rock made in Italy. La molla che ha fatto scatenare in me la voglia di ripercorrere il percorso musicale della band è stata la recente pubblicazione del loro ultimo album, "Moving Fragments", un grande disco che passerà, come è probabile, sotto traccia. Azioniamo allora la macchina del tempo e torniamo dritti dritti agli inizi degli anni '70 per seguire insieme il loro cammino musicale. Piccolo dettaglio: a parte il "Live in Emilia" del 1994, la discografia degli Acqua Fragile non appare (fino ad oggi) sulle nostre pagine. Al contrario ampio spazio abbiamo dedicato ai lavori solisti di Bernardo Lanzetti. Anche se sono certo che tutti i nostri lettori conoscano più che bene gli Acqua Fragile e possiedano i loro album, credo che una rispolverata, a 50 anno di distanza dalla pubblicazione del loro primo omonimo disco, male non faccia. La biografia del gruppo è riportata su innumerevoli siti. Mi limiterò, si fa per dire,  ad attingere le principali informazioni da "Italian Prog" (sia versione on line che cartacea) del nostro grande amico Augusto Croce (che colgo l'occasione per salutare), oltre che aggiungere un po' di farina del mio sacco.  


BIOGRAFIA ESSENZIALE

Originari di Parma, gli Acqua Fragile ruotano attorno alla figura carismatica di Bernardo Lanzetti, uno dei migliori vocalist italiano, forte di un particolarissimo timbro che ricorda il migliore Peter Gabriel e, nell'uso del vibrato, anche il grande Roger Chapman dei Family. Ci sono momenti in cui Lanzetti, per statura vocale, è al livello di questi due grandi cantanti, accomunandone le doti canore. il gruppo è attivo fin dal 1971, anno in cui il progressive rock (ma allora si chiamava più semplicemente "pop") esplode in tutta la sua potenza. I brani superano lo scoglio dei 3 minuti 3, le partiture classiche e sinfoniche si mescolano al rock, i campi di tempo e di ritmo e gli assoli di tastiere e chitarra caratterizzano le registrazioni in studio, nascono i concept album: tutto questo e altro ancora è il progressive rock e gli Acqua Fragile si calano in questo contesto, al fianco degli esordienti Osanna, PFM, Banco del Mutuo Soccorso, Orme, Rovescio della Medaglia, giusto per citare i "colossi". Gli Acqua Fragile, ci ricorda Augusto Croce, si formano dalle ceneri  degli Immortali, un gruppo che comprendeva il cantante Bernardo Lanzetti, tornato in Italia dopo aver vissuto negli USA, il chitarrista Gino Campanini ed il batterista Piero Canavera. A loro si aggiunsero il tastierista Maurizio Mori ed il bassista Franz Dondi. Quest'ultimo aveva suonato con I Moschettieri, uno dei tanti giovani gruppi che suonarono di spalla ai Rolling Stones durante il loro tour italiano e che realizzarono un unico 45 giri nel 1967, "Quando il tempo dell'amore/Un'anima perduta". In uno degli ultimi concerti con il vecchio nome, i cinque vennero notati dalla Premiata Forneria Marconi, che li introdusse al loro manager, Franco Mamone. 


Con il nuovo nome Acqua Fragile e la spinta professionale di Mamone, il gruppo riuscì a suonare di spalla ad importanti gruppi stranieri come Soft Machine, Alexis Korner & Snape, Tempest, Curved Air, Audience, Uriah Heep, e soprattutto Gentle Giant. Il loro primo album uscì nel 1973 sull'etichetta indipendente Numero Uno, ed è stato uno dei pochi album di prog italiano cantato interamente in inglese. Un buon album, con qualche influenza West Coast nelle parti a più voci, su una base musicale ispirata dal progressive inglese, in particolare da gruppi come Genesis e Gentle Giant. L'LP comprende sette lunghi brani, con buone parti strumentali e la caratteristica voce roca di Lanzetti, che ha qualche somiglianza con il vibrato del già citato Roger Chapman. La scelta di cantare in inglese probabilmente non aiutò il gruppo ad ottenere una grande popolarità in Italia, e l'album non venne promosso all'estero, come forse si sperava. Stranamente la copertina non contiene i testi originali inglesi, ma solo le traduzioni italiane. 


Il secondo album, "Mass Media Stars", uscì nel 1974 e stavolta venne anche stampato negli USA, sempre grazie ai testi in inglese. Non molto diverso dal primo ma con una produzione leggermente più curata, anche questo conteneva sei brani. Alla fine del 1974, dopo lo scioglimento dei Trip il loro tastierista Joe Vescovi sostituì Maurizio Mori nel gruppo. La sua presenza, durata pochi mesi, è documentata nel CD bootleg "Live in Emilia" (NDR - già postato sulla Stratosfera qui, ma con link inattivo). Il colpo definitivo alla stabilità del gruppo lo diede l'abbandono di Bernardo Lanzetti che si unì alla PFM, sostituito per breve tempo da Roby Facini, che era stato in precedenza con I Top 4 e i Dik Dik. Gli Acqua Fragile si sciolsero nel 1975.


DOPO GLI ACQUA FRAGILE

Il bassista Franz Dondi e il batterista Pier Emilio Canavera hanno suonato con i Rocky's Filj e poi in un gruppo ispirato dai Beatles, gli Shout!, che hanno realizzato nel 1998 un CD intitolato "I've Got A Feeling" (NDR - anch'esso sulla Stratosfera - qui). Dondi ha poi formato gli Acqua Fragile Project, con una nuova formazione in cui era l'unico membro originario, e con un repertorio formato dalle vecchie composizioni del gruppo. Questa formazione  è rimasta in attività nel periodo 2004-2006. Dopo l'esperienza con la PFM, Bernardo Lanzetti intraprese una carriera solista di buon livello. Negli anni 2000 ha collaborato e poi suonato stabilmente con i Mangala Vallis. Nel suo album live del 2013, "Vox40", Lanzetti esegue con orchestra parte del repertorio degli Acqua Fragile, richiamando con sé in un paio di brani i vecchi compagni Canavera e Dondi. Proprio dall'unione dei tre componenti originali è scaturito, qualche anno dopo, un nuovo lavoro, "A New Chant", uscito con il nome Acqua Fragile nel 2017, un ottimo disco che ricorda i due album prodotti negli anni '70". 


Ma la leggenda degli Acqua Fragile non è ancora conclusa: è di pochi mesi fa la pubblicazione di un nuovo album dal titolo "Moving Fragments", il lavoro che - come detto all'inizio - ha scatenato in me  la voglia di realizzare questo post antologico.  Il trio originario composto da Lanzetti, Dondi e Cabavera è ancora presente ed è più coeso che mai. La storia degli Acqua Fragile pare non finire mai. Vedremo quali saranno le prossime mosse. Conclusa la biografia, non ci resta che affrontare l'aspetto musicale.


GLI ALBUM

 01. Acqua Fragile - 1973 - Acqua Fragile


TRACKLIST:

01. Morning Comes
02. Comic Strips
03. Science Fiction Suite
04. Song From A Picture
05. Education Story
06. Going Out
07. Three Hands Man

Bonus Tracks
08. I Moschettieri - Quando il tempo dell'amore (lato A, 45 giri, 1967)
09. I Moschettieri - Un'anima perduta (lato B, 45 giri, 1967)


FORMAZIONE:

Bernardo Lanzetti - voce, chitarra
Gino Campanini - chitarra elettrica, chitarra acustica, voce
Maurizio Mori - tastiere, voce
Franz Dondi - basso
Piero Canavera - batteria, chitarra acustica, voce


Iniziamo dalle note "tecniche": l'album venne pubblicato dalla Numero Uno nel 1973 e ristampato molte volte nel corso del tempo. La prima stampa in CD risale al 1990 per il mercato giapponese e l'anno successivo per quello europeo. L'ultima, ad opera della Esoteric Recordings, è del 2011. Successivamente l'album venne ristampato in sola versione vinile, con copertina "gatefold", dalla Numero Uno. L'ultima ristampa in LP version è del 2022. Abbiamo già parzialmente accennato ai contenuti dell'album. Di seguito vi propongo un articolo storico, ovvero quanto scriveva Enzo Caffarelli nel 1973 sulle pagine del glorioso settimanale "Ciao 2001" (da poco tornato nelle edicole),


"Sicuramente uno dei migliori gruppi italiani venuti alla ribalta nel corso dell'anno, l'Acqua Fragile, si presenta con tutte le carte in regola: scoperti dalla PFM, coadiuvati dal produttore Claudio Fabi, con testi in inglese (molto belli) scritti da un membro del gruppo, e tradotti sulla copertina. In data recente hanno accompagnato i Gentle Giant in tour, e mi sono sembrati diversi da quelli conosciuti attraverso il disco. Sinceramente preferisco parlare dell'album. "Morning Comes" sembra uscire dal repertorio dei Genesis. Mi si perdonino i paragoni che spesso uso per i gruppi italiani, ma tutto sommato una simile affermazione può esser anche un complimento. La voce del cantante è vicina a quella di Peter Gabriel, ed anche la costruzione armonica del brano è tipicamente alla Genesis: lo stesso accade, in parte, per "Song From A Picture" e per "Education Story". 


Le tastiere, usate in funzione orchestrale, infondono un tono vivace e a un tempo solenne alla musica dell'Acqua fragile. "Comic Strips", "fumetti", è significativa parodia degli ultimi Gentle Giant: azzeccato il titolo, dato l'evidente tentativo dei fratelli Shulman di dare un'idea visiva dei loro brani, colonna sonora ideale per cartoni animati. "Science Fiction Suite" e "Going Out" sono su di un altro piano: l'impasto chitarristico ed il tipo di coro, trasferiscono l'asse di orientamento in America. E si realizza così, su scala, quella elegante fusione fra musica inglese ed americana che ha negli Yes i maggiori portabandiera. In genere il suono è ricco, le melodie ben congegnate, le esecuzioni impeccabili. Notevole la padronanza degli strumenti da parte del quintetto, compresa la sezione ritmica, in genere carente nelle formazioni nostrane. Molto gusto, e non c'è quella frammentarietà di colori e di tempi cui tanti altri gruppi ci hanno abituato". 


Come bonus tracks ho inserito l'unico 45 giri pubblicato da I Moschettieri nel lontano 1967. Questa la formazione (comprendente il bassista Francesco Dondi): 
Gino Campanini (chitarra)
Maurizio Mori (organo)
Francesco "Franz" Dondi (basso)
Gianni Ferrari (batteria )
Giacomo Fava (chitarra


02. Acqua Fragile - 1974 - Mass Media Stars


TRACKLIST:

01. Cosmic Mind Affair – 7:19
02. Bar Gazing – 5:06
03. Mass-Media Stars – 6:53
04. Opening Act – 5:40
05. Professor – 6:49
06. Coffee Song – 5:56


FORMAZIONE: 

Bernardo Lanzetti - voce, chitarra elettrica, chitarra acustica a 6 e 8 corde
Gino Campanini - chitarra elettrica, chitarra acustica, mandolino, voce
Maurizio Mori - tastiere
Franz Dondi - basso
Piero Canavera - batteria, percussioni, chitarra acustica, voce

Ospite
Claudio Fabi - pianoforte (traccia 4) e produttore


Anche qui partiamo dalle "note tecniche": il disco venne pubblicato dalla Ricordi nel 1974 e ristampato più volte sia in vinile che in CD. La prima versione CD per il mercato italiano risale al 1991. L'ultima ristampa in questo formato, ad opera della Sony, è del 2014. Successivamente venne ristampato più volte in versione LP vinile. L'ultima è del 2021.  In questo secondo album degli Acqua Fragile partecipa attivamente il produttore-mentore Claudio Fabi (anche al pianoforte in un brano). Le sei composizioni sono più mature, la musica un po' meno spigolosa, la produzione più curata. Tra i solchi si legge una maggiore creatività anche se rimangono similitudini con i Genesis. I testi sono ancora in inglese e vengono riportati nella busta interna. L'album venne pubblicato anche negli Stati Uniti, ma purtroppo rappresentò il canto del cigno per questa gloriosa band, tra le migliori e più sottovalutate formazioni del progressive rock italiano. Una buona recensione del disco (come sempre) è stata pubblicata sul sito "John's Còlassi Rock". Vi invito a leggerla cliccando qui.


la back cover del CD

03. Acqua Fragile - 1994 - Live in Emilia: Spring'75


TRACKLIST:

01. Take 9
02. Cosmic Mind Affair
03. Bar Gazing
04. Professor
05. Going Out
06. Science Fiction Suite
07. Mean Woman Blues
08. Morning Come
09. Prelude in C Major
10. The end


FORMAZIONE:

 Bernardo Lanzetti - voce, chitarra
Gino Campanini - chitarra, voce
Joe Vescovi - tastiere, voce
Piero Canavera - batteria, chitarra acustica, voce


Purtroppo non esistono testimonianze live degli Acqua Fragile nel periodo i973-74. L'unica esistente è rappresentata da questo concerto live che riprende il gruppo in Emilia nella primavera 1975. Il CD, pubblicato dalla Preistoric Label nel 1994, viene annoverato come bootleg e non come disco ufficiale (anche se lo si può acquistare on line con una certa facilità). Praticamente assenti le note di copertina: sede e data precisa del concerto non vengono indicate. La particolarità di questa registrazione risiede nella presenza del tastierista Joe Vescovi, confluito nel gruppo dopo lo scioglimento dei Trip, in sostituzione del dimissionario Giuseppe Mori. Il concerto è splendido, anche se la qualità della registrazione lascia un po' a desiderare. Il quartetto presenta alcuni inediti tra cui la classicheggiante "Prelude in C major", vero trionfo per le tastiere di Joe Vescovi. Il gruppo si scioglierà nello stesso anno, a seguito dell'ingresso di Bernardo Lanzetti nella PFM per le registrazioni di Chocolate Kings". Come già ricordato nelle premesse, "Live in Emilia" venne già postato sule pagine di questo blog nel lontano 2011, but the link is dead. Eccolo qui, di nuovo fruibile. 

Acqua Fragile nel 1973

04. Acqua Fragile - 2017 - A New Chant


TRACKLIST:

01. My Forte - 5:08
02. The Drowning - 6:26
03. Wear Your Car Proudly - 6:59
04. Tu per lei - 5:25
05. Rain Drops - 3:26
06. All Rise - 5:39
07. How Come - 2:34
08. A New Chant - 5:21


FORMAZIONE:

Bernardo Lanzetti - voce solista, Moog, chitarra acustica (1,6,7)
Franz Dondi - basso
Piero Canavera - batteria, percussioni, cori

Con:
Alex Giallombardo  - chitarra elettrica e acustica, tastiere, cori
Michelangelo Ferilli - chitarra acustica (2)
Alessandro Sgobbio - synth solo (3)
Mariano Speranza - piano e direzione(1,5)
Andrea Marras - violino (1,5)
Elena Luppi - viola (1,5)
Yalica Fo Gazan - violoncello (1,5)
Gian Luca Ravaglia - basso doppio (1,5)
Francesco Bruno - bandoneon (1,5)
Jonathan Mover - batteria e glockenspiel (1)
Alessandro Mori - batteria (6)


Nell'epoca del revival dei gruppi italiani di progressive rock, poteva forse mancare la reunion degli Acqua Fragile? Il trio Lanzetti, Dondi, Canavera si riaffaccia alla ribalta nel 2017 con un album nuovo di zecca, "A New Chant", pubblicato da ben due etichette, la Esoteric per il mercato europeo e la Belle Antique per quello giapponese. Il nuovo disco contiene otto tracce che ridefiniscono il suono della band: composizioni generalmente più brevi che, in parte, recuperano le sonorità delle origini mentre per altri versi le innovano, grazie anche al contributo di una valida schiera di collaboratori. Fra i brani proposti si fanno notare la “gabrieliana” The Drowning, mentre My Forte, Wear Your Car Proudly e How Come riportano decisamente alla mente il suono delle origini. La voce di Lanzetti, poi, riannoda i fili del tempo e si conferma come una delle più valide e riconoscibili non solo in ambito prog. 


Torna dunque finalmente in pista questa gloriosa band che, come molte altre, ebbe vita breve, riconoscimenti postumi soprattutto all’estero, e che lasciò dietro di sé un senso di incompiutezza, quel “sarebbe potuto essere, ma…” che, artisticamente, è sempre un peccato dover riscontrare. Considerando che il panorama del progressive, italiano ed internazionale, è a tutt'oggi in una fase di grande effervescenza, il fatto che un gruppo come gli Acqua Fragile si riproponga al pubblico con un nuovo lavoro di inediti, è fonte di grande gioia soprattutto per gli appassionati (fonte: sito web "L'Isola della Musica Italiana")


05 - BONUS CD
Bernardo Lanzetti2013 - Forty Years of Voice Impossible
Vox40 - Live


TRACKLIST

Acqua Fragile per Orchestra

01. Acqua Tango Medley
02. Cosmic Mind Affair
03. Professor
04. Bar Gazing
05. Mass Media Stars (con Dondi e Canavera)
06. Education Story (con Dondi e Canavera)
07. Going Out (Lanzetti solo voce e chitarra)
08. Comic Strips
09. Morning Comes

back cover del CD

Poteva forse mancare, come ciliegina finale, l'album solo di Lanzetti che tributa i gloriosi Acqua Fragile? Certo che no. E allora ecco questo straordinario "Vox40 Live" registrato dal vivo al Teatro al Parco di Parma (la città in cui nacquero gli Acqua Fragile) il 28 maggio 2013. L'album venne pubblicato dalla Ma.Ra.Cash Records nel 2013 in confezione contenente CD + DVD. Il CD, dal titolo "Acqua Fragile per Orchestra",  comprende 9 tracce audio mentre il DVD, oltre allo stesso concerto del CD, contiene molti altri brani, in gran parte attinti dal repertorio della PFM. Il concerto ebbe una lunga fase progettuale: non era facile rielaborare i brani degli Acqua Fragile facendosi accompagnare da una orchestra classica. Di seguiti quanto si legge sul blog dello stesso Lanzetti:


"Protagonista assoluto Bernardo Lanzetti, nella sua città, Parma, il luogo più idoneo per celebrare quelli che lui ha voluto sottotitolare come “quarant’anni di voce impossibile”. Sono molti i modi utilizzabili per il racconto di una vita, ma cosa avrebbe potuto fare di più un vocalist di lungo corso? Cosa c’è di meglio del ricordare una carriera celebrando  lo strumento “voce”- non solo tecnica e passione, ma anche un dono di Dio? Avremmo tutti ringraziato, se Bernardo Lanzetti avesse organizzato un grande evento, con  ospiti importanti, italiani ed esteri, evento sicuramente a portata di mano, probabilmente più semplice del VOX40.


Ma altra cosa è segnare ogni passaggio significativo della colonna sonora di una vita attraverso una miscela di attori, conoscitori del genere ed esterni, laddove per “esterni” si intende professionisti della musica classica, che nello specifico hanno avuto il compito e il merito, probabilmente senza comprenderlo completamente, di fornire la chiave di lettura di un genere musicale che, difficile o no, piacevole o no, ha raggiunto la dimensione dell’immortalità. Per il giovane Maestro Mariano Speranza, dell’Orchestra Tango Spleen, non è stato un gioco da ragazzi adattare le musiche degli Acqua Fragile alla dimensione orchestrale, e questo dato fornisce la consistenza di una band vissuta in un periodo lontano, e durata troppo poco. Per realizzare l’intero percorso Bernardo ha chiamato a lui la già citata Orchestra, il Quartetto d’Archi Adrian Ensemble, Alex Giallombardo e Anna Barbazza. e 6). 
La sezione ritmica degli Acqua Fragile - Franz Dondi e Piero Canavera - si è resa attiva in un paio di brani (tracce 5 e 6), mentre Maurizio Mori e Gino Campanini hanno raggiunto i compagni per uno scambio di battute, che ha messo in mostra molta emozione da palco e ha lasciato intravedere molta nostalgia". Nel 2013 la storia della band sembrava conclusa e invece i "tre moschettieri" ci ha stupito con la realizzazione di altri due album, il primo è quel "nuovo canto" del 2017, proposto in questa sede. 


POST FAZIONE

Da questo lungo e articolato lavoro dedicato agli Acqua Fragile resta escluso solamente l'ultimo album, appena pubblicato, "Moving Fragments", col trio storico Lanzetti, Dondi e Canavera ancora sulla breccia. Vi invito ad ascoltarlo perché si tratta veramente di un ottimo disco.
Qui si conclude la nostra retrospettiva dedicata ad una delle più significative e originali band italiane di progressive rock. In questa sede, dopo avere ricostruito la loro biografia, abbiamo l'opportunità di riascoltare l'intero repertorio musicale. Una lunga abbuffata che vi terrà compagnia, spero, nel corso delle festività natalizie. 

Quest, cari amici, è la mia strenna natalizia
La Stratosfera vi saluta e vi dà appuntamento per fine anno

Buon Natale a tutti dallo Stratospheric Team


LINK Acqua Fragile (1973)
LINK Mass Media Stars (1974)
LINK Live in Emilia: Spring '75 (1994)
LINK A New Chant (2017)
LINK Bernardo Lanzetti - Vox40 Live (2013) - Bonus CD

Post by George