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venerdì 25 novembre 2011

Errata corrige

Oh, beh.

Come colleghi, poteva andarmi peggio, direi

5 commenti:

la povna ha detto...

a me sembra che sia un suo sacrosanto diritto, se crediamo nello stato liberale. (ed è poi il motivo per cui preferisco di gran lunga Dead Man Walking al Miglio Verde...)

labiondaprof ha detto...

Ok, è un diritto...ma con tutte le scuole d'Italia proprio lì doveva finire? Non aveva un'alternativa?

la povna ha detto...

labionda: su questo capisco, ma allora la poniamo sul piano dell'opportunità (se è lui ad avere davvero scelto). Ma noi che siamo interni alla scuola sappiamo bene che non sempre si sceglie, e se l'alternativa (per tutte le mie conoscenze quest'anno è stato così, non è che hanno scelto granché: e non è che fosse così alto in graduatoria) era tra lavorare lì o lavorare peggio (e non parlo solo o tanto di comodità, ma di quantità di ore, possibilità di cattedra etc) possiamo pensare che lo sceneggiatore sia stronzo, ogni tanto lo è, ma per il resto, in dubio, pro lege...

Anonimo ha detto...

pensavo l'altro giorno al carcere. che dovrebbe essere visto come misura "rieducativa". se Scattone ha pagato (e non entro nel merito di quanto e come)dobbiamo accettare che faccia una vita "normale". in quel liceo o un altro se lo crediamo indegno, che differenza fa? viviamo di simboli? certo, se fossi la madre o un'amica di Marta Russo penserei così? non lo so. però anche io preferisco dead man walking a il miglio verde.

Castagna ha detto...

A me dà proprio fastidio pensare che faccia il professore nelle scuole, cosa che non sapevo finchè l'altro giorno non ho letto per caso questo articolo.

Capisco che per la legge lui sia tornato a essere un cittadino come ogni altro, che una scuola vale l'altra e anche che a graduatoria non si comanda, per cui il posto è suo di diritto, ma mi chiedo: se fosse, più che un collega, un professore nella scuola dei miei figli, potrei accettarlo?

Spiego il punto di vista: un conto è un assassino che ha fatto fuori, poniamo, la moglie beccandola con un altro, o ha guidato ubriaco e messo sotto qualcuno perchè non si è reso conto, insomma qualcuno che ha commesso un delitto "a caldo" o in uno stato di coscienza alterato. Questo tizio ha sparato in mezzo a una quantità di studenti, centrandone una a caso, e lo ha fatto a freddo, attribuendo zero valore alla vita umana. Non entro nel merito se sia sociopatico o meno, nè se il carcere lo abbia rieducato o meno. Non ce lo vorrei a insegnare ai miei figli.

Se volete saperlo mi sono interrogata molto e mi sono detta che, in fondo, io so di gente che ha insegnato, in carcere, a Donato Bilancia: ma non è la stessa cosa. Lì l'assassino è in veste di alunno e, libero o carcerato, ha il diritto di imparare. Io avrei paura, ma non gli negherei il mio servizio di insegnante. Mentre a Scattone offrirei certo la possibilità di lavorare, anche come dipendente dallo stato su graduatoria pubblica etc., ma non nel settore dell'educazione.