Il cattivo gusto dei manifesti affissi a Milano, quelli che recitano "Via le BR dalla procure" o "Toghe rosse, ingiustizia per tutti", è indubbio. Le spiegazioni date dal leader di "Dalla parte della democrazia", l'avvocato Lassini che ha confessato tutto su Il Giornale, risultano, comunque, insufficienti nella loro stralunata sensatezza.
Cosa avranno voluto dire? |
La vera domanda è: cosa vuol dire BR nei manifesti? Realmente ci si voleva riferire al triste fenomeno del terrorismo nel passato italiano?
Un'attenta ed originale analisi di Giampaolo Pansa, rispettatissimo giornalista e politologo italiano, potrà risolvere più di un dubbio: «Cosa temono di più le persone di destra? Le uniche due cose contrarie alla famiglia: la cultura ed i gay, è ovvio!»
«BR, dunque, sta per Bibliotecai Ricchioni (anche se sospetto che molti pensino che si tratta di Bodybuilders Ricchioni, vista la confusione tra cultura e culturismo), un'associazione a delinquere che collabora strettamente con i PM, apportando documenti fondamentali per le indagini: i codici! Le procure di mezza Italia, infatti, non hanno più i fondi neanche per comprare codici attualizzati, tenendo in considerazione anche la grande produzione legislativa in materia penale degli ultimi tempi. Quando i giudici non avranno più i codici, tutto sarà più facile: secondo il rasoio di Occam, la mia teoria complottista omofoba contro la giustizia dovrebbe essere la più attendibile», conclude Pansa.
«Si tratta di un complotto: senza codici non sapremo cosa fare, il Governo cambia le leggi troppo velocemente», fanno sapere dall'ANM.