Di recente mi sono
lamentata con la preside, dicendo che noi coordinatori siamo oberati
di impegni e che non può chiedere sempre tutto agli stessi. Inoltre
ho chiesto di essere esonerata da alcune cose e che ci sia qualcuno
che fa i verbali e le altre menate che di solito si scaricano sul
prof di italiano, come se fosse l'unico in grado di scrivere.
Ho mandato a zero due
conti in banca su tre per le tasse di famiglia e, dopo ponderata
riflessione, ho tenuto su quello che uso io quotidianamente i soldi della vendita
della'appartamento a Sanguedelmiosangue. Perchè devo pagare altre tasse,
altri conti di tutti, ma anche perchè mi servono una macchina nuova,
i soldi per il primo Natale in famiglia della Princi, un po' di
margine per il festival e sì, anche tremila euro per cose mie. Eh.
Sì. Tanto a meno di me non possono fare comunque, i miei parenti, e
io mi sono rotta i coglioni di girare con uno scassone, non voglio la
Ferrari, solo una macchina che non perda i pezzi mentre va. E le cose
mie sono le cose che mi permettono di non impazzire. E, ripeto, di me
gli altri hanno bisogno. Quindi io devo essere viva, e sana di mente.
Stamattina prima delle 9 e
mezza avevo già dato disposizioni su: ritiro atti Equitalia
depositati in Comune, fax e posta da smistare, un contratto
d'affitto, due trasporti di oggetti e beni da Genova a Asti, un
minirinfresco, una certificazione energetica, lo spostamento di un
appuntamento con la psicologa della Princi, la sopravvivenza
alimentare e domestica dell'intera famiglia.
Persone coinvolte: mio
cugino, il mio migliore amico, mia madre, la mia commercialista, la
psicologa dell'ASL, la mia segretaria, mio marito, mia figlia, il
nostro grafico dell'Asti Film Festival, il geometra, la panettiera.
Resta inteso che oggi
pomeriggio piomberò sui malcapitati che allestiscono gli spazi per
le proiezioni del festival e darò ordini anche a loro, ma nel
frattempo devo come al solito far filare 45 studenti, e mi sa che
dovrò mettere in stand by una ditta di ristrutturazioni a cui devo
dei soldi.
La mia risposta, quando
qualcuno mi chiede una cosa, ultimamente varia da
a) ora non me ne posso
occupare
a
b) lo faccio fare a ...
a
c) richiedimelo venerdì quando ho tempo
oppure
d) fino alla settimana
prossima non se ne parla nemmeno.
A volte mi fermo a pensare
che, se io smisto tutto quel che devo fare su tante persone, e
bisogna aggiungerci le Fate che mi stirano e mi puliscono casa, Frau
Bluecher che mi gestisce la zia e vari altri collaboratori
occasionali, vuol dire che nella mia vita ci sono un po' troppe cose
per una persona sola.
Più spesso, mi guardo
allo specchio e penso: toh guarda, sto diventando una stronza.
E poi: cazzo, se avessi
saputo che funzionava così bene, ci sarei diventata già anni fa.
Il punto, miei cari, è
che di notte non dormo nel tentativo di organizzare tutto, ma una
volta sorto il sole, dopo aver messo dei paletti, delle recinzioni,
dato ordini, mandato altri a fare cose, usato i soldi per sbattermi
di meno e avere più tempo, quando mi siedo finalmente sul divano ho
la testa sgombra. Non sapevo neanche più cosa volesse dire, avere la
testa sgombra dalle grane. Dentro ci sono perfino dei pensieri, delle
emozioni, dei desideri. Ho delle idee magnifiche e delle belle
intuizioni, solo che ultimamente avevo sempre troppo sonno o troppa
fretta per rendermene conto
Questo post è dedicato
alla Frenci, a Cavallino, alla Tipa e a tutte quelle donne che devono
piantare dei paletti e delle recinzioni per sopravvivere. Io sono la
prova vivente che dopo si sorride di più.