Visualizzazione post con etichetta risorse. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta risorse. Mostra tutti i post

giovedì 8 maggio 2014

Attrezzi: le lime da metallo

Uno degli attrezzi meno conosciuti da chi pratica l'avventura del metallo, secondo la mia esperienza, sono le lime. Ho visto limare nei modi più disparati, impugnare le lime come fossero coltelli, fargli fare i movimenti più strani. In generale si ha poca familiarità con questo indispensabile attrezzo e il suo corretto utilizzo.


Le lime sono uno strumento da taglio, non dimentichiamolo. Hanno un taglio e vanno usate in un solo verso: impugnandola e tenendo il manico rivolto verso di noi, la lima va usata muovendola verso l'esterno, sollevandola dal metallo nel movimento di ritorno. Non va utilizzata avanti e indietro, perché nel movimento di ritorno i dentini incisi sulla superficie si rovinano e non sono efficaci nell'asportare il metallo. Un'altra cosa molto importante per migliorare l’efficacia e limare nella maniera più corretta è abituarsi a lavorare sempre ben poggiati ad un supporto: lo stocco per chi ce l’ha è il migliore supporto per tutte le operazioni al banchetto che richiedono un sostegno, sia delle nostre mani che del pezzo che stiamo lavorando. In alternativa, per chi non ha un banco attrezzato, o lavora in spazi di fortuna, si può utilizzare un blocchetto di gomma o di legno fissati al piano di lavoro, che evitano che il pezzo scivoli e ci permettono di limare in piano, sempre nella posizione più corretta. Quindi mai sollevare il pezzo per aria e limare "al volo" :)
Le lime hanno una grana (in inglese cut - taglio) che corrisponde alla capacità di rimuovere il metallo dal punto in cui le si fa lavorare: la si distingue in base al numero dei denti per unità di lunghezza. Più alto il numero più fine è la grana, proprio come per la carta vetrata, partendo dallo #0 per arrivare al #6 (nella classificazione svizzera). In italiano troviamo le diciture: grossa, bastarda, mezza dolce, dolce.


Le lime si distinguono anche in base alla dimensione e alla forma della sezione. Un set di lime ad ago di buona qualità è utilissimo per le rifiniture più minute su piccoli dettagli. Bisognerebbe avere almeno una lima rettangolare dal taglio piuttosto grossolano per le sgrossature più importanti, poi alcune lime più fini, quelle più utilizzate sono la rettangolare, la mezza tonda, la tonda.
Questo attrezzo è uno di quelli sui quali non vale la pena di risparmiare, meglio prendere le lime indispensabili di buona qualità da fornitori specializzati, e poi magari man mano acquistarne qualche altra della forma che può esserci utile.




mercoledì 30 aprile 2014

Affilare le punte per forare il metallo

Chiunque di voi lavori il metallo sa benissimo quanto sia utile avere fra i propri attrezzi un piccolo utensile elettrico (tipo Dremel) soprattutto per operazioni di precisione come forare. E sicuramente le punte per forare il metallo più utilizzate sono sempre quelle di piccolo diametro (0,8 - 1 mm). Inutile dire che queste punte si rovinano molto velocemente e perdono il filo.

Parti delle punte per forare il metallo
Immagine di GIA da Ganoksin.org 

Cosa possiamo fare per farle durare più a lungo? Innanzi tutto ricordarci di forare sempre il metallo a bassa velocità: questo accorgimento evita di far surriscaldare eccessivamente la punta e il metallo. Poi bisogna ricordarsi di lubrificare la punta. Ma con l'uso è inevitabile che le punte per forare perdano in filo. Esiste un piccolo trucco molto utile per affilarle, spiegato molto bene in questo video e nell'articolo che lo illustra:


Avendo già il nostro Dremel non ci servirà altro che un disco da taglio (separating disc): montiamolo sul nostro utensile e facciamolo andare ad una velocità media (circa 15.000 giri). Io, rispetto a quanto mostrato nel video, affilo le punte in un modo leggermente diverso: anziché muovere il disco da taglio sulla punta, tengo fermo l'utensile con la mano sinistra e con la destra affilo le punte passandole in modo leggero e ripetutamente sul disco in movimento. Questo semplice trucco mi ha permesso di prolungare molto la vita delle mie punte per forare e quindi anche di risparmiare un bel po' soprattutto sulle punte molto sottili che sono anche più difficili da trovare.




giovedì 10 aprile 2014

Riviste per creare gioielli

Qualche tempo fa (molto a dire il vero!) avevo scritto un post sulle riviste digitali. Sembra passato un secolo e invece sono solo un paio di anni, ma ormai chi non ha un tablet o uno smartphone? Persino io sono passata dal mio telefono cellulare antidiluviano, che telefonava e basta :),  ad uno smartphone che mi permette di lavorare ovunque mi trovi, rispondere alle vostre mail, gestire il blog e la pagina Facebook anche senza un computer.
Oggi però non volevo parlare genericamente delle riviste digitali, ma delle riviste dedicate alla creazione di gioielli, non solo "oreficeria" come diremmo in italiano, ma più in generale al mondo dei vari metalli e delle più svariate tecniche con cui è possibile realizzare un gioiello. Mi viene chiesto spesso, soprattutto durante i workshops, a quali risorse ci si possa rivolgere per imparare qualche nuova tecnica, per ispirarsi e per informarsi su strumenti e materiali. E la mia risposta è purtroppo come al solito la stessa anche dopo diversi anni: in italiano non esiste nulla di lontanamente paragonabile alle riviste americane del settore, che pur mantenendo spesso una semplicità di spiegazioni ed una accessibilità massima da parte anche di principianti, propongono tematiche e progetti che sono quasi sempre di alto livello. Il motivo principale, dal mio personale punto di vista, è l'avvalersi di noti professionisti, educatori e orafi, divulgatori ed esperti. In Italia il panorama desolante dell'editoria di questo settore, come della maggior parte dell'editoria che riguarda la creatività, è dovuta a due fattori (sempre secondo la mia opinione): il limite dell'approccio "hobbystico",  per cui mentre negli Stati Uniti le riviste mirano a professionisti o ad aspiranti professionisti, da noi ci si rivolge a principianti o quasi, hobbysti appunto, con un approccio semplicistico molto limitante per chi abbia già delle conoscenze nel settore. E secondo fattore (e ancor più importante), in Italia ci si avvale quasi esclusivamente di blogger e di creativi il cui lavoro non viene retribuito, o viene retribuito - secondo chi pubblica queste riviste - con la fantomatica (e a buon mercato) "visibilità".

Le riviste che vi consiglio sono due, e sono entrambe molto valide. Hanno anche un supporto internet (sito e blog), progetti esclusivi da scaricare per chi è abbonato, ma anche la possibilità (per Art Jewelry Magazine) semplicemente di creare un account sul sito e avere accesso a progetti e materiali di studio abbastanza interessanti. Non esiste solo la possibilità di abbonarsi, ma anche quella di acquistare un singolo numero, anche per farsi un'idea della qualità dei progetti e degli articoli. So che purtroppo per molti la lingua è un ostacolo, ma vale davvero la pena di provare a imparare i termini tecnici e seguire gli step by step proposti.

Art Jewelry Magazine

Copertina Art Jewelry Magazine


Jewelry Artist Lapidary Journal
Copertina Lapidary Journal




giovedì 13 febbraio 2014

Attrezzi indispensabili: morsetto a mano

Uno degli attrezzi da orafo che può rivelarsi davvero indispensabile sul vostro banco da lavoro è un morsetto a mano in legno per anelli (wooden ring clamp). E' un attrezzo che costa davvero poco, ma che è insostituibile per chi lavora molto con gli anelli o con altri piccoli oggetti o pezzi di materiale. Infatti molto spesso non è possibile inserirli in una morsa mentre ci stiamo lavorando: le ganasce della morsa da banco rischiano di rovinare irrimediabilmente l'oggetto o di segnare il metallo.

Morsetto a mano per anelli

Il morsetto in legno per anelli è fatto in modo da poter essere tenuto in mano comodamente, appoggiato al nostro stocco oppure al banco stesso, e permette di tenere in sicurezza anelli e piccoli oggetti: in questo modo non solo non rischieranno di sfuggire alla nostra presa mentre li stiamo carteggiando o rifinendo, ma eviteremo il contatto delle dita con il metallo surriscaldato dal lavoro che stiamo facendo. I nostri piccoli pezzetti di metallo infatti si scaldano molto durante i lavori di rifinitura o foratura.


L'interno del morsetto presenta due inserti in cuoio spesso, che trattengono l'oggetto inserito all'interno senza rischiare di lasciare segni sul metallo. Altri due inserti di cuoio si trovano all'estremità opposta, dove si inserisce la spina, sempre in legno, che tiene chiuso il morsetto. Questa è solo una delle forme in cui questo strumento si presenta, altre ad esempio hanno una vite per fissare le due ganasce.

Questo video mostra come si utilizza:




giovedì 30 gennaio 2014

Ancora sul decapaggio (pickling)

Ieri mattina aprendo la posta ho trovato un commento su un post di molto tempo fa che parlava dell'ossidazione dei metalli e del modo di ripulirli attraverso il decapaggio (pickling). E mi sono resa conto che in effetti è uno degli argomenti più discussi anche durante i workshop: come si ripulisce il metallo dagli ossidi? Dopo aver ricotto il metallo (sia esso filo o lamina) cosa si fa? Erano le domande a cui quel post cercava di rispondere:

Il decapaggio (pickling) è il processo chimico di pulizia delle superfici metalliche dagli ossidi che si sono formati in seguito alla ricottura o semplicemente all'esposizione all'aria, oppure dai residui delle saldature. Il classico sistema di decapaggio prevede il bagno dei pezzi da pulire in una soluzione acida, solitamente si tratta di acido cloridrico o solforico. Da quando per fortuna si è diffusa la coscienza ambientalista e una maggiore responsabilità nell'uso di sostanze chimiche tossiche e inquinanti, molti hanno sostituto questi acidi con il più "verde" acido citrico. Oppure con una soluzione di aceto e sale, o ancora con limone e sale.
Però questo bagno acido lascia i metalli, sia il rame che l'argento o l'ottone, di un colore diverso da quello del metallo d'origine. La superficie diventa opaca e nel caso del rame assume una colorazione rosata, mentre l'argento diventa quasi bianco.

Rame lavorato a foldforming dopo il decapaggio

Nella foto vedete alcuni pezzi che sono stati appena ripuliti dagli ossidi prima di essere saldati. Il colore del rame ha quella caratteristica opacità. Per eliminarla basta solo un po' di pazienza: prima della patina finale o di montare il pezzo basterà ripulirlo con una spazzola morbida di ottone bagnata, oppure con un pezzo di lana d'acciaio extra fine (0000).
Un altro dubbio riguardava la capacità dell'acido usato (in questo caso l'aceto) di corrodere il metallo: nel caso del decapaggio questo va fatto in modo da rimuovere gli ossidi, il pezzo va lasciato a bagno soltanto per il tempo necessario alla pulizia, poi va rimosso, ben risciacquato e asciugato.

*Per metallo qui si intende soltanto il pezzo non montato, senza pietre o altri componenti che potrebbero essere danneggiati dalla soluzione acida. 



venerdì 2 agosto 2013

Maglia in italiano: i glossari - dizionari online

Qualche giorno fa sulla mia pagina facebook mi è stato chiesto aiuto per tradurre "i simboli" che comparivano negli schemi a maglia e ad uncinetto in russo. Ho risposto che i simboli, per definizione, sono segni convenzionali che servono proprio per superare i limiti delle diverse lingue ed essere comprensibili a tutti, anche a chi non conosce la lingua in cui è scritto il modello. Sia la maglia che l'uncinetto hanno una versione grafica dei modelli, anche se non tutte le riviste o i modelli che si trovano online prevedono entrambe, quella scritta per esteso e i simboli. I simboli sono sempre accompagnati da una legenda, con la spiegazione per ciascuno. Inoltre per semplificare la scrittura e la lettura dei modelli si utilizzano delle abbreviazioni, anche in italiano come nelle altre lingue, che bisogna imparare a leggere. Qundi ci si può trovare comunque nella necessità di tradurre i termini (e le relative abbreviazioni) della maglia da altre lingue.

 Un esempio di schema grafico da uno degli ultimi modelli della Drops

Nel consigliare dei dizionari di maglia online ho verificato che i links che avevo nei vecchi post erano ormai errati, e quindi li ho corretti. Magari è utile riportarli ancora così da avere un post a cui riferirvi quando cercate i dizionari o glossari online dei termini della maglia.

Eccone alcuni:

~ Il dizionario di AbcHobby (traduce dall'inglese)
~ Il dizionario di Drops GarnStudio (traduce da tantissime lingue in taliano)
~ Il dizionario di Magie di punti (inglese per maglia e uncinetto)
~ Il dizionario di Magie di punti (tedesco per maglia e uncinetto)
~ Il dizionario di Magie di punti (portoghese per maglia e uncinetto)
~ Il dizionario di Magie di punti (spagnolo per maglia e uncinetto) 
~ Glossario in moltissime lingue di string-or-nothing.com



giovedì 30 maggio 2013

Attrezzi: martello per rivetti swiss style

Lo avete mai visto? E' il martello per rivetti di stile svizzero (Swiss style riveting hammer).

Dalle foto potete capire il mio viscerale amore per gli attrezzi! 

Posso solo dirvi che ne posseggo uno da un paio di settimane e non capisco come ho fatto senza! E' un adorabile piccolo martellino, fatto per rivettare in modo preciso e veloce. Molto leggero, il mio pesa giusto 55 grammi, ha una piccola testa tonda e piatta, e una penna trasversale molto sottile. Le dimensioni contenute e la particolare forma di questo martello lo rendono perfetto per formare al meglio i rivetti partendo dal semplice filo metallico.


La sottile penna è l'ideale per ampliare la testa del filo, anche di piccola sezione, fino all'ampiezza desiderata (ricordatevi di ruotare costantemente il filo mentre fate allargare la testa così che si espanda in tutte le direzioni). Poi ci pensa la testa piatta e tonda a definire il rivetto perfetto: appiattisce, toglie i segni che si erano formati un precedenza e soprattutto, date le dimensioni e il peso "piuma" del martello, consente di lavorare in spazi ristrettissimi, anche in presenza di pietre e perle. Oltre al suo naturale uso, questo martello è adattissimo per piccole forgiature su filo o lamina, in piccoli spazi, ad esempio se ci serve di fermare una perlina o un qualunque altro elemento su un filo metallico. La manegevolezza consente lavori accurati e di precisione.


 Se vi stavate chiedendo invece perchè il mio martello ha una A incisa sul manico la risposta è semplice: da quando faccio i corsi e porto con me i miei attrezzi, ho cercato di segnarli tutti a dovere in modo che non si confondano con quelli eventualmente portati dagli allievi. E' un ottimo metodo per personalizzarli: io ho usato semplicemente uno dei miei punzoni con le lettere dell'alfabeto, poi ho ripassato l'interno con una penna grigia dalla punta sottile.
Happy riveting! :)

mercoledì 20 febbraio 2013

Accessori Dremel: spazzole abrasive

Ogni tanto vi parlo di un accessorio che utilizzo di frequente sul mio Dremel, e da quando ho scoperto e provato queste spazzole abrasive le utilizzo spessissimo.
Si tratta di un accessorio nato per la levigatura, una spazzola abrasiva di dettaglio, dotata di morbide setole in materiale sintetico, impregnate di sostanze abrasive.

Immagine di Dremel

Nella gamma Dremel le trovate in tre grane diverse contraddistinte dal colore: la 36 (Coarse); la 120 (Medium); la 220 (Fine). Mentre fra gli accessori da montare sui trapani di precisione per orafi ne trovate una gamma più vasta di grane che arrivano anche fino a pochi micron, sempre contraddistinte dal diverso colore, prodotta da 3M/Scotch-Brite sotto la denominazione Radial Abrasive Disc/Radial Bristle Disc.

Queste spazzole sono perfette per il metallo morbido, permettono di rimuovere i residui di saldatura e le macchie da firescale, fino ad arrivare ad una buona lucidatura, il tutto creando pochissima polvere. Inoltre creano delle belle texture satinate sulla superficie del metallo, quindi possono anche essere utilizzate per la finitura.
La flessibilità delle setole permette di utilizzarle sui dettagli, le incisioni, le texture, il filo metallico senza rovinarli. Sono adattissime per pezzi irregolari, curvi o molto lavorati. La velocità ottimale per far lavorare questi accessori è medio-alta, facendo sempre molta attenzione a come teniamo fermo in sicurezza il pezzo su cui stiamo lavorando.

In questo video potrete vedere come montare correttamente le spazzole, che utilizzano un particolare sistema di montaggio che si chiama SpeedClic:




mercoledì 24 ottobre 2012

Una lezione free sugli attrezzi: pinze

Mi viene chiesto spesso se tengo corsi sulla lavorazione del metallo e le tecniche che utilizzo. La risposta è: Sì! Da ormai più di un anno organizzo workshop e corsi, per i tantissimi che vogliono imparare a lavorare il metallo, sia in filo che in lamina (voi lo sapete che io non la chiamo tecnica wire :) )
Scrivetemi se siete interessati e magari ditemi quali argomenti potrebbe essere più utile trattare, così da stilare una scaletta anche in base alle vostre richieste. La mia mail per iscriversi alla newsletter dedicata: beadsandtricks.ws@gmail.com

E veniamo agli attrezzi, così magari per chi è alle prime e vuole prepararsi per seguire un corso può nel frattempo procurarsi le cose indispensabili.
Innanzi tutto è importante dire che per cominciare a lavorare il metallo non è necessario spendere molto, si possono benissimo utilizzare pinze e attrezzature di facile reperibilità (nei Brico o simili) con qualche accortezza. Perchè esistono le pinze professionali e hanno molteplici vantaggi, quali la leggerezza, la maggiore ergonomia, il metallo di migliore qualità (quindi una maggiore durata), i becchi più sottili. Ma io per anni ho usato le pinze per elettronica che si trovano facilmente nei negozi di bricolage, prima di passare a pinze più specificamente pensate per la gioielleria.

Le pinze per la creazione di bijoux in metallo (sì, anche per la famigerata tecnica wire!):


Pinza a becchi tondi: indispensabile per manipolare il filo metallico e creare anellini di congiunzione, asole aperte o chiuse, elementi di catene.

Pinza a becchi semitondi: l'interno del becco è liscio mentre l'esterno è semitondo. E' indispensabile che l'interno dei becchi sia liscio e non zigrinato, per non segnare il metallo mentre lo lavoriamo. La forma dei becchi, assottigliata via via verso la punta, la rende perfetta per lavorare in piccoli spazi.




Tronchese diagonale: perfetto per tagliare il filo a misura, se il taglio è preciso anche in punta vi consente di lavorare anche molto vicino ad una perla o in uno spazio ristretto. Controllate che chiuda bene. Ne esistono di vari tipi a seconda della precisione del taglio e della sbavatura lasciata. Il cosiddetto flush cutter è quello che quasi non lascia sbavature e consente di non dover fare troppo lavoro di rifinitura sui tagli.

Tronchese piatto: più adatto del tronchese diagonale a tagliare i fili che fuoriescono dalla lavorazione anche in piccoli spazi.






Pinze per wire wrapping: non sono indispensabili per cominciare ma comunque molto utili se decidate di usare molto il filo metallico per fare da voi i componenti come monachelle chiusure e anellini di congiunzione perchè vi consente di fare sempre anelli della stessa misura, e quindi di fare lavori più precisi e veloci. Ne esistono di varie misure e anche con ambedue i becchi divisi in tre sezioni di diverso diametro.



Pinze a punte piatte larghe: utilissime se fate molte spirali e in generale utili per tenere i pezzi fermi durante la lavorazione. Indispensabile che abbiano l'interno dei becchi liscio.



Pinze a becchi curvi: molto spesso nei brico non trovate le pinze a becchi semitondi dritti ma queste, che vanno comunque benissimo per gli stessi usi e hanno l'interno dei becchi liscio e non zigrinato.





A queste aggiungo, se pensate di lavorare molto coi fili soprattutto, anche le pinze coi becchi di plastica.
La prossima settimana qualche consiglio per trattare bene i vostri attrezzi e utilizzarli al meglio.


mercoledì 17 ottobre 2012

Pinterest tutorial: il bottone Pin It nei post

Pinterest logo

Qualche settimana fa ho scritto un post sull'onda della scoperta che Pinterest era diventato uno dei principali referral per il mio blog. E all'interno avevo elencato alcune "regole", diciamo dei comportamenti virtuosi, proprio a proposito di Pinterest e del controllo che possiamo e dobbiamo cercare di avere sulle nostre immagini.
Una di queste riguardava l'uso del bottone Pin It all'interno dei post. I fortunati possessori di blog su Wordpress hanno a disposizione un widget che permette di inserire correttamente all'interno di ogni post il fatidico bottoncino che permette di pinnare correttamente le immagini che si trovano all'interno di quel post. Purtroppo qualcosa del genere ancora non esiste su Blogger, per cui siamo costretti ogni volta ad inserire manualmente il bottoncino all'interno del codice html dei singoli post. In seguito alle numerose richieste che mi sono arrivate via mail e commenti, vediamo insieme come fare:

~ Scrivere e pubblicare un post contenente una o più immagini.
~ Andare alla pagina Goodies di Pinterest e scorrerla fino a trovare questa parte:

Pinterest tutorial: il bottone Pin it

~ Copiate e incollate l'indirizzo del vostro post (del post e e non del blog, mi raccomando) all'interno del primo campo contrassegnato dalla parola URL of the page to pin.
~ Se all'interno del vostro post sono presenti più immagini scegliete quella che vi piace di più, piazzatevi su di essa con il puntatore del mouse e copiate l'indirizzo dell'immagine (clic col tasto destro e selezionate "copia URL dell'immagine").
~ Incollate l'indirizzo dell'immagine nel secondo campo del form di Pinterest, quello contrassegnato da: URL of the image to pin.
~ Il form vi da' la possibilità di inserire direttamente una descrizione, quella che comparirà sotto il pin in Pinterest. Per esperienza, dato che moltissimi utenti fanno semplicemente il repin, difficilmente la descrizione viene alterata.

Pinterest descrizione

~ Dopo aver fatto tutto questo nel form, in basso, avrete un codice che dovrete copiare:

Pinterest tutorial: il bottone Pin it

~ Andate all'editor di Blogger e aprite il post dove volete inserire il bottoncino; cliccate in alto a sinistra sulla scheda HTML. Incollate il codice precedentemente copiato ovunque all'interno del post vogliate che appaia il bottoncino Pin It (io di solito lo incollo alla fine del post).
~ Per accertarvi che tutto abbia funzionato fate l'anteprima del post: il bottone dovrebbe essere visibile nel punto in cui lo avete inserito. Cliccate Aggiorna.

Happy Pinning :)



mercoledì 26 settembre 2012

Pinterest e il traffico verso i blog

Il traffico inteso come flusso di visitatori che arrivano al mio blog direttamente da Pinterest.
Analizzando le statistiche dell'ultimo mese ho scoperto che alla fine è successo quello che i siti che si occupano di tecnologia e social network danno da tempo come dato di fatto: utilizzando Pinterest in modo saggio se ne può fare uno dei referral principali per il proprio blog o sito internet. E infatti così è successo, e a settembre Pinterest è diventato il secondo referral per il mio blog dopo Google, scalzando con decisione Facebook

Pinterest referral
.
Dunque Pinterest non è solo un divertente passatempo, ma uno strumento potente di diffusione delle proprie immagini, o della propria immagine. Io la intendo in entrambi i modi. Attraverso le mie boards passano i miei gusti, alcuni miei interessi, aspetti della mia personalità che esprimo poi anche nella creazione dei miei oggetti. Per chi ha un brand è vitale in questo momento dare ai potenziali clienti (o ai clienti già conquistati) la possibilità di un approccio più diretto e personale. Questo tipo di rapporto più personale è una caratteristica delle strategie di marketing contemporanee (in particolare per chi fa personal branding): sviluppato attraverso la presenza su Facebook (dove il dialogo costante coi potenziali clienti/followers/likers è stimolato e portato avanti quotidianamente sulle Fan/Business Pages) o Twitter e su altri social network come Pinterest, che puntano tutto sull'immagine.

Pinterest pin for Beads and Tricks
Curiosi di sapere chi vi ha pinnati?

Qualche tempo fa si era tentato di far parlare italiano a Pinterest. Io sono dell'avviso che Pinterest, come tutto il web, parli la propria lingua (intesa come idioma ma anche come insieme di regole che permettono l'espressione e la comprensione reciproca). Se si vuole creare e poi consolidare la propria presenza su un canale specifico, bisogna imparare a parlare quella lingua e, ancora meglio, a farla propria. Diverso è il discorso se ci interessa soltanto divertirci e passare piacevolmente il nostro tempo pinnando le cose che ci piacciono. Ma se il nostro intento è far si che le nostre immagini si diffondano in maniera corretta, e questo generi traffico utile per i nostri blog, è indispensabile seguire alcune regole.

La prima: cercate di controllare voi il modo in cui le vostre foto approdano su Pinterest, inserite il bottoncino Pin It sotto ad ogni post. In questo modo potrete decidere quale immagine del post privilegiare, inserire una descrizione precisa ed eventualmente inserire all'interno della descrizione delle parole chiave.
La seconda: firmate sempre le vostre fotografie. Più si diffonderanno più c'è la possibilità che altre persone non linkino correttamente alla fonte, almeno attraverso la firma sulla foto sarà possibile per i più volenterosi risalire a voi.
La terza: cercate di scrivere una descrizione semplice ma accurata di chi siete e di cosa fate. E' il vostro biglietto da visita insieme alle vostre boards e alla loro coerenza.
~ La quarta: controllate spesso chi vi pinna, e al contempo quali siano le vostre immagini più pinnate. Per fare questo vi basterà digitare nella barra degli indirizzi del vostro browser:
http://pinterest.com/source/beadsandtricks.blogspot.it
La quinta: scrivete sempre correttamente in inglese le descrizioni dei vostri pin. Questo incoraggerà il repin da parte degli altri utenti, ma anche il dialogo. Se usate la lingua più diffusa assicurerete maggiore diffusione ai vostri contenuti, e permetterete anche a un pubblico molto più vasto di conoscere voi e il vostro lavoro.
La sesta: cercate di essere originali nella scelta degli argomenti, e nelle descrizioni. Le boards più di nicchia sono sorprendentemente popolari.
La settima: commentate e cliccate like sui pin delle vostre immagini. I risultati delle ricerche su Pinterest premiano le immagini che hanno più like e più commenti, quindi non è solo un modo carino per ringraziare chi aiuta a diffondere il vostro lavoro, ma anche per renderlo più visibile.
La solita: linkate sempre correttamente le vostre fonti. Il link DEVE sempre portare alla fonte originale della foto, cioè il post (e non la home page, o un qualunque tumblr, o la ricerca immagini di Google) dove l'immagine appariva per la prima volta.


mercoledì 18 luglio 2012

Il banco da lavoro

E' il sogno di chi comincia ad appassionarsi a questo lavoro, e di chi comincia a farlo tutti i giorni per molte ore al giorno: avere un vero banco da orafo a cui sedersi per lavorare in sicurezza e comfort. Come deve essere, quali caratteristiche deve possedere? questo video risponde ad alcune domande (e crea massima invidia per quel bellissimo banco!):


Mentre da questo link, previa registrazione su Jewelry Making Daily, potrete scaricare un'utilissima guida agli attrezzi indispensabili per creare gioielli. Le attrezzature da orafo classiche e anche altri strumenti utili per diverse tecniche.

venerdì 15 giugno 2012

Creatività (vs) Business

La creatività può diventare il nostro lavoro?
Cosa siamo disposti a fare perchè lo diventi?
Quali sacrifici siamo disposti a fare?
Di cosa siamo disposti ad accontentarci per fare quello che amiamo?
E, soprattutto, cosa siamo disposti ad imparare per realizzare i nostri sogni?

Tutte queste domande mi si pongono di fronte ormai da tempo. E da tempo io cerco di studiare quello che non so e capire cosa ho da dare e cosa devo imparare per lavorare al meglio delle mie possibilità.
Una di queste cose è stato capire cosa sia un brand. Cosa implichi "essere" il brand, lavorando in rete soprattutto, (personal branding, un altro concetto da sviscerare e studiare), cosa voglia dire comunicazione, strategia, identità.
Un piccolo video che da' alcuni spunti da approfondire:





Be clear, consistent, coherent - Siate chiari, costanti, coerenti
Reflect reality - Riflettete la realtà
Stay focused - Rimanete concentrati
Keep your promises - Mantente le promesse
Brands are ephemeral and need to EVOLVE - I brands sono effimeri e hanno necessità di evolversi
Be brave - Siate coraggiosi

venerdì 8 giugno 2012

Le differenze fra i martelli

Ogni tanto mi rivolgo a Mr. Rio Grande, alias Mark Nelson, per parlare di qualche argomento tecnico. Questa volta ci facciamo dare qualche spiegazione sui vari tipi di martelli, a cosa servono e in cosa si differenziano.



Tra questi vedrete i bellissimi martelli Fretz, e alcuni martelli veramente "strani". Ognuno ha un suo particolare uso come vedrete dalla metà in poi del video.
Impossibile non dire che mi piacerebbe averli tutti ma che, visto che proprio non è possibile, ho cercato di fare da me, modificando un martellino economico grazie al mio Dremel. E questo è un suggerimento che posso dare a tutti: per cominciare procuratevi un paio di martelli economici e smussatene le teste, in modo che non abbiano spigoli vivi, e poi cominciate a divertirvi a martellare e a vedere cosa potete realizzare.

[Per iscrivervi alla mailing list dei miei workshop: beadsandtricks.ws@gmail.com]

giovedì 31 maggio 2012

L'anello a rosetta e la tecnica wire

Ricordate il post sulla tecnica wire?
Oggi vi mostro un anello che avrete visto chissà quante volte:



Come vedete la fonte della foto è il British Museum, perchè si tratta di un reperto archeologico Sassone risalente ad una data compresa fra il V e il VII secolo d. C., ritrovato durante degli scavi in Gran Bretagna, vicino a Dover, nel 1994.
Basterà cercare su Google "rosette wire ring tutorial" per trovare tanti tutorial per realizzare quest'anello, dove wire sta per filo e non per tecnica :).

Vi lascio un link ad un tutorial fotografico ben fatto:
MacFarland Design

mercoledì 2 maggio 2012

Martellare, hammering

Qualche giorno fa ho trovato questo video, e penso che possa essere utile condividerlo anche qui, perchè anche se breve e anche se ovviamente non dice tutto, da' molte informazioni su tanti aspetti basilari di questa attività. Come tenere il martello, come bilanciare i colpi, come ottenere un lavoro uniforme.
E un'altra cosa interessante che forse noterete è una cosa che mi è stata spesso detta da chi è venuto a imparare da me: il fatto che quando si lavora il metallo (in forma di piccole lamine o di filo) non ci sia bisogno di mettere moltissima forza, i colpi sono gentili, come sentirete anche dall'audio.

Il video è offerto da RioGrande ed è Bill Fretz a impugnare uno dei suoi magnifici martelli.

mercoledì 4 aprile 2012

Che cos'è la forgiatura

Tra i tanti dubbi che percepisco attraverso le mail, i messaggi e i commenti che mi arrivano, uno dei più importanti riguarda sicuramente la forgiatura.
La forgiatura è quel processo che modella i metalli in una forma specifica, ricorrendo ad una forza esterna. La deformazione plastica del metallo (non importa in che forma si trovi, sia esso filo o lastra) si ottiene mediante la compressione esercitata dal martello o da una pressa. Ne risulterà un cambiamento nella forma che ne modificherà anche le caratteristiche fisiche di elasticità e resistenza.
La forgiatura può avvenire a caldo oppure a freddo, ma anche nel caso di forgiatura a freddo non bisogna mai dimenticare un passaggio fondamentale, che è la ricottura del metallo. Durante la lavorazione il metallo progressivamente si incrudisce ed è indispensabile ricuocerlo per evitare rotture o danni dovuti a crepe, e per continuare a lavorarlo.
In questo video si mostra una semplicissima applicazione della forgiatura, che in questo caso non richiede ricottura perchè si tratta di una spirale in filo d'argento che viene opportunamente forgiata per stabilizzarne la forma e migliorarne l'estetica: il metallo si espande sotto i colpi del martello, allargandosi nei punti lavorati.



Trovate una precisa descrizione del processo di forgiatura in questo articolo di Mario Cesari, su Pennabilli.org.
E molto altro potrete leggerlo su Wikipedia alla voce Forging.

[Per iscrivervi alla mailing list dei miei workshop, anche sulla forgiatura e il foldforming: beadsandtricks.ws@gmail.com]

giovedì 22 marzo 2012

Foldforming week: Tutorial

Che soddisfazione potervi presentare un tutorial in italiano! E ancora di più perchè a metterlo a disposizione è una bravissima e generosa orafa, Giorgia Atzori, che forse conoscerete come Ornamenti Sperimentali.

Tutte le foto sono di Giorgia Atzori

Questa lavorazione, con la tecnica del foldforming, è una forgiatura su una piega semplice. Con le pieghe lineari semplici (basic line folds) si possono ottenere tutta una serie di interessantissimi risultati, illustrati in questo articolo, che è un estratto dal testo di Charles Lewton-Brain, Foldforming:

~ Basic line folds

Giorgia ce la mostra in un bel tutorial fotografico, illustrandoci benissimo come fare per ottenere questa forma. Potrete vedere com'è sorprendentemente semplice ottenere dalla lamina metallica un oggetto tridimensionale, e al contempo imparare qualche termine specifico e qualche altra tecnica che è utilissima nella lavorazione del metallo, come la ricottura.

Uno dei passaggi per realizzare gli orecchini 1492 illustrati nel tutorial.


Per conoscere meglio Giorgia Atzori date un'occhiata anche alla sua pagina Facebook

mercoledì 21 marzo 2012

Foldforming Week: che cosa non è il foldforming

Avevo scritto tempo fa di sentirmi in colpa a proposito del foldforming, perchè al solito capita che qualcuno utilizzi una dicitura senza nemmeno sapere di cosa si tratti, oppure senza aver capito di cosa si tratti. Mi è capitato di imbattermi per caso su Artesanum e su un paio di blog nostrani, in oggetti che riportavano come tag o nel testo appunto foldforming, ma che di di questa tecnica non avevano assolutamente nulla. Mi è venuta la curiosità di cercare meglio per capire quanto questa cosa fosse diffusa, e soprattutto vedere se per caso trovassi anche creazioni straniere, ad esempio su Etsy, taggate in modo errato. E in effetti qualche esempio di finto (ingenuo o furbo non sta a me dirlo) foldforming si trova anche su Etsy.
Allora proviamo a capire meglio che cosa non è il foldforming. Come esempi userò mie foto, perchè non sarebbe simpatico usare gli originali :)

Pendente Albero per Dremel
Una lastrina piatta, seppure incrostata di pietruzze, oppure decoupata, oppure con altri materiali fissati sopra (bottoni o perline), oppure incisa, oppure curvata e arrotolata agli angoli non è foldforming.

Bracciale cuoio e rame
Un fiore ritagliato dalla lamina metallica, seppure modellato, oppure una rosa ottenuta ritagliando un nastro di lamina e arrotolandolo su se' stesso non è foldforming.

Orecchini rame e agata bianca
Un pezzo di lamina ritagliato e poi leggermente imbutito, seppure texturizzato con il martello a testa tonda, oppure ancora ondulato sui bordi, sia attraverso forgiatura sia con le pinze o le mani,
non è foldforming.

Orecchini rame e lana cardata
Una calla ottenuta dalla lamina ritagliata e arrotolata su se' stessa, sia con le pinze che
con le mani, oppure con l'aiuto di un qualsiasi modello, non è foldforming.

Dall'introduzione a Foldforming, Charles Lewton-Brain, Brynmorgen Press, 2008:
"Il Foldforming è un approccio concettuale, fisico e intuitivo alla lavorazione del metallo, che si basa sulle naturali caratteristiche dei metalli. Piuttosto che forzare un materiale ad assumere una forma, questo sistema usa a proprio vantaggio le caratteristiche di plasticità, duttilità ed elasticità proprie dei metalli, offrendo una importante e innovativa serie di  procedure che in modo estremamente efficiente generano centinaia di forme uniche e tridimensionali"
(la traduzione è mia)

lunedì 19 marzo 2012

Foldforming week: Charles Lewton-Brain

Una settimana tutta dedicata al foldforming: per saperne di più, per imparare qualcosa di nuovo, per sgombrare il campo da qualche equivoco.
Iniziare da colui che ha inventato e sviluppato questa tecnica e che in più l'ha messa a disposizione di chiunque mi pare la cosa migliore, perciò vi presento Charles Lewton-Brain:




"(...) I'm really interested in nature. And I think that chaos and nature, and sometimes random acts, they are more beautiful than what happens if I force form onto the material. And I think that all humans respond to nature, I think that all humans think nature is beautiful even if they grew up in the city. And with foldforming... many of the shapes in foldforming look like natural shapes for the same reasons the ones in nature do: the material is operating right on the limits of its working abilities and therefore the rules show up, and if it looks like a ram's horn or a flower it's because that's exactly what's happening in nature (...)"



Tension between structure and nature is beautiful