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8 maggio 2013

Basta un poco di zucchero...

39 commenti:
... e il burro, la farina, il latte, il lievito.

Nota bene

Il testo che segue l'ho scritto il 7 giugno 2009.
Facciamo un po' di amarcord.

Quando scrivevo che le torte "sono venute una figata" ci credevo sul serio.
Adesso, ovviamente, mi sembrano banali e mediocri (meno di mediocre cosa c'è?) ma all'epoca ne ero particolarmente fiera.
Quindi non una parola sull'argomento, compatitemi in silenzio.
Ah.. mi scuso sin d'ora per il linguaggio colorito.

Mi sono ricordata di questo post leggendo Alex che parlava di Muffin.
Non per vantarmi, ma i Muffin... quelli sì mi vengono una figata!

Tutto è iniziato quel dì.

(Rileggerò queste parole tra quattro anni e mi vergognerò profondamente di quanto ho scritto).

§§§

Prologo. Metà aprile mia sorella ci invita a casa "sua" (l'appartamento è mio, ma da quando mi sono sposata ci abita lei).

Cena in occasione del "lancio" della nuova campagna pubblicitaria sulla quale sta lavorando.

Io che sono tutta presa dai miei esperimenti con il marshmallow fondant dico:

Ti faccio una torta tutta decorata!! (fino ad ora ne ho fatte due, con risultati soddisfacenti.
Ma che cazzo dico?! Sono venute una figata!).

Lei: nonononononono... che non va bene. Non ci sta. Non è in tema con la serata.

Io: ...

Lei: ...

(wind, commossa, ringrazia)

Io: cosa vuol dire che non è in tema? E' un dolce. Si mangia.

Lei: nonononono... non va bene, perché siamo in piedi, siamo tanti, è una cosa "rustica".

Io: rustica?

Lei: ho fatto anche la frittata. Anzi, passa tu a prenderla dalla mamma prima di venire qua.

(della serie "ho fatto")

Io: cosa faccio allora?

Lei: bho...

(Mi viene in mente che tempo fa ho preso una teglia da muffin, da dodici.
Non so nemmeno perché, non li ho mai fatti)

Io: magari provo a fare i muffin (sottovoce).

Lei: SISISISISISI!!! Fai i muffin!!
Ciao!

Io: Ciao.

Nota. Le telefonate con mia sorella sono sempre così. Di solito ci parliamo a spizzichi mentre stiamo facendo tutt'altro. Siamo distratte dagli altri avvenimenti della vita.
Poi di solito arriva mia madre che, fatalmente, sente una di noi due al telefono subito dopo e riporta all'altra delle informazioni completamente diverse da quelle che credevamo di aver capito.
Questo ha generato non pochi equivoci che per essere risolti richiedono un secondo giro di telefonate (comprerò delle azioni della wind).
Fatta la premessa dovremmo aver imparato a prestare più attenzione a quello che ci diciamo al telefono. Invece no.

Torniamo ai muffin. Anzi... alla ricerca della ricetta dei muffin.
Ho quintali di libri di cucina a casa, ma mi ritrovo ad utilizzare sempre google.
Digito "Muffin" ed il primo risultato che appare è l'american muffin del sito Giallo Zafferano.
Leggo gli ingredienti. A parte il bicarbonato ho tutto.

La ricetta è semplicissima e non si può sbagliare nemmeno volendo.
Seguo alla lettera dosi e procedimento con l'unica differenza che a me di muffin ne vengono fuori 24 e non 12 (ho gli stampi piccini, evidentemente).
Non si sporca in giro e con due ciotole alla fine me la cavo. Bella 'sta ricetta!

In conclusione ne faccio 48. Uno lo assaggio, metà io e metà Luigi. Oserei dire PERFETTO.
Anzi, lo dico proprio! Perfetto. Senza timore di smentita!
(Il bicarbonato non è indispensabile).

Una spolverizzata di zucchero a velo e arriviamo al punto dolente.
Dove si mettono 47 muffin?

All'improvviso mi appare nitida la scena di Bree Van De Kamp con il suo cesto di dolcetti... oppure Charlotte che va a scusarsi con Samantha, dopo averle detto che la sua vagina è inclusa negli itinerari di New York, con un cesto di muffin.

Ho capito due cose:

1) guardo troppa televisione
2) mi serve un cesto!

Ed io lo ho!!

Lo ho il cesto. Una figata di cesto per di più. Bello alto, a cilindro, non uno di quei soliti cestini insulsi. Un cesto vero! "Il Cesto"!

Cerco della cotonina per rivestirlo ma non è il massimo, la fisso ai bordi. Sarà una cosa temporanea. Giusto per stasera.
Lo riempio di muffin. E' uno spettacolo.

Andiamo a prelevare la frittata (lascio in pegno un muffin alla mamma) e ci avviamo con i nostri 46 muffin nel Cesto.
Fortuna che non ho altre tappe.

Cena, chiacchiere, dvd e muffin.

Successone.

Epilogo.

Ecco... ora faccio muffin su commissione.

Ogni evento "mondano" che vede coinvolta la mia famiglia pare richiedere prepotentemente la presenza dei muffin.
Ho cominciato a provare anche altri ingredienti per gustose varianti (le goccioline di cioccolato fondente, le mandorle tritate, la vaniglia).
Ho comprato anche delle teglie con formati diversi.
La scorsa settimana ho preso della cotonina a quadretti vichy rossi e bianchi, per rivestire "Il Cesto". Il rivestimento doveva essere però removibile, per poterlo lavare, ovvio.

Il Cesto (sempre lui): eccolo oggi pronto a partire in trasferta.


Unico neo della situazione.... dover sempre dire:
"Ah, scusa. Il cesto me lo riporto a casa. Sai, ho solo quello!".


§§

Epilogo dell'epilogo.

Oggi ho quattro teglie da Muffin da 12.
Due teglie da Mini-muffin da 24.
Due teglie da Muffin a funghetto.
Due teglie da Mega-muffin.

Dite che sono sufficienti? 

Li lascio "al naturale" con la forma classica? 
Anche in versione mignon...


 ... o li faccio a Funghetto?

  
 Li ricopro con la crema di burro... (circa 14.053 kcalorie per ettogrammo di prodotto)?


oppure con altre creme all'assurdo gusto di bubble gum?


Comunque sia... sono sempre una figata!

 

Quasi dimenticavo... mi sono organizzata.
Quando vado in visita con i Muffin compro un cesto che poi regalo.
Il Cesto iniziale è sempre qui con me.
Si, lo so. Il rivestimento l'ho confezionato malamente. Il bordo doveva essere tagliato in sbieco. Rimedierò!

§§§
Con questo post partecipo al Linky Party # 54 di Alex


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15 novembre 2012

Ho Ho Ho...

6 commenti:
Vi mostro un Babbo che ho fatto con le mie manine sante nel 2003 (o massimo 2004).

E' realizzato in pasta di sale... e ancora tiene botta!

E' fatto solo di sale e farina in parti uguali.. ed acqua quanto basta per dare la giusta consistenza.

Lasciato asciugare e poi "ripassato" un pochino in forno basso basso (temperatura da meringa, tanto per capirci).


Avete presente quelle enciclopedie che escono in 17.823 fascicoli settimanali con allegato al primo numero un oggetto che sembra fighissimo quando è nel cellophane e poi di solito è una stupidaggine, e che comunque tendono a costare dai 0,99 ai 2,99...?

Ecco. Quelle.
Io i primi numeri li prendo sempre.
Di quello che mi interessa, ovvio.
Non è che se esce la vita del topo muschiato o le varianti della chiave a brugola le compro.
Anche se in effetti...

Vabbè.
In uno di quei fascicoli "prima uscita" che poteva chiamarsi, chesoio? "Pasta al sale" (ma su questo non ci giurerei) c'era il progetto di questo Babbo.
Io con l'entusiasmo della neofita mi sono buttata subito nella nuova avventura.

Ricordo che ho fatto il Babbo e delle torte.
E poi ancora delle forme di formaggio, di quelle con la fetta staccata che così vedi che c'è la crosta di un colore e l'interno di un altro, con topolino di ordinanza (quelle però non ve le posso mostrare perché le ho regalate tutte, mi è rimasto il Babbo).
 

Per non appesantire troppo la struttura (che viene appesa con un filo di rame) ho inserito una pallottola di alluminio per gonfiare un po' la pancia (detto così fa venire strane idee, lo ammetto. Ma si è capito il senso).

Ho unito il colore a tempera rosso e nero alla pasta (c'erano le tanichette di colore allegate alla rivista, compreso l'oro.. e forse anche una bottiglina di vernice).
La barba ed  il bordo di berretto e cappotto sono lasciati al naturale.. le toppette invece sono state colorate successivamente.

Una volta asciutto ho passato un paio di mani di vernice.

Non chiedetevi e non chiedetemi, per favore, perché ha una toppa sulla barba. Credo di aver seguito esattamente il progetto della rivista.
Capisco, col senno di poi, di essere stata un po' idiota.. ma che ci volete fare?

Tipo che se lo dovessi rifare adesso anche la cintura la farei nera.

Oppure ancora, se lo dovessi rifare adesso, userei la pasta di mais.

Con questo post partecipo alla Raccolta di Alex


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29 ottobre 2012

Come si attaccano i bottoni

11 commenti:
La conoscete La "Enciclopedia della Donna"?

Io ce l'ho, io ce l'ho!

E anche se in rete ne ho trovato pareri abbastanza negativi (soprattutto legati al ruolo secondario attribuito alla Donna negli anni Sessanta) per me è una lettura rilassante, divertente e anche utile.

Ve lo ricordate? Io sono una Casalinga Mancata.

A grandi linee, se non l'avete mai sentita nominare, vi posso dire che si compone di venti volumi che trattano una vasta serie di argomenti collegati a quello che si riteneva l'universo femminile... a torto o a ragione. Non sta a me dirlo e nemmeno credo sia la sede deputata.

I temi vanno dalla Cosmesi al Guardaroba, dalla Pulizia della Casa al Giardinaggio.. ed ovviamente c'è la rubrica dedicata al Cucito dalla quale ho preso questa immagine con relativa spiegazione.

Mi tornerà utile con l'Orsetto!

Se vi piace l'idea ne potrei fare una rubrica.


Tratto da "Enciclopedia della Donna" Fratelli Fabbri Editori (1963)

Se si vedono in giro tanti bottoni ciondolanti, è perché una quantità di persone (e non diciamo solo donne: i bottoni dovrebbero saperli attaccare anche i signori uomini...) non sa attaccare a dovere un bottone. Vediamo dunque come eseguire correttamente questa operazione, che non è poi così semplice come si crede.

Primo: la cucitura
Segnate con cura il punto esatto in cui il bottone deve essere applicato, fermate con un puntino o un piccolo nodo il filo al tessuto, da rovescio, poi passate il filo al diritto e infilatelo in uno dei fori del bottone; tornate sul rovescio attraverso un altro foro e così via di seguito per quattro-sei volte. Il filo non va mai teso; occorre aver cura di lasciare tra il bottone e la stoffa un piccolo "gambo".

Secondo: il "gambo"
Prima di passare il filo sul rovescio della stoffa per fermarlo, attorcigliarlo tre o quattro volte attorno al gambo, così il bottone resterà leggermente scostato dal tessuto e, una volta abbottonato, non tirerà.

terzo: un trucchetto
Il gambo del bottone naturalmente dev'essere proporzionato alla pesantezza (spessore) della stoffa. Se temete di non sapervi regolare, appoggiare sul bottone, prima di cominciare a cucirlo, uno spillo (se il tessuto è leggero) o un ago da lana (se il tessuto è pesante); con la cucitura naturalmente passate sopra l'ago; quando lo sfilerete vederete che il bottone sarà rimasto attaccato con "mollezza". Attorcigliate allora il cotone attorno al gambo, passare al rovescio il filo e affrancatelo bene con alcuni piccoli punti.

Qualche accorgimento

- non esiste una regola fissa che indichi sempre come attaccare i bottoni a quattro buchi; possono essere cuciti a punti paralleli, incrociati, oppure a quadrato; l'essenziale è che tutti i bottoni di un indumento siano attaccati allo stesso modo.
- sui cappotti e gli abiti sfoderati, in corrispondenza di ogni bottone grande, cucitene uno piccolissimo sul rovescio; il filo li terrà uniti attraverso la stoffa, con il duplice vantaggio di una rifinitura accurata al rovescio e di una migliore resistenza a eventuali sforzi.
- se invece attaccate un bottone su stoffa leggera, abbiate l'accortezza di rinforzare quest'ultima, sul rovescio, con un pezzetto di tessuto o fodera in tinta.
- i bottoni senza buco e con "gambo" in metallo, si fissano aderenti alla stoffa.
- ricordatevi di attaccare sempre i bottoni con filo robusto.

Come si attaccano gli automatici

Gli automatici (o bottoni a pressione) debbono essere sempre cuciti su stoffa doppia o rinforzata, con punti che rimangono invisibili dal diritto. Fissate prima una delle due metà dell'automatico, passando il filo negli appositi buchini finché non siano pieni. Segnate poi con uno spillo il punto esatto in cui deve'essere cucita l'altra metà dell'automatico e fissate anche questa come avete fatto per la precedente. Perché il lavoro risulti ordinato, fate passare i punti nei buchini sempre allo stesso modo e precisamente o verso l'esterno o passando da un buchino all'altro. Se gli automatici sono grandi, per renderli meno visibili, potete rivestirli con un pezzetto di stoffa o fodera in colore.
Di solito gli automatici servono per abbottonare lembi sovrapposti che non devono sostenere un eccessivo sforzo e la cui allacciatura sia poco visibile: la loro grandezza deve essere proporzionata alla pesantezza del tessuto.

Tratto da:
Enciclopedia della donna
1963 - Fratelli Fabbri Editori - Milano
Volume I - Pagina 201



§§§

Con questo post partecipo al Linky Party di Topogina
Simply is better

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30 settembre 2012

L'Orso... Work in progress

25 commenti:
L'orsacchiotto che vi propongo è tratto dal libro di Cheryl Owen "Giocattoli di Pezza - 24 idee per far felici i bambini". E' quello marrone con il fiocco, ma anche il Panda vestito da marinaio (?) è fatto con lo stesso cartamodello.


 Il volumetto in questione gira dal 1993, sopravvissuto a ben tre traslochi, si nasconde ogni tanto dentro qualche scatolone per poi risbucare fuori.

Anni fa (mi pare 1995/1996) lo utilizzai per farne alcuni giocattoli.
Un Orsetto, un Delfino ed un Gattino che mi avevano richiesto alcune ragazze.

Ricordo che, non avendo familiarità con la macchina da cucire, che vedevo come pericoloso oggetto pronto a trafiggerti "i ditini", li cucii tutti a mano.

Ricordo, inoltre,  che prima di confezionare l'Orsetto (per una amica) ho creato un "campioncino" ricalcando semplicemente il cartamodlelo del libro. Era in pannolenci rosso e mia madre lo conserva ancora da qualche parte. Appena posso ve lo mostro.

Qualche mese fa ho aperto alcuni scatoloni di libri che avevo messo da parte per farne una cernita (ho bisogno di spazio!) ed ecco che l'ho ritrovato e, sorpresa... al suo interno c'erano ancora i cartamodelli che avevo ingrandito e ritagliato.

Gli schemi infatti sono "quadrettati" e vanno ingranditi facendo una griglia di 2,5 X 2,5 cm.


Ecco i miei "modelli". Fatti a mano sia i "quadrotti" che il disegno sfuttando le riminiscenze di "Educazione Tecnica" delle medie (altro che fotocopiatrice!).



Visto che i cartamodelli erano pronti, volevo realizzare un orso per farne un tutorial. Sempre in pannolenci, così si vedono bene le cuciture


Ma visto che questa settimana è stata disastrosa, come già vi ho raccontato qui, il progetto è stato accantonato.

Vorrei però cogliere l'occasione del Linky Party di Alex e CreaFamily per farne un vero e proprio "Work in Progress" ed iniziare il primo step.

Il volumetto è un'edizione del Club degli Editori (esiste ancora?) e dopo aver fatta qualche ricerca in rete ho visto che non è più disponibile se non usato o tra i remainders... e se lo volete ve lo tirano dietro.

Siccome non credo di creare un danno all'autrice (anzi, magari è solo pubblicità) vi indico le istruzioni per la realizzazione (che ho copiato testualmente).
Ovvio che se questo è un problema le rimuovo tempo zero.

Che ne dite di provare a farlo insieme?

Le mie lettrici interessate possono scrivermi ed avere il .pdf con lo schema per realizzarlo con me.

Intanto ecco l'elenco del materiale occorrente:

50 cm di peluche molto folto color sabbia, alto 140 cm;
20 cm quadrati di velluto color sabbia;
20 cm di stoffa stampata, alta 114 cm;
Due occhi neri di 15 mm;
un naso nero da gatto di 18 mm;
imbottitura di poliestere lavabile;
una scatola sonora.

§§§

E veniamo alla preparazione:

1. Riproducete a grandezza naturale su carta quadrettata gli schemi.
Riportate ogni segno, scritta e numero.
Ritagliate i cartamodelli.

2. Con il peluche ritagliate 2 teste, 2 metà davanti, 2 metà dietro, 2 zampe anteriori e 2 posteriori e, allineata con la piega, 1 striscia per la testa.

3. Ritagliate 2 orecchi di peluche e 2 di velluto. Con il velluto ritagliate anche 2 piante dei piedi.

4. Con la stoffa stampata ritagliate una striscia di 105x12 cm.

§§§

E poi la confezione:

5. Cucite le metà della testa da A a B, poi imbastite la striscia tra le due metà, lungo D-C-A-C-D.
Fate un taglio al punto C, imbastite e cucite.

6. Forate il punto degli occhi e del naso e attaccate gli occhi e il naso.

7. Cucite le metà davanti da B a E e le metà dietro da F a E lasciando un'apertura per risvoltare.
Cucite il davanti al dietro lungo l'attaccatura delle spalle da G a H.

8. Attaccate la testa al corpo lungo B-G-B.Attaccate le zampe anteriori al corpo lungo J-H-J. Cucite il cavallo lungo M-E-M e il sottobraccio lungo L-J alle zampe anteriori come indicato dal pallino.

9. Piegate le zampe posteriori a metà e cucite da N a  O. Cucite le suole alle zampe posteriori facendo combaciare O con P.
Cucite le zampe posteriori al corpo lungo L-M-N-L.

10. Rivoltate l'orsacchiotto, imbottite la testa e le quattro zampe. Imbottite il corpo disponendo l'imbottitura contro il davanti e il retro, lasciando spazio per la scatola sonora. Continuate ad imbottire e chiudete con un sottopunto.

11. Attaccate ogni metà orecchio di peluche a quella di velluto, lasciando aperto il margine inferiore. Risvoltate e ripiegate il margine inferiore in sotto di 6 mm. Unite con un sopraggitto i margini piegati e fissate gli orecchi in cima alla testa, con il lato di velluto rivolto in avanti.

12. Piegate la striscia di tessuto in due per la  lunghezza e tagliate in sbieco le estremità e cucitele.
Cucite anche i lati lunghi lasciando un'apertura per risvoltare.
Risvoltate e stirate. Avvolgete il nastro intorno al collo dell'orsacchiotto e annodatelo con un bel fiocco.

§§§

Con questo post partecipo al Linky Party by CreaFamily


PS: mi sono resa conto solo ora che questo è il centesimo post che pubblico!

PSS: il mio indirizzo di posta elettronica è sabgae2000@yahoo.it (è nella pagina "Chi Sono", ma ora che ci penso non è poi così scontato.. scusate ^_^).
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20 settembre 2012

Natale... in anticipo.

2 commenti:
Un vecchio post "rieditato" in occasione del Linky Party!
Non sapete cosè il Linky Party? Correte da Alex!

§§§

Ancora vecchie foto... e ancora Kelly, la piccola sorellina di Barbie.

Queste bamboline sono state realizzate nel 2007 ed ancora non avevo "preso mano" con le misure.

Il maglioncino, le calze (collant! Sono signorine ammodo!) ed il berrettino sono eseguiti  a maglia rasata.
Con i ferri n. 1,5.
La gonnellina è un semplice tubino in panno lenci rosso. Sempre con lo stesso tessuto ho confezionato gli scarponcini.

Ho rifinito il collo con un filo di lamè (lo stesso usato per le calze) e appiccicato un adesivo dorato (di quelli a rilievo, per le finestre) sul maglioncino.

Poi le ho inserite nelle sfere di plastica trasparente che ho preso all'allora Castorama (ora Leroy Merlin), fissandole con il biadesivo che ho attaccato sotto le piccole suole degli stivalini. Tanto perché non si capovolgessero nella "bolla".



Foto di gruppo!


Ho poi decorato le sfere con un fiocco, ed ho infilato un cordino di lamè per appenderle.
Una volta impacchettate sono partite alla volta delle destinatarie!

Mi scuso davvero per la foto pessima (ancora peggiore di quelle che metto di solito, sto cercando di imparare!) ma era l'unica che ho conservato...


*§§*

Con questo post partecipo al Linky Party di Topogina 


e.. a proposito di palle.

ma voi lo sapevate che la palletta del deodorante viene via semplicemente facendo leva con il manico di un cucchiaino?

No?

Sapevatelo!!


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4 settembre 2012

Come ti riciclo... Le Bottigliette del Succo di Frutta

19 commenti:
E' da mesi che conservo le bottigliette di succo del Cipo con questa idea in testa (che ho trovato su Pinterest... mica me la sono inventata).

Ho intenzione di prepararne un bel po' per i prossimi compleanni.

Appena visto il tema del Linky Party e... detto fatto! Mi sono messa all'opera.

Materiale utilizzato.
- Bottigliette di vetro riciclate (Succhi di frutta per l'infanzia, sono piccole e pacioccose);
- Cannucce da bibita riciclate (sono quelle dei succhi in brick che uso quando andiamo in montagna, li travaso nel bicchiere per Edoardo che non sa ancora bere con la cannuccia). L'ideale sarebbe averle colorate, ma io quelle ho e quelle riciclo!
- Zuccherini colorati;
- Miele;
- Latte (in questo caso al cacao... piace a mio marito);
- Un imbuto.

"Cioppare" il collo della bottiglietta nel miele
 E "sporcarlo" di zuccherini colorati
Con l'imbuto versare la bibita prescelta
Inserire la cannuccia e
glu glu!
(La bottiglietta si lava e si riutilizza!)

 §§§


 

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18 agosto 2012

Red Velvet (quasi)

15 commenti:
in pratica quella che "avrebbe dovuto essere" una Red Velvet.

Ho pensato molte volte di preparare questa torta; la trovo molto scenografica e di effetto.

Red Velvet è  un dolce di origine Statunitense e la sua particolarità è quella di essere appunto rosso.

Dopo qualche ricerca in rete per trovare la ricetta originale ho notato che tutti aggiungono il colorante rosso; io francamente non ne ero tanto convinta, perché non ho ancora ben capito se questi coloranti si possono cuocere o meno.
Non che metta in dubbio le ricette trovate, ma nei supermercati delle mie parti, che non sono molto forniti, trovo solo quello liquido mentre vedo in rete che viene usato da tutti quello in polvere

Nel dubbio ho deciso di non metterlo... sperando nella "magia" dell'unione dei composti (aceto, "latticello", bicarbonato) che nel dolce originale costituivano l'alchimia alla base del Velluto Rosso.

Ecco... Salagadula da, megicalbula fa.

Ma forse il bibbidi-bobbidi-bu non è stato abbastanza...

In sostanza ho ottenuto questa. Che non lo so cos'è.... ma so cosa potrebbe essere: una buona candidata per Pinstrosity!


Ma vi assicuro che è ottima!


se vi piacciono i dolci che fanno ingrassare solo a guardarli..

Ed a tale proposito vorrei comunicare che da lunedì sono ufficialmente a dieta... ma dieta vera!


Lo dico ogni settimana, ma mi sono pesata ed è stato drammatico. Quindi ho deciso di riprendere un regime che dura 14 giorni, è drastico e non ammette sgarri.. ma almeno mi darà la scossa per vedere un po' di risultato. Sennò qua è un pianto.

Ora, visto che Edoardo sta facendo il pisolino, io vado a farmi dare il cazziatone dalla Wii...


§§§






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13 agosto 2012

Progetto S.O.S. Ricci

8 commenti:


Qualche tempo fa ho aderito a questa iniziativa ideata dal Forum Amigurumi World



Le ragazze stanno confezionando tanti piccoli ricci da vendere durante un mercatino che servirà a raccogliere fondi per S.O.S Ricci e anche io ho pensato di partecipare.

Guardatelo.. non è un amore? 

Foto da Sapori di Madre Terra
§§§

Speravo di creare qualcosa con i ferri.. ma ancora non ce l'ho fatta.

Nel frattempo ho utilizzato la pasta di mais che mi era avanzata dal mio primo esperimento (dura davvero un sacco! Pensate che l'ho preparata i primi di aprile) e ho modellato tre riccetti (che sono poi il mio secondo esperimento con questo materiale) come quello che vedete in foto.

Non sono ancora del tutto asciutti (si vedono un pochino anche le goccioline di colla bianca) e manca la vernice finale.

Diventeranno dei magnetini da attaccare al frigorifero.

Li ho fatti oggi che avevo un paio di ore libere perché ci tenevo davvero tanto a fare qualcosina per questo progetto e per unire due belle iniziative. Visto che la pasta di mais ha come base la colla, con la mia solita faccia di tolla partecipo, l'ultimo giorno utile, anche al Linky Party di Topogina # 21!


PS: per essere sticky.. è sticky!


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27 luglio 2012

Mostro (per ora) senza nome

14 commenti:
ve lo ricordate il Mostro Buono Bah? Bah! con cui ho partecipato a Lo Strano Concorso 2?

No? Correte a guardare il link e, visto che ci siete, guardate anche tutti gli altri Mostri Buoni che hanno partecipato!

Mia sorella (vi ho ho parlato di lei qui e qua) lo ha apprezzato.
Davvero!
A tal punto che mi ha chiesto se potevo fare un altro mostriciattolo da regalare ad un suo amico.

Devo dire che la cosa mi ha fatto piacere, però poi ho pensato che magari il piccolo Bah? Bah! era proprio un cucciolo, che avrei dovuto fare un mostro più "adulto".

Ho fatto un giro tra i Mo-Stracci e mi era piaciuta tanto l'idea del Mo-straccio Mangia Tesori.

Ho buttato per aria lo scatolone delle stoffe ed ho scelto della seta (per il corpo, le braccia e le piante dei piedoni) e della lana, per le gambe ed i capelli (ed in questo caso è proprio pelosa).

Poi feltro e pannolenci per taschina, denti, occhi e toppe.

Diciamo che la cosa mi è un po' sfuggita di mano.. perché alla fine il risultato è un misto tra SpongeBob e Frankenstein.



Però la taschina c'è e fa la sua figura...

Ma nonostante la taschina (che secondo me è utilissima!) a mia sorella non è piaciuto.

Ne voleva uno uguale a Bah? Bah!

Vabbè... lo regalo ad Edoardo e, dopo le vacanze, ne cucirò un altro.

E, a proposito di vacanze, colgo l'occasione per salutarvi! Noi partiamo e ci rivediamo tra quindici giorni quindici!

§§§





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15 luglio 2012

Torta Puffosa

30 commenti:
E' la prima cosa a cui ho pensato non appena mi sono alzata e  l'ho guardata finita.. i Puffi.

Doveva essere azzurra tenue, ma forse (?) ho esagerato un pochetto con il colorante alimentare (ho acquistato una marca diversa dal solito) ed il risultato è un celeste Puffo.


Comunque sia, è la torta che ho preparato per il compleanno di mia sorella.


Ho utilizzato per la prima volta il set riempi-torta "Cuore" di Wilton ("Heart Tasty-Fill Cake Pan Set"), e devo dire, a costo di sembrare presuntuosa, che il risultato mi ha ampiamente soddisfatta (considerato il margine di miglioramento che ci sarà con le prossime torte, visto che ho capito come funziona!).

La ricetta della torta era scritta sul volantino contenuto nella confezione. Eccola qua:

Ingredienti:

400 grammi di zucchero
6 uova
200 grammi di burro
300 grammi di farina
60 grammi di fecola
200 millilitri di latte
75 grammi di cacao amaro
Un cucchiaino e mezzo di lievito

Procedimento:

In un pentolino fate sciogliere il burro a fuoco lento e lasciatelo raffreddare.
Lavorate con una frusta i tuorli d'uovo con lo zucchero, aggiungete 3 cucchiaini di acqua fino ad ottenere un composto soffice e spumoso e aggiungete il burro raffreddato.
Unite la farina setacciata, la fecola, il cacao, il lievito ed un pizzico di sale.
Montate a neve fermissima gli albumi ed aggiungete un cucchiaino di zucchero; inglobateli delicatamente all'impasto.
Imburrate ed infarinate bene gli stampi, versate il composto fino a riempirli quasi del tutto ed infornate (180° per circa 50 minuti).
Una volta cotto lasciate raffreddare per 10 minuti.
Avrete ottenuto due pan di spagna con degli incavi.
Riempite le cavità con la farcitura (crema o mousse).
Prendete il pan di spagna che formerà la parte superiore e sovrapponetelo con rapidità sulla base; aggiustate i due piani per ottenere un effetto uniforme. Decorate con panna o ganache al cioccolato fondente.

Le mie varianti:

- Per sbaglio ho letto tre cucchiaI di acqua, anziché tre cucchiaINI... il risultato non cambia;

- la ricetta cita tra gli ingredienti il latte, ma non se ne fa menzione nel procedimento. Io l'ho messo  prima di aggiungere gli albumi all'impasto (quando me ne sono accorta...);

- ho usato solo 25 grammi di cacao.. ero convinta di averne una confezione intera. Ed invece no! Ma non avevo proprio voglia di cambiarmi ed uscire a prenderlo!

- ho usato una bustina di lievito;

- ho fatto cuocere per 40 minuti (a 180°);

- non bastano 10 minuti per raffreddare una torta;

- non è un pan di spagna!

(questi ultimi due punti li ho aggiunti solo perché sono tignosa!)

Per riempire le cavità centrali ho utilizzato una crema di mascarpone (500 grammi), philadelphia (240 grammi), zucchero (150 grammi)  e panna montata (due confezioni piccole, quindi 400 millilitri), colorata di rosa. La consistenza deve essere buona, perché dovete tenere conto che una delle due torte va capovolta sopra l'altra.



 
(scusate la qualità della foto, ma l'abbiamo tagliata dopo cena. Con il flash era terrificante, allora ho dovuto utilizzare il manuale modificandola un pochino con Pickmonkey, ma meglio di così non sono riuscita a fare).

Qui si vede meglio il cuore centrale


Vi segnalo un accorgimento per l'utilizzo di questo stampo.
Ricordate che le pareti vanno imburrate ed infarinate a regola d'arte. Si corre, altrimenti, il rischio che dei pezzetti  vi restino attaccati compromettendo il risultato della decorazione interna.

Ah.. dimenticavo.

Quello che alla fine ho ottenuto è una bomba calorica che fa ingrassare solo a passarle vicino.

La copertura è stata fatta con una crema al burro composta da: 
- 250 grammi di burro (appunto);
- 500 grammi di zucchero a velo (si, mezzo chilo! Avete letto bene!);
- 2 cucchiai di latte (la panna l'avevo finita con la farcitura).
- colorante alimentare, forse troppo;
- e sac à poche per l'intreccio (era la prima volta che lo realizzavo, ma devo dire che è molto più semplice che andare diritti con le file di crema. Se ci sono errori nella "confusione" dell'intreccio non si notano affatto!).
Mi è stato molto utile lo schema che ho trovato nel Blog "La cucina piccoLINA".

E poi.. "cuoricini" di zucchero (non ho acquisito l'arte di fermarmi quando è sufficiente) ed ancora un "cuoricione" di cioccolato fondente (per richiamare il cuore interno).

Tenete conto che poi sopra ci sono finite anche 35 candeline rosa e immaginate un po' l'effetto! (*)

Edoardo ne è stato entusiasta!


E, per finire...

con i ritagli del "pan di spagna" aggiunti agli avanzi di farcitura (come frosting) ho realizzato dei cake pops che ho ricoperto di cioccolato.

Eccone alcuni superstiti


(*) non siamo riusciti a fotografare il momento del soffio sulle candeline perché si è alzato il vento che ci impediva di accenderle tutte contemporaneamente. Alla fine eravamo in quattro armati di fiammiferoni per riuscire nell'impresa che è stata epica! Comunque ce l'abbiamo fatta.
Il desiderio è stato espresso correttamente, e quindi valido!
°*§§*°

Con questo post partecipo al Linky Party di Topogina #26


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