"Buongiorno,"
(Ragazzi, mi mancate! State bene? Eh? Che belli che siete, lo sapete che vi mangio con gli occhi tutte le volte che comparite nello schermo? E che quando chiudo la videochiamata ho un groppo in gola?)
Vecchia bastarda sentimentale.
"ricapitoliamo quanto fatto nelle lezioni di ieri per chi se le è perse."
(Cioè pochissimi di voi, anche se adesso un gruppo deve alzarsi "presto", perché vi vedo dalle 9. Lo sapete quanto sono contenta che non saltiate neanche una lezione, e non parlo di quelli che come l'Irresistibile o Pulcino hanno la supermamma che mette la scuola al primo posto, pioggia o neve, pandemia o terremoto. Parlo di quelli come te, Strepitoso, lo vedo che non passa mai nessuno in quella cucina, che sei da solo in casa ad annoiarti e ti svegli sei secondi prima della lezione e arrivi spettinato e con la voce da sonno, ma spacchi il secondo e sei preparato, parlo di te Cucciolino che sei sballottato tra casa di mamma nelle campagne di Casale e casa di papà a Torino, parlo di quelli di voi che fanno fatica a scaricare i file o che mi vedono o sentono tutta a scatti, ma non mollano. Sono così fiera di voi, ragazzi. Ho sudato tanto,con tanti colleghi diversi, per farvi stare seduti nei banchi, ora mi state restituendo quasi tutti degli ometti e delle donnine attenti e responsabili che la prendono sul serio. Mi fate scoppiare d'orgoglio.)
Vorrei vedere la faccia dei colleghi che li hanno avuti solo in prima, su tutti l'Orsone.
"Mi scuso per aver dovuto interrompere e rimandare il lavoro, ma questa situazione di connessione da casa ha molti inconvenienti, uno su tutti che le reti e i piani di consumo dei computer privati hanno dei limiti."
(E porca troia non sono gli strumenti tecnologici o le competenze che ci mancano, non è vero che i docenti sono dei cavernicoli informatici, sono i giga che a stare connessi 12 ore al giorno per mettervi su voti e lezioni partono, mica tutti avevamo il wifi in casa, e non è che in tempi di Covid fosse facile farselo installare da un giorno all'altro.)
"Ieri mattina in ogni gruppo, tranne il quarto che doveva connettersi alle 12"
(quello che porca troia è saltato)
"abbiamo:
- parlato dell'elaborato finale che ciascuno di voi presenterà (recuperiamo lunedì perchè ho bisogno di chiedervi alcune cose a voce, individualmente) e delle materie che non risultano comprese nell'elaborato ma verranno portate all'esame per la breve interrogazione in videochiamata;"
Elaborato "snello", e "breve" videochiamata, su cui un team ristretto composto dalla qui scrivente Castagna, dal Genuino, dalla Pallida, dall'Impeccabile e da Undici lavora da giorni senza più orari, per gestire a insaputa dei ragazzi il proprio lavoro in 6 materie (di cui 3 mie, così, meglio dirlo) e quello dei colleghi nelle altre, per mezzo di una cosa che ho proposto io, la "madre di tutte le tabelle" condivisa su Drive e aggiornata con amore possessivo da noi tre di lettere, matematica e inglese, senza permettere agli altri docenti di toccarla, di vederla, addirittura di sapere della sua esistenza, fino a due giorni fa. Per gestire la tabella madre (o santa madre tabella, o la madre tout court, ormai) dal lunedì al venerdì iniziamo a scriverci sul gruppo ristretto alle 7,30 e finiamo a mezzanotte. No, meglio se lo dico, anche questo.
"- parlato di come presentare solo all'orale un argomento del programma di Letteratura (guardate nel sottogruppo Italiano, vado tra un attimo a scrivere le indicazioni e aspettate di aver parlato con me lunedì per decidere quale argomento portare)
- terminato il programma di Letteratura con la spiegazione delle "Operette morali" di Leopardi e con cenni su Positivismo, Naturalismo, Verismo, Simbolismo e Decadentismo (guardate sotto Italiano, entro lunedì avrò caricato tutti i file audio con le spiegazioni, gli appunti e gli esempi)."
Il che significa che ho ripetuto la stessa lezione a tre gruppi (ma dovevano essere 4) quasi con le stesse parole, per una maniacale angoscia di non dare a tutti la stessa preparazione, e adesso nel weekend la ripeterò ancora per registrarla e metterla a disposizione degli assenti. È una roba che, a metà del terzo giro, fa sentire in trance, come un disco troppo usato, e al tempo stesso da Dio, perché una cosa che mi è successa in questo periodo è stato di rimanere sola con le mie materie, con la mia voce che spiega, e intanto pensare: ma che materie meravigliose insegno?
"Inoltre: guardate nel sottogruppo Storia / Geografia per il quiz su comunismo, fascismo e nazismo e troverete anche nei prossimi giorni l'ultima lezione di Geografia e l'ultimo argomento di Storia."
È che ne insegno un po' tante, di materie. E anche quest'anno, addirittura così, con la pandemia e la didattica a distanza, le ricerche da visionare sono NOVANTASEI. E non me le portano neppure all'orale, perché all'orale c'è il fottuto elaborato.
(E quanto odio scrivere ultimo argomento e ultima lezione, ragazzi. Perché lo avrei detto in classe, e a uno di voi sarebbe scappato detto "Prof, siamo alla fine delle medie, ma ci pensa?". E io avrei fatto quella brusca che non si perde in sentimentalismi e dice "ecco appunto, quasi alla fine, vediamo di arrivarci intanto eh, poi se proprio ci tenete potete rifare l'anno"... e voi siete quel tipo di classe in cui qualcuno avrebbe detto anche "e se ci facciamo bocciare tutti insieme, così stiamo ancora un po' qua?")
"Nella lezione di lunedì ci occuperemo di finire i giri di interrogazione, prendere gli ultimi accordi per l'elaborato d'esame e andare avanti con i Promessi Sposi."
Perché l'Irresistibile, dopo aver preso un 9 di interrogazione a tappeto sulla guerra mondiale, alla domanda di un compagno "prossima volta cosa facciamo?" ha deciso che la volta dopo leggevamo i Promessi. E va bene, poi voglio dire, se si chiama Irresistibile ci sarà un perché, infatti ho detto subito di sì.
Il culo che mi sono fatta per questa classe. E come ricomincerei domani, dal giorno uno della loro prima media, se potessi. L'ultima classe di Scuolina Rosa, quella che per amore contraccambiato sta al numero 2, subito sotto l'inarrivabile prima classe in cui ho lavorato lì, a trent'anni, e a pari merito con la stupenda terza C degli scompleanni. I miei ragazzi. Il lato bellissimo è che, lavorando in centro città, molti li vedrò quando arriveranno o andranno via dalle superiori. Magari per allora non avremo più le mascherine e potremo abbracciarci stretti, e alcuni di loro mi sovrasteranno con la testa, perché io sarò la solita prof di sempre e loro saranno diventati grandi.