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lunedì 2 marzo 2015

Kirby Cupcakes alla marmellata e cioccolato bianco




Fino a qualche settimana fa ignoravo totalmente l'esistenza di Kirby. E dire che, solitamente, di videogiochi e personaggi strampalati ne so abbastanza. Ad  illustrarmi le meravigliose proprietà di questo esserino che "anche se è rosa è un maschio, Noemi"  e che ha tanti poteri ma tra tutti "aspira i mostri" è stato quello che a conti fatti considero un pò come fosse il mio figlioccio. Bando alle ciance, dopo un pomeriggio passato a colmare la mia lacuna in materia osservandolo giocare livello dopo livello, me ne sono andata con la promessa di realizzare i biscotti di Kirby. Poi ho riflettuto, e deciso che fosse più interessante preparare un dolcetto un pò più ricco. Ed ecco che sono nati i Kircupcakes. Nomi impropri a parte, la ricetta base l'ho presa  da Giallo Zafferano, riaddatandola a mio gusto ed arricchendo il cupcakes con marmellatadi more fatta in casa ed un dischetto di cioccolato bianco. Nel caso aveste figli, nipoti, bambini o adulti appassionati di questo mostriciattolo in casa e voleste replicare la ricetta ho pensato di realizzare un tutorial sulla decorazione. Passiamo ai fatti. Per fare questi cupcakes vi occorrono

Ingredienti


  • Farina 00   120 gr
  • Zucchero semolato   120 gr
  • Burro a temperatura ambiente   120 gr
  • Uova   2
  • Scorza grattuggiata di un limone
  • Lievito per torte vanigliato  3 gr
  • Marmellata a piacere (la mia era di more)
  • Cioccolato a piacere (il mio era bianco)
  • Pasta di zucchero rosa, e bianca
  • Coloranti alimentari (giallo e arancio)
  • Pennarello nero alimentare 
  • Alcol puro per diluire i colori

Dunque, la base è davvero semplicissima. Ridurre a crema il burro con lo zucchero, sui quali avrete distribuito la scorza grattugiata di limone, e aggiungere una alla volta le uova continuando a sbattere il tutto con le fruste. Mi raccomando: non aggiungere l'altro uovo se il primo non è stato del tutto amalgamato al composto. Incorporare la farina a cui avrete precedentemente aggiunto il sale e il lievito, setacciandola.  Alla fine avreste una base soda, di consistenza abbastanza sostenuta




Bene, fatto questo occorre munirsi di pirottini. Ne esistono di diversi tipi, e potete utilizzarli per rivestire la classica teglia da muffin in alluminio oppure le apposite "portantine" in cartone. Anche il metodo di riempimento varia molto da persona a persona. Potete utilizzare un cucchiaio, un porzionatore per gelato. Oppure, come faccio io, trasferire l'impasto in un sac a poche ed utilizzare quello. In ogni caso, occorre fare una piccola premessa: il pirottino non andrà riempito per non oltre la metà. Il cupcakes, a differenza del muffin, non deve trasbordare oltre il bordo del pirottino. Dunque, fate uno strato sottile di impasto, inserite la marmellata ed il cioccolato, e ricoprite con un altro pò di composto avendo cura però di non arrivare oltre la metà della teglia. A questo punto non vi resta che infornare a 180° per circa 20 minuti. Il forno, statico, dovrà essere già caldo. Tenete d'occhio la doratura, perchè ogni forno ha un proprio modo di cuocere le cose, e se vi sembrano già cotti prima del tempo fate la prova stecchino e, all'occorrenza, sfornate. A questo punto possiamo occuparci della decorazione. Questa è l'immagine che ho scelto di rappresentare, e che ho trovato su Pinterest






Se, nonostante tutte le attenzioni messe nel livellare il cupcakes, in cottura comunque il dolcetto ha assunto la poco simpatica forma "a vulcano" munitevi di coltello e pazienza e livellatelo, asportando la parte superiore. Ritagliate un dischetto di pasta di zucchero bianca, spessa un paio di millimetri, e dopo aver steso un velo di marmellata sulla superficie del cupcake, adagiatevelo sopra. Livellate con una spatolina in modo da eliminare eventuali piccoli bozzi senza lasciare le impronta delle dita. A questo punto, con un pennello a punta quadrata, possiamo cominciare a disegnare la stella. Io ho utilizzato del colorante in polvere giallo, che ho diluito con poche gocce di alcol. Asciugando l'alcol evaporerà, per cui non ubriacherete nessuno, non temete. La stella è particolarmente facile da realizzare, perchè non ha contorni netti e precisi. Utilizzate non la punta ma la parte di piatto, del pennello, per disegnare le braccine della stella. La piccola curva alla fine di ogni punta, invece, potrete tracciarla con un leggero movimento rotatorio della punta del pennello. Per conferire maggior profondità alla stella sfumate, come in foto, la parte inferiore con un tocco di arancione. Per ottenerlo vi basterà intingerà la punta del pennello nel colorante in gel rosso e sfumare con delicatezza. Per dipingere sulla pasta di zucchero con risultati ottimali occorre che la pasta sia ben secca. Io avevo fretta, e non volevo che il bambino si rompesse i denti addentandola, quindi mi sono dovuta accontentare come potevo. La punta in alto potete evitare di dipingerla del tutto, vi servirà da indicazione su dove adagiare Kirby. 


Le stelline prima che venissero sfumate in arancione

E' ora il momento di utilizzare la pasta di zucchero. Stendiamo la pasta rosa sottile, e utilizzando un coppa pasta rotondo dal diametro di un centimetro per ricavare dei dischetti. Facciamoli aderire alla parte alta della stella  inumidendo il retro con dell'acqua. Modelliamo con le mani una pallina piccola, e spingiamo col polpastrello sul tappetino per schiacciarla leggermente. Deve avere un diametro di circa mezzo centimetro e andremo a tagliarla in verticale con un bisturi o un coltello liscio. Utilizziamo la metà ottenuta per ricreare la manina del pupazzetto, e andiamo ad incollarla in alto a destra. Sempre con la pasta rosa realizziamo una piccola goccia. Appiattiamola sul tappetino e  con l'aiuto di un bisturi definiamo meglio i lati. Incolliamo la parte cosi attenuta nel lato sinistra del cerchietto, ricavando cosi anche il braccino.


Con la pasta arancione modelliamo un cilindro. Asportiamo la parte superiore col coppa pasta, e incolliamo il piedino cosi ottenuto in basso, sul lato destro. Modelliamo una pallina ancora più piccola, che schiacceremo e taglieremo a metà, anche per l'altro piede che collocheremo in alto a sinistra. Con il pennello ritocchiamo il colore per rendere entrambe le scarpe più brillanti, spennellandole di arancione. 




Lasciamo asciugare per qualche minuto la pasta di zucchero, e con il pennarello nero edibile tracciamo due linee verticali, parallele l'una all'altra, di circa mezzo centimetro di lunghezza leggermente a destra sul cerchietto e, al di sotto delle stesse, una mezza circonferenza che sarà la bocca. Utilizziamo due minuscoli pezzetti di pasta di zucchero bianca per ricavare le lucine degli occhi, andando a pigiarli nella parte alta del nero con un balltool a punta piccola od il manico del pennello. Con un pennello a punta tonda intinto nel colorante rosso, sfumiamo le guance. Ed ecco il risultato finale. 


Qui prima di mettere il "fard" sulle guance


Ad alcuni cupcakes ho dipinto la base con del colore perlescente oro, ma a dirla tutta preferisco di più la versione in bianco. 



Urla di gioia, briciole di pasta e marmellata e manine unte di pasta di zucchero in fase di scioglimento hanno attestato che, si, i dolcini sono piaciuti. 
Penso che, comunque, il regalo più grande mi sia stata fatto. Ogni qualvolta lui mi racconta una storia, con lo stupore e la meraviglia propria della sua età, e con la passione di chi è davvero contento e felice nel narrare le vicende di un personaggio e dei suoi antagonisti mi sento un pò più speranzosa, verso il futuro. Non solo il suo, ma anche il mio. Se questa sarà la generazione di domani, piena di gratitudine, gioiosa, e con la parlantina arguta e svelta di chi sa catturare cuori e attenzione, c'è da sperare solo in bene.

Buon Kirb...cupcake a tutti 

- Noemi -

giovedì 29 gennaio 2015

Save the last pig - L'ultima torta porcellosa (per quest'anno)



Ebbene si, per quest'anno porcelli & porcellini sono terminati. Questa torta è, in realtà, un regalo per una coppia di amici che ci ha invitato a cena. Nel menù, ovviamente, c'erano le frittole di cui vi ho ampiamente parlato qui. A commissionarmela è stato mio padre, un giorno prima della cena, e lasciandomi carta bianca sul tipo di dolce che avrei voluto fare. In sostanza, se l'è liquidata con: "Siamo a frittole da Giovanni, fai una torta". Partendo da questa base ricca di dettagli, ho pensato di ricreare la cosiddetta "caddara" cioè la pentola nel quale vengono fatti cuocere i pezzi ripuliti di maiale, e di metterci ammollo dentro un maialino. Niente cose cruente, per lui è un semplice bagnetto con tanto di bolle di sapone e paperella. 




Ok, la papera ha uno sguardo un pò sconvolto, lo ammetto. Forse perchè la realizzazione di questa torta è stata una vera epopea. Tanto per cominciare, vado a cuocere la base (una Molly cake) e nel rigirarla sulla griglia mi si stacca un pezzo. Con la santa pazienza di questo mondo limo la parte superiore, riducendo il danno. A questo punto mi metto a preparare le creme. La mia idea è quella di sfruttare la ricetta della Mousse espressa di Nigella, declinandola in tre varianti. Cioccolato fondente, cioccolato al latte, cioccolato bianco. Capirete dunque che quando il composto al cioccolato bianco comincia a bruciare il mio cuore subisce un istantaneo distacco arterioso. Con l'anima in pena affondo un cucchiaio nella crema, per capire quanto faccia schifo prima di gettarla. Ma a questo punto, sorpresa delle sorprese, avviene il colpo di scena. Non solo la crema era buona ma la lieve bruciacchiatura le aveva conferito un retrogusto al caramello che - sono certa - non riuscirò mai più a replicare. Mi metto all'opera, comunque, tagliando la torta e bagnandola con acqua e zucchero perchè so che alla cena ci saranno bambini. Peccato che faccio male i conti, e taglio la base in tre strati anzichè in quattro senza contare che ho finito la panna e se voglio stuccare la torta con la ganache devo uscire a comprarla. Sfinita, decido di utilizzare la mousse al fondente come copertura. Ebbene, ho scoperto che questa mousse è anche meglio della ganache per rifinire la torta. Insomma, in un'incessante sequele di disgrazie sono comunque stata fortunata. E ora veniamo all'esterno!



La parte esterna della pentola è stata realizzata con un foglio abbastanza spesso di pasta di zucchero grigia che ho poi reso metallizata con del colorante spray in bomboletta. Per dare meglio l'effetto dell'acqua bollente ho ricoperto la superficie con pasta grigia nella quale ho lasciato applicato delle piccole palline di pasta di zucchero bianca. Stendendola, dava l'effetto a rilievo delle bolle. Ho poi dipinto di blu e applicato qua e la perle di zucchero bianco sulla superficie. Pasta di zucchero anche per la paperella e per la testa del maialino che, però, cela un corpo in polistirolo rivestito. Per motivi di tempo invece di fare gli occhi in maniera "tradizionale" ho scelto uno stile felice da Kawaii giapponese. Ho infine disposto alcune "fiammelle" in pasta di zucchero gialla, dando qualche colpo di pennello con il colorante rosso, per ricreare il fuoco. 



Alla fine di questo giorno di intenso lavoro ero parecchio distrutta, ma anche parecchio soddisfatta. Ha fatto ridere di cuore gli invitati alla cena, ed è piaciuta tanto ai padroni di casa quanto ai miei genitori. E' piaciuto un pò meno il caos che ho lasciato in giro in casa ma...insomma, avevo un giorno di tempo per realizzare tutto questo. Non so dovevo anche passare la cera ai pavimenti?

A presto

- Noemi -

martedì 21 gennaio 2014

Porcellini ovunque!






Ultimamente, è periodo. No, non c'entra Peppa Pig (ed anzi, tenete i bambini lontani da questo post) quanto la tradizione made in Calabria di preparare, in occasione della macellazione del maiale, le Frittole. Anche lo scorso anno ho fatto un dolce per quest'occasione. Questa che vedete qui sopra, però, non è la torta che ho realizzato per noi. E' un regalo, ad una coppia di amici molto legata alla mia famiglia, portata durante la loro frittolata per l'appunto. La torta è una moretta, con bagna al rhum, farcita di Camy Cream e ricoperta di ganache al cioccolato fondente (che preferisco alla crema al burro in quanto smorza un pò la dolcezza della pasta di zucchero).
La pasta è stata colorata a  mano, ed ho realizzato degli steccati, i porcellini e la mangiatoia (quello all'interno è riso soffiato. Che ha, peraltro, riscosso grande successo tra i più piccoli). Ultimamente mi sto specializzando nelle torte Last Minute. Tipo che te le chiedono un giorno, per quello seguente. Qualcosa di riposante, insomma. Ringrazio mio padre, ovviamente, per la faticaccia. Ma ne è valsa la pena, visto quanto è piaciuta sia esteticamente che  "mangerecciamente".



Questi, invece, sono i miei primi cake pops. Ossia dei dolcetti su stecco che ho fatto per riciclare le vagonate di pandoro avanzate delle feste e a cui ho dato la forma di piccoli porcelli. Come promesso, inserisco qui sotto la ricetta

Ingredienti 

  • Pandoro da un kg
  • Un vasetto da 270 gr di crema gianduia (per me Nero Perugina)
  • Uno - due cucchiai di formaggio cremoso (per me Philadelphia)
  • 500 gr di cioccolato bianco per copertura
  • Pasta di zucchero rosa e nera q.b
  • Zucchero a velo q.b


La ricetta è davvero semplicissima. Ho sbriciolato il pandoro eliminando la parte esterna più scura, un pò troppo duretta, fino ad ottenere una sorta di farina priva di grumi. Ho poi aggiunto la crema, mescolando con un cucchiaio, e il formaggio. Il formaggio si mette ad occhio, nel senso che va dosato a seconda di quanto il pandoro assorbe le crema. Dobbiamo ottenere un composto compatto, come quello per le polpette, che non sia appiccicoso e che sia ben amalgamato. Formiamo tante piccole polpettine a cui daremo una forma leggermente ovale e disponiamole sulla carta forno. Lasciamo in frezeer ad indurire per qualche ora.



Modelliamo, nella pasta di zucchero, piccole palline rosa. Schiacciamole fino ad ottenere una piccolaa ellissi e con uno strumento a punta ricaviamo le narici. Per le orecchie, invece, basteranno piccoli rombi. Infine, gli occhi sono due palline molto piccole di pasta di zucchero nera Quando sono indurite passiamole nello zucchero a velo, e infiliamo lo stecco. Lo zucchero a velo serve a fare aderire meglio il cioccolato. In merito allo stecco, vendono proprio quelli adatti per fare i lollipos ma, non trovandoli, potete benissimo usare gli stecchini di legno per spiedini. Sciogliamo il cioccolato a bagnomaria aggiungendo una punta di colorante alimentare in gel rosso, per ricreare la giusta gradazione di rosa. Ricopriamo, aiutandoci con un cucchiaio, i dolcetti eliminando l'eccesso semplicemente facendo girare tra le dita lo stecco  in modo che coli verso il basso. Prima che si solidifichi del tutto attacchiamo il musetto, le orecchie e gli occhi



Potete sbizzarrirvi sia con le creme da usare per la farcia che con la copertura esterna, optando ad esempio per la ghiaccia anzichè per il cioccolato, e arricchendo i cake pops con granella di nocciole, gocce di cioccolato e quant'altro vi suggeriscono il gusto e la fantasia. Il pandoro, ad esempio, può essere sostituito con una torta margherita, un pan di spagna, un dolce semplice che è diventato troppo "secco" e non piace più troppo in famiglia


A presto

- Noemi -

venerdì 10 gennaio 2014

Torta "Botte di Vino Buono"


Questa è la prima torta di compleanno che realizzo per un uomo. Oltre ad essere la prima torta per i quarant'anni e la prima torta a forma di botte di vino. Insomma, un vero e proprio esperimento in tutto. Non ho avuto particolari indicazioni relativamente all'estetica della torta, ed il cliente mi ha dato praticamente carta bianca. Inizialmente avevo optato per una torta a forma di boccale di birra, ma appurato che il festeggiato prediligeva il vino ho convertito il soggetto. Dovendo bastare per una trentina di persone si tratta, in realtà, di due diverse torte da 24 cm. Per base ho scelto un Pan di Spagna, con bagna al Baylies, farcito con crema al latte e crema alla nocciola, rivestito di crema al burro. 


Ho poi rivestito l'intero cilindro con rettangoli di pasta di zucchero. Per ottenere l'effetto del legno ho utilizzato un foglio di acetato della Decora, mescolando alla pasta di zucchero un pò di cacao amaro. Lo stesso cacao l'ho poi spolverizzato con un pennellino lungo i solchi, per conferire maggiore profondità ai rilievi. Ho poi montato le fascette che tengono strette la botte, il coperchio con tanto di tappo, un grappolo d'uva con foglie e viticci e l'etichetta, realizzando la scritta con un pennarello alimentare.


Penso che la soddisfazione più grande sia stata ricevere i complimenti dell'amica che, al festeggiato, aveva fatto il mio nome! E, per fortuna, ho trovato una persona estremamente gentile che si è addirittura preoccupata di venirmi incontro con orari e trasporto. Vi assicuro, non capita spesso di trovare gente cosi disponibile. Sono stata, quindi, maggiormente contenta che la torta sia piaciuta

A presto

- Noemi -

mercoledì 23 ottobre 2013

Torta "Prato fiorito"



Questa torta l'ho realizzata qualche tempo fa, e mi è stata richiesta per il compleanno di una ragazza. In realtà ho avuto carta bianca, sia per quanto riguarda la base e la farcia che per la decorazione esterna. Nessun colore base, e come unica indicazione quella di realizzare qualcosa che fosse floreale, magari con qualche animaletto simpatico qua e la. Inizialmente ero più orientata verso qualcosa di classico (base bianca, mille fiorellini colorati sparsi qua e la). Ma poi mi è stato consigliato di provare a fare qualcosa di più brioso e giovanile. Un prato, ma realizzato in 3d. Considerato quanto è piaciuta e quanto io sia stata soddisfatta del risultato finale devo ringraziare Francesca per avermi suggerito l'idea.



La base che ho utilizzato è quella classica della Moretta, con una leggera bagna al Rhum e farcita con crema al latte di  Nanny. Ho poi ricoperto la torta con uno strato leggero di crema al burro aromatizzata al rhum e rivestito con pasta di zucchero fatta in casa. Con la pasta di zucchero avanzata ho poi realizzato sia gli elementi floreali che i piccoli insetti che ornano l'intera superficie della torta.


Il prato corre tutto intorno al bordo della torta. Foglie e fiori stilizzate, ma anche margherite, campanule. Coccinelle e piccole api, di cui ho disegnato anche la traiettoria seguita in volo. Nella parte inferiore, con la ghiaccia reale, ho realizzato un piccolo bordo bianco. E, sempre in bianco, nella parte superiore ho aggiunto il nome della festeggiata assieme alla scritta d'auguri. E' incorniciato da piccole farfalle in pasta di zucchero, dipinte a mano con colori perlescenti e disposte come se si fossero appena posate li vicino, con le ali ancora leggermente alzate.



Come sempre, l'espressione felice della cliente mi ha ripagato dello sforzo. Realizzata in appena due giorni, zucchero ovunque per casa, ansia durante tutto il tragitto fino al luogo della consegna ma...alla fine ce l'ho fatta! E a quanto pare oltre all'aspetto hanno apprezzato la torta anche dal punto di vista gastronomico, visto che hanno fatto persino il bis!

A presto

- Noemi -

giovedì 18 aprile 2013

Una torta per me, ultime novità e...chiusura temporanea del blog

Ho sempre amato fare decine di cose in contemporanea. Sembra paradossale, ma concentrare le mie energie su più attività mi fa sentire incredibilmente viva, attiva e...stanca. Ma è una di quelle stanchezze "soddisfacenti", di quelle che quando ti sdrai la sera nel letto, con la schiena dolorante, i tendini delle mani intorpiditi,  macchie indelebili di colorante su ogni centimetro di pelle scoperta...hai anche un bel sorriso stampato in faccia e la piacevole sensazione di esserti ritagliata un tuo angolino nel mondo, di non aver vissuto invano quella giornata. In particolare, trovo sempre molto gratificante far felici gli altri. La gente spesso non si rende conto di quanto meravigliosa sia la loro espressione quando qualcosa li rende, magari inaspettatamente, contenti. Il volto si illumina, li tratti si ammorbidiscono e gli occhi brillano di luce propria. In quel momento, di riflesso, sto bene anch'io, sono felice anch'io.
Quest' anno, però, ho deciso che una volta tanto toccava anche a me un briciolo di felicità "diretta" dopo tanto godere indirettamente delle gioie altrui.
Per cui...a inizio anno ho redatto una lista di cose sospese, attività che rinvio sempre e che aspetto da molto di concludere. Alcune sono decisamente serie e importanti altre  ,invece, vere e proprie sciocchezze. Parlo di lavori incominciati e mai terminati, posti da visitare, persone da incontrare (o rivedere), nuovi obiettivi da realizzare e vecchi scheletri nell'armadio da seppellire.
Ad esempio...Ho fatto rifare a chi se ne intende (nello specifico Alessia, che ringrazio sentitamente per la bravura con cui ha saputo rendere in pixel le mie idee) la grafica del mio blog. Adesso, finalmente, ha un proprio stile che rispecchia esattamente ciò che volevo trasmettere ai terzi. Inoltre ho aggiornato gli album su  Facebook, del mio account e della mia pagina web, inserendo tutte le creazioni fatte sin'ora. 
E mi sono, infine, regalata una torta.


Una torta per festeggiare i miei 25 anni, che contiene ciò che più mi rappresenta e in cui nulla, davvero, è lasciato al caso. Tre piani, perchè sono  tre anni che non festeggio come desidero questo giorno, e due diversi gusti. Uno per soddisfare me, l'altro per accontentare le persone che amo. La torta è stata ricoperta di crema al burro fatta in casa e rivestita di pasta di zucchero bianca, anch'essa preparata in casa. 



Essendo nata in Primavera, e amando particolarmente i fiori, ho deciso di ricreare l'atmosfera di un prato. Ho dipinto alcuni steli in diverse tonalità con i coloranti alimentari, altri invece li ho creati con la craft gun per dare alla torta un effetto tridimensionale. Ho poi modellato circa 200 fiorellini diversi utilizzando ball tool, stampini ad espulsione e cuscinetti per petali, dipingendoli a mano e aggiungendo ad alcuni perle di zucchero di differenti forme e dimensioni. Il prato è inoltre popolato da eteree farfalline in ghiaccia reale e piccole coccinelle in pasta di zucchero. La torta è una moretta cotta in una teglia da 25 cm, che ho poi farcito con Camy Cream aromatizzata al caffè


Nel secondo piano ho rappresentato un'altra mia grande passione: i libri. In realtà si tratta di due biscotti al cioccolato, sempre preparati da me, farciti con la Nutella e rivestiti di pasta di zucchero. Su ognuno ho scritto, con la ghiaccia reale successivamente dipinta in oro, il titolo di quei libri che hanno avuto un significato particolare per me in questi anni, e che  hanno continuato a farmi compagnia durante questo primo quarto di secolo. La torta è una quattro quarti in una teglia da 20, farcita con camy cream e pezzi di fragola macerati nel succo di limone e zucchero. La bagna è un mix tra il maraschino e il succo della macerazione delle fragole. 


E infine il topper. In polistirolo, con una mini "me" intenta a leggere, il viso poggiato su una manina e l'aria vagamente sognante. Un tocco di narcisismo non guasta mica, insomma.

Questa torta è un pezzo di me. E' complessa, colorata, ricca di particolari che solo un occhio davvero attento può cogliere appieno, dai sapori diversi e contrastanti. Come me ha parecchi difetti, e imprecisioni...ma nel guardarla rivedo tutto quello che ho imparato sin'ora su questa magnifica arte del cake design, e rivivo la fatica, i momenti di sconforto, le piccole soddisfazioni, i grandi pasticci.
Una volta tanto, magari peccando un pochino di presunzione, posso dire di essere davvero fiera di me.


Perchè, quindi, chiudere il blog? 
Perchè non ho ancora finito di spuntare le voci di quella lista di cui vi accennavo sopra. E ci sono due grossi, importanti, faticosi regali  su quella lista che ho intenzione di farmi per il mio compleanno. Regali che richiedono tutta la mia concentrazione, il mio impegno, la mia determinazione.
Non è una chiusura definitiva, durerà solo qualche mese. Continuerò a realizzare dolci/torte/biglietti ecc laddove mi venga richiesto, e a pubblicare le foto su  Facebook...ma non mi impegnerò a cercare clienti, occasioni, opportunità. 

Quando si procede in bilico tra due strade arriva presto o tardi il momento in cui bisogna scegliere.
 Poi succede...che scegliere non basta, non è sufficiente percorrere una direzione, bisogna anche lavorare duramente per raggiungere la meta finale. Ed io mi sono dilungata un pò troppo, durante il tragitto. 
Non rinnego nulla, davvero niente, perchè non ho parole adatte a descrivere la bellezza di quanto vissuto. Ma credo sia tempo di crescere, e una volta per tutte afferrare un sogno alla volta da quel fantomatico cassetto..e realizzarlo. Me lo devo.

Ringrazio tutte le blogger con cui ho avuto il piacere di confrontarmi e parlare in questi mesi, dispensatrici di preziosi suggerimenti, e delle volte persino muse ispiratrici.
Ringrazio tutti coloro che hanno voluto lasciare commenti ai miei post, che mi hanno posto domande, che mi hanno rivolto complimenti e critiche, che continuano a seguirmi da dietro le quinte.

Grazie per questi due, meravigliosi, anni.

Arrivederci

- Noemi -

martedì 2 aprile 2013

Le mie Uova di Pasqua

Una carrellata delle uova che ho realizzato quest' anno. Alcune mi sono state commissionate, altre invece le ho regalate ad amici e  parenti.



L'obbrobr...Pardon, personaggio, che vedete raffigurato è uno dei protagonisti del cartone Gormiti. Non è mia intenzione stare qui a dilungarmi su quanto siano orribili questi cartoni animati moderni nè quanto fossero belli quelli dei miei tempi...semplicemente, il coso in questione piaceva al bambino a cui era destinato l'uovo, e quindi ho fatto poco la schizzinosa e mi sono data da fare. Ghiaccia reale colorata, sia per il personaggio che per il bordo, dove ho cercato di ricreare l'effetto "fango" visto che questo mostriciattolo ha come elemento identificativo la terra.



Tutto sommato mi sono divertita a realizzarlo. Anche se devo, assolutamente, procurarmi un bocchettone per sac a poche numero 0. Il numero 1 della Wilton, con cui ho realizzato i contorni, è troppo spesso e  particolari sono un pò sacrificati.


Questo, invece, mi è stato commissionato. Spesso tendiamo a dimenticarci delle mamme, cosi premurose e gentili verso di noi...ebbene, questa "figlia" ha voluto omaggiare la sua mamma con una scritta ad hoc, e qualche elemento estremamente femminile. I fiorellini sono realizzati in pasta di zucchero, mentre scritta e cammeo sono in ghiaccia reale.


Particolare del cammeo. Ho cercato di realizzare una chioma riccioluta, e impreziosito il collo della damnina con una tripla fila di perle. Tres chic. E' una tecnica fantastica, quella del pressure piping...ma decisamente ho ancora tanto e tanto da imparare.


Anche in questo caso ho voluto decorare il bordo, con una fila di mezze margherite e una serie di minuscoli puntini.




E infine un ultimo uovo, che stavolta è un regalo. Diversi bordini, tutti realizzati in ghiaccia, a impreziosire una metà del dolce.

Che ve ne pare? Ma sopratutto...quante uova avete ricevuto questa Pasqua? E avete idea su come "smaltirle"?

A presto

- Noemi -

martedì 19 marzo 2013

Torta "Camicia & Cravatta" per la Festa del Papà


Non è la prima volta che preparo una torta del genere...e forte del detto "pratica fa maestro" stavolta sono entrata meno in crisi per dettagli come colletto / cravatta. Premetto sin da subito che questo dolce non è per mio padre. Lui odia le cravatte, con tutta l'anima, pensa siano i discendenti di qualche antico metodo di tortura e persino il giorno del matrimonio, non appena messo piede in macchina per andare al ristorante, se n'è sbarazzato. Morale: abbiamo delle foto del matrimonio con papà versione elegante e papà versione casual. Chicche di stile a parte, questa torta mi è stata ordinata da una cara amica per il proprio, di padre, raccomandandomi di evitare il colore rosa e scegliendo, come gusto, quello fresco del limone.




Detto, fatto. La base è una Quattro Quarti al limone, bagnata al limoncello e farcita con crema Chantilly al limone. Ho ricoperto la torta con crema al burro e poi rivestito il dolce con pasta di zucchero  fatta in casa. In merito al look, ho scelto un classico camicia bianca e cravatta rossa. La cravatta è dipinta a mano, così come l'etichetta nel colletto sulla quale ho inserito una "marca" un  pò particolare.


Infine per renderla più realistica ho aggiunto anche un piccolo taschino, le impunture a mano lungo le cuciture e dato una forma "ondulata" alla cravatta.

Buona Festa del Papà a tutti!

- Noemi -

giovedì 7 marzo 2013

Torta "Happy Pig"




Tra i tanti vantaggi del vivere in campagna c'è, indubbiamente, quello di poter produrre in casa di tutto. Frutta, verdura, salumi, formaggi, carne in genere vengon su direttamente dal produttore al consumatore con la certezza che sai bene ciò che mangi perchè l'hai coltivato/allevato tu stessa. Che, di questi tempi dove magicamente i tortellini al manzo si scoprono esser tortellini al cavallo, non è mica poco. Certo, però, la cosa in se richiede molti sacrifici, dedizione, costanza. Insomma, mentre gli altri staccato dal lavoro si riposano, mio padre è sempre in giro a far qualcosa per l'orto o per gli animali. E pur non trattandosi di un azienda di proporzioni illimitate il tutto richiede sempre un notevole dispendio di tempo ed energie. In genere, dalle mie parti, quando è il momento di macellare i maiali ci si aiuta a vicenda tra parenti, e amici. E poi, a conclusione delle operazioni di insaccamento/congelamento e chi più ne ha più ne metta si mangiano le frittole, un piatto tipico della mia città. Si tratta di parti del maiale (muso, orecchie, costine ecc) lasciate cuocere in una caldaia nel grasso stesso del maiale. La caldaia è alimentata con brace, e la cottura è estremamente lenta. In genere la carne cotta in questo modo viene accompagnata a tavola da tutta una serie di insalate, verdure sott'olio e sott'aceto per poi concludere, da quando pasticcio con lo zucchero, con un dolce. La torta di quest'anno mi è stata commissionata espressamente da mio padre e, visti quanti sacrifici fa per noi, ho voluto rendergli onore riproducendo ciò per cui lavora tanto.



Per cui ho pensato di realizzare un piccolo maiale, interamente commestibile, adagiato su una tavola imbandita. . Per il corpo del porcellino ho utilizzato un impasto di riso soffiato e marshmallow che una volta freddato ho scolpito col coltello mentre testa, muso e zampe sono di salame al cioccolato. Ho poi rivestito il tutto con la pasta di zucchero e aggiunto un pò di colore con dei pigmenti in polvere per evidenziare alcune part quali gli occhi, le orecchie ed il muso




La torta vera è propria era il tavolo, occultato da due diversi tovagliati, uno a scacchi rossi dipinto a mano e l'altro bianco ed entrambi in pasta di zucchero. Si trattava di due morette farcite con Camy cream, con bagna al rhum anacolico visto che c'erano dei bambini.
Devo ammettere che a un certo punto ho pensato di non realizzarla cosi complessa, perchè il giorno dopo la festa dovevo dare un esame un pò ostico e quindi avevo, come sempre, poco tempo a disposizione e tanto studio arretrato da recuperare. Alla fine, però, ho voluto provarci comunque infischiandomene dell'università, delle difficoltà e dei contrattempi. La faccia di mio padre e dei suoi amici nel vedere la torta finita è stata davvero impagabile, e questo compensa da qualsiasi fatica. Non è tanto il ricevere complimenti, che mi entusiasma, quanto il vedere le persone sorprese e felici. E mio padre lo era parecchio.


La foto è un pò sfocata, ed  a proposito ringrazio Francesca per i necessari ritocchi grafici, però rende bene l'idea del momento. E' stata una giornata bellissima, di quelle che ricordi con piacere e ti lasciano addosso tanta allegria. Inoltre, il giorno dopo, ho sostenuto l'esame e preso 27. 
Quindi questa torta ha ben due meriti, per quel che mi riguarda. 
Ha soddisfatto le richieste di un cliente speciale, il papà, e ha dimostrato a me stessa che, quando voglio, posso fare veramente di tutto senza rinunciare a niente.

A presto

- Noemi - 

mercoledì 20 febbraio 2013

Torta "Peonia" - Il compleanno di un'amica




Per chi non lo sapesse Gennaio è uno dei mesi più frenetici per gli universitari, per lo meno dalle mie parti. Gli appelli incombono e tra i bagordi delle feste appena passate, e le genialate dei professori che amabilmente piazzano esami tutti nella stessa giornata potete ben capire come stress e tensioni si accumulino vistosamente.
Il mio Gennaio è stato un pò deludente, scolasticamente parlando, per cui quando una cara amica mi ha telefonato per chiedermi di realizzarle la torta di compleanno ho colto subito la palla al balzo. Perchè, indubbiamente, tra codici e fondant io preferirò sempre i secondi. In merito alla torta...poche indicazioni: tanta Nutella, poca panna, sui toni del lilla e...pronta in tre giorni. Ecco, quest'ultima cosetta mi ha messo leggermente in ansia. Ma devo ammettere che le imprese impossibili stanno diventando parte del mio tran tran quotidiano. Visto il poco tempo ho deciso di riprodurre, in piccolo, una torta vista tempo fa su Pinterest e di cui mi sono, follemente, innamorata. Eccola.




Questa è ricca di dettagli e particolari, semplicemente perfetta, a più piani. La mia è più semplice, e leggermente modificata in qualche punto, ma mi sembrava giusto spiegare che non era tutta farina del mio sacco.
Dunque..per la base ho utilizzato una torta quattro quarti. Di suo è un tipo di torta abbastanza umido, però ho preferito comunque inzupparla ulteriormente con della bagna al rhum analcolica, visto che alla festa ci sarebbero stati bambini. Ho poi farcito la torta con mousse alla Nutella e ricoperto il dolce con crema al burro aromatizzata al rhum.



Per le decorazioni ho utilizzato pasta di zucchero e ghiaccia reale, entrambe fatte in casa. L'elemento centrale di questa torta è la peonia multicolore, declinata in diverse tonalità di lilla. Non sono riuscita a recuperare i cutter per realizzare questo specifico tipo di fiore, quindi mi sono dovuta ingegnare. Ho scaricato le immagini degli stampini da internet, ritagliato le sagome su dei fogli di acetato e usato questi ultimi come mascherine direttamente sulla pasta di zucchero stesa. Ho poi assemblato i petali, e dipinto con tocchi perlescenti in argento e rosa.



Lungo i bordi ho poi ricreato rami bianchi, foglie viola, tulipani e piccoli boccioli. La ghiaccia reale, oltre che da collante per i particolari floreali, mi è servita anche per realizzare la bordura di finizione che nasconde l'attacco della torta al vassoio,  ed il nome della festeggiata che, grazie alla tecnica del runout, risulta leggermente in rilievo. Ultimo tocco: piccoli puntini a sottolineare le curve dei rami, boccioli glicine e qua e la qualche piccola farfalla bianca di profilo dalle ali perlescenti.





Direi che nel complesso sono piuttosto soddisfatta di quanto realizzato, sopratutto perchè non solo la festeggiata ma anche parenti e amici presenti si sono rivelati entusiasti. Non posso, veramente, descrivere che soddisfazione si provi nel vedere qualcuno profondamente felice per qualcosa che tu hai realizzato con le tue mani, dalla A alla Z.  E poi, in quanto amica, ho avuto anch'io diritto alla mia fettina di dolce...ed era buonissimo! Perfettamente bagnato, farcito al punto giusto, quasi impercettibile il sapore della crema al burro. Non potevo cucinare di meglio, considerato anche il poco tempo a disposizione




Spero possa piacervi, a presto

- Noemi -

martedì 12 febbraio 2013

Mascherine di Carnevale



Ultimo giorno di Carnevale, ultimi dolci a tema con l'evento. Da quando ho scoperto il mondo del Cake Design ogni occasione è buona per esercitarsi, ed è da parecchio che desideravo impiastrocchiare un pò con la mia amata ghiaccia. Tempo fa ho persino seguito un corso di decorazione di biscotti, dove ho appreso tecniche davvero interessanti come il "wet on wet" ossia il disegno con ghiaccia su uno strato di ghiaccia umida, il "wet on dry" che consiste nel fare dei disegni su di uno strato di ghiaccia asciutta creando un grazioso effetto rilievo, e la tecnica della "marmorizzazione" o "marble". Nell'attesa di pubblicare le foto del corso ho rispolverato quanto imparato per realizzare questi biscottini. Si tratta di piccole mascherine di pasta frolla aromatizza alla vaniglia, realizzate senza l'ausilio di stampini ma con un semplice pattern in carta forno che ho ritagliato e poggiato sulla frolla come guida.



Una volta ritagliate le maschere sono state cotte, fatte freddare, e infine decorate. Per le decorazioni oltre alla ghiaccia ho utilizzato anche pasta di zucchero bianca, perle di zucchero di diverse forme e dimensioni, glitter edibili, colori in polvere perlescenti diluiti con alcol e applicati con un pennellino. Ho cercato di scegliere colori allegri, pastello, che richiamassero l'allegria del Carnevale, e per i disegni mi sono ispirata ai decori delle maschere veneziane che avevo in casa



Ho tinto la glassa con diversi colori, e realizzato maschere dalle diverse forme e dimensioni. Ovviamente c'è ancora tanto da migliorare, non padroneggio perfettamente la tecnica del run out e ho sempre i miei bei problemi col conetto in carta forno, dovendo poi ripiegare sul classico sac a poche in plastica. Però indubbiamente è qualcosa che mi diverte, rilassa, appaga. Posso solo augurarmi di imparare dai miei errori e faccio tesoro degli sbagli commessi per la volta successiva. Perchè, ed è questo il bello, un'altra occasione per esercitarmi la trovo sempre!



E voi? Di che maschera (e dolci) siete stati quest'anno?

A presto

-Noemi-