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giovedì 26 novembre 2015

Budino tricolore con latte alla vaniglia, crema ai cachi e ganache al cioccolato fondente




Accidenti che freddo. Siamo passati dalle belle, assolate, giornate d'autunno alla grandine grossa come noci nel giro di un weekend. Mentre mi chiedo come sia possibile tutto ciò, e ringrazio di non aver beccato uno di quei "chicchi" diritti in testa, mi rendo conto che era anche ora. Insomma, Novembre sta quasi per finire, gli alberi si sono tinti già da un pezzo di sfumature che variano dall'arancione al giallo, dal rossiccio al marrone...era un tantino troppo pretendere ancora cieli sereni, e temperature primaverili. Dunque, avvolta nel mio fidato plaid - che funge un pò da coperta di Linus, un pò da paraspifferi - posso rimettermi a sfornare e spentolare a tutto spiano senza temere di sciogliermi come burro da chiarificare. Cambia il tempo, cambia anche il ricettario. E a tal proposito, ho una piccola riflessione da fare frutto della mia ultima visita al supermercato. Ora, comincio col dire che io non ho nulla contro le banane.  E' un frutto saporito, forse un tantino troppo dolce, ma decisamente versatile in cucina e particolarmente pratico da portarsi in giro per uno spuntino fuori porta. E non ho nulla contro il Guatemala, Paese che non ho mai visitato ma di cui ho sentito meraviglie, indubbiamente lontano quanto affascinante culturalmente e gastronomicamente parlando. Dicevo, non ho nulla contro le banane, nè contro i paesi latini. Ma davvero, cari acquirenti, avete bisogno di comprare al supermercato le banane che vengono nientepopodimenoche dal Guatemala quando l'autunno, da noi, regala certe meraviglie? I cachi, per esempio. Da consumare in poco tempo, perchè delicatissimi, eppure cosi saporiti. La polpa è morbida, quasi fondente, tanto che c'è chi li preferisce mangiare col cucchiaio. Io ve li propongo in un morbido dessert al cucchiaio, con l'aroma delicato del latte aromatizzato alla vaniglia e quello più intenso e deciso del cioccolato. Una ricetta tanto facile quanto di sicuro effetto



Ingredienti
  • 500 ml di latte intero
  • 500 ml di panna (io ho usato quella vegetale)
  • 7 fogli di colla di pesce Pane Angeli
  • 1 bacca di vaniglia
  • 120 gr di zucchero semolato
  • 4 cucchiai di zucchero di canna
  • 300 gr di polpa di cachi (io ho usato quelli vaniglia)
  • 3 cucchiai di zucchero grezzo
  • 1 bicchierino di rhum
  • 250 gr di cioccolato fondente
Preparazione

Tagliamo i cachi a pezzettoni, frulliamo con un passatutto o un frullatore ad immersione, e trasferiamo il contenuto in una pentola. Aggiungiamo lo zucchero di canna e il rhum, e mescoliamo bene. Mettiamo in ammollo un foglio e mezzo di gelatina. Poniamo la pentola sul fuoco, e sempre mescolando riscaldiamo il tutto. Non deve bollire, ma diventare caldo. A questo punto allontaniamo la crema dal fuoco, aggiungiamo la colla di pesce e mescoliamo. Inumidiamo i lati degli stampini con del rhum, e versiamo la crema sul fondo. Poniamo in frigo a rassodare per un'oretta circa.



Prepariamo adesso la ganache. Versiamo 250 ml di panna in un pentolino, e portiamo a bollore. Aggiungiamo il cioccolato fondente, precedentemente tritato con un coltello, e togliamo la pentola dal fuoco. Mescoliamo con una frusta, finchè il cioccolato non si sia perfettamente amalgamato alla panna. A questo punto lasciamo intiepidire, e con l'aiuto di un cucchiaio riempiamo gli stampi. Mettiamo di nuovo in frigo, e accertiamoci che la ganache si sia ben solidificata prima di procedere (anche qui, ci vorrà circa un'oretta).



Completiamo il dolce con l'ultimo strato. In una pentola versiamo la restante panna e il latte, lo zucchero semolato e la bacca di vaniglia dopo averla incisa, prelevandone i semini che lasceremo cadere nel composto. Mettiamo i fogli di gelatina ammollo, nell'acqua fredda, e poniamo la pentola sul fuoco. Il fuoco dev'essere dolce, e dobbiamo proseguire la cottura finchè il composto non arriva al bollore. A questo punto travasiamo il latte in una ciotola, filtrandolo per eliminare la bacca di vaniglia. Strizziamo la gelatina, e aggiungiamola al latte, mescolando bene per farla amalgamare. A questo punto occorre una certa delicatezza: attendere che il latte si raffreddi (non troppo altrimenti solidifica) e con un cucchiaio riempire con delicatezza gli stampini. Se il latte è troppo caldo andrà a sciogliere il cioccolato sottostante. Far riposare in frigo per almeno tre ore.


Suggerimenti: Per servire la monoporzione vi basterà immergerla per qualche minuto in acqua calda fino a metà coppetta, avendo cura prima di capovolgerla di staccare i bordi passando la punta affilata di un coltello lungo il perimetro del dolce.


Manca poco a Natale. Dunque ho pensato, nei prossimi post, di lasciarvi qualche idea per alcuni regali natalizi che potrete realizzare direttamente con le vostre mani. Non soltanto mangerecci.
Buona merenda a tutti, data l'ora, e a presto

- Noemi - 


martedì 21 gennaio 2014

Porcellini ovunque!






Ultimamente, è periodo. No, non c'entra Peppa Pig (ed anzi, tenete i bambini lontani da questo post) quanto la tradizione made in Calabria di preparare, in occasione della macellazione del maiale, le Frittole. Anche lo scorso anno ho fatto un dolce per quest'occasione. Questa che vedete qui sopra, però, non è la torta che ho realizzato per noi. E' un regalo, ad una coppia di amici molto legata alla mia famiglia, portata durante la loro frittolata per l'appunto. La torta è una moretta, con bagna al rhum, farcita di Camy Cream e ricoperta di ganache al cioccolato fondente (che preferisco alla crema al burro in quanto smorza un pò la dolcezza della pasta di zucchero).
La pasta è stata colorata a  mano, ed ho realizzato degli steccati, i porcellini e la mangiatoia (quello all'interno è riso soffiato. Che ha, peraltro, riscosso grande successo tra i più piccoli). Ultimamente mi sto specializzando nelle torte Last Minute. Tipo che te le chiedono un giorno, per quello seguente. Qualcosa di riposante, insomma. Ringrazio mio padre, ovviamente, per la faticaccia. Ma ne è valsa la pena, visto quanto è piaciuta sia esteticamente che  "mangerecciamente".



Questi, invece, sono i miei primi cake pops. Ossia dei dolcetti su stecco che ho fatto per riciclare le vagonate di pandoro avanzate delle feste e a cui ho dato la forma di piccoli porcelli. Come promesso, inserisco qui sotto la ricetta

Ingredienti 

  • Pandoro da un kg
  • Un vasetto da 270 gr di crema gianduia (per me Nero Perugina)
  • Uno - due cucchiai di formaggio cremoso (per me Philadelphia)
  • 500 gr di cioccolato bianco per copertura
  • Pasta di zucchero rosa e nera q.b
  • Zucchero a velo q.b


La ricetta è davvero semplicissima. Ho sbriciolato il pandoro eliminando la parte esterna più scura, un pò troppo duretta, fino ad ottenere una sorta di farina priva di grumi. Ho poi aggiunto la crema, mescolando con un cucchiaio, e il formaggio. Il formaggio si mette ad occhio, nel senso che va dosato a seconda di quanto il pandoro assorbe le crema. Dobbiamo ottenere un composto compatto, come quello per le polpette, che non sia appiccicoso e che sia ben amalgamato. Formiamo tante piccole polpettine a cui daremo una forma leggermente ovale e disponiamole sulla carta forno. Lasciamo in frezeer ad indurire per qualche ora.



Modelliamo, nella pasta di zucchero, piccole palline rosa. Schiacciamole fino ad ottenere una piccolaa ellissi e con uno strumento a punta ricaviamo le narici. Per le orecchie, invece, basteranno piccoli rombi. Infine, gli occhi sono due palline molto piccole di pasta di zucchero nera Quando sono indurite passiamole nello zucchero a velo, e infiliamo lo stecco. Lo zucchero a velo serve a fare aderire meglio il cioccolato. In merito allo stecco, vendono proprio quelli adatti per fare i lollipos ma, non trovandoli, potete benissimo usare gli stecchini di legno per spiedini. Sciogliamo il cioccolato a bagnomaria aggiungendo una punta di colorante alimentare in gel rosso, per ricreare la giusta gradazione di rosa. Ricopriamo, aiutandoci con un cucchiaio, i dolcetti eliminando l'eccesso semplicemente facendo girare tra le dita lo stecco  in modo che coli verso il basso. Prima che si solidifichi del tutto attacchiamo il musetto, le orecchie e gli occhi



Potete sbizzarrirvi sia con le creme da usare per la farcia che con la copertura esterna, optando ad esempio per la ghiaccia anzichè per il cioccolato, e arricchendo i cake pops con granella di nocciole, gocce di cioccolato e quant'altro vi suggeriscono il gusto e la fantasia. Il pandoro, ad esempio, può essere sostituito con una torta margherita, un pan di spagna, un dolce semplice che è diventato troppo "secco" e non piace più troppo in famiglia


A presto

- Noemi -

domenica 1 settembre 2013

Il Dolce della Domenica: Latte in piedi con coulis alle fragoline di bosco





Piove, la prima domenica di Settembre. Non mi sembra ancora vero che l'estate sia passata, sono sempre persuasa che il vero caldo e le vere vacanze debbano cominciare da un momento all'altro. E invece siamo già quasi in autunno, gli esami sono sempre più vicini e i costumi andranno, inesorabilmente, seppelliti nell'armadio sino al prossimo anno. Tirando le somme, però, non posso che ritenermi più che soddisfatta. E carica, pronta a ripartire, con tanti obiettivi ben fissi davanti agli occhi, appesi come strenne in attesa di essere colte, arraffate.
Piove, dicevo, ma fa ancora caldo e la voglia di aprire il forno (specie per un dolce) non è tantissima. Per cui, oggi, si fa un budino. Il latte in piedi è, a mio modo di vedere, la versione "light" della panna cotta e questa ricetta, trovata sul sito di Donna Moderna, è stata un pò rivisitata e arricchita ma è abbastanza semplice e sfiziosa. Cremoso, fresco, reso sfizioso dai frutti di bosco, si prepara davvero in poco tempo e non necessità di particolari abilità e/o ingredienti.
E poi con la scusa che è poco grasso, che fuori c'è maltempo, che la frutta fa bene...verrà spazzolato in quattro e quattr'otto.

Ingredienti

Per il "Latte in piedi"
  • Latte intero 1200 ml 
  • Panna fresca 200 ml
  • Zucchero semolato 135 gr
  • Gelatina in fogli 30 gr
  • Bacca di vaniglia 

Per la coulis ai frutti di bosco
  • Fragoline di bosco 300 gr
  • Succo di limone 30 gr
  • Zucchero semolato 30 gr

Iniziamo col preparare la coulis. In una padella antiaderente mettiamo a cuocere a fuoco lento le fragoline con lo zucchero e il succo di limone per circa 10 minuti finchè non otterremo una sorta di crema, piuttostro grumosa. A questo punto diamo una passata col frullatore a immersione in modo da ottenere una salsa liscia e cremosa, e lasciamo intiepidire a temperatura ambiente. Io ho inserito la salsina, aiutandomi con un cucchiaino, negli spazi vuoti dello stampo per ricreare il disegno di una rosa. Nel caso vogliate farlo anche voi ricordate, però, di passare lo stampo in frezeer per far solidificare la salsa, in questo modo eviterete che si sposti dal disegno quando vi verserete dentro il latte.


Prepariamo, adesso, il budino vero e proprio. In una pentola poniamo il latte, la panna, lo zucchero e la bacca di vaniglia che avremo precedentemente inciso per il senso della lunghezza. I semini scuri che troviamo all'interno della bacca vanno, ovviamente, versati anch'essi all'interno della pentola. Portiamo il composto ad ebollizione, filtriamo e lasciamo riposare per circa mezz'ora. Ammolliamo la gelatina in acqua fredda, incorporiamola al latte caldo e, una volta che questi sarà intiepidito, versiamola all'interno dello stampo. Il dolce deve riposare in frigo per circa 6 ore.



Piccole note
  • Io ho utilizzato uno stampo in silicone e sformare il dolce è stato semplice (con la punta di un coltello ho delicatamente separato i bordi e poi ho rigirato la forma sul piatto da portata). Se voi avete, invece, uno stampo in alluminio vi consiglio di ungerlo precedentemente con olio di mandorle dolci e, prima di sformarlo aiutandovi col coltello, immergerlo per qualche minuto in una ciotola di acqua calda.
  • Le mie fragoline erano congelate, e le ho fatte scongelare direttamente in padella. Potete, oltre che utilizzare qualsiasi altro tipo di frutti di bosco, realizzare la coulis anche con frutta fresca.
  • Se non avete voglia di fare particolari decorazioni all'interno dello stampo servite la coulis a parte, in una salsiera, in modo che ognuna possa versarla sulla propria porzione a piacimento.


Buona Domenica & Buon Dolce a tutti
- Noemi -

giovedì 26 gennaio 2012

Pizza alla Messinese



Questa ricetta è stata ispirata da un tipico pezzo da tavola calda messinese: il Pitone. No, non è un serpente, e nulla ha a che vedere con rettili e simili. Praticamente si tratta di un calzone, che la tradizione vuole ripieno di un particolare tipo di insalata, alici, mozzarella e capperi. Vi dirò, pur essendo  Reggio distante solo 3 km da Messina, questo piatto non si trova affatto nelle nostre pizzerie/rosticcerie. Come lo conosco? Quando ho iniziato la storia con il mio palermitanissimo fidanzato, tre anni fa per l'esattezza, gli aliscafi Reggio - Messina erano gestiti dalle Ferrovie, ed il costo del biglietto era veramente irrisorio. Avevamo preso, quindi, un' abitudine piuttosto romantica. Lui prendeva il treno da Palermo che arrivava alle undici a Messina, io l'aliscafo che partiva alle dieci. Sbarcata in città facevo giusto in tempo ad arrivare alla stazione per accoglierlo a braccia aperte. Camminavamo un pò per il centro, e poi ci mettevamo su una panchina, al sole oppure sotto i pini del giardino vicino la stazione, e mangiavamo insieme i Pitoni che compravamo in un forno poco distante, dopodichè riprendevamo l'aliscafo per Reggio dopo pranzo. E' un ricordo dolcissimo, legato al piacere di ritrovare qualcuno che ami dopo tanto tempo e di poter mangiare insieme, in un posto dove nessuno ti conosce e dove il tempo sembra non appartenerti. Per cui, godetevi questa ricetta e, se ne avete la possibilità, quando fate un salto a Messina provate queste prelibatezze.

Ingredienti
Per la pizza

  • 500 gr di farina
  • 1 cubetto di lievito di birra
  • 3 cucchiai d'olio
  • acqua tiepida q.b
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 1 cucchiano di sale
Per la farcia
 
  • Indivia riccia (dalle mie parti scarola)
  • capperi dissalati
  • alici sott'olio
  • olive verdi
  • uno spicchio d'aglio

Prepariamo la pizza nel modo classico: fontanella sul piano di lavoro al centro del quale mettiamo il sale, lo zucchero e l'olio. Sciogliamo il lievito in una tazza di acqua tiepida tenendo un pò d'acqua da parte nel caso l'impasto risultasse troppo duro. Aggiungiamo il lievito alla fontana e mescoliamo. Dovremo ottenere un panetto morbido e liscio, faremo un incisione al di sopra dello stesso e lo metteremo a lievitare ben coperto e al caldo per circa un'oretta e mezza. Quando dico ben coperto...ecco, io ci metto sopra un canovaccio e sopra il canovaccio un plaid, per cui prendetemi proprio alla lettera.
Nel frattempo saltiamo in padella due cucchiai d'olio con uno spicchio d'aglio sbucciato, che toglieremo non appena avremo insaporito l'olio. In padella versiamo l'indivia riccia tagliata a pezzetti, un'alicetta e i caperi. Lasciamo ammorbidire la lattuga per qualche minuto, non deve essere cotta a puntino in quanto dopo andrà in forno.
Stendiamo la pizza e mettiamo, al di sopra della stessa, la nostra indivia, qualche alicetta intera, le olive verdi a pezzetti, mozzarella a tocchetti. Una volta infornata non resta che controllare la cottura della pasta e che la mozzarella sia filante a puntino, servite con un filo d'olio e, se vi piace, una minuscola puntina di pepe bianco tritato.

Se avete ricette/ricordo dei tempi in cui eravate fidanzati novelli...beh, mi piacerebbe conoscere le vostre storie :)

Un saluto
- Noemi -



Ps chiedo scusa se ancora non ho risposto a tutti i gentili commenti che ho ricevuto ma...gli esami sono tremenda vicini! Abbiate pazienza.. se notate neppure la ricetta è recente (tant'è che è contornata da cose natalizie)

  

mercoledì 14 dicembre 2011

Biscotti all'Arancia (più lunghi a dirsi che a farsi)


Ultimamente tutta una serie di graziosissimi esami sta allontanando i miei pensieri dal Blog. Vi chiedo dunque scusa se non ho risposto ai vostri commenti nè ricambiato le vostre visite, ma farò ammenda tra qualche giorno quando finirà questa estenuante corsa ad ostacoli. Nel frattempo una ricettina realizzata qualche tempo fa, presa e rielaborata dalla rivista "I Dolci di Natale della Nonna". Se togliamo il tempo di posa in frigo di un'oretta (che però possiamo ridurre utilizzando il freezer) sono i biscotti più rapidi che abbia mai fatto. Il sapore di arancia è delicatissimo e persino mio padre, che dei dolci non va particolarmente pazzo, una volta assaggiati ha messo su un sermone contro i biscotti comprati e sulla necessità di fare i dolci in casa che sono più sani, più belli, più tutto. Provateli!

Occorrente
  • 250 gr di farina tipo 00
  • 150 gr di burro a pezzetti
  • 75 gr di zucchero a velo
  • 60 gr di mandrole secche, con tutta la pellicina, in polvere
  • 1 bustina di vanillina o 2 gocce di aroma vaniglia
  • la buccia grattuggiata di un'arancia e un cucchiaio del suo succo

Preparazione

In una ciotola versare tutti gli ingredienti e amalgamare senza particolari attenzioni ottenendo un composto estremamente morbido. Avvolgerlo nella pellicola trasparente e lasciare riposare o in frigo per un'ora oppure in frezeer per una mezz'ora in modo che diventi duro e facilmente lavorabile. Trascorso il tempo necessario prelevare piccole dosi d'impasto e passarlo tra le mani fino ad ottenere una polpetta. Schiacciarla in modo da ottenere un cerchio e  posizionarla  su  una teglia capiente rivestita con carta da forno. I biscotti tendono ad allargarsi in cottura per cui posizionateli ben distanti l'uno dall'altro. Far cuocere in forno già caldo a 180° finchè non diventano dorati.



Piccole Note
- Si  tratta di dolci senza uova, adatti quindi a chi ha problemi di colestorolo. Potete anche usare l'olio di semi al posto del burro (90 gr in tal caso) oppure dimezzare il burro e aggiungere latte fin quando ne richiede l'impasto.
- Vista la loro estrema facilità sono ideali da prepare con i bambini (e per i bambini)
- Si conservano perfettamente per circa una settimana. Se ci arrivano, ovvio.


Che poi Natale & Arancia sono una bella accoppiata...no? A proposito! Se vi piace la Stella di Natale della foto sappiate che presto pubblicherò un tutorial e che, anche in questo caso, si prepara in pochissimo tempo!
A presto

Noemi