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voi quella notte voi c'eravate



sui fatti di Genova ho scritto davvero troppo, e quello che potrei scrivere ora, dopo che per l'ennesima volta la giustizia è stata stuprata, lo dirò a voce agli amici. Vi lascio invece le parole di un poeta:

"...anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c'eravate.

E se credete ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti. "

ricette messicane


la cronaca del processo per la strage di Erba ha ormai scadenza quotidiana, come uno dei simpatici siparietti di cucina che concludono i nostri telegiornali. Del resto “Olindo e Rosa”, come amano chiamarli i nostri papponi di pennini, sembra proprio il nome di un simpatico agriturismo per gite fuoriporta. Sono sicuro che di fronte ai suddetti vezzeggiativi, alle inquadrature da innamoratini di Peynet e alle brillanti esternazioni dei legali della difesa, che sono giunti ad invocare il trasferimento del processo per incompatibilità ambientale, facendo innervosire la magistratura che conta e che non vede di buon occhio la possibile svalutazione di un prezioso atout da calare nel caso che qualcuno dei suoi membri abbia maldestramente pestato qualche callo politico, sono sicuro, dicevo, che molti di voi avranno esclamato, ma le vere bestie non sono quelle in gabbia, ma quelle che paludate gli girano attorno con le “bocche fumanti”.

Fino a questo punto l’articolo vi ha deluso: la solita penna che fa le pulci ad altre penne, magari ci strappa un sorriso, ma nulla più.
Sono d’accordo, ma concedetemi ancora un paio di righe, anche se questo è il “postino”.

Il problema nasce dal fatto che, invece che questo spettacolino che avrebbe dovuto esser liquidato a livello locale con la frase “…the Circus is in the town”, si sta svolgendo un processo che avrebbe buon diritto di resoconti mattutini e serali: quello per i fatti che hanno trasformato scuole e caserme di Genova nella sede distaccata di “Mattatoio 5“. Processo questo dall’esito incerto e particolarmente significativo, dal momento che le stesse forze politiche che reggevano il ministero dell’interno sono in procinto di riprenderselo, che nei verbali ci sono frasi come: “ con Berlusconi siamo liberi di far quel che vogliamo” e che le torture di cui tratta sono state invitate a far bella mostra di se, e di noi, addirittura al tribunale internazionale dell’Aja.

Purtroppo, nel caso vi interessassero queste cose dovrete armarvi di pazienza e andarle a cercare in qualche colonna interna dei giornali. C’è solo da sperare che visto la definizione di “Macelleria Messicana”, qualche redattore si confonda, e il processo possa guadagnare il folto pubblico de “La Prova del Cuoco”.
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