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(il postino delle sei) - la recinzione Jonathan Livingston


Ma lontano di là soletta, lontano dall’autostrada,
una recinzione si stava allenando per suo
conto: era la recinzione Jonathan Livingston. Si
trovava a una trentina di metri d’altezza: distese le
zampette palmate, aderse il becco, si tese in uno
sforzo doloroso per imprimere alle ali una torsione
tale da consentirgli di volare lento.
La maggior parte delle recinzioni non si danno la
pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni
elementari: gli basta restare ai margini delle autostrade.
Per la maggior parte delle recinzioni, volare non conta,
conta mangiare. A quella recinzione lì, invece, non importava tanto
procurarsi il cibo, quanto volare. Più d’ogni altra
cosa al mondo, alla recinzione Jonathan Livingston piaceva
librarsi nel cielo.

Secondo quanto reso noto dall’avvocato del poliziotto, Francesco Molino, la perizia balistica ha confermato che il proiettile che ha ucciso Gabriele Sandri è stato deviato nell'impatto con la rete metallica della recinzione che divide le corsie dell'autostrada.

non amo le polemiche, e non amo trattare due volte di seguito argomenti simili. Ma questa è la mia risposta all’anonimo che ha lasciato il seguente commento nel post che ricordava la morte di Federico Aldrovandi: “Hanno fatto bene a fargli fare quella fine...un no-global drogato comunista di meno!"

vergogna! vergogna! vergogna!


abbiamo imparato ad amare Ferrara dalle pagine di Bassani, ricordi lieti, a tratti venati di melanconia. Oggi purtroppo quel nome da un lato ci riporta a un odioso essere istigato da embrionali barlumi di materia grigia ad intraprendere una battaglia in favore di altre forme embrionali, dall’altro al ricordo di un ragazzo di diciotto anni, massacrato a manganellate.
Federico Aldrovandi.
Omicidio colposo.
Col-po-so.
Si sa, la vita è difficile: un attimo di distrazione in macchina, magari un cellulare che suona, e si finisce per rubare la vita a una persona.
Ah, la distrazione.
Sei lì che prendi a sprangate un ragazzo, magari la fidanzata ti ha dato il benservito la sera prima, e il colpo s’abbatte con più precisione. Così rischi un fastidioso rimorso e, se dal cilindro peschi il giudice sbagliato, sei mesi a piedi senza patente.
Ora, forse, chi mi legge potrebbe pensare che non ci sia nulla di più vergognoso di un ragazzo ammazzato e lasciato per ore sull’asfalto senza sprecarsi a coprire quel che rimane del corpo con un lenzuolo.
Sbagliato!
Forse potrebbe pensare che non ci sia nulla di più vergognoso di un ragazzo ammazzato e lasciato per ore sull’asfalto senza sprecarsi a coprire quel che rimane del corpo con un lenzuolo, ridendo di gusto coi colleghi.
Sbagliato!
Forse potrebbe pensare che non ci sia nulla di più vergognoso di un ragazzo ammazzato e lasciato per ore sull’asfalto senza sprecarsi a coprire quel che rimane del corpo con un lenzuolo, ridendo di gusto coi colleghi, in attesa di andare a raccontare che i manganelli si sono spezzati perché la vittima ci è caduta sopra.
Ancora sbagliato.
La cosa più vergognosa è che sui nostri giornali e telegiornali, mentre avete la possibilità di conoscere i segreti intimi della signora Bruni meglio del suo ginecologo, neanche un cenno, o quasi, sul processo che metterà fine a tutte queste vergogne… molto probabilmente, aggiungendone un’altra.

chi non avesse ancora avuto modo di vedere il filmato da cui prende spunto l'articolo può farlo qui

Buffalo Bill si fermava in bivacco, non in Autogrill



Facciamo tutto il possibile per non essere fraintesi.
Una rilevante parte degli “ultras” si ciba di stupidità e violenza da anni. Con esse i nostri eroi fanno colazione, pranzo, cena… ecco spiegato il motivo per cui si saranno fermati in autogrill. Prima di riunirsi in gruppo depositano il cervello dove capita, portando peraltro a termine l’operazione con sforzi irrisori. La dimostrazione l’abbiamo avuta non tanto con quello che è successo nell’area di servizio, ma col fatto di aver trasformato, fino a notte inoltrata, diverse città in repliche in scala di altrettante Baghdad.
Ma…
Ma se - e prego notare che scrivo “se” - verrà confermato che al momento degli spari che hanno ucciso il povero Gabriele Sandri, la rissa scoppiata tra opposti mentecatti era cessata. Se verrà confermata l’esplosione di due colpi da parte dell’agente della polstrada, e soprattutto il fatto che questi siano avvenuti a una distanza di una cinquantina di metri, allora l’idea del “tragico errore” dovrà per forza cedere il passo a quella di pericolosa inefficienza e incompetenza: ricordo che in tanti anni di onorata carriera in turneè col circo “Pace e Bene”, non risulta che William Frederick Cody , al secolo “Buffalo Bill”, abbia mai impallinato uno spettatore. Non ci sarà invece la necessità di conferme intorno al ruolo di vittima senza responsabilità, visto che il povero Gabriele rimanendo ucciso sul sedile della propria auto, non ha offerto la possibilità di additargli un concorso di colpa per quanto accaduto.
Se il “topo più Amato dagli italiani” invita, questa volta, ad accertare le responsabilità senza reticenze - gli chiederemo poi come sia andata le altre volte - il sottoscritto invita, questa volta, la polizia ad evitare di stringersi in corporazione, di rinvangare i fatti di Catania e di comprendere che l’interesse dei bravi medici è quello di individuare gli incompetenti, isolarli e togliergli dalle mani il bisturi.
La frase più stupida, tra le molte sentite ieri, era quella che sosteneva che il calcio doveva fermarsi: l’uso (peraltro scorretto) dell’imperfetto, naturalmente sottintendeva il fatto che sarebbe bastata una giornata di contrizione perché ci si potesse gettare la cosa alle spalle. A quelli che correttamente si domandano, invece, se il calcio dovrà fermarsi, rispondo di no. Non sarebbe giusto penalizzare milioni di persone che hanno una passione (condivisibile o meno che sia), che non si sono mai macchiati di atti di violenza, e che, proprio perché poco avvezzi ad essa, non hanno concrete possibilità di isolare gli imbecilli e impedire loro di giocare alla guerra. Si cerchino piuttosto i responsabili, li si condanni penalmente con straordinaria durezza e gli si inibisca l’accesso a qualsivoglia luogo pubblico per anni.
Queste considerazioni vengono da una persona interessata ad altri sport, molto tiepida in fatto di italica pedata e che, al massimo, nutre una simpatia per i colori del Barcellona (cosa che rende oltremodo difficoltoso il fatto di misurarsi in duelli rusticani con i sostenitori del Real).
Molte cose ci sarebbero ancora da dire, ma lo spazio è tiranno… le lascio a voi…

premiata macelleria italiana

guardate questo video:



http://www.beppegrillo.it/2007/07/premiata_macell.html

Che tristezza... che tristezza. I buoni da una parte e i cattivi dall'altra. Che tristezza..." Ciambellani del nulla, avanzi di segreteria ". Lobotomizzati da una delle due parti, si muovono come ridicoli e tragici automi per afferrare le caviglie dell'altra.. Che tristezza... Ma smettetela di scrivere, siete patetici. Fiaccatevi in uno stadio, trovatevi un derby: i buoni in una curva, i cattivi dall'altra. Che tristezza... Quelli intervenuti alla Diaz erano una grottesca accolita di kapò piovuti da chissà quale piega del tempo ad infangare la divisa che portavano. Buttateli in galera... quella coi remi, e buttiamo via la chiave. Quanto alle migliaia di poliziotti e carabinieri onesti, mi aspetto che sottoscrivano questo post. Che lo sottoscrivano subito. Che lo sottoscrivano i loro famigliari, amici e parenti. Fatelo subito: credetemi, è il solo modo per dimostrare che quelli della Diaz altro non erano che una putrida forma tumorale, mata chissà come ad infettare un tessuto sano...Fatelo subito, vi prego...
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