Metodi vecchio stile, che ci hanno lasciato artistiche stampe come quella della foto, di cui andare fieri, sostituiti da una più moderna schedatura elettronica, che però non pare disdegnare la collaborazione di associazioni di cittadini per cooperare al presidio del territorio.
Ovviamente solo la mia malafede, e la mia avversione nei confronti della Lega promotrice dell’iniziativa, mi portano a vedere similitudini storiche inquietanti. E a riportare queste parole, scritte lo scorso inverno:
Si sa, sono gente che muore… di freddo, o del fuoco appiccato da qualcuno che tenta di dare una mano al destino… e forse sono gente già morta.
Per materasso hanno il marmo, e se va bene un po’ di cartone. Hanno sempre una busta di plastica in mano e una bottiglia di vino nell’altra. Ma non sono soli, sono sempre accompagnati dalla paura e dalla diffidenza di chi li guarda e volge subito gli occhi.
Paura di scoprire che sono stati uomini come noi. Colleghi di qualcuno… un tempo, amici di qualcuno… un tempo, parenti di qualcuno… un tempo. Non amiamo sentire le loro storie, col rischio di scoprire che quello che è successo a loro potrebbe succedere anche a noi… d’altra parte noi siamo nel bel mezzo della battaglia, e nel bel mezzo della battaglia non è bello vedersi intorno i disertori… i disertori si fucilano, o li si lascia morire di stenti e di freddo.
Abiti sporchi e improbabili, che vestono storie plausibili… fin troppo plausibili: un licenziamento, un divorzio, un fallimento… economico, personale. Cose che potrebbero capitare a ciascuno di noi… no, signore, non mi riferivo a lei…
E’ possibile offrirgli un thermos di caffè bollente, è possibile fare due chiacchiere con loro, ma non aiutarli: hanno perso tutto, gli resta la loro libertà. Foss’anche quella di morire di stenti, difficile che la gettino via.
Conoscono le stelle, e con esse il destino.
Sono soli e se ne andranno senza disturbare molto.
Il loro numero aumenta, e diminuisce la loro visibilità. Ogni tanto fanno comodo, per mondarci la coscienza e il portafoglio dagli spiccioli. Ogni tanto ci servono a riempire i palinsesti televisivi… poi una ripulita e via…
Il freddo è il nemico che li tortura e li uccide, ma sanno che senza i giorni più rigidi, difficilmente qualcuno si ricorderà e scriverà di loro.