Il nome Italia lo ritroviamo per la prima volta in Erodoto, che con esso faceva riferimento alla parte più meridionale della penisola, approssimativamente l’attuale Calabria. Per estensione, fu poi adottata per la Magna Grecia. Il problema è: da dove lo aveva preso Erodoto?
Antioco di Siracusa, storico del V secolo a.c., lo fa risalire al nome di un leggendario re, Italo, che aveva regnato sulle terre più meridionali della Calabria. Sullo stesso piano si mette Aristotele che ci spiega che gli Itali erano così chiamati in onore del loro re, che aveva trasformato gli Enotri, popolazione nomade, in agricoltori, dandogli un primo rudimentale sistema di leggi. E il nome del re da dove veniva? Probabilmente da "Italòi", termine con il quale i Greci designavano i Vituli, una popolazione che abitava le terre calabre e che adorava il simulacro di un vitello. Il nome significherebbe quindi "abitanti della terra dei vitelli “
Altri, tra i quali Dionigi di Alicarnasso, prendendo spunto da un antico termine del dialetto osco, “ viteliu “, che sarebbe poi diventato “ vitulus “ in latino, facendo anche loro dell’Italia la terra dei vitelli, ma avendo come riferimento le terre dell’Italia centrale. Altri ancora riportano il termine greco “ italos “ che significa toro, a su volta derivato dall’umbro “ vitlu “ vitello.
I Romani, conquistata l'Italia meridionale, s’impadronirono del nome Italia e lo estesero al Lazio e a tutte le regioni centrali su cui svilupparono il loro dominio. Arrivati nella valle Padana, e in seguito fino alle Alpi, consentirono al nome Italia, di concludere sulle vette, il viaggio che aveva iniziato dai tiepidi mari della Calabria.
In conclusione, accantonando i tori, per non aver grane con gli amici spagnoli che hanno registrato il copyright, la tesi che ci pare più meritoria è che l’Italia sia la “ Terra dei Vitelli “ e del re Italo degli Enotri. Così come sembra che la culla più plausibile del nome sia stata una parte dell’attuale Calabria, e che grazie al ratto, in cui i Romani erano specializzati, si sia poi diffuso in tutta la penisola.
Voi che dite? …avrò rovinato la domenica a Bossi?
Antioco di Siracusa, storico del V secolo a.c., lo fa risalire al nome di un leggendario re, Italo, che aveva regnato sulle terre più meridionali della Calabria. Sullo stesso piano si mette Aristotele che ci spiega che gli Itali erano così chiamati in onore del loro re, che aveva trasformato gli Enotri, popolazione nomade, in agricoltori, dandogli un primo rudimentale sistema di leggi. E il nome del re da dove veniva? Probabilmente da "Italòi", termine con il quale i Greci designavano i Vituli, una popolazione che abitava le terre calabre e che adorava il simulacro di un vitello. Il nome significherebbe quindi "abitanti della terra dei vitelli “
Altri, tra i quali Dionigi di Alicarnasso, prendendo spunto da un antico termine del dialetto osco, “ viteliu “, che sarebbe poi diventato “ vitulus “ in latino, facendo anche loro dell’Italia la terra dei vitelli, ma avendo come riferimento le terre dell’Italia centrale. Altri ancora riportano il termine greco “ italos “ che significa toro, a su volta derivato dall’umbro “ vitlu “ vitello.
I Romani, conquistata l'Italia meridionale, s’impadronirono del nome Italia e lo estesero al Lazio e a tutte le regioni centrali su cui svilupparono il loro dominio. Arrivati nella valle Padana, e in seguito fino alle Alpi, consentirono al nome Italia, di concludere sulle vette, il viaggio che aveva iniziato dai tiepidi mari della Calabria.
In conclusione, accantonando i tori, per non aver grane con gli amici spagnoli che hanno registrato il copyright, la tesi che ci pare più meritoria è che l’Italia sia la “ Terra dei Vitelli “ e del re Italo degli Enotri. Così come sembra che la culla più plausibile del nome sia stata una parte dell’attuale Calabria, e che grazie al ratto, in cui i Romani erano specializzati, si sia poi diffuso in tutta la penisola.
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