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martedì 24 dicembre 2013

Canto di Natale...




"...Ho sempre pensato al Natale 
come ad un bel momento.
Un momento gentile, caritatevole,
piacevole e dedicato
al perdono.
L'unico momento che conosco,
nel lungo anno, in cui
gli uomini e le donne sembrano
aprire consensualmente e 
liberamente i loro cuori,
solitamente chiusi."


Il mio augurio è che queste
poche parole, tratte da quel
piccolo capolavoro che è 
"Canto di Natale" di Charles Dickens,
si scolpiscano nei cuori di 
ciascuno di noi, di chi non
riesce più ad apprezzare le 
cose semplici e si complica
inutilmente la vita alzando muri,
di chi invece vorrebbe gioire
e non può, perché la vita
non glielo ha permesso; 
di chi, come Scrooge, il 
protagonista del romanzo, 
non conosce la bellezza che si
nasconde nell'aiutare gli altri 
(e gli "altri" potremmo essere
noi stessi...) ed infine nel 
cuore di chi non riesce a 
comunicare tutto l'amore di cui
un essere umano è capace.


Ho voluto essere presente sul
blog (per la verità abbandonato
da tanto, troppo tempo...)
non con una mia creazione, 
ma con questa riflessione...

Forse intorno a noi c'è davvero
troppa tristezza e sono ancora
convinta che si possa fare
qualcosa per cambiare...
e non solo perché a Natale
ci sentiamo più buoni (il solito
trito cliché che rifiuto a priori),
ma perché vorrei davvero che
tutti riuscissero a portarsi dietro
una piccola dose di spirito
natalizio ogni giorno dell'anno...

Che ne dite, possiamo farlo?

A tutti coloro che ancora si
ricordano di me e del mio 
piccolo blog, auguro di 
trascorrere giorni pieni, 
pieni di gioia e di felicità, in
modo da poterle trasmettere,
come fosse una scossa elettrica,
anche a chi vi sta attorno...

Buon Natale e baci grandi da
Maria Grazia

giovedì 24 gennaio 2013

dolcemente...


"C'era una volta un piccolo e silenzioso villaggio nella campagna francese; 
gli abitanti credevano nella Tranquilité, la tranquillità. Se vivevi in questo villaggio, sapevi ciò che ci si aspettava da te. Conoscevi il tuo posto nello schema delle cose. E se ti capitava di dimenticarlo, qualcuno ti avrebbe aiutato a ricordarlo. In questo villaggio, se vedevi qualcosa che non avresti dovuto vedere, imparavi a guardare dall'altra parte. E se per caso i tuoi desideri non erano stati soddisfatti, imparavi a non chiedere mai di più. E così, nel buono e nel cattivo tempo, nella fame e nelle feste, gli abitanti del villaggio si mantenevano saldi alle loro tradizioni.


Finché, un giorno d'inverno, non soffiò 
un irrequieto Vento del Nord..."


E allora, care le mie ragazze,
lo avete riconosciuto?
Immagino proprio di sì,
è il mitico "Chocolat"!!!


Mi è venuto in mente ieri,
mentre stavo scorrendo immagini
"golosissime" di cioccolate calde con
cannella e anice, varie preparazioni
di dolci cioccolatosi e deliziosi...


Eh già, con questo freddo, si ha
decisamente bisogno di cose
dolci, che ci coccolino un po'
(gli esperti lo definiscono molto 
tecnicamente "comfort food")


Ho scoperto oltretutto che il film
è tratto dal libro omonimo
della scrittrice Joanne Harris
(che, ovviamente, leggerò 
al più presto...)


"...Ma l'irrequieto Vento del Nord 
non era ancora soddisfatto. 
Parlava a Vianne di città ancora da 
visitare, amici bisognosi da scoprire, 
battaglie da combattere...
da qualcun altro,
la prossima volta"

Un post un po' differente dal 
mio solito standard, perché...
mi piaceva ricordare con voi
l'inizio e la fine di quel film
stupendo: ogni volta che lo rivedo, 
me ne ri-innamoro perdutamente
(...e vedete di non malignare,
dicendo che comunque Johnny Depp
NON è proprio cosa da poco...)
^___^

Ed ora, una bella cioccolata calda, e...
pronte per affrontare una nuova e, 
speriamo, dolce settimana!!  :)  :)

Baci grandi da Maria Grazia

lunedì 24 dicembre 2012

e finalmente...Auguriiiiii!!


Candele...


accese nella notte 
più magica dell'anno...


vecchie foto dei 
Natali passati...



intonando canti 
nelle strade innevate...



per augurare a tutti...


uno splendido Natale!!!

Baci grandi da Maria Grazia

sabato 27 ottobre 2012

Il faut chercher avec le coeur...

"...Ma gli occhi sono ciechi. 
Bisogna cercare con il cuore"
Sì, devo riconoscere che "Il Piccolo Principe" 
rimane uno dei miei preferiti in assoluto
in fatto di libri...così delicato e così vero!
Spesso mi ritrovo a leggere qualche brano
di questo piccolo grande capolavoro,
riesce ad essere sempre nuovo ogni volta...


E allora, se si deve cercare col cuore,
che cuore sia! Anzi, due cuori...


il primo, più piccolo, con la targhetta
"Welcome" imbottita con la lavanda,





due rose in tessuto e una rosellina di juta,


l'altro, molto più grande, ma con
lo stesso "messaggio" di benvenuto...


L'ho appeso come fuoriporta,
anche se inizia a far freddo, proprio per 
ricordare la bella stagione appena finita...


materiali semplici, filo di ferro spesso
per la struttura nascosta dei cuori,
stoffe dai colori tenui e delicati, spago
sottile, imbottitura e lavanda,





Non trovate anche voi che sia piacevole
essere accolti da un messaggio così?




Eccoli qui insieme...


pronti ad accogliere tutte voi che
mi seguite sempre con tanto affetto e 
partecipazione e ad augurare un
dolce "benvenuto" alle nuove followers!

Come sempre una buona domenica e
mi raccomando: "cercate con il cuore"!!!

Baci grandi da Maria Grazia

martedì 3 luglio 2012

"La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene"


Chi di voi non ha mai sentito parlare, 
almeno una volta, di Pellegrino Artusi?
Ebbene, io la scorsa estate ho pensato di 
copiare e stampare alcune delle ricette 
per così dire più "adatte" ai nostri giorni:
possibilmente pochi grassi, 
ricette della tradizione italiana, 
ma comunque "antiche", 
anche nel modo di esporle e spiegarle... 




Una cosa estremamente buffa è leggere 
i consigli dell'autore per scegliere 
le parti migliori delle carni 
o su come reperire alcuni ingredienti... 
Ad esempio: "...Funghi secchi: ogni anno 
in settembre, quando costano poco, io fo 
la mia provvista di funghi porcini...preferite 
funghi giovani, di mezzana grandezza 
ed anche grossi, ma non molliconi" 





oppure "...Pastine pel the: Mistress Wood, 
un'amabile signora inglese, avendomi offerto 
un the con pastine fatte con le sue proprie mani, 
ebbe la cortesia, rara nei cuochi pretenziosi, 
di darmi la ricetta che vi descrivo..." 




Non trovate sia tenerissimo questo tranquillo 
signore ottocentesco che si dilettava a scrivere 
di cucina quando ancora non era così 
di moda come adesso?  




Io sì ed è per questo che gli ho voluto 
"rendere omaggio" impaginando 
alcune sue ricette e confezionandole 
in questi ricettari fatti con semplici cose 
(cartone, carte da scrapbooking, 
carta a mano, corda e fettucce di cotone). 


venerdì 25 maggio 2012

il mitico Tolkien!


l'ho letto un sacco d'anni fa, 
subito dopo la trilogia 
del "Signore degli anelli" 
e rigorosamente prima del "Silmarillion"

mercoledì 16 maggio 2012

estate

Le piantine di basilico stanno ancora stazionando sul balcone in cucina, ma dentro casa e non fuori: è ancora troppo freddo... Questa estate sembra non voler arrivare mai, è in crisi anche lei come tante altre cose intorno a noi... Speriamo nei girasoli "impazziti di luce" come scriveva Eugenio Montale. E quando sento più freddo dentro, chiudo gli occhi e ripenso a tanti anni fa, quando, ragazzina, leggevo questi versi nella fresca penombra di una stanza che si apriva su una grande terrazza, con i vasi curati da mia nonna...


"Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia".


Eugenio Montale, da "Ossi di seppia"




giovedì 10 maggio 2012

e a proposito di old England, un po' di Beatrix Potter, Peter Rabbit e altri amici








la poesia è "Sympathy" scritta da Emily Bronte nel 1846 (ovviamente non vuol dire "simpatia" ma compassione e comunione di sentimenti...)


"Non dovresti conoscere la disperazione
se le stelle scintillano ogni notte;
se la rugiada scende silenziosa a sera
e il sole indora il mattino.
Non dovresti conoscere la disperazione -
seppure le lacrime scorrano a fiumi:
non sono gli anni più amati
per sempre presso il tuo cuore? 
Piangono, tu piangi, così deve essere;
il vento sospira dei tuoi sospiri,
e dall'inverno cadono lacrime di neve
là dove giacciono le foglie d'autunno;
pure, presto rinascono, e il tuo destino
dal loro non può separarsi.
Continua il tuo viaggio,
se non con gioia, pure, mai con disperazione!"

Emily Bronte 

sabato 7 aprile 2012

Quel giorno di novembre e di stanchezza il re fiutò la neve prossima, dietro la curva breve del giorno di sole. Fiutò la neve amica che avrebbe fatto acciambellare la sua specie nelle tane di ghiaccio. Il sole faceva il suo giro di congedo sui pascoli alti, il branco era nervoso. Aveva fiutato l'uomo e poi l'aveva perso. I maschi non brucavano, scattavano in corse brevi per scippare all'aria ferma qualche odore. (Cit. Erri De Luca - Il peso della farfalla)